Lavoro_ le politiche attive falliscono, cresce l’inattività. Venezia rischia di pagare un prezzo altissimo

Venezia, 24 giugno 2025 –

I dati diffusi dal bollettino Cnel-Istat sull’andamento del mercato del lavoro tra il primo trimestre 2024 e quello del 2025 restituiscono un quadro preoccupante: dietro l’apparente miglioramento degli indicatori principali, si nasconde un’espansione silenziosa ma devastante dell’inattività. A livello nazionale, oltre l’89% delle donne e l’85% degli uomini che risultavano inattivi un anno fa non hanno compiuto alcun passo verso il rientro nel mercato del lavoro. Non cercano, non trovano, rinunciano. Le politiche attive del lavoro, nonostante gli oltre 5,4 miliardi stanziati attraverso il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), si dimostrano inefficaci.

La realtà è che la sfiducia ha preso il sopravvento. Solo il 4,9% delle donne inattive è riuscita a trovare un’occupazione in un anno, mentre la percentuale di transizione verso il lavoro tra le disoccupate si ferma al 16,1%. Anche tra gli uomini, i dati non sono migliori: molti non passano all’occupazione, ma semplicemente abbandonano la ricerca, alimentando la platea degli inattivi. Diminuisce la disoccupazione solo perché aumenta la rassegnazione.

A Venezia questo quadro si aggrava ulteriormente. Il tessuto occupazionale è dominato da stagionalità, bassi salari e precarietà, con un settore turistico che, pur essendo trainante, non offre prospettive stabili né di crescita. Le donne sono le più penalizzate: il carico di cura familiare, unito alla mancanza di servizi adeguati e alla rigidità del mercato del lavoro, le spinge fuori dal circuito produttivo.

Il fallimento delle politiche attive non è solo questione di risorse, ma di metodo. L’approccio resta frammentato e burocratico, scollegato dai bisogni reali delle persone e dalle dinamiche economiche locali. Servono interventi mirati, costruiti a livello territoriale: percorsi formativi coerenti con la domanda di competenze, servizi di orientamento efficaci, incentivi per le imprese che assumono e strumenti concreti di conciliazione tra lavoro e vita privata.

Azione Venezia propone un piano comunale per il rilancio dell’occupazione locale, con particolare attenzione a donne e giovani. È indispensabile un patto tra amministrazione, imprese, scuola e terzo settore, per trasformare le risorse pubbliche in opportunità reali. Senza un cambio di rotta, Venezia rischia di perdere energie preziose, mentre il divario sociale ed economico continua ad allargarsi. La città ha bisogno di lavoro vero, dignitoso, stabile. Non possiamo più permetterci di ignorare l’inattività, la vera emergenza nascosta del nostro tempo.

Paolo Bonafe’ – Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e delegato al Lavoro