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Pieno Plauso per le Iniziative di Cereal Docks, 9-Tech e Rive/Esposito a Marghera e Fusina

2025-06-05 Gazzettino Benefici all indotto Cereal Docks e 9-Tech a Marghera e Fusina

Venezia, 5 giugno 2025 – Azione Venezia esprime pieno apprezzamento per tre iniziative virtuose che rappresentano una concreta visione di sviluppo sostenibile, economia circolare e innovazione ambientale nei territori di Marghera e Fusina.

 

Cereal Docks, gruppo industriale con presenza a Porto Marghera, ha recentemente pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità 2024 e la relazione d’impatto. L’aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili, la valorizzazione dei sottoprodotti industriali e l’integrazione di obiettivi ambientali nei premi ai dipendenti mostrano come si possa coniugare competitività e responsabilità sociale e ambientale.

 

9-Tech, start-up attiva all’interno dell’Ecodistretto Veritas, avvierà a breve il primo impianto italiano per il recupero avanzato di materiali preziosi da pannelli fotovoltaici dismessi. Il progetto, sviluppato con il supporto del Green Propulsion Laboratory, è un esempio eccellente di innovazione applicata all’economia circolare e alla riduzione dei rifiuti tecnologici, con ricadute concrete in termini ambientali, industriali e occupazionali.

 

A queste due iniziative si aggiunge ora un terzo tassello di straordinario valore: l’avvio, sempre a Fusina, del primo impianto veneto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati e da spazzamento stradale, realizzato da Rive Srl (gruppo Veritas) con la tecnologia innovativa della bergamasca Esposito. L’impianto, in grado di trattare fino a 70mila tonnellate l’anno di rifiuti, consente di recuperare materiali come sabbia e ghiaia riutilizzabili nell’edilizia e nei ripascimenti ambientali. Grazie alla tecnologia brevettata di soil washing, sarà possibile restituire sabbia pulita e certificata agli arenili, contribuendo così alla salvaguardia delle coste veneziane e alla lotta all’erosione. Un’infrastruttura fondamentale in un territorio fragile e densamente turistico come il nostro, che riduce l’impatto ambientale dei trasporti e chiude il ciclo dei rifiuti direttamente in loco.

 

Azione Venezia ritiene che queste tre realtà – un gruppo industriale strutturato, una start-up tecnologica e una partnership pubblico-privata innovativa – dimostrino come Venezia possa essere laboratorio nazionale di transizione ecologica e rigenerazione industriale.

 

Esprimiamo il nostro convinto plauso a Cereal Docks, 9-Tech, Rive e al gruppo Esposito, per il loro contributo concreto alla sostenibilità e alla resilienza ambientale della nostra città metropolitana. Invitiamo le istituzioni pubbliche e private a sostenere e moltiplicare questi esempi, che incarnano i valori dell’economia verde e dell’innovazione responsabile.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario Comunale – Delegato Industria e lavoro – Azione Venezia

 

Azione Venezia – “La lingua italiana è la prima forma di sicurezza. Un plauso a Fincantieri e Dante Alighieri per un progetto che fa bene all’integrazione e alla prevenzione”

Venezia, 30 maggio 2025 – Come Azione Venezia accogliamo con grande favore e convinzione l’iniziativa promossa da Fincantieri, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, che ha attivato corsi di lingua italiana destinati ai lavoratori stranieri impiegati nei cantieri navali di Porto Marghera.

 

Si tratta di un progetto di inclusione culturale che consideriamo non solo lungimirante ma assolutamente necessario. Parlare e comprendere la nostra lingua è il primo strumento di dialogo e integrazione per chi arriva da lontano, in particolare per la comunità bengalese, oggi tra le più numerose e attive nei cantieri veneziani. Ma è anche, e soprattutto, un fattore decisivo per la sicurezza sul lavoro.

 

In qualità di segretario comunale di Azione Venezia, ma anche – e lo dico con senso di responsabilità – come responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la prevenzione degli infortuni, so bene quanto sia fondamentale che ogni lavoratore comprenda con chiarezza ciò che gli viene richiesto in termini di comportamenti, procedure e obblighi. Senza una base linguistica adeguata, i concetti chiave della sicurezza rischiano di non essere compresi appieno, con gravi conseguenze per tutti.

 

Instillare la cultura della sicurezza significa prima di tutto mettere le persone nella condizione di capire i rischi che corrono e i doveri che hanno. E questo è possibile solo attraverso la comprensione linguistica reciproca. I corsi di lingua, in tal senso, non sono un atto formale ma uno strumento concreto di prevenzione, di inclusione, e di costruzione di un ambiente di lavoro più giusto e protetto.

 

Voglio esprimere un plauso sincero a Fincantieri e alla Società Dante Alighieri per aver messo in campo questa iniziativa su base volontaria, coinvolgendo già 80 lavoratori in un percorso di formazione che porterà benefici evidenti all’intero sistema produttivo e sociale del nostro territorio.

 

Questa è la direzione giusta: fare in modo che l’integrazione non sia solo uno slogan, ma una pratica quotidiana fondata sulla conoscenza, il rispetto e la sicurezza di tutti.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

Responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la sicurezza sul lavoro

4 maggio 1945 – 4 maggio 2025 -Ottant’anni dopo, ricordiamo le vittime dimenticate di Marghera

2025-05-05 Nuova Venezia - commemorazione morti affondamento del 4-5-1945

In occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia del 4 maggio 1945, Azione Venezia vuole rendere omaggio alle vittime dell’esplosione del vaporetto dell’Acnil, carico di operai della Vetrockec, che urtò una mina magnetica al largo di Porto Marghera. Quaranta lavoratori persero la vita quella mattina, mentre tornavano al lavoro, nel segno della speranza e della ricostruzione, pochi giorni dopo la fine della guerra.

 

Una strage dimenticata troppo a lungo. Un dramma che ha colpito famiglie, comunità e un’intera città nel momento in cui la pace stava lentamente restituendo il futuro a un territorio devastato. L’assenza di una memoria pubblica all’altezza del dolore vissuto è una ferita che va sanata.

 

Questa tragedia non può essere dimenticata soprattutto in vicinanza della data del primo maggio e per questo Azione Venezia chiede che le istituzioni cittadine e regionali si impegnino a ricordare ogni anno questa tragedia, con una commemorazione ufficiale, una targa permanente nei pressi del luogo dell’esplosione, e un’iniziativa pubblica nelle scuole per trasmettere alle giovani generazioni la memoria del lavoro, del sacrificio e della dignità di chi ha ricostruito Venezia e Marghera nel dopoguerra.

 

Riteniamo doveroso restituire voce e giustizia a quei quaranta uomini che hanno pagato con la vita il prezzo della speranza e sostenere ogni iniziativa volta a onorare la memoria storica della città, e a difendere il valore del lavoro, della sicurezza e della dignità umana.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale – Azione Venezia

 

Crisi occupazionale, precarietà e sicurezza: serve un Patto per il Lavoro a Venezia

2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro parte 2 2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro

Venezia, 3 maggio 2025

 

I dati diffusi dalla CGIL sulla cassa integrazione nella provincia di Venezia certificano un’emergenza che da mesi denunciamo e che oggi assume contorni ancora più preoccupanti: oltre 6 milioni di ore di Cig autorizzate nel 2024, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

 

A pagare il prezzo più alto di questa crisi sono due settori chiave per il nostro territorio: la meccanica e il comparto calzaturiero della Riviera del Brenta, con aumenti impressionanti delle ore di Cig rispettivamente di oltre 750mila e del 400%. È un segnale inequivocabile della fragilità strutturale di una parte importante della nostra economia, che rischia di trasformarsi da eccellenza produttiva a deserto industriale.

 

Ma la crisi occupazionale non è l’unico fronte aperto. Come sottolineato da Cgil e Cisl in occasione del Primo Maggio, la sicurezza sul lavoro e la lotta alla precarietà nei cantieri e nei luoghi di lavoro sono diventate una vera emergenza civile. In Veneto, le morti sul lavoro sono triplicate nel 2024, e nella provincia di Venezia si sono registrati oltre 12mila infortuni in pochi mesi. È il tragico risultato di appalti al massimo ribasso, turni massacranti, mancati controlli, formazione insufficiente, e di un sistema che scarica responsabilità lungo la catena della precarietà, dai cantieri navali al porto, fino al turismo e alla logistica.

 

Azione Venezia chiede un immediato cambio di rotta e propone un piano d’azione fondato su quattro assi:

  1. Patto per il Lavoro e l’Industria Veneziana, che coinvolga tutte le parti economiche e sociali per la rigenerazione industriale, la valorizzazione delle competenze locali e la stabilizzazione del lavoro.
  2. Piano per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, con più ispettori, più controlli e una “patente a crediti” per imprese e appaltatori, per fermare le logiche del massimo ribasso e garantire la vita e la salute dei lavoratori.
  3. Utilizzo vincolato dei fondi pubblici per l’innovazione e la riconversione produttiva, riservato solo alle imprese che garantiscono stabilità, diritti e investimenti sul territorio.
  4. Contrasto deciso al precariato e ai contratti pirata, con un piano di regolarizzazione nel Porto, nei cantieri, nel turismo e in tutta la filiera dei servizi, oggi troppo spesso basata su finte partite Iva e lavoro nero.

 

La vera sicurezza – lo diciamo con forza – si costruisce con il lavoro stabile, con la casa, con i diritti, con la scuola e con la sanità pubblica. E Venezia non può permettersi di essere solo una cartolina per turisti: serve una città che viva, che produca, che offra opportunità vere a chi la abita.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Mauro  Memo

Vicesegretario comunale e delegato impresa e attività produttive – Azione Venezia

Interventi di Paolo Bonafè alla trasmissione Focus su Rete Veneta di martedì 18/02/2025

Trasmissione Focus di martedì 18/02/2025

Questo è il mio primo intervento dove tratto il rapporto USA – Russia e Cina e la debolezza della Europa nei confronti degli USA e della Russia in merito alla guerra in Ucraina

#azione
#azionevenezia
#paolobonafe

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Questo è il mio secondo intervento di critica ai 5S rispetto alla incongruenza della protesta verso l’aumento delle bollette del gas dopo che come partito si è opposto al collettore di gas TAP in Puglia e ai rigassificatori

 

Questo è il  mio terzo intervento sul tema votazioni regionali, dinamiche nel centrodestra e possibili sviluppi futuri (plausibili)

 

Questo è il mio quarto intervento sulla proposta di Legge Zaia sul fine vita e sulla opportunità che la materia , che è un tema etico, divenga tema di legge nazionale e non demandata alle singole regioni, creando di fatto una disparità di trattamento tra cittadini della stessa nazione

 

 

Basta morti sul lavoro, necessita coltivare la cultura della sicurezza e rinforzare le strutture di controllo

Purtroppo, un altro caso di tragedia sul lavoro è accaduto anche ieri. Fermo restando che le indagini appureranno le responsabilità, al momento non valutabili, resta il fatto che, purtroppo questo è l’ennesimo caso di tanti da inizio anno.

Per me, che faccio politica, ma che sono anche un professionista della sicurezza, come RSPP e Formatore, quello che avviene è un fallimento doppio, dato che anche la politica ha le sue colpe.

La sicurezza nei luoghi di lavoro è normata dal Testo Unico sulla sicurezza – Dlgs 81/2008 e da altre norme tecniche, che il legislatore ha emanato nel tempo in forma di decreti legislativi e Decreti Ministeriali.  Quindi le norme ci sono, è la loro applicazione e la valutazione dei rischi, diretti ed indiretti, che poi ne determina l’efficacia.

Quindi necessita operare su due livelli:

Il primo è quello di “inculcare” la cultura della sicurezza, a partire dai Datori di Lavoro e poi nei dipendenti. Si intende per cultura della sicurezza, la modalità con cui le problematiche relative alla sicurezza vengono affrontate nel luogo di lavoro, ovvero “gli atteggiamenti, le convinzioni, le percezioni e i valori condivisi dai lavoratori in relazione alla sicurezza”. In altri termini, il modo in cui ogni organizzazione fa sicurezza. La cultura della sicurezza di un determinato contesto può essere valutata in termini di maturità, basandosi su come vengono gestiti e si affrontano gli incidenti, quando si verificano e i Near Miss, ovvero i mancati incidenti che però sono campanelli d’allarme. Per fare questo si parte dalla organizzazione interna dei preposti e responsabili alla sicurezza e si finisce con una organizzazione del lavoro ottimale, con figure chiare in aziende che investono risorse economiche e monitorizzino con i propri preposti i processi di lavoro, gli errori e le violazioni commessi dai diretti responsabili per negligenza, imprudenza e sventatezza.

Il secondo è quello dei controlli da parte degli organi di vigilanza. perché i controlli siano effettuati e le norme siano rispettate. E qui interviene la politica, ovvero le azioni degli organi dello stato e degli enti locali nella loro funzione di controllo del territorio. Si deve quindi sopperire con nuove risorse alla cronica mancanza di personale e quindi intervenire verso le forze istituzionali chiamate a garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, in primo luogo le ASL, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, dotandoli di risorse economiche, risorse umane e di mezzi idonei per la loro funzione di prevenzione.

Con queste due azioni combinate molti degli incidenti accorsi si potevano evitare ed evitarsi in futuro di nuovi

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia e vicesegretario Metropolitano

Perché a Venezia può nascere una Cittadella del Cinema

Venezia è una delle città più amate dal mondo del cinema, Venezia è il cinema. La storia di quest’arte è passata per la nostra Città con grandi interpreti e film. Ma Venezia può e deve essere anche sede produttiva, ben di più che mera location. Può far crescere e attrarre talenti e professionisti del settore.  In questi giorni il Lido si sta attrezzando  per la chermesse di settembre,  che la vedrà ergersi alle cronache mondiali,  ma riteniamo che Venezia possa ambire a qualcosa di più e diventare la capitale del Cinema italiano, o almeno esserlo alla pari di Roma. “Stiamo assistendo in Veneto ad una straordinaria vivacità culturale che investe ora anche il cinema, innamorato della peculiarità del nostro territorio. Sempre più produzioni nazionali e internazionali decidono di girare i loro film qui da noi, attratte da quell’eccezionale mistura tra arte, storia, cultura, paesaggi e eccellenze eno-gastronomiche che hanno fatto del Veneto la regione più visitata d’Italia. La Veneto Film Commission, fondazione regionale che supporta lo scouting di chi voglia girare in Veneto, registra un’attività in crescita con ricadute notevoli sul territorio, dimostrando come la cinematografia sia anche volano di sviluppo economico”. Queste sono le parole del Presidente Zaia in una sua recente intervista di maggio 2023.

Come Azione Venezia sposiamo la proposta che proviene da molti operatori del settore e rilanciata dall’associazione  di categoria più rappresentativa del settore in Veneto, ovvero CNA cinema e audiovisivo, di costruzione di una Cittadella del Cinema, che parta dalla iniziativa degli enti locali più prossimi, Comune di Venezia e Regione Veneto,  insieme alle associazioni di categoria, e che veda in Porto Marghera la sua sede ideale,  per via della sua posizione strategica, della sua disponibilità di spazi e del suo necessario e urgente rilancio.

Un progetto serio e concreto che metta insieme studi di posa, centri noleggi audio e video, studi di post produzione ed effettistica, centri di produzione e di logistica, atelier di costumi e scenografie, casting e uffici di distribuzione, in cui le nostre aziende possano ampliare la propria offerta in maniera sinergica e in cui si possa fare formazione delle nuove leve di tecnici.

Con il Casanova, nel 2004 era già stato tentato un percorso simile, legato in particolare alla produzione. Purtroppo però quel percorso non ha avuto seguito e si è persa una grande occasione, anche di reinventarsi un’area vasta che ne ha così tanto bisogno, come Porto Marghera.

Luoghi vivi, da rendere attrattivi anche per i professionisti del settore di tutto il mondo, a partire da quelli del Nord Est. Una potenziale sede ad hoc di Cinecittà o una sede distaccata del Centro Sperimentale di Cinematografia, come già ce ne sono in Sicilia, in Piemonte, in Abruzzo, in Lombardia. Uno sportello Media di Europa Creativa, il fondo della Commissione Europea che gestisce ed eroga i fondi per la cultura e che offre corsi di formazione nelle sedi che già sono attive in Italia, tra cui Roma, Bari e Torino.

Non servirebbe a granché un piano mastodontico, unicamente ancorato alle finanze pubbliche, sarebbe utile invece fare perno sugli investimenti che in questi anni partiranno con il PNRR,  per attrarre e compattare ulteriori investimenti privati, fornendo servizi, infrastrutture, una strategia e una guida.

Lo ha fatto, con buoni risultati, Torino, che per noi può essere un esempio. A Venezia possiamo farlo ancora più in grande, ancora meglio. Con una prospettiva e una dimensione europea, internazionale. Collaborando con Biennale, che ospita programmi di altissima formazione quali Biennale College. Con un partner fondamentale che deve essere la Veneto Film Commission, da poco più di un anno operativa e che deve e può essere un attore centrale nella crescita del cinema veneto e del Nord Est.

Venezia ha bisogno di progetti innovativi e di stare al passo con i tempi. Come punto di riferimento per il Triveneto tutto, si può contribuire ad attrarre nuovi progetti, nuovi film e produzioni di vario genere, anche pubblicitarie e di nuovi media. Si possono creare posti di lavoro qualificati e unire gli sforzi dei nostri imprenditori, che senza una guida politica tendono a frammentarsi e di conseguenza essere meno forti quando si confrontano con altre regioni e con l’estero. Si può essere catalizzatori di ulteriori fondi europei dedicati nel medio e lungo periodo.

L’occasione offerta dai fondi PNRR è unica e non tornerà più, per cui diventa urgente un progetto che faccia crescere in modo sano e sostenibile tutto il sistema dell’audiovisivo veneto. Andiamo oltre le piccole beghe tra competitors, andiamo oltre una visione campanilistica e poco lungimirante, riprendiamo l’idea della Cittadella del Cinema, ferma da anni nei cassetti degli uffici e rendiamola, finalmente, una proposta concreta.

Venezio 26/07/2023

Antonella Garro – Segretaria Metropolitana Azione Venezia

Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia

proposta di Legge per l’introduzione del salario minimo legale.

Come Azione depositeremo a breve, insieme alle altre opposizioni, la nostra proposta di Legge per l’introduzione del salario minimo legale.

 

Un provvedimento che riguarda circa 3,5 milioni di lavoratori dipendenti e che prevede:

Un salario minimo a 9 euro l’ora;

L’adeguamento da parte dei sindacati dei rispettivi contratti nazionali entro novembre 2024;

l’istituzione in Legge di bilancio di un fondo per aiutare le imprese a rispettare i nuovi livelli di retribuzione;

l’introduzione di una commissione ad hoc che verifichi e monitori l’andamento del salario minimo.

Introdurre questa misura è urgente, soprattutto perché l’inflazione ha colpito duramente i lavoratori poveri, sempre più in difficoltà per l’aumento del costo della vita. Peraltro, con questa proposta ci allineiamo con quanto già succede in altri Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna…).

 

La proposta di salario minimo rappresenta un segnale significativo per i lavoratori. In Italia, chi è povero è sempre più povero e questo dato cresce in maniera allarmante. Bisogna quindi agire urgentemente per risolvere il problema del lavoro sottopagato. È necessario mettere fine alle condizioni di sfruttamento di cui troppi cittadini italiani sono vittime.

 

E come da sempre facciamo, nello spirito che anima Azione, siamo pronti a condurre questa battaglia con chiunque voglia confrontarsi nel merito ed arrivare a una risposta. Lo facciamo sulla giustizia e sul fisco, lo faremo sul Lavoro e sulle riforme. Se non arriviamo ad affrontare con successo questa emergenza salariale, i lavoratori italiani non reggeranno questo progressivo impoverimento. Chiediamo che il Governo apra subito un confronto con le opposizioni che su questo sono arrivate ad una proposta condivisa.

 

#ItaliaSulSerio

 

Paolo Bonafè, Segretario Comunale Azione Venezia

 

30 giugno 2023

Bisogna “inculcare” la cultura della sicurezza per evitare gli incidenti sula lavoro

2023-06-15 Nuova Venezia - Basta morti sul lavoro

Purtroppo, un altro caso di tragedia sul lavoro è accaduto oggi ad un giovane operaio albanese di Caorle,  che in un cantiere a Castegnato di Brescia è caduto da una altezza di 40 metri, perdendo la vita, sembra a causa della rottura di una cintura/catena di sicurezza. Fermo restando che le indagini appurerano le responsabilità, al momento non valutabili, resta il fatto che, purtroppo questo è l’ennesimo caso di tanti di questo inizio anno 2023.  L’INAIL ci segnala che alla data dello scorso 31 dicembre, gli infortuni denunciati nel 2022 sono stati 697.773, in aumento del 25,7% rispetto al 2021, del 25,9% rispetto al 2020 e dell’8,7% rispetto al 2019. Come fare per bloccare questa immane tragedia?

I cantieri edili rappresentano, oggi, dal punto di vista statistico, la realtà lavorativa in cui è più facile incorrere in eventi accidentali, poiché sono presenti sia rischi legati al luogo di lavoro, sia alle attrezzature utilizzate. La sicurezza nei luoghi di lavoro è normata dal testo unico sulla sicurezza Dlgs 81/2008 e in particolare sul Titolo IV. Quindi le norme ci sono, è la loro applicazione e la valutazione dei rischi, diretti ed indiretti, che poi ne determina l’efficacia.

Riteniamo che una azione da farsi, in primis, sia quella di “inculcare” la  cultura della sicurezza, a partire dai datori di lavoro e poi nei dipendenti. Si intende per cultura della sicurezza, la modalità con cui le problematiche relative alla sicurezza vengono affrontate nel luogo di lavoro. Ovvero “gli atteggiamenti, le convinzioni, le percezioni e i valori condivisi dai lavoratori in relazione alla sicurezza”. In altri termini, il modo in cui ogni organizzazione fa sicurezza.

 La cultura della sicurezza di un determinato contesto può essere valutata in termini di maturità, basandosi su come vengono gestiti e si affrontano gli incidenti, quando si verificano. Si parte dalla organizzazione interna dei preposti e responsabili alla sicurezza e si finisce con una organizzazione del lavoro ottimale, con figure chiare in aziende che investono risorse economiche e monitorizzino con i propri preposti i processi di lavoro, gli errori e le violazioni commessi dai diretti responsabili per negligenza, imprudenza e sventatezza. Poi però necessita operare con gli Organi di vigilanza perché i controlli siano effettuati e le norme siano rispettate. E qui interviene la politica, ovvero le azioni degli organi dello stato e degli enti locali nella loro funzione di controllo del territorio. Si deve quindi sopperire con nuove risorse alla cronica mancanza di personale e quindi intervenire verso le forze istituzionali chiamate a garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro,  in primo luogo le ASL, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, dotandoli di risorse economiche, risorse umane e di mezzi idonei per la loro funzione di prevenzione.

Venezia 14/06/2023

Paolo Bonafè Vice segretario Provinciale e Segretario Comunale Azione Venezia