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Il Trasporto Pubblico Locale – deve restare in-house ma migliorare i servizi valorizzando i dipendenti

Ad aprile 2032 scadrà l’affidamento al Gruppo AVM del trasporto pubblico locale nel Bacino di Venezia, pari al 90% dei servizi automobilistici, tranviari e di navigazione lagunare, per un valore complessivo di circa 250 milioni annui ed una forza lavoro di oltre due mila dipendenti.

Poiché la procedura di affidamento di un servizio così importante richiede un paio d’anni di analisi ed autorizzazioni, la prossima amministrazione comunale in scadenza nel 2031 dovrà assumere le decisioni strategiche su questo servizio così importante per la città. E’ necessario quindi che i programmi delle forze politiche candidate alle prossime elezioni prendano una posizione sul punto.

Su questo  Azione Venezia ha le idee chiare: la gestione del trasporto pubblico locale dovrà rimanere pubblica in capo ad AVM ed ACTV, per assicurare un servizio idonee alle esigenze dei cittadini ed in grado di affrontare i crescenti flussi di traffico turistico, che sempre più passa per la terraferma.

Ma l’affidamento in house non significa accettare che i problemi sulla qualità del servizio sollevati dai cittadini e dai dipendenti restino privi di risposte. Per Azione migliorare la qualità del servizio significa intervenire profondamente sull’organizzazione del servizio d’acqua e di terra, ovvero:

  • nella mobilità d’acqua rinnovando la flotta con mezzi a basso impatto ambientale e dotati di adeguati standard di confort per i passeggeri, come l’aria condizionata, o introducendo stazioni di interscambio atte a consentire l’uso di mezzi più capienti e confortevoli come i motobattelli
  • nella mobilità di terraferma potenziando le linee circolari che collegano le aree esterne della città e i comuni vicini con il polo d’interscambio di Mestre centro, sfruttando meglio le potenziali sinergie con la linea Tramviaria che arriva a Venezia e Marghera mediante l’istituzione di punti orario e coincidenze ad oggi non ancora attivate.

Su tutti i mezzi d’acqua e di terraferma va garantita ai residenti priorità di accesso rispetto ai turisti, potenziando il dimensionamento e la frequenza dei mezzi pubblici per attenuare il sovraffollamento, nonché programmando gli interventi manutentivi in coerenza con i fabbisogni dei servizio di linea.

Ma per poter migliorare la qualità del servizio è necessario valorizzare il personale, ripristinando assunzioni in grado di colmare le attuali carenze di organico, agendo sulla  formazione e crescita professionale dei dipendenti e riconoscendo retribuzioni adeguate a responsabilità e funzioni.

Senza dimenticare l’esigenza assoluta di tutelare i dipendenti dalle aggressioni non solo verbali.

E quando parliamo di valorizzare i dipendenti non pensiamo solo a chi opera in prima linea ma anche a chi lavora dietro le quinte: gli impiegati di uffici, sportelli e biglietterie, che sono parte integrante del sistema ACTV e ogni giorno si trovano a fronteggiare la stessa mole di difficoltà dei loro colleghi.

In questa nuova visione dell’azienda anche i dipendenti potranno sentirsi nuovamente partecipi ad un grande progetto di mobilità da sviluppare in una società pubblica di eccellenza.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Enrico Missaglia – Delegato ai trasporti e cantieristica

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti Partecipati

 

TRASPORTO PUBBLICO A VENEZIA: QUALITA’ DA MIGLIORARE, MA LA GESTIONE RESTI IN-HOUSE Venezia

La possibile privatizzazione di Actv e del gruppo Avm è al centro del dibattito politico e sindacale a Venezia. Con la scadenza nel 2029 dei termini previsti dalla gestione “In-House”, il movimento Azione Venezia rilancia l’appello per mantenere il trasporto pubblico sotto il controllo del Comune, puntando però a un netto miglioramento dei servizi offerti.
Il rischio privatizzazione e la scelta dell’In-House https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=8030&t=TRASPORTO+PUBBLICO+A+VENEZIA%3A+QUALITA%27+DA+MIGLIORARE%2C+MA+LA+GESTIONE+RESTI+IN-HOUSE+Venezia

 

«Il Salone Nautico è la dimostrazione che Venezia può guidare lo sviluppo sostenibile della nautica nell’Adriatico»

A nome di Azione Venezia, esprimiamo il nostro più vivo plauso per il sesto anniversario del Salone Nautico di Venezia, divenuto ormai un appuntamento imprescindibile per la cantieristica locale, per il sistema economico veneziano e per tutta la filiera dell’innovazione nautica nell’Adriatico.

 

Questo traguardo è il frutto di una visione chiara: da un lato, la volontà dell’amministrazione comunale di scommettere su un evento capace di coniugare sviluppo, identità e sostenibilità; dall’altro, la tenacia dei nostri cantieri, dei produttori di imbarcazioni di lusso e di barche della tradizione veneziana, che hanno colto in questa vetrina internazionale un’occasione per rilanciare la propria eccellenza proponendo modelli sempre più innovativi e a basso impatto ambientale.

 

Il Salone Nautico di Venezia è molto più di una manifestazione espositiva: è un contraltare naturale al Salone di Genova, con l’ambizione – oggi fondata – di portare nell’Adriatico quella cultura della costruzione di yacht e della nautica di qualità che ha storicamente trovato espressione soprattutto sul versante tirrenico. Venezia dimostra di poter essere protagonista di questa nuova stagione industriale, in grado di generare valore aggiunto, occupazione qualificata e sviluppo sostenibile, contribuendo in modo concreto al PIL nazionale e al mercato dello yachting italiano.

 

Il nostro apprezzamento va anche al lavoro che si sta portando avanti all’Arsenale, cuore simbolico e operativo di questa trasformazione: un progetto di rigenerazione che fonde tradizione e futuro, aprendo spazi pubblici, rafforzando la vocazione produttiva e rilanciando l’identità marittima della città.

 

Come Azione Venezia, siamo convinti che questa iniziativa debba continuare e crescere, indipendentemente dalle contingenze politiche. Il Salone è oggi uno degli assi strategici di Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, ed è nostro dovere consolidarne i risultati, puntando su filiere territoriali, nuove competenze e internazionalizzazione.

 

A tutte e tutti coloro che lavorano perché questo evento sia ogni anno un successo – dalle istituzioni ai cantieri, dai tecnici agli espositori – va il nostro più sentito ringraziamento.

 

Paolo Bonafè  – Segretario comunale – Azione Venezia

Enrica Missaglia – Delegato trasporti e cantieristica

 

 

Ticket di ingresso: Nullaosta condizionato dall’Unione Europea

2025-04-13 Corriere Veneto Ticket via libera dall'UE ma Azione chiede la registrazione per tutti

E’ arrivata la risposta della Commissione Europea alla denuncia di un cittadino veneziano residente all’estero contro l’introduzione del ticket d’ingresso, considerata contraria al principio di libera circolazione all’interno del territorio comunitario. La Commissione ha ritenuto legittimo applicare il ticket ove finalizzato all’interesse pubblico di conservazione del patrimonio culturale ed ambientale della città.

Ma anche se al momento non vi sono le condizioni per un suo intervento contro il ticket, la Commissione ha assicurato che monitorerà se le modalità operative adottate dal Comune saranno effettivamente idonee a conseguire l’interesse pubblico, riservandosi di intervenire qualora il monitoraggio dei dati da fonti indipendenti rivelasse invece che l’obiettivo non sia raggiunto. Azione non ha mai espresso un’opposizione ideologica nei confronti del ticket, consapevole che sia necessario introdurre uno strumento efficace di controllo degli accessi alla città, da finanziare con un contributo a carico del turista, e non dello Stato e tantomeno del cittadino veneziano. Non siamo neppure contrari all’idea che dal ticket possano derivare risorse economiche da destinare a misure a favore dei residenti per alleviare i pesanti disagi da overtourism. Ma, esattamente come la Commissione Europea, anche Azione ritiene che il ticket sia legittimo solo se persegue l’obiettivo di salvaguardia del patrimonio culturale ed ambientale della città, compresa la tutela della residenzialità senza la quale cultura ed ambiente verrebbero gravemente pregiudicati. E quindi abbiamo già manifestato la netta contrarietà ad esentare dalla registrazione tutti i veneti anche se viene mantenuta l’esenzione al pagamento e continuiamo a richiedere la fissazione di limiti massimi di accesso giornaliero, superati i quali devono scattare misure di forte disincentivazione, e nei casi più gravi di ricorso alle ordinanze sindacali di blocco degli arrivi per ragioni di pubblica sicurezza. Senza questi correttivi al ticket, temiamo proprio che a breve l’Europa lo bloccherà

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Referente al programma e per il Turismo

Contributo di accesso: vediamo l’effetto che fa

Abbiamo già espresso non poche perplessità su come l’Amministrazione ha maneggiato il tema, oggettivamente delicato e complesso, del ticket d’accesso. A partire dal fatto che la stessa continua pervicacemente a non indicare una soglia massima obiettivo dei visitatori complessivi giornalieri.

Tuttavia, ora che la Giunta annuncia la messa in atto sperimentale della misura, ancorché per un numero limitato di date (cosa, secondo noi, sbagliata perché, se sperimentazione dev’essere, questa deve essere il più possibile estesa, proprio per ricavarne il maggiore ritorno possibile in termini di indicazioni operative), la cosa più saggia è stare a vedere quale sarà la risposta. Molti sono gli interrogativi, in termini di risposta del pubblico, di stratificazione dell’utenza, di gestione dei controlli, sull’impatto che la gestione delle eccezioni avrà sugli aventi diritto e sull’effetto di deterrenza concreto che il ticket potrà avere.

Si può essere, legittimamente, scettici sui risultati ma arrivati a questo punto vediamo l’effetto che fa. Senza pregiudizi e verità assolute che nessuno può avere, se ci approcciamo al problema con onestà intellettuale.

Con una conditio sine qua non: le risultanze della sperimentazione devono essere rese trasparentemente pubbliche (per capirsi: esattamente il contrario di quanto è stato fatto per i dati raccolti dalla control room), proprio per consentire che dalle stesse possa generarsi un dibattito sereno e pragmatico sulla sua eventuale applicazione definitiva. Proviamo, una volta tanto, a ragionare sui problemi senza barricate precostituite e avendo in mente il bene della città, dei suoi abitanti e, non ultimo, anche degli stessi visitatori.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Anna Paola Klinger – Responsabile Turismo Venezia

 

 

#ItaliaSulSerio

6 settembre 2023 ​​​