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MOSCHEA A MESTRE: ORA È UFFICIALE, LA PROPOSTA DI AZIONE DIVENTA REALTÀ

2025-05-09 Gazzettino MOSCHEA A MESTRE ORA È UFFICIALE, LA PROPOSTA DI AZIONE DIVENTA REALTÀ

 

Lega: «No alla moschea in via Giustizia». Azione Venezia: «Bene il preliminare»

https://www.veneziatoday.it/politica/lega-no-alla-moschea-via-giustizia-azione-venezia-sostiene-progetto.html

Venezia, 8 maggio 2025 – Con la firma del preliminare d’acquisto dell’area dell’ex segheria Rosso di via Giustizia da parte della fondazione della Comunità bengalese, si compie un primo passo concreto verso la realizzazione della Moschea a Mestre. Un progetto di rigenerazione urbana, inclusione e civiltà che Azione Venezia rivendica con orgoglio, poiché fu proprio la nostra forza politica, con un comunicato ufficiale del 31 marzo scorso, a proporre pubblicamente questa soluzione.

 

La nostra proposta partiva da un dato evidente: migliaia di cittadini di fede islamica si ritrovano a celebrare momenti fondamentali della loro vita religiosa in luoghi improvvisati e spesso inadeguati. Durante il Ramadan appena concluso, Mestre ha visto i fedeli costretti a suddividersi in turni tra parchi pubblici, centri provvisori e spazi saturi. Questa realtà dimostra come una Moschea vera, stabile e decorosa non sia più rinviabile.

 

Azione Venezia ha indicato l’area dell’ex segheria proprio per la sua posizione strategica e per l’urgenza di sottrarla al degrado e all’illegalità. Non si tratta solo di un’opera religiosa, ma di una vera operazione di riqualificazione urbana, completamente finanziata da capitali privati e senza alcun onere per la cittadinanza. Inoltre, abbiamo suggerito, in alternativa o in aggiunta, la possibilità di prevedere in quell’area anche uno spazio cimiteriale per i defunti di fede islamica, rispondendo così a un’altra richiesta della Comunità.

 

Accogliamo quindi con favore e soddisfazione la notizia del preliminare firmato dalla Comunità bengalese, e chiediamo ora all’Amministrazione comunale di confermare gli impegni già assunti, garantendo il necessario supporto tecnico e urbanistico per giungere alla realizzazione del progetto nel pieno rispetto delle norme.

 

Azione continuerà a vigilare e a sostenere questo percorso, perché una città inclusiva e sicura si costruisce solo riconoscendo pari diritti e dignità a tutti i suoi cittadini.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vicesegretario Comunale con delega su Mestre e Terraferma

 

4 maggio 1945 – 4 maggio 2025 -Ottant’anni dopo, ricordiamo le vittime dimenticate di Marghera

2025-05-05 Nuova Venezia - commemorazione morti affondamento del 4-5-1945

In occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia del 4 maggio 1945, Azione Venezia vuole rendere omaggio alle vittime dell’esplosione del vaporetto dell’Acnil, carico di operai della Vetrockec, che urtò una mina magnetica al largo di Porto Marghera. Quaranta lavoratori persero la vita quella mattina, mentre tornavano al lavoro, nel segno della speranza e della ricostruzione, pochi giorni dopo la fine della guerra.

 

Una strage dimenticata troppo a lungo. Un dramma che ha colpito famiglie, comunità e un’intera città nel momento in cui la pace stava lentamente restituendo il futuro a un territorio devastato. L’assenza di una memoria pubblica all’altezza del dolore vissuto è una ferita che va sanata.

 

Questa tragedia non può essere dimenticata soprattutto in vicinanza della data del primo maggio e per questo Azione Venezia chiede che le istituzioni cittadine e regionali si impegnino a ricordare ogni anno questa tragedia, con una commemorazione ufficiale, una targa permanente nei pressi del luogo dell’esplosione, e un’iniziativa pubblica nelle scuole per trasmettere alle giovani generazioni la memoria del lavoro, del sacrificio e della dignità di chi ha ricostruito Venezia e Marghera nel dopoguerra.

 

Riteniamo doveroso restituire voce e giustizia a quei quaranta uomini che hanno pagato con la vita il prezzo della speranza e sostenere ogni iniziativa volta a onorare la memoria storica della città, e a difendere il valore del lavoro, della sicurezza e della dignità umana.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale – Azione Venezia

 

Crisi occupazionale, precarietà e sicurezza: serve un Patto per il Lavoro a Venezia

2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro parte 2 2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro

Venezia, 3 maggio 2025

 

I dati diffusi dalla CGIL sulla cassa integrazione nella provincia di Venezia certificano un’emergenza che da mesi denunciamo e che oggi assume contorni ancora più preoccupanti: oltre 6 milioni di ore di Cig autorizzate nel 2024, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

 

A pagare il prezzo più alto di questa crisi sono due settori chiave per il nostro territorio: la meccanica e il comparto calzaturiero della Riviera del Brenta, con aumenti impressionanti delle ore di Cig rispettivamente di oltre 750mila e del 400%. È un segnale inequivocabile della fragilità strutturale di una parte importante della nostra economia, che rischia di trasformarsi da eccellenza produttiva a deserto industriale.

 

Ma la crisi occupazionale non è l’unico fronte aperto. Come sottolineato da Cgil e Cisl in occasione del Primo Maggio, la sicurezza sul lavoro e la lotta alla precarietà nei cantieri e nei luoghi di lavoro sono diventate una vera emergenza civile. In Veneto, le morti sul lavoro sono triplicate nel 2024, e nella provincia di Venezia si sono registrati oltre 12mila infortuni in pochi mesi. È il tragico risultato di appalti al massimo ribasso, turni massacranti, mancati controlli, formazione insufficiente, e di un sistema che scarica responsabilità lungo la catena della precarietà, dai cantieri navali al porto, fino al turismo e alla logistica.

 

Azione Venezia chiede un immediato cambio di rotta e propone un piano d’azione fondato su quattro assi:

  1. Patto per il Lavoro e l’Industria Veneziana, che coinvolga tutte le parti economiche e sociali per la rigenerazione industriale, la valorizzazione delle competenze locali e la stabilizzazione del lavoro.
  2. Piano per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, con più ispettori, più controlli e una “patente a crediti” per imprese e appaltatori, per fermare le logiche del massimo ribasso e garantire la vita e la salute dei lavoratori.
  3. Utilizzo vincolato dei fondi pubblici per l’innovazione e la riconversione produttiva, riservato solo alle imprese che garantiscono stabilità, diritti e investimenti sul territorio.
  4. Contrasto deciso al precariato e ai contratti pirata, con un piano di regolarizzazione nel Porto, nei cantieri, nel turismo e in tutta la filiera dei servizi, oggi troppo spesso basata su finte partite Iva e lavoro nero.

 

La vera sicurezza – lo diciamo con forza – si costruisce con il lavoro stabile, con la casa, con i diritti, con la scuola e con la sanità pubblica. E Venezia non può permettersi di essere solo una cartolina per turisti: serve una città che viva, che produca, che offra opportunità vere a chi la abita.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Mauro  Memo

Vicesegretario comunale e delegato impresa e attività produttive – Azione Venezia

Venezia e il diritto alla cura: migliorare l’accessibilità delle idroambulanze nei rii minori

2025-04-30 attenzione alla cura

 

Azione Venezia vuole richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’ULSS su un problema che, seppur minore rispetto ai grandi progetti di trasformazione della città, incide in modo concreto sulla qualità della vita quotidiana dei residenti, in particolare dei più fragili.

 

In occasione di recenti episodi personali, alcuni nostri iscritti hanno constatato come, rispetto a dieci anni fa, il servizio di trasporto sanitario via acqua sia sì evoluto tecnicamente, ma abbia anche perso una parte della sua adattabilità ai luoghi più difficili della città storica.

 

Oggi le idroambulanze sono dotate di moderni sistemi di carico e scarico, che rendono più sicuro il trasferimento dei pazienti. Tuttavia, queste innovazioni hanno comportato anche la scomparsa di attrezzature come le tavole larghe che un tempo permettevano l’imbarco anche in punti senza pontili attrezzati, ma con semplici scalini sott’acqua, come capita in molte rive private o nei rii minori.

Di conseguenza, in casi recenti, il paziente è stato costretto a percorrere centinaia di metri a piedi o in carrozzina per raggiungere l’idroambulanza ormeggiata nel Canal Grande o in altri punti lontani, con evidenti disagi soprattutto in condizioni climatiche avverse e per chi ha ridotte capacità motorie.

 

Azione Venezia chiede che si apra una riflessione concreta su questo tema, proponendo:

  • lo studio di soluzioni tecniche che consentano di reintrodurre sistemi di imbarco più flessibili anche sulle idroambulanze moderne, senza compromettere la sicurezza;
  • la possibilità di consentire, per motivi di emergenza, il transito delle idroambulanze anche nei rii attualmente riservati o a traffico limitato, come ad esempio il Rio di San Cassiano, per avvicinarsi il più possibile al domicilio del paziente;
  • una più ampia attenzione, nella programmazione sanitaria e urbanistica, alle necessità dei residenti più anziani e delle persone con disabilità motorie, in coerenza con la realtà demografica della città.

 

Venezia è una città unica, ma è anche una città di residenti che hanno diritto a servizi sanitari accessibili ed efficienti. Non si può pensare solo ai grandi eventi e alle grandi opere: servono anche interventi concreti e quotidiani che migliorino la vita reale di chi in città vive e lavora.

 

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Antonella Cavazzina – Delegata al Welfare Azione Venezia

Venezia, 30/04/2025

Un nuovo Patto per il commercio nel centro storico

2025-04-29 Azione un nuovo patto per il commercio in centro storico2

Il centro storico di Venezia sta vivendo una fase di trasformazione che richiede attenzione, ascolto e azioni concrete. Come Azione Venezia, esprimiamo forte preoccupazione per il progressivo svuotamento del tessuto commerciale tradizionale, aggravato dalla crisi demografica, dal turismo mordi-e-fuggi e dall’espansione incontrollata di attività non radicate nella vita della città.

 

Il commercio locale rappresenta l’anima economica e sociale di Venezia. Difendere le botteghe storiche, le attività artigianali e i negozi di prossimità significa difendere l’identità stessa della città, garantendo ai residenti servizi di qualità e rafforzando una presenza stabile sul territorio.

 

Per questo proponiamo all’Amministrazione Comunale l’avvio di un vero “Patto per il Commercio Veneziano” che, accanto ad un piano di sostegno alla residenzialità imprescindibile per mantenere vivo il tessuto economico cittadino, preveda per le attività commerciali e artigianali:

  • Sgravi fiscali per la creazione e commercializzazione di produzioni tradizionali di qualità;
  • Politiche attive per favorire nuove imprese giovanili del settore;
  • Incentivi per il riutilizzo a questi fini dei locali sfitti e abbandonati;
  • Regolamenti di settore finalizzati a contrastare la desertificazione di esercizi commerciali e artigianali per la cittadinanza e a limitare i punti vendita di bassa qualità dedicati esclusivamente a turisti

 

Valutiamo coerente con quest’ultima linea di azione la proposta di delibera “antipaccottiglia” adottata recentemente dalla Giunta su proposta dell’assessore Sebastiano Costalonga, ora attesa al voto del Consiglio comunale.

Nata da un percorso iniziato nel 2022, punta a regolamentare le attività commerciali nelle aree storiche di Venezia, tutelando e valorizzando il patrimonio culturale e artigianale della città per contrastare il degrado commerciale e promuovere un’offerta di qualità.

Inoltre si garantisce la tracciabilità della produzione per il vetro di Murano attraverso l’esposizione del Marchio Vetro Artistico Murano, si rendono strutturali i controlli periodici della Polizia Municipale e si istituisce una Commissione di verifica per le nuove aperture.

 

Il rilancio del centro storico passa dalla capacità di trattenere la sua comunità, promuovere un’economia autentica e rendere Venezia non solo una meta, ma una città viva e vissuta.

 

Azione Venezia è pronta a portare il suo contributo in ogni sede istituzionale, ascoltando le categorie economiche, le associazioni di residenti e tutti coloro che credono in una Venezia pienamente città.

 

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Gianluca Maschera – Delegato al Commercio e Sport

Paolo Diprima – Delegato al Programma Finanza e Società Partecipate

 

Venezia, 26/04/2025

 

“Parcheggi gratis nel weekend per dare impulso al centro di Mestre”

2025-04-26 Gazzettino Azione parck gratis nei weekand 

Mestre, [02/04/2025] – Continua senza sosta la chiusura di negozi e attività nel centro di Mestre e nelle zone limitrofe alla piazza e ai luoghi storici della vita cittadina. Ad eccezione di alcune nuove attività, prevalentemente legate alla ristorazione, sono sempre più numerosi i locali commerciali sfitti e abbandonati.

 

Questa crisi, come ben noto, è il risultato di diversi fattori, tra cui la crescente diffusione del commercio online, che ha guadagnato ampie quote di mercato soprattutto dopo la pandemia da Covid-19. A ciò si aggiunge l’elevato costo degli affitti, spesso ingiustificato in un contesto di domanda ridotta, e lo spopolamento di residenti da Mestre verso aree più periferiche.

 

In una situazione così complessa e delicata, riteniamo fondamentale incentivare il ritorno dei cittadini nel centro città, almeno durante il weekend e nei momenti più tradizionali dedicati allo shopping. Combattere degrado e abbandono significa spesso restituire vitalità a spazi ormai dimenticati, promuovendo iniziative che favoriscano la ripresa economica e sociale.

 

Per questo motivo, chiediamo all’amministrazione comunale di istituire la gratuità dei parcheggi nel centro di Mestre nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Consentire ai cittadini di parcheggiare liberamente, senza oneri aggiuntivi, rappresenterebbe un gesto concreto per incentivare la frequentazione del centro e contrastare la tendenza allo shopping nei centri commerciali.

 

Siamo convinti che liberare il centro di Mestre dall’obbligo di pagamento del parcheggio nei fine settimana possa costituire una risposta efficace per rivitalizzare l’economia locale e restituire centralità alla vita cittadina.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia

Gianluca Maschera – Delegato al Commercio, Sport e Giovani

Azione Venezia: «La denuncia di A. e B. ci chiamano a responsabilità. Le strade di Mestre non possono essere zone franche»

«Il drammatico racconto di due giovani donne che vivono in strada a Mestre, pubblicato in queste ore dalla stampa locale, è un pugno nello stomaco e non può lasciarci indifferenti» – dichiarano Paolo Bonafè, segretario comunale di Azione Venezia, e Gennaro Marotta, delegato per Mestre e la Terraferma.

 

«A. e B. non sono solo vittime del degrado, sono testimoni dirette del fallimento di un sistema di accoglienza, prevenzione e tutela che oggi a Mestre semplicemente non esiste. Le loro parole ci parlano di paura, solitudine, violenza. Ma anche di un tessuto urbano che si è lacerato nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni».

 

«È inaccettabile che una parte del centro di Mestre – proseguono Bonafè e Marotta – sia diventata un luogo in cui la criminalità ha stabilito regole proprie, dove la tratta, lo spaccio e lo sfruttamento trovano spazio anche nei vuoti della burocrazia e della politica. Chi vive in strada, chi convive con la dipendenza, ha bisogno di aiuto, non di essere abbandonato o criminalizzato».

 

Azione Venezia chiede con forza un cambio di rotta: «Servono strutture a bassa soglia realmente accessibili, un sistema di accoglienza stabile e non solo emergenziale, una task force sociale che lavori fianco a fianco con le forze dell’ordine. Chi è in difficoltà ha diritto a sicurezza, ma anche a dignità e ascolto. E la comunità ha diritto a vivere in quartieri sicuri e inclusivi».

 

«Il Comune non può più limitarsi a chiudere cancelli – concludono –. Serve una visione complessiva, serve investire in rigenerazione urbana, politiche sociali e sicurezza integrata. Perché Mestre non diventi mai più il simbolo dell’abbandono istituzionale».

 

Firmato:

Ex Telecom e Teatro Momo: basta soluzioni-tampone. Serve una strategia vera di sicurezza urbana e rigenerazione

 

Azione Venezia interviene sullo stato di degrado crescente in alcune zone di Mestre, a partire dall’area dell’ex Telecom e del Teatro Momo, al centro di gravi episodi di violenza e di occupazioni abusive.

 

«Siamo vicini alle cittadine e ai cittadini che ogni giorno vivono nel disagio e nell’insicurezza – dichiarano Paolo Bonafè, segretario comunale di Azione, e Gennaro Marotta, delegato per Mestre e la terraferma –. Ciò che sta accadendo attorno all’ex Telecom è il risultato di anni di immobilismo e di mancanza di visione. Le grate divelte dopo poche ore, i presidi annunciati e mai attivati, gli interventi spot non bastano più. Serve una strategia urbana seria, fatta di prevenzione, rigenerazione e sicurezza costante».

 

Azione Venezia sostiene il presidio fisso delle forze dell’ordine come primo passo, ma lo ritiene insufficiente se non accompagnato da un progetto strutturale di recupero dell’area, da un’alleanza tra Comune, proprietà e forze sociali, e da servizi di prossimità reali.

 

«Non si può più aspettare. Il Comune ha il dovere di trasformare le parole in progetti concreti. Riqualificare non significa solo costruire alberghi o nuovi residenziali, ma restituire spazi pubblici vivi e sicuri alla collettività. Mestre ha bisogno di una politica che tenga insieme decoro, inclusione, legalità e rigenerazione urbana».

 

Azione Venezia ringrazia i cittadini e le realtà che in questi giorni stanno facendo sentire la loro voce con sit-in e proposte alternative. «Serve ascolto – concludono Bonafè e Marotta – ma serve anche una classe dirigente capace di agire con responsabilità. Se non ora, quando?»

 

Firmato:

Paolo Bonafè – Segretario comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Delegato Azione per Mestre e Terraferma

 

Dal turismo risorse per i cittadini. È questa la direzione giusta

Bonafè e DiPrima: «Contributo d’accesso usato per abbassare la Tari: Venezia può diventare un modello nazionale»

 

Azione Venezia accoglie positivamente la decisione del Comune di destinare un milione di euro del contributo d’accesso – introdotto nei giorni di maggiore affluenza turistica – alla riduzione della Tari per cittadini e attività produttive. Insieme all’impiego dell’imposta di soggiorno e al recupero dell’evasione, la misura consentirà di contenere il costo complessivo del servizio rifiuti, portandolo da 120 a 112 milioni di euro.

 

«È una scelta di buon senso – dichiarano Paolo Bonafè e Paolo DiPrima, esponenti di Azione Venezia – che va nella direzione che auspichiamo da tempo: il turismo deve essere regolato con equilibrio e intelligenza, diventando risorsa e non solo pressione. Utilizzare parte degli introiti per alleggerire i costi a carico dei residenti è un atto di giustizia e lungimiranza».

 

«Venezia ha bisogno di amministratori pragmatici – proseguono – che sappiano trasformare i grandi numeri del turismo in valore per la città, senza ideologismi né slogan. Questa misura dimostra che si può fare politica pubblica seria anche su un tema complesso come quello dei flussi turistici».

 

Azione Venezia continuerà a monitorare l’efficacia del provvedimento e a promuovere un modello amministrativo basato su trasparenza, sostenibilità e attenzione concreta ai bisogni di chi vive e lavora a Venezia.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia

Paolo DiPrima – Delegato al Programma e al Turismo Azione Venezia

STADIO NUOVO, ADESSO NON SI SBAGLI LA FUTURA GESTIONE

2025-04-19 Nuova Venezia con lo stadio nuovo progetto di riutilizzo del Penzo a Venezia2

La giornata di oggi è senza dubbio “storica” per quanto riguarda lo sport veneziano, finalmente con il via libera di CONI e Giunta comunale si è dato il via libera alla costruzione esecutiva del nuovo stadio a Tessera all’interno del Bosco dello Sport.

Come Azione riteniamo quest’opera come quella della futura arena, indispensabili per proiettare anche in termini sportivi, sociali e culturali tutta la nostra provincia verso un futuro competitivo e attrattivo.

La scelta dell’impegno finanziario da parte dell’amministrazione comunale nella costruzione dello stesso stadio, e’ comunque stata un “extrema ratio”, dinnanzi ai molteplici fallimenti di progetti privati e mai sostenibili economicamente presentati in questi decenni.

Ben venga questa nuova opportunità di crescita sportiva e sociale per il nostro territorio, resta però fondamentale la fase del futuro affidamento dell’impianto stesso ad una società che sia in grado di garantire una puntuale manutenzione sul lungo termine e ne sappia sviluppare le potenzialità economiche per renderlo fruibile 7 giorni su 7 , sgravando di fatto l’amministrazione comunale da ulteriori aggravi di bilancio futuri.

Si trovi già ora infine, un nuovo utilizzo dello Stadio Penzo che rappresenta ormai un “pezzo” di storia di questa città, e si eviti di abbandonarlo o trasformarlo nell’ennesima attività ricettiva a scapito dei residenti.