Archivi categoria: Territorio

Il Trasporto Pubblico Locale – deve restare in-house ma migliorare i servizi valorizzando i dipendenti

Ad aprile 2032 scadrà l’affidamento al Gruppo AVM del trasporto pubblico locale nel Bacino di Venezia, pari al 90% dei servizi automobilistici, tranviari e di navigazione lagunare, per un valore complessivo di circa 250 milioni annui ed una forza lavoro di oltre due mila dipendenti.

Poiché la procedura di affidamento di un servizio così importante richiede un paio d’anni di analisi ed autorizzazioni, la prossima amministrazione comunale in scadenza nel 2031 dovrà assumere le decisioni strategiche su questo servizio così importante per la città. E’ necessario quindi che i programmi delle forze politiche candidate alle prossime elezioni prendano una posizione sul punto.

Su questo  Azione Venezia ha le idee chiare: la gestione del trasporto pubblico locale dovrà rimanere pubblica in capo ad AVM ed ACTV, per assicurare un servizio idonee alle esigenze dei cittadini ed in grado di affrontare i crescenti flussi di traffico turistico, che sempre più passa per la terraferma.

Ma l’affidamento in house non significa accettare che i problemi sulla qualità del servizio sollevati dai cittadini e dai dipendenti restino privi di risposte. Per Azione migliorare la qualità del servizio significa intervenire profondamente sull’organizzazione del servizio d’acqua e di terra, ovvero:

  • nella mobilità d’acqua rinnovando la flotta con mezzi a basso impatto ambientale e dotati di adeguati standard di confort per i passeggeri, come l’aria condizionata, o introducendo stazioni di interscambio atte a consentire l’uso di mezzi più capienti e confortevoli come i motobattelli
  • nella mobilità di terraferma potenziando le linee circolari che collegano le aree esterne della città e i comuni vicini con il polo d’interscambio di Mestre centro, sfruttando meglio le potenziali sinergie con la linea Tramviaria che arriva a Venezia e Marghera mediante l’istituzione di punti orario e coincidenze ad oggi non ancora attivate.

Su tutti i mezzi d’acqua e di terraferma va garantita ai residenti priorità di accesso rispetto ai turisti, potenziando il dimensionamento e la frequenza dei mezzi pubblici per attenuare il sovraffollamento, nonché programmando gli interventi manutentivi in coerenza con i fabbisogni dei servizio di linea.

Ma per poter migliorare la qualità del servizio è necessario valorizzare il personale, ripristinando assunzioni in grado di colmare le attuali carenze di organico, agendo sulla  formazione e crescita professionale dei dipendenti e riconoscendo retribuzioni adeguate a responsabilità e funzioni.

Senza dimenticare l’esigenza assoluta di tutelare i dipendenti dalle aggressioni non solo verbali.

E quando parliamo di valorizzare i dipendenti non pensiamo solo a chi opera in prima linea ma anche a chi lavora dietro le quinte: gli impiegati di uffici, sportelli e biglietterie, che sono parte integrante del sistema ACTV e ogni giorno si trovano a fronteggiare la stessa mole di difficoltà dei loro colleghi.

In questa nuova visione dell’azienda anche i dipendenti potranno sentirsi nuovamente partecipi ad un grande progetto di mobilità da sviluppare in una società pubblica di eccellenza.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Enrico Missaglia – Delegato ai trasporti e cantieristica

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti Partecipati

 

TRASPORTO PUBBLICO A VENEZIA: QUALITA’ DA MIGLIORARE, MA LA GESTIONE RESTI IN-HOUSE Venezia

La possibile privatizzazione di Actv e del gruppo Avm è al centro del dibattito politico e sindacale a Venezia. Con la scadenza nel 2029 dei termini previsti dalla gestione “In-House”, il movimento Azione Venezia rilancia l’appello per mantenere il trasporto pubblico sotto il controllo del Comune, puntando però a un netto miglioramento dei servizi offerti.
Il rischio privatizzazione e la scelta dell’In-House https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=8030&t=TRASPORTO+PUBBLICO+A+VENEZIA%3A+QUALITA%27+DA+MIGLIORARE%2C+MA+LA+GESTIONE+RESTI+IN-HOUSE+Venezia

 

Legge speciale per Venezia:  agire anche prima della riforma costituzionale

WhatsApp Image 2025-08-04 at 07.24.12WhatsApp Image 2025-08-04 at 07.25.58

La presentazione da parte del Governo della modifica dell’art. 114 della Costituzione, allo scopo di attribuire speciali poteri e risorse a Roma capitale, ha innestato una rincorsa delle forze politiche venete, dal Presidente della Regione al Segretario del partito democratico veneto, a chiedere che questa riforma costituzionale sia estesa anche a Venezia.

Non che questa istanza non sia in astratto condivisibile, ma realisticamente non crediamo che, a due anni dalla fine della legislatura, Governo e Parlamento nazionale siano disponibili a imbarcarsi in un altro progetto di riforma costituzionale con scarsissime possibilità di andare in porto, visto che quello appena varato di Roma capitale potrà essere approvato in tempo solo se tutti i complessi passaggi saranno rispettati a tappe forzate.

Azione Venezia preferisce concentrarsi su obiettivi concretamente raggiungibili in tempi accettabili e quindi, nel prendere atto che l’ipotesi di modifiche costituzionali per attribuire maggiori poteri a Venezia potrà essere trattata solo nella prossima legislatura, non rinuncia però a ribadire l’esigenza urgente di intervenire con iniziative di legge ordinarie rispettose della Costituzione, avvalendosi dell’art. 119 che già consente allo Stato di destinare risorse aggiuntive e di effettuare interventi speciali in favore di determinati Comuni.

E oltre alla tradizionale richiesta di maggiori risorse finanziarie per la città, che però sappiamo essere ostacolata da vincoli di finanza pubblica sempre più complessi per l’impatto dei dazi trumpiani e l’aumento delle spese militari, vogliamo ribadire l’esigenza di attribuire all’amministrazione comunale di Venezia, con legge ordinaria dello Stato, la possibilità di approvare Regolamenti anche in deroga alle norme nazionali, al fine di tener conto della specificità della città e del suo inestimabile valore storico-artistico ed ambientale

C’è già un precedente a cui richiamarsi: la norma (art. 37 bis del d.l. n. 50/2022) che dà la possibilità al Comune di Venezia – unico in Italia – di introdurre regole e limitazioni alla diffusione delle locazioni brevi. Ma proprio da questo precedente dobbiamo trarre lezione: la città perde di credibilità se prima reclama a gran voce dallo Stato maggiori poteri da esercitare in autonomia, ma poi a distanza di tre anni non è stata ancora capace di approvare un Regolamento sulle locazioni brevi che la legge nazionale gli consente.

Venezia deve sì chiedere a Roma maggiori poteri, ma poi deve essere capace di esercitarli!

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato a Finanza, Enti partecipati e Legge Speciale

1 agosto 2025

Le spiagge del territorio metropolitano di Venezia tra le eccellenze italiane del turismo balneare

Le spiagge della provincia di Venezia continuano a distinguersi come riferimento di qualità, bellezza e innovazione nel panorama del turismo balneare nazionale. I recenti riconoscimenti assegnati nell’ambito della Guida ai migliori Beach Club d’Italia 2025, curata dal giornalista Andrea Guolo e dalla scrittrice Tiziana Di Masi, confermano la vitalità di un comparto strategico per l’economia e l’identità del nostro territorio.

Tra le eccellenze premiate, spicca il Des Bains 1900 del Lido di Venezia, uno degli stabilimenti storici più iconici d’Italia. Inserito nella Top Beach Club 2025, ha ricevuto il “Best Design Beach Club Veneto” e il prestigioso “Best Heritage Award” per la sua capacità di rappresentare una perfetta sintesi tra storia e modernità. La guida lo celebra come una “location che unisce presente e passato, cultura e glamour, capanne e lettini”, e sottolinea anche il valore culturale dello stabilimento, che ispirò Thomas Mann nel suo celebre Morte a Venezia. Il Des Bains è oggi un simbolo del patrimonio culturale balneare della regione. Accanto al Des Bains, si distingue anche la spiaggia dell’Hotel Excelsior, sempre al Lido, anch’essa premiata per il miglior design della regione, e capace di offrire una proposta di ospitalità elegante, radicata nella storia e proiettata verso il futuro.

Sul litorale sud della provincia, importanti riconoscimenti sono arrivati per Sottomarina e Isola Verde, che confermano il ruolo centrale della costa clodiense nel turismo veneto. Lo stabilimento Stella Maris ha ottenuto il Best Quality and Sustainability Beach Club Veneto 2025 per l’attenzione all’inclusività, alla sostenibilità ambientale e alla qualità dei servizi. Un modello di accoglienza accessibile, innovativa e solidale che merita attenzione e sostegno.

Sempre a Isola Verde, lo stabilimento Sabbia e Sale è stato premiato con il Best Beach Restaurant Veneto 2025 per l’eccellenza gastronomica e l’integrazione tra buona cucina e paesaggio costiero.

Nel complesso, sono 18 le strutture venete selezionate nella guida tra oltre 300 stabilimenti italiani visitati. Di queste, numerose si trovano nel nostro territorio metropolitano, da Caorle a Cavallino Treporti, da Jesolo a Rosolina Mare. È un risultato che conferma la validità del modello imprenditoriale locale, fatto di investimenti continui, cura del dettaglio, rispetto per l’ambiente e capacità di innovare.

Non mancano tuttavia elementi su cui riflettere. Il caso segnalato dai gestori dello stabilimento degli Alberoni, impossibilitati a organizzare una proiezione cinematografica per difficoltà burocratiche e per richieste sproporzionate rispetto ad attività analoghe svolte in contesti simili, riporta al centro l’esigenza di maggiore chiarezza e uniformità nei procedimenti autorizzativi, soprattutto in aree ambientali di pregio. La tutela della biodiversità e delle oasi naturali, come quella degli Alberoni, è una priorità, ma deve poter convivere con iniziative culturali sostenibili e rispettose, che arricchiscono l’offerta del territorio.

I risultati di questi giorni dimostrano che il nostro litorale possiede le energie, le professionalità e la visione per continuare a crescere, migliorarsi e rappresentare una delle principali destinazioni balneari d’Europa.

Paolo Bonafè - Segretario Comunale e vice Segretario Metropolitano Vicario di Azione Venezia

“Parte la nuova stazione di Mestre: infrastruttura, città, futuro”

Con l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della nuova stazione di Mestre, prende ufficialmente il via uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti per il futuro della nostra città. È una svolta attesa e necessaria: Mestre si prepara finalmente a diventare un nodo moderno e strategico non solo per i flussi passeggeri, ma per il rilancio dell’intera area urbana, da Marghera al centro città.

L’intervento – frutto dell’Accordo di Programma tra Comune e RFI, siglato nel 2017 – rappresenta un investimento di 98 milioni di euro che darà vita a una stazione rinnovata, accessibile e integrata. Al centro del progetto: un edificio viaggiatori su due piani, un’ampia piastra ciclopedonale a scavalco dei binari che collegherà fisicamente Mestre e Marghera, spazi più funzionali e razionali per l’attesa, i servizi e la mobilità intermodale.

Il nuovo scalo ferroviario non è solo un’opera infrastrutturale: è un’opportunità concreta per cucire insieme le diverse anime della nostra città e per ripensare Mestre come una piattaforma di connessioni, non solo fisiche ma anche sociali ed economiche. Sarà un progetto che ridisegna gli equilibri urbanistici di Mestre perché la nuova stazione non sarà un elemento isolato, ma un polo urbano in grado di generare sviluppo. A partire dalla nuova Questura di via Ulloa, passando per gli interventi residenziali e ricettivi a Marghera, fino alla riqualificazione dell’autostazione e dei Giardini di via Piave, questa visione integrata punta a fare di Mestre una città moderna, vivibile, connessa e a misura di cittadino.

Siamo concordi con l’Assessore De Martin dove auspica che l’avvio dei lavori possa sbloccare anche le opere di urbanizzazione complementari attese da anni, come la demolizione dell’ex sede delle Poste, il riordino del piazzale Favretti e altri interventi che contribuiranno a rendere la stazione di Mestre un vero polo urbano moderno ed europeo.

Per fare questo sarà indispensabile che la nuova stazione non sia solo funzionale, ma dovrà elevare lo standard urbano, anche nelle sue facciate, negli accessi, nella sicurezza. Non dovrà essere un centro commerciale, ma uno spazio di collegamento, con piccoli negozi di servizio, aperto e fruibile e la progettazione esecutiva dovrà tener conto degli indirizzi già condivisi dalla città in un accordo di programma.

Questo progetto, inoltre, rappresenta una grande occasione di ricucitura tra Mestre e Marghera e avrà un impatto importante sulla vita quotidiana dei cittadini e lo ‘scavalco’ ciclopedonale, permetterà di superare quella ‘cesoia’ storica tra le due città di terraferma.

Sarà fondamentale che i cantieri vengano programmati con attenzione per evitare interferenze con i flussi di pendolari che quotidianamente transitano per la stazione e Azione Venezia seguirà con attenzione tutte le fasi di attuazione dell’opera, vigilando sul rispetto dei tempi, della qualità dei lavori e del coinvolgimento dei cittadini.

Mestre non è più un passaggio: sta tornando ad essere una destinazione, una centralità urbana proiettata verso il futuro.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale di Azione Venezia

Stefano Valonta – Delegato alle Infrastrutture e Urbanistica – Azione Venezia

Il waterfront: costruire insieme il Futuro

 

 

2024-09-20 Venezia Today Waterfront - perchè dire si al progetto_02024-09-20 Venezia Today Waterfront - perchè dire si al progetto_1

Azione, sì al progetto del waterfront portuale

https://www.veneziatoday.it/politica/azione-waterfront-porto-venezia.html#obd3rclnmfg

  Non entriamo, per motivi di spazio, nel dettaglio dell’analisi del progetto dell’Autorità Portuale di ridisegno dell’area S. Basilio, Scomenzera, S. Marta e S. Andrea ma, dopo attenta analisi, prendiamo la responsabilità di dire che il progetto presenta idee potenzialmente bellissime: la nuova piazza, la riva cittadina del Scomenzera liberata e di fatto un nuovo quartiere, la porosità con la città, un parcheggio multipiano, il rilancio di Santa Marta.. carne al fuoco come mai in passato. Il tutto nella città storica e in un momento in cui come mai prima si parla di carenza di residenzialità, di spazi per studenti, di attrazione di lavoratori da tutto il mondo e di contrasto al declino demografico. Si tratta di un’opportunità gigantesca. Ci sono peraltro motivi di perplessità che è giusto chiarire e se possibile superare: su tutti ci sfugge il senso e la funzione della dependance della stazione ferroviaria in Marittima e una certa “mancanza di coraggio” sulla destinazione della riva di S. Basilio che resta a uso promiscuo (pubblico e portuale), dove noi vedremmo bene una fermata per i mezzi acquei lato canale marittima (in una possibile revisione del trasporto pubblico con mezzi più capienti).  Resta il fatto che quella offerta dal Porto è un’occasione epocale. E la politica, quella alta, deve dire la sua. Pensare i trasporti, studiare gli insediamenti negli edifici ristrutturati, parlare con le Università, cogliere e valorizzare opportunità. in una parola: costruire (insieme) il futuro.

E soprattutto, c’è una cosa che la politica non deve assolutamente fare: assumere la solita postura di opposizione preventiva alle novità. È naturalmente sorto un Comitato Waterfront di cittadini che ha raccolto firme contrarie al piano la cui “colpa” principale (lo si dica senza ipocrisia) è quella minacciare il privilegio di pochi di parcheggiare l’auto dove è prevista una pubblica piazza. Giusto chiedere condivisione e analizzare criticamente i punti oscuri ma l’atteggiamento di fondo deve essere “per” e non “contro”. Non si cada nel solito riflesso pavloviano del NO vellicando gli inevitabili istinti di conservazione dello status quo (pure con argomentazioni paradossali per cui il Piano sarebbe contro la residenza). La politica tutta abbia, per una volta, coraggio e visione di futuro.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Mauro Memo – Vicesegretario con delega di Venezia e isole

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

https://www.veneziatoday.it/politica/azione-waterfront-porto-venezia.html

18 settembre 2024

partecipazione a Focus del 23/08/2024

PARTECIPAZIONE ALLA TRASMISSIONE FOCUS SU RETE VENETA  

Trasmissione focus di venerdì 23/08/2024 – tre interventi

Tutta la trasmissione

https://youtu.be/CWdnmzSruCg

Argomenti del primo intervento

1) L’incidente sul passante di mercoledì 21/8 dove sono stati scoperti 5 minori di nazionalità asiatica trasportati di nascosto su una macchina che proveniva dall’est e che evidenzia purtroppo che il nostro territorio è luogo di tratta o di passaggio del mercato di minori .

2) Il ripetersi dei femminicidi come una piaga che deve però essere estirpata con un lavoro congiunto istituzioni, scuola, associazionismo sportivo ed educazione famigliare

3) Il problema spaccio di droga, della fragilità dei giovani

4) Ius scholae e delle possibili aperture con Forza Italia.

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=1646

secondo intervento

Indagine che interessa il Comune di Venezia

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=4285

terzo intervento

Incidente nautico nel porto di Termini Imerese

https://youtu.be/CWdnmzSruCg?t=7734

Un posto macchina a Venezia

Il clamoroso sbilanciamento tra il numero di domande pervenute per un posto al

garage Comunale e quello che verrà soddisfatto ripropone plasticamente la
realtà di un bisogno di posti macchina per i residenti e per i frequentatori abituali
del centro storico. Come giustamente sottolineato da molti commentatori,
anche la possibilità di tenere l’automobile a Venezia (a prezzi “umani”) è uno dei
tanti elementi che favoriscono la residenzialità a Venezia perché impatta
positivamente sul ‘gap’ rispetto al vivere in terraferma, in termini di comodità e
connessione, di chi sceglie faticosamente di vivere nella città d’acqua.
In un passato anche recente, si sono affacciati vari progetti (in marittima o nella
zona Scalo Fluviale) da parte dell’Autorità Portuale di realizzazione di parcheggi
multipiano. Hanno sempre trovato un muro di diffidenza, sia per il riflesso
pavloviano delle nostre inesauste vestali dell’ambientalismo che vedono
ovunque una “cementificazione selvaggia”, sia perché qualsiasi garage oltre il
Ponte della Libertà è visto come potenziale attrattore di turisti e di traffico sul
ponte stesso (obiezione, questa, più fondata).
Resta il fatto che le circa 1500 domande che non avranno riscontro (senza
contare quelli che non l’hanno presentata perché certi in partenza di non avere
chance) pone un tema politico per gli Amministratori presenti e soprattutto
(aspiranti) futuri: un posto macchina per i veneziani, comodo e a prezzi non di
rapina, è un’esigenza reale e concreta che i cittadini pongono all’attenzione dei
governanti. Ci auguriamo che il ‘grido di dolore’ non resti inascoltato.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Ticket d’ingresso.. vexata quaestio

Ha perfettamente ragione l’Assessore Venturini (intervista sulla Nuova del 20 agosto u.s.) a rilevare che, quando si è parlato di ticket di accesso, molte anime belle hanno alzato proteste e barricate salvo poi lamentarsi il giorno dopo dell’affollamento insopportabile della città.

La questione sottende in effetti un dilemma politicamente delicato per chiunque: qualunque disposizione che preveda un atto obbligatorio (anche la sola prenotazione, che è de facto un “ticket a costo zero”) comporta inevitabilmente la complicata gestione delle eccezioni (a partire dai residenti e tutte la svariate categorie degli aventi diritti) e dei conseguenti fastidi per gli interessati.

A tale complessità si doveva dare una risposta con trasparenza e decisione, facendosi anche politicamente carico delle inevitabili polemiche. Invece, anche per effetto delle divisioni nella stessa maggioranza che Venturini riconosce, l’atteggiamento dell’Amministrazione è stato balbettante e incerto, con un’infinita serie di annunci e rinvii. E non a caso lo stesso l’Assessore si guarda bene, incredibilmente, dal dare una risposta alla domanda precisa dell’intervistatore di indicare una soglia target del numero di visitatori, infatti il Ticket non determina poi un numero massimo di accessi possibili ma ne determina solo la quantità.

Ora Venturini dice, sostanzialmente, “proviamoci”.. evocare una sperimentazione sarebbe sacrosanto se si trattasse di un test di collaudo della verifica della solidità di una soluzione ponderata. Ma al contrario Venturini confessa che siamo alla fase “facciamolo per vedere l’effetto che fa” (Come in una vecchia canzone di Jannacci).

 

Eppoi scusate, non si può ricevere la comunicazione dell’altro assessore Costalonga quando propone di togliere tutti i cestini dalla città storica, sperando che chi viene in città si riporti poi a casa i propri rifiuti. Premettendo che i turisti non lo fanno neppure in montagna o al mare, luoghi citati come esempio, come Amministrazione Comunale si deve dare un servizio idoneo, sia di gestione dei rifiuti,  con cestini ad ogni angolo e un servizio efficiente di pulizia degli stessi e di spazzamento della città, così come è sempre stato in passato e se serve va potenziato,  con gli introiti del ticket di accesso ( che è una tassa di scopo), perché il decoro è il biglietto da visita della città e chiunque verserebbe 5/10 euro per accedere alla città storica,  se trovasse la stessa città pulita e dotata di servizi igienici idonei per la massa di turisti che ogni giorno arriva in città.  E il ricavato del ticket sarebbe una tassa di scopo quanto mai necessaria, visto che è la cittadinanza veneziana che fino ad ora paga di tasca propria i maggiori costi dei servizi di Veritas, proprio a causa dell’overtourism

 

 

#ItaliaSulSerio

 

Paolo Bonafè, Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vice Segretario Comunale referente Centro Storico e Isole

21 Agosto 2023

Quali progetti per Mestre, per rendere la città più viva e sicura

 

IMG-8479

Su Mestre stiamo vedendo che in questo periodo vi una attenzione maggiore, rispetto al passato, per quanto riguarda il tema sicurezza e sviluppo del territorio e questo grazie all’attivismo delle associazioni territoriale di cittadini che si sono poi unite nella grande e partecipata manifestazione contro il degrado e per la sicurezza che ha avuto, grazie al grande eco, la conseguente ed immediata presa di posizione delle forze dell’ordine e della amministrazione comunale.

Da allora si vedono dei passi in avanti, ma bisogna insistere. La zona di Via Piave e della stazione necessitano di enormi piani di riqualificazione. Il progetto di fattibilità tecnico economica presentato da FS per la “nuova” stazione di Mestre, che andrebbe a collegare anche Marghera, andava in questa direzione. Vi è anche un progetto che vogliamo portare avanti che è quello dii riprendere i progetti  di stazione sotterranea per la stazione di Mestre, che permetterebbe una riqualificazione della  attuale area di via Trento e via Piave, a favore di maggiore verde pubblico e di luoghi di aggregazione. Mestre ha bisogno di una nuova riprogettazione urbanistica

Ma anche la rigenerazione abitativa di Mestre può essere importante per fermare il degrado, riteniamo che si debba puntare soprattutto sui giovani e nel progetto Venezia Città Campus, che potrà avere ottime ripercussioni a Mestre.

È evidente come uno studente o un giovane lavoratore che passa un anno nella nostra città possa giovare molto di più ai piccoli negozi di vicinato rispetto al turista classico che si ferma per pochi giorni, per questo è fondamentale ripartire da chi la città ed in particolare il quartiere può popolarlo e farlo vivere.

Dalla tesi di Laurea della dottoressa Giliberto emerge chiaramente come il quartiere offra tutti i servizi di prossimità facilmente accessibili e non è scontato dato che siamo assediati dai centri commerciali. Bisogna proseguire intensamente con il contrasto allo spaccio e alla microcriminalità seguendo alcune vie maestre: espulsioni dal territorio nazionale che hanno portato dei primi risultati, presidi di polizia fissi che aiutano e migliorano la sensazione di sicurezza per il cittadino ed un’azione sociale forte per aiutare le persone che cadono nel tunnel della droga.

Bisogna altresì prestare attenzione a non spostare il problema in altre zone senza effettivamente ridurlo. Però come affermato dal professor Micelli oltre al contrasto alla criminalità bisogna impegnarsi con forza per promuovere nuove forme di socialità in una zona dove il tessuto sociale si è sfaldato e le persone si sentono al sicuro solo dentro le mura di casa.

Paolo Bonafè Segretario Comunale Azione Venezia

Tommaso de Vido Responsabile Tavolo Degrado e Sicurezza Azione Venezia

LA TORRE SETTEN E L’UNESCO

2023-03-18 Il Gazzettino La Torre setten e Unesco
Il dibattito infuocato sulla Torre Setten in viale S. Marco vede molte argomentazioni contro la realizzazione del manufatto. La maggior parte delle quali fondate, altre meno. Senza entrare nel merito della questione (del resto complessa e già molto dibattuta), registriamo un importante, ancorché parziale, successo degli oppositori: l’abbassamento di 10 metri (da 70 a 60) dell’altezza dell’edificio. Altezza che impatta fortemente sull’ombra che proietta sulle basse abitazioni dello storico quartiere; ogni metro in più o in meno, comporta ore di illuminazione o di ombra per molti appartamenti. Quindi elemento estremamente tangibile che incide profondamente sulla vita e sul valore delle case di molti cittadini.
Ebbene, è curioso che l’abbassamento NON sia stato indotto da queste concrete considerazioni ma da una raccomandazione UNESCO per ridurre la sua “intervisibilità” ovvero che non “turbi” lo skyline dalla Laguna. Evidentemente più tutelato delle ore di sole di chi abita intorno.
Un piccolo episodio, certamente, ma la dice lunga sulla distanza a volte lunare tra il combinato di leggi che ci governano e le esigenze reali dei cittadini. E dice molto della distanza a volte “lunare” dalla realtà della venerata (da taluni) UNESCO.
Sarà utile che se ne ricordino coloro per cui quello che dice l’UNESCO è oro colato, sempre e comunque.
#ItaliaSulSerio
Paolo Bonafè, Segretario Comunale
Antonella Garro Segretaria Metropolitana