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Le spiagge del territorio metropolitano di Venezia tra le eccellenze italiane del turismo balneare

Le spiagge della provincia di Venezia continuano a distinguersi come riferimento di qualità, bellezza e innovazione nel panorama del turismo balneare nazionale. I recenti riconoscimenti assegnati nell’ambito della Guida ai migliori Beach Club d’Italia 2025, curata dal giornalista Andrea Guolo e dalla scrittrice Tiziana Di Masi, confermano la vitalità di un comparto strategico per l’economia e l’identità del nostro territorio.

Tra le eccellenze premiate, spicca il Des Bains 1900 del Lido di Venezia, uno degli stabilimenti storici più iconici d’Italia. Inserito nella Top Beach Club 2025, ha ricevuto il “Best Design Beach Club Veneto” e il prestigioso “Best Heritage Award” per la sua capacità di rappresentare una perfetta sintesi tra storia e modernità. La guida lo celebra come una “location che unisce presente e passato, cultura e glamour, capanne e lettini”, e sottolinea anche il valore culturale dello stabilimento, che ispirò Thomas Mann nel suo celebre Morte a Venezia. Il Des Bains è oggi un simbolo del patrimonio culturale balneare della regione. Accanto al Des Bains, si distingue anche la spiaggia dell’Hotel Excelsior, sempre al Lido, anch’essa premiata per il miglior design della regione, e capace di offrire una proposta di ospitalità elegante, radicata nella storia e proiettata verso il futuro.

Sul litorale sud della provincia, importanti riconoscimenti sono arrivati per Sottomarina e Isola Verde, che confermano il ruolo centrale della costa clodiense nel turismo veneto. Lo stabilimento Stella Maris ha ottenuto il Best Quality and Sustainability Beach Club Veneto 2025 per l’attenzione all’inclusività, alla sostenibilità ambientale e alla qualità dei servizi. Un modello di accoglienza accessibile, innovativa e solidale che merita attenzione e sostegno.

Sempre a Isola Verde, lo stabilimento Sabbia e Sale è stato premiato con il Best Beach Restaurant Veneto 2025 per l’eccellenza gastronomica e l’integrazione tra buona cucina e paesaggio costiero.

Nel complesso, sono 18 le strutture venete selezionate nella guida tra oltre 300 stabilimenti italiani visitati. Di queste, numerose si trovano nel nostro territorio metropolitano, da Caorle a Cavallino Treporti, da Jesolo a Rosolina Mare. È un risultato che conferma la validità del modello imprenditoriale locale, fatto di investimenti continui, cura del dettaglio, rispetto per l’ambiente e capacità di innovare.

Non mancano tuttavia elementi su cui riflettere. Il caso segnalato dai gestori dello stabilimento degli Alberoni, impossibilitati a organizzare una proiezione cinematografica per difficoltà burocratiche e per richieste sproporzionate rispetto ad attività analoghe svolte in contesti simili, riporta al centro l’esigenza di maggiore chiarezza e uniformità nei procedimenti autorizzativi, soprattutto in aree ambientali di pregio. La tutela della biodiversità e delle oasi naturali, come quella degli Alberoni, è una priorità, ma deve poter convivere con iniziative culturali sostenibili e rispettose, che arricchiscono l’offerta del territorio.

I risultati di questi giorni dimostrano che il nostro litorale possiede le energie, le professionalità e la visione per continuare a crescere, migliorarsi e rappresentare una delle principali destinazioni balneari d’Europa.

Paolo Bonafè - Segretario Comunale e vice Segretario Metropolitano Vicario di Azione Venezia

Ex Ospedale al Mare, finalmente si parte: grande soddisfazione per l’approvazione del Piano Urbanistico Attuativo

Azione Venezia: ora avanti con concretezza, visione e responsabilità

Come Azione Venezia esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta comunale del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) per l’area dell’ex Ospedale al Mare al Lido. Si tratta di un passaggio atteso e decisivo che, dopo anni di immobilismo, segna l’inizio concreto di una nuova stagione di rigenerazione urbana per uno dei luoghi più simbolici del nostro territorio.

Il progetto, che vede come protagonista l’imprenditore tedesco Frank Gotthardt, Ceo del gruppo CompuGroup Medical, prevede la nascita del Parco Tecnologico MARE, dedicato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina digitale, con la creazione di uffici, laboratori, residenze, servizi per il personale e il recupero di due edifici storici come l’ex teatro Marinoni e la chiesa di Santa Maria Nascente. Una visione ambiziosa e coerente con l’idea di una città che sa unire innovazione, sostenibilità e memoria, e che restituisce al Lido una funzione moderna e strategica.

Le parole dello stesso Gotthardt, rilasciate in un’intervista pubblica, testimoniano il respiro e la serietà dell’intervento:

«Venezia non è solo un sogno che incanta il mondo: è un crocevia nel cuore d’Europa. Ma ciò che più mi ha conquistato è il Lido, con la sua qualità della vita e l’equilibrio raro tra natura, comunità e infrastrutture. È una scelta non solo imprenditoriale, ma anche di cuore».

 

«Se tutto andrà come previsto, i primi lavori partiranno già a novembre. Questo progetto può diventare un vero motore di sviluppo per il Lido, Venezia e l’intera Regione. Ma l’attività principale inizierà già entro sei mesi, con l’apertura degli uffici temporanei per sviluppare soluzioni digitali in ambito medico».

Un progetto, dunque, che non si limita a riqualificare un’area in abbandono, ma che guarda lontano, offrendo posti di lavoro qualificati, sinergie internazionali e una nuova centralità per il Lido nel contesto della trasformazione urbana della città metropolitana.

Azione Venezia sarà parte attiva e vigile in questo percorso: non basta l’approvazione formale, ora servono serietà nell’attuazione, rispetto dei tempi e pieno coinvolgimento della comunità locale. Il Lido ha atteso troppo. È il momento di voltare davvero pagina.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Lido di Venezia: forte preoccupazione per le vicende giudiziarie che rischiano di bloccare i progetti di rilancio dell’isola

Azione Venezia: non si può permettere che il Lido paghi ancora il prezzo dell’instabilità e dell’incertezza

Come Azione Venezia esprimiamo profonda preoccupazione per le notizie emerse in questi giorni a seguito dell’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge il fondatore e amministratore delegato di Coima, Manfredi Catella, figura centrale in numerosi progetti di rigenerazione urbana in Italia e anche a Venezia, dove il gruppo gestisce il fondo Lido di Venezia II con asset strategici come l’Hotel Excelsior, il Palazzo Marconi e soprattutto il Grand Hotel Des Bains.

Proprio nelle scorse settimane era stata accolta con favore la notizia dell’accordo tra Coima Sgr e gli istituti di credito per l’acquisto del 100% del debito pregresso legato al Des Bains e l’annuncio di un investimento da 200 milioni di euro per il suo completo restauro. Un passo importante che sembrava finalmente avviare il recupero di uno dei luoghi più iconici dell’isola, dopo anni di degrado, incertezza e promesse mancate.

Ora, lo scoppio dell’inchiesta e la richiesta di misura cautelare nei confronti di Catella gettano un’ombra pesante sul futuro di questo piano e sugli altri progetti collegati al rilancio dell’area, come l’assegnazione della spiaggia del Des Bains e il collegato piano di sviluppo immobiliare e turistico.

Temiamo un nuovo stallo che il Lido non può permettersi: la comunità ha già pagato troppo in termini di tempo perduto, occasioni sfumate e danni d’immagine. Servono chiarezza immediata, tutela degli interessi pubblici e una governance trasparente e affidabile che non lasci il destino di pezzi così importanti del nostro territorio appeso alle sorti giudiziarie di un singolo attore.

Azione Venezia chiede con forza che venga mantenuta la rotta dello sviluppo e della rigenerazione nel rispetto della legalità e delle procedure, ma senza tornare all’immobilismo e all’incertezza. I cittadini del Lido e dell’intera città di Venezia meritano risposte chiare, istituzioni presenti e un modello di sviluppo stabile, inclusivo e sostenibile.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

La pista ciclabile del Lido, una buona idea con qualche criticità: alcune proposte per migliorarla

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La manifestazione cittadina di ieri contro il progetto della pista ciclabile al Lido ha visto una partecipazione ampia e vivace: una lunga e chiassosa processione ha attraversato il Gran Viale, dando voce ad alcune criticità che in effetti il progetto solleva, lasciando però riemergere in alcuni momenti la postura da “partito del NO”, con toni tra l’apocalittico e l’indignato.

Azione Venezia rifiuta queste contrapposizioni sterili, condividendo che una pista ciclabile ben fatta, lungo tutto il Lido, è un’infrastruttura utile e necessaria anche – e soprattutto – per i residenti.

L’opportunità di acquisire il finanziamento del PNRR sollecita l’Amministrazione Comunale ad accelerare i tempi, senza però ripetere lo stesso errore fatto per il tram a Mestre,  dove per non perdere alcuni finanziamenti è stato progettato un intervento molto oneroso che l’esperienza ha dimostrato non ottimale.

 

In piena onestà dobbiamo dirci che il progetto presentato dal Comune evidenzia alcune criticità strutturali e di sicurezza, anche per l’eredità di scelte di giunte passate nell’illusione di considerare il restringimento della sede stradale come un deterrente contro la velocità. Purtroppo l’esperienza ha dimostrato che questo deterrente non ha funzionato ed anzi ha causato molti incidenti, perché spesso gli automobilisti superano comunque gli autobus in fermata invadendo l’altra carreggiata anche senza sufficiente visuale.

 

In questo senso la nuova pista ciclabile, lunga circa 11,5 km da S. Nicolò a Alberoni, presenta tratti estremamente problematici.

Oltre al restringimento della carreggiata su via S. Gallo, già trafficata e stretta, le criticità più gravi riguardano il tratto Malamocco – Alberoni, dove il tracciato proposto sottrae ulteriormente spazio a una sede stradale già critica in quanto unico collegamento tra i due siti.

Questo restringimento porterà inevitabilmente a un collo di bottiglia di oltre 4 km, aggravando una situazione già oggi critica per la sicurezza e la viabilità considerato che in questo tratto si concentrano numerosi istituti sanitari (ospedale, residenze sanitarie, strutture per anziani) con transiti tra autobus, ambulanze, mezzi di soccorso e veicoli privati.

Senza contare l’impatto potenziale sulle radici dei pini storici che costeggiano la laguna, il cui danneggiamento potrebbe aumentare il rischio di caduta degli alberi stessi.

 

Azione Venezia propone soluzioni alternative concrete, praticabili e più sostenibili:

  • Utilizzare e ampliare l’attuale passeggiata sui Murazzi, trasformandola in un percorso ciclopedonale adeguato e sicuro che potrebbe deviare il traffico delle biciclette da via Sandro Gallo, evitando il restringimento della carreggiata e migliorando la sicurezza per tutti gli utenti della strada.
  • Predisporre una passerella esterna alla riva tra Malamocco e Alberoni, che consenta la realizzazione della pista ciclabile senza intaccare la strada e senza danneggiare l’apparato radicale degli alberi. Questa soluzione, ovviamente, dovrà essere valutata in dialogo con l’Autorità della Laguna, trattandosi di uno sbalzo fuori dalla riva, ma rappresenterebbe un intervento rispettoso dell’ambiente e della viabilità. La pista ciclabile esterna al ponte della libertà né è già un esempio.

 

Chiediamo con forza all’Amministrazione Comunale di rivedere il progetto nel tratto Malamocco – Alberoni. Non si tratta di dire “no” alla ciclabile, ma di dire “sì” a una soluzione più sicura, sostenibile e coerente con il territorio.

 

Una buona idea merita un buon progetto. Questo per noi è migliorabile.

 

Paolo Bonafè Segretario Comunale – Azione Venezia

Alessandro Costantini – Delegato Mobilità e Viabilità

Giù le mani dalla Mostra del Cinema

2024-09-11 Corriere Veneto Giù le mani dalla mostra del cinema

 

2024-09-11 Nuova Venezia Giù le mani dalla mostra del cinema

 

2024-09-13 Gazzettino No al trasferimento Mostra a Mestre

2024-09-13 Gazzettino No al trasferimento Mostra a Mestre gen

La proposta (o meglio, la boutade) del Sindaco di portare in terraferma alcuni eventi collegati alla Mostra del Cinema per rispondere alle difficoltà logistiche evidenziate da Barbera colpisce per la superficialità e la totale assenza di senso.

Nel merito: perché “deportare” fuori contesto un singolo evento non impatta sui problemi strutturali denunciati da Barbera, spazi angusti per gli addetti ai lavori e ricettività per il pubblico. Problemi seri, da approcciare magari col il “riempire” i molti spazi vuoti nell’isola, certo non portando Richard Gere a Mestre per un bagno di folla. Ma soprattutto Brugnaro dimostra di non aver colto l’intima essenza di una Mostra del Cinema. Che ha natura di kermesse collettiva, di liturgia laica condivisa, di scambio partecipato di idee, impressioni, commenti a caldo e per questo impone unità di luogo. È come se in una chiesa traboccante di fedeli durante un’importante celebrazione, per ovviare alla concentrazione di folla si proponesse “allora facciamo l’omelia in piazza”. Non è certo una contrarietà a portare in terraferma eventi culturali, per esempio della Biennale o della Fenice, come ormai prassi consolidata. Ma non ha senso per la Mostra del Cinema.

Ma al di là della proposta insensata nel merito, colpisce la forma: quell’esaltare la grande folla che a Mestre accoglierebbe un grande film contiene il non detto, stucchevole, che la città d’acqua non è in grado di offrirla, questa grande folla. L’ennesima insensata contrapposizione di Brugnaro tra la città di terra, proiettata al futuro e dinamica e quella d’acqua, vista solo come vetrina (e vacca da mungere) con l’intento di strizzare l’occhio all’elettorato di terraferma ma, questa è la sgradevole impressione, quasi prendendoci gusto a irridere e insolentire i cittadini di Venezia e isole. Che saranno pochi e brontoloni ma hanno tutti i diritti di essere rispettati.

Ci pare peraltro che questo atteggiamento sia controproducente anche dal punto di vista del consenso complessivo per la sua parte politica (sono più i voti che perde a Venezia che quelli che guadagna in terraferma). Evidentemente, non potendo essere rieletto, la cosa gli interessa poco.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

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11 settembre 2024

Stop all’ abbattimento degli alberi in Gran Viale

L’azione di abbattimento di  centinaia di alberi del Lido per la risistemazione del Gran Viale S.M.Elisabetta, mi vede pienamente aderire alla  battaglia delle associazioni che su questo tema si sono mobiliate. Molteplici sono le motivazioni di questa civile protesta : il Lido ha una sua fisionomia e gli alberi del Gran Viale sono una parte di questo habitat; l’insensata  sostituzione degli attuali alberi, comporterebbe un’attesa di anni per ottenere una loro crescita significativa e un’adeguata ombreggiatura; la caduta della  Giunta Orsoni deve essere segno della chiusura della stagione dei progetti calati dall’alto in assenza una progettazione partecipata  con i cittadini.  Per il territorio del Lido è necessario avviare un processo di co-progettazione  per evitare il riprodursi di interventi che, fino ad oggi, hanno avuto impatti pesantemente negativi e che per questo  vale la pena qui  ricordare:  il Blue Moon, il buco del Palazzo del Cinema, il terminal e il piazzale di S.M.Elisabetta, le piste ciclabili di via Malamocco, il piano del traffico che prevede restringimenti di carreggiata e l’ anomala funzione dei bus quali  rallentatori di velocità. Desidero sottolineare che va posta fine alla logica per cui si devono realizzare opere in funzione ai  finanziamenti Bei ottenuti che altrimenti si perderebbero; se le risorse finanziarie sono utilizzabili solo per la realizzazione di progetti sbagliati, bisogna individuare strategie per cambiarne la destinazione e d’uso, o dobbiamo rinunciarci, piuttosto che deturpare definitivamente il profilo dell’Isola. Il progetto che prevede l’abbattimento degli alberi del Gran Viale è, nello specifico, motivato dai progettisti con la necessità del taglio delle radici per la posatura del nuovo sistema fognario, ma non è forse possibile trovare misure di contenimento delle stesse? Il diradamento degli alberi, due filari, invece di quattro, non valorizza di certo il viale  che, invece, potrebbe beneficiare di invertenti meno drastici: la cura dell’arredo urbano,  il rifacimento della  pavimentazione dei marciapiedi (ora quando piove vi sono pozzanghere enormi) e del manto stradale, magari con un lastricato che favorisca la trasformazione della carreggiata in isola pedonale per favorire la realizzazione  di eventi. Per trovare una soluzione  estetica è sufficiente recarsi agli Alberoni e percorrere la bellissima strada pedonale che, dal terminal ferry boat porta in via Droma: strada e marciapiede, fruiti forse da pochi, ma progettati in modo intelligente  e costruiti con materiali belli e durevoli. Non serve andare lontano per recuperare idee e soluzioni sicuramente replicabili.

Paolo Bonafe’
recapito: 3480920240
web: www.paolobonafe.it

nuova newco per gestione ferryboat

Le lamentele sollevate dalla cittadinanza al servizio ferry boat di Actv sono  purtroppo un problema che si ripete ciclicamente nei periodi di maggiore acceso  alle isole di Lido e Pellestrina. Sull’ argomento mi sono speso in passato sia  come amministratore che come utente e sono venuto ad una considerazione. Actv  per sua vocazione, purtroppo, non viene gestita come una societa’ di navigazione  ma come  una normale societa’ di Tpl  che ha anche un servizio di navigazione.   Mi spiego meglio. Una societa’ di navigazione ha come obbiettivo migliorare il  servizio e catturare sempre maggiore clientela, basa le sue azioni  imprenditoriali per mettere in atto strategie che vadano nella direzione di  catturare sempre maggiore traffico, ottimizzando i mezzi che impiega perché  siano sempre piu’ efficenti e capaci. Se poi ha un cantiere di riparazione di  proprieta’ la societa’ di navigazione cerca di ottimizzarlo cercando di  razionalizzare le risorse ed organizzarle perché sia produttivo e magari  realizzi degli utili, impiegandolo anche per le riparazioni e costruzioni di  mezzi per conto terzi. Inoltre cura la logistica a terra perché i terminal che  costruisce siano basati su criteri di efficenza, legata alla rapidita’ di  caricazione e di capienza ( oltre curare anche aspetti legati al confort e alla  accoglienza). Se vediamo invece il settore navigazione di Actv questo non  risponde a questi presupposti, tanto meno risponde ai presupposti sopra citati  il servizio ferryboat. Al Lido non esiste un terminal che si possa chiamare come  tale. Via Selva e’ una via trasformata in terminal che pero’ paga due aspetti.  Non e’ sufficientemente capiente nel tratto dalla  biglietteria alla zona di  carico per i nuovi ferryboat come il Lido di Venezia che trasportano piu’ mezzi  e soprattutto l’imbarco degli autoveicoli  incrocia una strada principale che ne  rallenta l’imbarco. Nella precedente giunta Cacciari si era studiata una  soluzione che prevedeva  la creazione di un terminal con parcheggio all’interno  dell’attuale campo sportivo ex lagunari utilizzato ora dalle giostre, ma la  scelta della mministrazione Comunle di destinare quello spazio come deposito  per i material di risulta della costruzione del Palazzo del Cinema ed ex area
Ospedale al Mare, ha fatto perdere quell’occasione e anche la possibilita’ dei
fondi che allora c’erano ed oggi non piu’. Altra soluzione ancora in campo
sarebbe quella di arretrare la biglietteria per allungare le due colonne di
imbarco su via Selva, ma sarebbe comunque una soluzione precaria. Quindi primo  aspetto che una societa’ di navigazione avrebbe curato e’ il terminal, chiedendo  gia’ nel passato la concessione delle aree direttamente al demanio e alla  Agenzia del Ministero Difesa che cura la vendita delle aree ex
militari.  Secondo aspetto che una societa’ di navigazione valuta nel suo piano industriale e’ quello che non sempre e’ necessario :avere mezzi nautici di
proprieta’ , che bisogna anche ammortizzare e nel tempo diventano superati dalle  esigenze di mercato, ma che nel mercato navale ci possono essere mezzi che si  possono noleggiare a “scafo nudo” ( e oggiper la crisi anche a buon prezzo),  magari come implemento della flotta nei momenti di maggiore necesita’ di  carico.
Terzo aspetto, una societa’ di navigazione applica il contratto dei
marittimi che prevede specifiche professionalita’ ma che  ha anche dei costi
diversi. (sulle navi le manutenzioni di routine vengono effettuate dal personale  imbarcato).
Quarto aspetto, una societa’ di navigazione opera sulla leva
delle tariffe per incentivare ed attirare  clientela.
Quindi la proposta
di esternalizzare il servizio ferryboat potrebbe essere una soluzione che va
nella direzione giusta fatte salve queste premesse.

Inoltre una societa’  privata  puo’ operare sul mercato per studiare anche nuovi collegamenti, oltre a  quello Lido Tronchetto. Allo scopo organizzai come Associazione Laboratorio  Venezia di cui sono Presidente  un partecipato convegno  pubblico  nel 2006  presso Hotel Hungaria, al cui tavolo dei relatori feci  sedere amministratori di  Actv, Vela, imprenditori e tecnici del settore e nel quale convegno furono  proposti  alcuni  studi di fattibilita’ per la  tratta Pellestrina Alberoni –  Giare di Mira, e Pellestrina –  Chioggia. Quest’ultimo collegamento realizzabile  in tempi brevi e che aveva visto il favore  della  imprenditoria cantieristica  locale, ma  cassato dalla allora gestione manageriale della aziendale.  Tutte  linee che  Permetterebbero di collegare le isole direttamente con la Romea by  passando il  ponte della Liberta’ e l’innesto sulla Romea.

Nota poi  dolente le manutenzioni. Una societa’ di navigazione non puo’ permettersi di  tenere una nave ferma piu’ di un mese, anche se sono previsti importanti lavori  di ristrutturazioine o manutenzionene, perche’ la nave e’ la primaria  fonte di  guadagno e quando e’  ferma diventa solo una fonte di perdita economica e di  costi di gestione. Per la mia esperienza trentennale nel settore., vi posso  assicurare che i tempi di una sosta normale  di un ferryboat Actv, che puo’  essere anche di parecchi mesi,  una nave la effettua solo a seguito o a causa di  una grave avaria .

Comprendendo le preoccupazioni dei lavoratori  ritengo  che anche la stessa ACTV   potrebbe gestire meglio il servizio e renderlo  redditizio. Non certamente con l’attuale struttura societaria ma creando una  newco con imprenditori privati ed armatori, che abbia in carico non solo la  gestione dei mezzi e del personale preposto, ma  anche la manutenzione di quei  mezzi. Con questa ipotesi i ricavi  verrebbero introitati da  Vela che  gestirebbe  la vendita dei titoli di viaggio tramite la propria rete di vendita  utilizzando pero’ nuove metodologie e tecniche commerciali  e Actv pagherebbe il  servizio con uno storno di una quota del ricavato, concordando con la newco un  costo standard  legato alle corse effettuate o alle ore di moto o concordando un  contratto di servizio.
Cordiali saluti
Cap. Paolo
Bonafe’
348.0920240

Lido: Informazione e partecipazione per contrastare la voglia di separazione

L’opinione pubblica assiste ciclicamente alla richiesta, avanzata da alcuni cittadini, di separazione del Lido da Venezia, proposta che decade automaticamente ogni volta per l’assenza di condizioni di fattibilità e di senso. Eppure questo segnale di malessere, che al di là della provocazione, non riesce a tradursi in una spinta progettuale, va colto come richiesta di maggiore attenzione e stimolo per sviluppare una riflessione collettiva, sullo stato dell’arte della progettazione che investe l’isola.
In questo momento il Lido è interessato da una pluralità di interventi, evidenziati dai numerosi cantieri aperti, e da una programmazione di lavori che dovrebbe finalmente garantire: la ultimazione del sistema fognario, il rifacimento delle rive dei canali e delle rive di sponda, la realizzazione della nuova Piazza Sant’Antonio e di piste ciclabili, la riqualificazione del borgo storico di Malamocco (anche se su questo intervento ci sono forti proteste da parte dei cittadini) e dell’Aeroporto Nicelli.
Gli investimenti futuri riguarderanno l’area non sanitaria dell’Ospedale al Mare, la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema, ma anche la riqualificazione del Gran Viale e del Piazzale S. M.Elisabetta, con la realizzazione del nuovo terminal e una strutturazione della zona, quale qualificata porta di accesso all’isola.
Un nodo sicuramente cruciale è rappresentato dal sistema dei trasporti, sempre al centro di un dibattito anche aspro. Il servizio automobilistico, interno all’ isola, appare soddisfacente, sia per la qualità del servizio offerto che per il numero dei mezzi impiegati, è su Pellestrina che si devono integrare alcune corse, vi è però in corso il miglioramento del servizio per la corsa delle 4.10 con la sistemazione di due bus Menarini atta a garantire un maggior numero di posti a sedere. Per quanto concerne, invece, il settore navigazione, questo rappresenta l’ambito in cui si rileva la maggiore insoddisfazione da parte dei cittadini, che hanno aumentato, in termini qualitativi e quantitativi, la loro richiesta di mobilità. In questo settore sono già previsti importanti investimenti mirati ad una migliore organizzazione dei servizi: un progetto previsto nel Piano Industriale ACTV e già approvato dal CDA (ed avviato alla fase realizzativi) è quello della riorganizzazione del servizio da e per Venezia/Puntasabbioni (linea LN). E’ prevista la costruzione di 10 motobattelli foranei da 410 persone (dotati di impianti di condizionamento /riscaldamento), sei dei quali già in fase di gara, che andranno a sostituire le vecchie motonavi, ricalibrando il servizio e portandolo dalla frequenza dei trenta minuti, a quella dei 15 minuti, compensando la maggiore capacità delle motonavi con l’utilizzo di più motobattelli nelle ore di punta. Il Nuovo terminal permetterà inoltre di avere un approdo di sosta per i bis che si rendessero necessari nelle ore di punta. A tutto ciò si unisce la disposizione emanata su richiesta dell’Amministrazione Comunale di non far più pagare la Carta Venezia ai residenti e da ultimo l’approvazione di un emendamento al bilancio comunale per non far pagare il biglietto agli over 75 anni.
Se le trattative attualmente in corso tra Comune e Autorità Portuale andranno a buon fine, ACTV avrà la possibilità di far approdare a Santa Marta sia i MOTOBATTELLI che i FERRY BOAT provenienti dal Lido, così da creare in questa area una zona di interscambio acqua/ferro con il TRAM, realizzando l’obbiettivo di diminuire i tempi di percorrenza e di intensificare il servizio offerto. Unitamente a questi progetti vi è quello di potenziamento delle linee 1 e 82, soprattutto nel periodo estivo.
Personalmente auspicherei che l’Amministrazione Comunale assieme ad ACTV potesse prevedere dei collegamenti Hovercraft (mezzi veloci, insonorizzati ed ecologici, perché euro4) con Chioggia, Jesolo e tra Tessera ed Arsenale, oltre alla apertura di un collegamento Ferry Boat (solo merci e solo per alcune corse) tra Pellestrina e Chioggia (così come avevo spiegato nella specifica Tavola Rotonda organizzata sul tema e svoltasi lo scorso 24/6/2006 al Lido), ma questo a tuttoggi resta un mio sogno nel cassetto che penso potrà realizzarsi, però, in un prossimo futuro.
Da tutto quanto esposto, risulta che oggi il Lido sia un’area obiettivo su cui insiste una azione concreta di interventi e una dimensione progettuale fortemente orientata. Eppure, nel sentire comune, si percepisce ancora un senso di abbandono da parte dell’Amministrazione e delle Aziende pubbliche, che sfocia anche in queste richieste di separazione amministrativa dal resto della città, come possibile soluzione ai problemi avvertiti. Questo mette in luce la necessità di percorrere nuove strade nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche: la finalità generale da perseguire deve essere quella di favorire l’attivazione di processi che facilitino “le forme del partecipare” dei cittadini alla vita della città; in grado di rinsaldare il rapporto cittadini-istituzioni, mediante un’azione innovativa che ponga effettivamente al centro i cittadini, non più considerati semplici utenti, destinatari di interventi, ma piuttosto attori dei processi. Tutto ciò si può realizzare attraverso: attività condivise di progettazione partecipata, il riconoscimento delle diverse risorse presenti nel territorio, la valorizzazione dei saperi e delle competenze.
Se è autentico il proposito di raccogliere quest’ultima sfida, auspico che questo processo sia attivabile da subito, attraverso l’apertura di un tavolo di partnership allargata, quale cabina di regia, garante della definizione di strategie condivise e di monitoraggio progettuale.

Cap. Paolo Bonafe’
Consigliere CDA ACTV – Venezia

Lido: Informazione e partecipazione per contrastare la voglia di separazione

L’opinione pubblica assiste ciclicamente alla richiesta, avanzata da alcuni cittadini, di separazione del Lido da Venezia, proposta che decade automaticamente ogni volta per l’assenza di condizioni di fattibilità e di senso. Eppure questo segnale di malessere, che al di là della provocazione, non riesce a tradursi in una spinta progettuale, va colto come richiesta di maggiore attenzione e stimolo per sviluppare una riflessione collettiva, sullo stato dell’arte della progettazione che investe l’isola.
In questo momento il Lido è interessato da una pluralità di interventi, evidenziati dai numerosi cantieri aperti, e da una programmazione di lavori che dovrebbe finalmente garantire: la ultimazione del sistema fognario, il rifacimento delle rive dei canali e delle rive di sponda, la realizzazione della nuova Piazza Sant’Antonio e di piste ciclabili, la riqualificazione del borgo storico di Malamocco (anche se su questo intervento ci sono forti proteste da parte dei cittadini) e dell’Aeroporto Nicelli.
Gli investimenti futuri riguarderanno l’area non sanitaria dell’Ospedale al Mare, la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema, ma anche la riqualificazione del Gran Viale e del Piazzale S. M.Elisabetta, con la realizzazione del nuovo terminal e una strutturazione della zona, quale qualificata porta di accesso all’isola.
Un nodo sicuramente cruciale è rappresentato dal sistema dei trasporti, sempre al centro di un dibattito anche aspro. Il servizio automobilistico, interno all’ isola, appare soddisfacente, sia per la qualità del servizio offerto che per il numero dei mezzi impiegati; ritengo però che potrebbe essere integrato con una linea di minibus elettrici, che garantiscano un collegamento fra le reti stradali più interne e le strutture sanitarie, gli uffici pubblici e i supermercati, così da garantire il diritto alla mobilità alle persone anziane e diversamente abili. Per quanto concerne, invece, il settore navigazione, questo rappresenta l’ambito in cui si rileva la maggiore insoddisfazione da parte dei cittadini, che hanno aumentato, in termini qualitativi e quantitativi, la loro richiesta di mobilità. In questo settore sono già previsti importanti investimenti mirati ad una migliore organizzazione dei servizi: un progetto già approvato e avviato alla fase realizzativa è quello della riorganizzazione del servizio da e per Venezia/Puntasabbioni (linea LN). E’ prevista la costruzione di 10 motobattelli foranei da 410 persone (dotati di impianti di condizionamento /riscaldamento) che andranno a sostituire le vecchie motonavi, ricalibrando il servizio e portandolo dalla frequenza dei trenta minuti, a quella dei 15 minuti, compensando la maggiore capacità delle motonavi con l’utilizzo di più motobattelli nelle ore di punta. A ciò si unisce la disposizione emanata su richiesta dell’Amministrazione Comunale di non far più pagare la Carta Venezia ai residenti.
Inoltre, le trattative aperte tra Comune e Autorità Portuale, garantiranno ad ACTV di approdare con i motobattelli a Santa Marta, così da creare un interscambio acqua/ferro con il TRAM. Una ulteriore ipotesi di lavoro, sarebbe mirata ad ottenere la possibilità di attracco a S.Basilio/S.Marta anche per i ferry-boat, con il vantaggio di diminuire i tempi di percorrenza e intensificare il servizio.
Unitamente a questi progetti vi è quello di potenziamento delle linee 1 e 82, soprattutto nel periodo estivo, mentre nel Piano industriale viene già programmata la costruzione (in aggiunta ai 10 foranei) anche di tre nuovi battelli (anch’essi condizionati e riscaldati) da impiegare su queste due linee.
A tali interventi poi auspicherei che l’Amministrazione Comunale assieme ad ACTV potesse prevedere dei collegamenti Hovercraft (mezzi veloci, insonorizzati ed ecologici, perché euro4) con Chioggia, Jesolo e tra Tessera ed Arsenale, oltre alla apertura di un collegamento Ferry Boat (solo merci e solo per alcune corse) tra Pellestrina e Chioggia, così come avevo spiegato nella specifica Tavola Rotonda organizzata sul tema e svoltasi lo scorso 24/6/2006 al Lido.
Da tutto quanto esposto, risulta che oggi il Lido sia un’area obiettivo su cui insiste una azione concreta di interventi e una dimensione progettuale fortemente orientata. Eppure, nel sentire comune, si percepisce ancora un senso di abbandono da parte dell’Amministrazione e delle Aziende pubbliche, che sfocia anche in queste richieste di separazione amministrativa dal resto della città, come possibile soluzione ai problemi avvertiti. Questo mette in luce la necessità di percorrere nuove strade nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche: la finalità generale da perseguire deve essere quella di favorire l’attivazione di processi che facilitino “le forme del partecipare” dei cittadini alla vita della città; in grado di rinsaldare il rapporto cittadini-istituzioni, mediante un’azione innovativa che ponga effettivamente al centro i cittadini, non più considerati semplici utenti, destinatari di interventi, ma piuttosto attori dei processi. Tutto ciò si può realizzare attraverso: attività condivise di progettazione partecipata, il riconoscimento delle diverse risorse presenti nel territorio, la valorizzazione dei saperi e delle competenze.
Se è autentico il proposito di raccogliere quest’ultima sfida, auspico che questo processo sia attivabile da subito, attraverso l’apertura di un tavolo di partnership allargata, quale cabina di regia, garante della definizione di strategie condivise e di monitoraggio progettuale.

Paolo Bonafe’
Consigliere CDA ACTV

Perchè non creiamo al Lido una Istituzione dei Parchi e del verde Pubblico

Il Lido di Venezia, per le caratteristiche ambientali che lo caratterizzano, dovrebbe essere un isola a dimensione di bambino, data la presenza di molte aree verdi dove poter giocare. Questo però non è sempre possibile perché, malgrado le numerose richieste presentate da cittadini e anche dal sottoscritto, sotto forma di interrogazioni, quale consigliere comunale della passata consigliatura, sono solo due i parco giochi dell’Isola e cioè quello delle QUATTRO FONTANE (che però resta ancora inagibile a causa dei continui lavori al quale è sottoposto) e quello dell’Ex LUNA PARK. Questi due parchi sembra, però, che non posseggano tutti i requisiti di sicurezza previsti per l’uso dei giochi e per tale motivo, nel passato, sono state raccolte petizioni per metterli in sicurezza.
Queste non sono, però, le uniche aree verdi del Lido, ve ne sono altre che potrebbero essere attrezzate a parco giochi, vedi l’area ex Canadà a Malamocco, i giardini del Piazzale La Fontane, i giardini di Ca’ Bianca, l’area verde prospiciente la chiesa di Sant’Ignazio, i giardini del Casino’ e l’area di Piazzale RAVA’. Purtroppo sembra non esistere una struttura comunale che coordini per il Lido i parchi e le aree verdi e VESTA dimostra una certa difficoltà nel coordinare le molteplici funzioni ad essa attribuite. Manca soprattutto l’attenzione nella ricerca di nuovi giochi che sono già presenti sul mercato.
Per cercare di intervenire per risolvere questo problema feci in passato una proposta che ritengo tutt’ora valida e cioè quella di promuovere, assieme alla Municipalità del Lido o tramite la stessa, un organismo partecipativo che veda la presenza delle Associazioni ambientaliste e dei cittadini fruitori dei parchi (anziani e genitori), la quale abbia il compito di monitorare la situazione dei parchi, ne definisca le priorità di intervento e promuova una cultura di responsabilizzazione da parte dei fruitori. Una specie di Consulta dei Parchi e del Verde Pubblico del Lido organica alla Municipalità del Lido e da questa “ascoltata” per la “mission” alla quale viene demandata. Sicuramente questo organismo permetterà ai cittadini di non sentirsi scavalcati dalle istituzioni, agevolerà il dialogo e la costituzione di quei comitati che diverranno i soggetti interlocutori per la soluzione delle problematiche specifiche di quella parte del territorio (per il parco delle Quattro Fontane esiste già un comitato di genitori), agevolando così la partecipazione attiva e fattiva del cittadino nella politica del territorio dove risiede.

Paolo Bonafe’
Presidente Laboratorio Venezia