La Giunta Brugnaro ha varato una nuova ordinanza per contrastare il degrado in alcune aree del Comune di Venezia e di Mestre. Lo ha fatto limitando la vendita di bevande dopo una certa ora, riducendo l’uso dei plateatici e vietando l’utilizzo di apparecchi sonori da parte degli esercizi commerciali, per un periodo limitato.
Si tratta però di un provvedimento miope, privo di una visione di lungo periodo. L’ordinanza impone restrizioni temporanee e punitive alle attività economiche, ma non propone alcuna soluzione concreta o strutturale per risolvere il problema del bivacco e degli assembramenti, né in Centro Storico né in Terraferma.
Serve un cambio di passo. Occorre avviare un vero piano di rigenerazione urbana, che parta dal recupero degli edifici comunali abbandonati e inutilizzati, trasformandoli in spazi di aggregazione e socialità. Luoghi aperti a bambini, ragazzi e adulti, che offrano servizi, attività culturali, sport, centri di ascolto e occasioni di dialogo con l’amministrazione. Solo attraverso politiche inclusive e partecipative si può affrontare con serietà il fenomeno della cosiddetta “mala movida”.
La repressione fine a sé stessa non produce risultati. Occorre una politica urbana fondata sull’ascolto, sull’investimento nelle comunità e nella vivibilità degli spazi pubblici.
Paolo Bonafé
Segretario Comunale di Azione Venezia
Fosca Moro
Responsabile Under 30 Azione Venezia