In un momento storico in cui Venezia si trova finalmente al centro di una nuova stagione di grandi investimenti internazionali, non possiamo che accogliere con favore e senso di responsabilità il crescente interesse da parte del mondo arabo verso la nostra città.
Dagli interventi immobiliari e alberghieri al Lido con la riqualificazione del Grand Hotel Des Bains, al rilancio industriale di Porto Marghera, passando per la cultura e la Biennale, Venezia torna a essere protagonista sulla scena globale, non solo come patrimonio da tutelare, ma come capitale europea dell’innovazione, della cultura e dello sviluppo economico.
Tuttavia, non possiamo non esprimere preoccupazione per l’atteggiamento sistematicamente ostile di quella parte della politica cittadina e di quei movimenti che, dopo aver protestato contro ogni iniziativa, si indigna persino per i matrimoni privati o per gli eventi che portano visibilità e ricchezza al nostro territorio.
Ci chiediamo: adesso che gli investimenti portano nomi importanti e progetti concreti — hotel di lusso, nuove aziende, rigenerazione urbana, finanziamenti culturali — si troverà qualcosa da dire anche contro questi segnali di rinascita? Si manifesterà contro chi decide di credere in Venezia mettendoci capitali, tempo e visione?
Noi crediamo che Venezia abbia bisogno di sviluppo, lavoro, opportunità. Che abbia bisogno di relazioni internazionali, di una prospettiva di lungo periodo, e non di slogan nostalgici o paure strumentali. I cittadini hanno bisogno di fatti, non di barricate ideologiche.
A chi ancora oggi si chiama fuori da ogni responsabilità costruttiva, chiediamo: davvero volete essere ricordati come quelli che hanno detto no a tutto, anche al futuro di questa città?
Noi, invece, diciamo sì. Sì al progresso, sì alla bellezza che crea valore, sì alla Venezia che vuole vivere e non sopravvivere.
Paolo Bonafé Segretario comunale Azione Venezia
Gennaro Marotta – Vicesegretario comunale Azione Venezia