Venezia non può più permettersi di essere rappresentata da quella piccola ma rumorosa parte della città che si oppone sistematicamente a tutto. Dopo i “No Grandi Navi”, i “No Mose”, i “No turisti”, ora arrivano anche i “No ai grandi matrimoni”, come quello del fondatore di Amazon Jeff Bezos.
Una minoranza ideologica, radicale, autoreferenziale, che tenta in ogni occasione di imporre la propria visione di città-museo, dimenticando che Venezia è una comunità viva, fatta di cittadini, imprese, lavoratori e famiglie che chiedono opportunità, lavoro e sviluppo.
I comitati del “No a tutto” stanno danneggiando l’immagine internazionale della nostra città, dipingendola come ostile, chiusa e incapace di accogliere eventi di rilievo mondiale. È inaccettabile. Venezia è storicamente crocevia di culture, aperta al mondo, e pronta a ospitare – con la dignità e la professionalità che la contraddistinguono – eventi di alto livello come il matrimonio Bezos-Sánchez.
Azione Venezia sta con le categorie economiche, con i cittadini produttivi, con chi lavora e fa vivere questa città ogni giorno. Con chi sa che è possibile conciliare accoglienza e rispetto del territorio. Non possiamo accettare che l’economia locale venga sabotata da chi protesta per professione.
Noi di Azione crediamo in una Venezia a misura di cittadino, non in cittadini ostaggio di una città-museo.
Il futuro di Venezia passa attraverso una visione moderna, europea, fondata su cultura, lavoro e innovazione. Basta con il folklore del dissenso a prescindere.
Accogliamo quindi con favore l’imminente entrata in vigore del decreto sicurezza, nella speranza che possa garantire davvero il diritto della stragrande maggioranza silenziosa dei veneziani a vivere la propria città con serenità – anche in occasione di grandi eventi internazionali.
Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia