Archivi categoria: Ambiente

Difendere la PAC (Politica Agricola Comune) significa difendere Venezia e i suoi territori

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7884&t=DIFENDERE+LA+PAC+SIGNIFICA+DIFENDERE+VENEZIA+E+I+SUOI+TERRITORI

La Politica Agricola Comune, la PAC, è molto più di un insieme di sussidi europei: è una colonna portante dell’identità produttiva, culturale e ambientale del nostro continente. Anche per Venezia e la sua terraferma, la PAC è uno strumento essenziale per sostenere le aziende agricole, preservare il paesaggio, garantire la qualità del cibo che arriva sulle nostre tavole e mantenere vivo un presidio sociale in molte aree del nostro territorio. Per questo guardiamo con grande preoccupazione alla proposta della Commissione Europea di inglobare la PAC all’interno di un generico “Fondo Unico Europeo”. Una riforma che, se attuata, rischia di indebolire profondamente il sostegno al comparto agricolo, riducendo i finanziamenti del 20-30%, cancellando le specificità del settore e mettendo in competizione risorse e priorità del tutto eterogenee.

Come Azione Venezia, condividiamo le ragioni della mobilitazione della CIA – Confederazione Italiana Agricoltori e riteniamo che sia necessario unire le forze a tutti i livelli istituzionali per respingere una proposta che va contro gli interessi dei produttori, dei consumatori e dei territori. La PAC ha bisogno di essere rafforzata, non diluita. Ha bisogno di essere più equa, più sostenibile, più vicina ai bisogni reali del mondo agricolo. Non ha bisogno di essere smantellata o trasformata in un fondo indistinto che rischia di ignorare le esigenze di chi ogni giorno lavora la terra.

Anche a Venezia, in un contesto complesso come quello lagunare, l’agricoltura rappresenta una risorsa fondamentale. Parliamo di aziende che resistono tra mille difficoltà, che presidiano zone fragili, che valorizzano la produzione di qualità e tutelano il paesaggio. Se queste imprese venissero abbandonate, se le risorse europee venissero tagliate, a pagarne il prezzo sarebbero tutti: cittadini, comunità, ambiente. Per questo, come Paolo Bonafé, segretario comunale di Azione Venezia, e Mauro Memo, vicesegretario e delegato alle attività produttive, esprimiamo il nostro sostegno pieno e convinto all’ordine del giorno promosso dalla CIA. Un appello chiaro che chiede di:

  • difendere l’autonomia finanziaria della PAC,
  • garantire fondi certi e adeguati agli agricoltori,
  • opporsi alla concorrenza sleale e alla diffusione di cibi sintetici,
  • tutelare la specificità delle produzioni locali e delle nostre filiere.

L’Europa è nata anche nei campi. La sua coesione e la sua sicurezza alimentare dipendono da un’agricoltura forte, giusta e sostenibile. Non possiamo accettare di sacrificare questo patrimonio sull’altare di una logica meramente contabile. Serve una visione politica che metta al centro il cibo, i territori, le persone. E serve ora.

Paolo Bonafé – Vice segretario metropolitano Vicario, Segretario comunale Azione Venezia e Delegato su Chioggia

Mauro Memo – Vicesegretario Azione Venezia – Delegato alle attività produttive

Azione Venezia: “Emergenza rifiuti e discariche abusive a Mestre_ danno economico e civile. Via Resia simbolo di un fallimento”

IMG_3208

A fronte dei recenti dati diffusi da Veritas sull’abbandono dei rifiuti e la presenza di discariche abusive in provincia di Venezia – con un costo annuo che supera i 3 milioni e mezzo di euro, di cui 1,8 milioni solo nel Comune di Venezia – Azione Venezia denuncia con forza il fallimento delle politiche di controllo del territorio, in particolare nella zona di Mestre e della Terraferma.

 

La cifra destinata a ripulire aree degradate equivale agli introiti annuali del nuovo contributo d’accesso: un paradosso insostenibile che dimostra come il degrado incida in maniera pesante sul bilancio comunale, oltre che sulla qualità della vita dei residenti.

Via Resia, a Mestre, ne è l’esempio più drammatico. In un recente sopralluogo, abbiamo documentato condizioni di abbandono strutturale, con:

  • presenza sistematica di rifiuti ingombranti e sacchi abbandonati,
  • assenza totale di illuminazione pubblica,
  • vegetazione fuori controllo e alberi pericolanti,

È evidente che, accanto al tema dei comportamenti incivili, vi sia un deficit cronico di controllo e prevenzione del degrado da parte dell’Amministrazione comunale.

Non basta indignarsi: servono atti concreti.

Se Veritas mette a disposizione dei cittadini un servizio di ritiro gratuito su prenotazione, nonchè gli Ecocentri e strumenti digitali di segnalazione, perché continuano a esistere decine di discariche abusive in aree come via Resia, via Venezia, la Gazzera o Carpenedo?

Dove sono le telecamere promesse? Dove la vigilanza h24 che si annuncia nei comunicati? Dove l’attenzione verso quei residenti che da anni vivono nel degrado e nella paura?

Chiediamo con urgenza all’Amministrazione comunale:

  1. L’installazione immediata di videocamere mobili nei punti più critici di Mestre, tra cui via Resia, via Venezia e gli svincoli tangenziali;
  2. L’intensificazione dei controlli della Polizia locale, con la collaborazione diretta degli ispettori Veritas;
  3. La bonifica e messa in sicurezza permanente di via Resia, come già richiesto nel comunicato del 29 maggio, intervenendo efficacemente nei confronti di altri Enti che fossero colpevolmente inerti;
  4. L’avvio di una campagna civica con mezzi pubblici, social e scuole per promuovere l’educazione  all’utilizzo di tutti i servizi messi a disposizione di Veritas evitando il  pernicioso conferimento dei rifiuti in discariche abusive;
  5. Un resoconto mensile pubblico, trasparente e geolocalizzato dell’entità delle sanzioni elevate, per responsabilizzare cittadini e istituzioni.

 

Azione Venezia sarà al fianco dei cittadini che denunciano il degrado e continuerà a vigilare affinché le risorse non vadano sprecate a inseguire l’inciviltà, ma investite in educazione, controllo e servizi.

 

Paolo Bonafé Segretario comunale – Azione Venezia

Gennaro Marotta Vicesegretario con delega per Mestre – Azione Venezia

Le contraddizioni di un certo ambientalismo

Si è appena chiusa la fase di raccolta delle osservazioni ai sensi della procedura nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), finalizzata ad autorizzare la cosiddetta Tresse bis, l’isola artificiale dove conferire i fanghi non riutilizzabili prodotti di scavo in Laguna (che ormai l’esistente Tresse non riesce più a contenere). Come comprensibile, vista la delicatezza e la complessità dell’intervento, sono pervenute molte osservazioni. Da enti (il Comune e la Città Metropolitana di Venezia), associazioni e privati. Alcune di queste sono comprensibili: legittimo, per esempio, interrogarsi sull’impatto visivo e “odoroso” di Tresse bis o sindacare sulla tempistica di presentazione delle varie VIA (in quanto Tresse bis è solo uno dei progetti sottoposti dal Porto alla VIA).

Altre obiezioni però sfidano il buon senso. Alcune associazioni denunciano che la Tresse bis non è conforme al Piano Morfologico della Laguna (PMLV). Piano che risale al 1992 ed è ovviamente superatissimo (le istanze ambientali e socio-economiche essendo radicalmente mutate negli oltre trent’anni trascorsi) ma ancora formalmente vigente perché in questi anni, il nuovo PMLV è stato sistematicamente bocciato, su pressione delle stesse associazioni, proprio perché prevedeva tutti i progetti ora sottoposti alla procedura VIA. Si è, cioè, boicottata l’approvazione di un Piano organico e ragionevole di intervento in laguna e ora si usa il pretesto della mancanza di questo stesso per opporsi a qualsiasi intervento. Insomma, un loop procedurale cercato e voluto e palesemente contraddittorio.

Da sempre noi di Azione sosteniamo che si può e si deve contemperare la doppia sostenibilità, ambientale e socio-economica, e il PMLV ripetutamente bocciato perseguiva esattamente questo fine. La responsabilità della sua mancanza grava proprio su quei soggetti che ora la strumentalizzano. Non è così che si fa il bene della città.

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Mauro Memo – Delegato alle attività produttive

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

1 aprile 2025

Un Sistema Paese che non funziona – esempio su Cà Solaro

2025-02-14 Gazzettino Azione al fianco del comitato di Cà Solaro

La notizia è che la Regione ha decretato non necessaria la VIA nazionale (come invano invocato dal Comune di Venezia) per l’autorizzazione del campo agrifotovoltaico di Cà Solaro. Sull’impianto abbiamo già espresso le nostre (molte) perplessità ma i dettagli circa l’avanzamento dell’iter autorizzativo dello stesso rivelati dal Gazzettino sono in sé sconcertanti, indipendentemente dall’opinione di ognuno sull’opportunità o meno dell’impianto.

Ora, il buon senso dice che l’autorizzazione di un impianto fotovoltaico (che non ha sostanzialmente impatto di rumore, di traffico, di inquinamento atmosferico) è una questione sostanzialmente urbanistica e di programmazione territoriale e attiene alle interferenze (nella fattispecie, con l’abitato di Cà Solaro) e al tema generale del consumo di suolo. È, o meglio dovrebbe essere, una competenza esclusiva del Comune e della Città Metropolitana, al massimo regionale. In ogni caso non ha senso prevedere una procedura di VIA, un istituto del tutto sproporzionato alla fattispecie in discussione.

Siamo invece all’assurdo che il Comune, che dovrebbe essere l’ente perno nell’iter autorizzativo, non avendo poteri invoca la VIA nazionale. Ma non basta: la VIA è sollecitata pure dalla Sovrintendenza perché, inter alia, l’impianto ricade nell’area di tutela del “Cubo della Bazzera” all’interno della stazione AGIP in tangenziale; immaginiamo il turbamento nel godimento della vista del Cubo da parte degli automobilisti che sfrecciano in tangenziale causato dalla presenza dei pannelli.

Un paradigma perfetto e grottesco di quanto a volte la burocrazia possa essere sideralmente lontana dalla realtà e dalle necessità dei cittadini. E sintomo drammatico di un Sistema Paese che non funziona e la conferma che va radicalmente riformato, come Azione va da tempo sostenendo.

 

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Stefano Valonta  – Delegato Sviluppo Economico, Portualità, Infrastrutture

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

13 febbraio 2025

Il Piano Morfologico della Laguna

2025-01-23 Gazzettino Piano Morfologico bloccato dagli ambientalisti

 

Torna di attualità, ci riferiamo all’articolo odierno sul Gazzettino, la vexata quaestio del conferimento dei fanghi prodotti di scavo in Laguna. Per la cui classificazione (funzionale al riutilizzo di quelli non inquinati) è stato di recente aggiornato il Protocollo Fanghi, dopo un’attesa trentennale. Ma, come noto, il Protocollo non basta: è necessaria anche l’approvazione del Piano Morfologico della Laguna (PMLV) che definisce gli interventi di ripristino e di riequilibrio degli habitat, leggasi la ricostruzione delle barene, con l’utilizzo appunto dei fanghi (s’intende quelli riutilizzabili ai sensi del Protocollo). Tra questi interventi, fondamentale in particolare la sigillatura del Canale dei Petroli per evitare la dispersione in mare di 600.000 mc di preziosi sedimenti, situazione che oggi determina il vituperato fenomeno di marinizzazione della Laguna sud.

Ancora nel luglio 2022, la Commissione VAS/VIA dell’allora Ministero della Transizione Ecologica, richiesta di un parere – peraltro non previsto proceduralmente – da parte della Direzione V dello stesso Ministero bocciava il Piano tra la dissennata soddisfazione dei presunti paladini dell’ambiente nostrani. L’obiezione di fondo all’epoca fu che il Piano dev’essere non una serie di misure per intervenire al meglio sull’esistente ma deve farsi carico di prevedere misure atte a prevenire le cause – anche lontane, anche indirette – della trasformazione morfologica della Laguna. Intesa in senso letterale l’obiezione è che il PMLV ha la colpa di non affrontare (e non risolvere!) cosette come l’innalzamento del livello medio del mare, l’intensificarsi di eventi climatici estremi, la subsidenza, il ridotto apporto di sedimenti da parte dei fiumi ecc.

Una posizione incongrua e folle che costringe la Laguna in uno stallo dannosissimo sia per la sostenibilità ambientale della Laguna sia per quella economica del Porto. Ci auguriamo caldamente che l’Autorità per la Laguna, auspicabilmente prossima all’operatività, si faccia carico da subito del problema.

 

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Stefano Valonta  – Delegato Sviluppo Economico, Portualità, Infrastrutture

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

22 dicembre 2025

Autonomia differenziata. Troppa propaganda (da ambo le parti)

2024-10-29 Gazzettino Autonomia sarebbe iniquo non trattenere i risparmi

Sull’autonomia differenziata Azione ha sempre avuto una posizione critica, principalmente perché molte delle materie elencate dallo sciagurato Titolo V (es. commercio con l’estero, grandi reti di trasporto e navigazione, produzione e trasporto di energia elettrica, rapporti internazionali) sono naturaliter competenze statali e tali devono rimanere.

Ciò detto, ci sono Regioni (tra cui il Veneto) che contribuiscono al bilancio dello Stato, con le tasse dei loro cittadini, molto di più di altre. E fin qui nulla quaestio: il maggiore o minore contributo fiscale delle Regioni, infatti, dipende dalla ricchezza prodotta da queste ed è normale che quelle più ricche diano più gettito all’Erario. Sta di fatto però che le Regioni che danno di più sono proprio quelle che ricevono (pro capite) meno. È dunque comprensibile che queste Regioni ambiscano ad assumere alcune funzioni oggi statali, ricevendo dalla Stato le stesse risorse che oggi lo Stato stesso impiega per svolgerle, scommettendo sul fatto di essere più efficienti e trattenendo le risorse risparmiate (ammesso che questa possibilità sia concessa, ma riterremmo sommamente iniquo non lo fosse).

Velleitario? Forse. Sono comunque poste in gioco risibili? Certamente. La Lega usa il tema a scopi propagandistici? Ci sono enormi problemi applicativi (a cominciare dalla questione dei famigerati LEP)? Tutto vero. Ma a proposito di propaganda, si eviti anche quella, penosa e insopportabile, di una presunta “secessione dei ricchi” perché le altre Regione non sarebbero penalizzate perché il guadagno deriverebbe tutto sulla maggiore (eventuale) efficienza della Regione.

Sarebbe poi il caso di approfondire le ragioni delle inefficienze delle Regioni che gridano all’attentato all’integrità nazionale. E forse chiedersi se abbiano ancora senso le Regioni a Statuto Speciale. Una delle quali peraltro, con dubbia legittimità morale, è tra le richiedenti il referendum abrogativo della Legge Calderoli che concede alle Regioni ordinarie molto meno di quanto ad essa riconosciuto.

Carlo Pasqualetto – Segretario Regionale

Cristian Zara – Segretario Metropolitano

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

28 ottobre 2024

Hydrogen Park a Marghera. Occasione da non perdere

L’utilizzo dell’idrogeno verde come fonte di energia e propellente è in via di sviluppo e ha potenzialità per imporsi anche in alternativa alla mobilità elettrica. Non solo su gomma ma anche nautica e perfino, a tendere, aeronautica. Può rappresentare una leva decisiva nella transizione energetica attraverso la catena del valore: produzione energia da rinnovabili à produzione idrogeno tramite elettrolisi à stoccaggio à utilizzo. Può risolvere l’annoso problema della irregolarità della produzione di energia da rinnovabili (grazie alla facilità di stoccaggio) e alleggerire l’impatto sulla rete elettrica dell’adozione massiva della mobilità elettrica. Vi sono sfide tecnologiche quali i costi dell’elettrolisi, le difficoltà di trasporto (per le alte pressioni del fluido necessarie), i costi operativi di produzione, un quadro normativo ad oggi complesso e contraddittorio, così come va prevista un’intelligente politica di incentivi.

Porto Marghera ha tutte le caratteristiche per divenire un hub sia per la ricerca e sviluppo sia per la produzione perché già oggi Hydrogen Park è un polo consolidato, che coinvolge player primari come Enel, Sapio, Vega, Venezia Tecnologie, Vinyls Italia, Berengo, SAE Impianti e Arkema e quindi la nostra città gode di un vantaggio competitivo che non va assolutamente disperso e che può avere ricadute in termini di creazione di posti di lavoro pregiati.

Giova sottolineare che il Governo Draghi, individuando l’idrogeno come uno dei perni della strategia per la transizione ecologica, ha stanziato da 3,19 miliardi per il settore di cui 500 milioni per la produzione di idrogeno in aree industriali, 160 milioni per la ricerca e 450 milioni addizionali per finanziare lo sviluppo tecnologico. Il settore ha peraltro una potenzialità tale da attrarre con la sola forza del modello di business investitori di prim’ordine. L’idrogeno, dunque, come soluzione per il futuro verde e come antidoto alla monocultura turistica. Non perdiamo l’occasione.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma e alle Partecipate

 

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP

6 settembre 2024

Agrivoltaico di Cà Solaro: la mobilitazione popolare comincia a dar frutti

9de94824-e3b7-4dcd-b71a-dd60f77e70a3

d5a34b13-0ebd-47c8-96a7-04dc1a0d9773

eb9b203d-6fee-4481-850a-9a1475a4fa36

Qualche schiarita per la popolazione locale compare sull’orizzonte del contestato Progetto di realizzare un mega impianto di agrivoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro.

La settimana scorsa Azione aveva per prima denunciato i ritardi della Città metropolitana di Venezia nell’adozione della Mappa delle aree agricole di pregio richiesta dalla legge regionale N. 17/2022, la cui individuazione consentirebbe di proteggere la quasi totalità degli insediamenti agricoli dal rischio di vedersi coperti da pannelli fotovoltaici.

Si ha ora notizia che il Sindaco Metropolitano ha avviato proprio ieri l’iter per l’approvazione del Piano delle aree agricole di pregio, inviando la Mappa predisposta dalla Città Metropolitana a tutti i 44 Sindaci locali, per le osservazioni di loro competenza da presentare entro 45 giorni, acquisite le quali il Piano potrà essere definitivamente approvato.

La valenza del Piano è testimoniata dal fatto che oltre il 95% delle superfici con valenza agricola è stato identificato dalla Città Metropolitana come area di pregio, rendendo quindi del tutto eccezionale la possibilità di installare pannelli voltaici su terreni agricoli.

E’ realistico attendersi che, nella Mappa predisposta dalla Città metropolitana, i terreni di Cà Solaro rientrino in quel 95% di superficie agricola considerata Aree di Pregio, rendendo quindi incompatibile il Progetto del mega impianto di fotovoltaico con gli atti di pianificazione territoriale.

Parallelamente, nell’ambito del procedimento di Valutazione Impatto Ambientale del Progetto di Cà Solaro presso la Regione, Azione ha messo a disposizione del locale Comitato il testo di un’Osservazione con la richiesta di disporre una sospensione dell’iter di valutazione, fino alla finale approvazione da parte della Città Metropolitana di Venezia degli atti di Mappatura delle aree agricole di pregio sul territorio di sua competenza.

Con la collaborazione di tre rappresentanti del Comitato Cà Solaro (Luca Pollazzon, Christian Sartori ed Elettra Vivian) e di due dirigenti  di Azione (Leda Costantini e Fosca Moro) sono state raccolte ieri in poche ore circa 200 firme di residenti locali a sostegno della richiesta di sospensione dell’iter.

Oggi stesso l’Osservazione, munita di tutte le firme raccolte, è stata inviata con PEC alla Regione. ( allego la comunicazione inviata )

Sta quindi già dando i primi frutti la mobilitazione mirata della popolazione locale, che non si è limitata ad una sterile protesta ideologica ma, con il supporto tecnico-organizzativo di Azione, si è concretizzata in un efficace pungolo mirato alle Istituzioni competenti per l’adozione degli atti di loro competenza.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Cristian Zara – Segretario Area Metropolitana

https://www.linkedin.com/company/azioneveneto

28 agosto 2024

Intervenire contro il Moto Ondoso si può. Basta volere

2024-08-28 gazzettino subito interventi si omologhi il sistema sisa part

2024-08-28 Corriere Regata Storica tra proteste e controlli ecco il piano

2024-08-28 gazzettino subito interventi si omologhi il sistema sisa gen

Il 14 novembre dello scorso anno il Comune di Venezia convocava gli Stati Generali della mobilità acquea e presentava il SiSa, un sistema per la rilevazione della velocità media delle barche (basato sullo stesso principio del “tutor” in autostrada) alimentato da 56 postazioni di rilevazione sui principali canali della città, precisando però che per rendere operativo questo sistema era necessario ottenere l’omologazione del sistema. Era ed è un’ottima idea perché applicabile a tutti i natanti, senza imporre l’obbligo di dotarsi di GSP (che, come noto, ha generato un ricorso al TAR dei motoscafisti per un conflitto di attribuzione tra Comune e Città Metropolitana) e superava l’obsoleto sistema Argos, pure mai omologato. Siamo però a fine agosto 2024 e di omologazione ancora non c’è notizia. Uno stallo incomprensibile come pure quello in cui versa l’Autorità della Laguna, che ad oggi è lontanissima dall’essere operativa, essendo di fatto solo stato nominato il Presidente, arch. Roberto Rossetto. Comprendiamo dunque l’esasperazione delle associazioni remiere cittadine che si stanno mobilitando per eclatanti proteste. Ciò detto, il problema moto ondoso va a braccetto col problema del traffico acqueo e non si risolve il primo se non si interviene sul secondo e non ci nascondiamo che il traffico acqueo è dovuto al sempre maggiore bisogno di spostare merci e passeggeri, anche a causa dell’overtourism. In tal senso, i numeri resi pubblici dalle remiere sono impietosi: nel 2003 le barche erano 31650, mentre nel 2022 erano quasi raddoppiate a 60500. Proprio sulla base di questi volumi di traffico l’entrata in esercizio del SiSa è indispensabile e urgente e chiama in causa il Comune perché si faccia parte attiva per l’ottenimento dell’omologazione, dopo quasi un anno dall’annuncio. Inoltre, concordiamo con le associazioni che da anni chiedono di intervenire anche sulle tipologie di barche per la laguna, sulle carene per minimizzare l’onda prodotta, sugli scafi e anche sulla tipologia delle eliche. Nel medio termine poi i mezzi acquei che svolgono servizio pubblico o di pubblica utilità, dovranno essere equipaggiati con motorizzazione elettrica o almeno ibrida, come si sta facendo per il parco mezzi in terraferma. Ultimo ma non ultimo, obbligare i servizi taxi a dotarsi di una centrale operativa unica che, indirizzi il taxi più vicino al luogo di chiamata evitando la circolazione di barche vuote. Sono tutti temi che Azione proporrà nel suo programma per le prossime Amministrative.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Mauro Memo – Vice Segretario Venezia ed Isole

https://www.facebook.com/share/g/aT3W9uDLHT5JVpyA/?mibextid=K35XfP Venezia, 27 agosto 2024

 

Agrifotovoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro: a Venezia è mancata una pianificazione territoriale

2024-08-23 Gazzettino Parco agrifotovoltaico perchè no front
2024-08-23 Gazzettino Parco agrifotovoltaico perchè no
Si moltiplicano le reazioni negative, della popolazione e delle Associazioni di Categoria, al progetto di realizzare un mega impianto di agrifotovoltaico nell’area di Cà Solaro a Favaro, presentato da un gruppo multinazionale su terreni della Fondazione Querini Stampalia. Nel condividere appieno le fondate critiche espresse sul progetto e sui suoi pesanti impatti sul territorio, Azione ha anche ritenuto utile verificare se vi siano responsabilità della pubblica amministrazione locale nella mancata adozione di provvedimenti di sua competenza che avrebbero potuto bloccare sin dal nascere l’iter del progetto. È emerso che con la legge regionale N. 17/2022 la Regione Veneto ha dettato le Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, al fine di preservare il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, incaricando le Provincie (a Venezia la Città Metropolitana) di individuare puntualmente le aree agricole di pregio e quindi non idonee all’agrifotovoltaico. In esecuzione della direttiva regionale tutte le Provincie venete hanno adottato la mappa delle aree agricole di pregio, o almeno avviato l’iter per la sua adozione, salvo la sola Città Metropolitana di Venezia che, almeno a quanto consta dal sito, non ha finora prodotto alcun documento in materia. Noi di Azione riteniamo che il suolo agricolo non debba mai essere utilizzato per il fotovoltaico, e sia in quanto tale comunque “area di pregio” e riteniamo molto saggio l’esempio il Piano adottato dalla della Provincia di Vicenza che classifica il 99,1% della superficie agricola provinciale come aree di pregio e quindi non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. L’inerzia della Città Metropolitana di Venezia nell’adottare gli atti di pianificazione territoriale di propria competenza non può generare conseguenze che ricadono sulla popolazione e sul patrimonio agricolo. Nel valutare il Progetto di Cà Solaro la Regione Veneto dovrebbe quindi disporre almeno una sospensione del suo iter, intimando alla Città Metropolitana un termine ristretto per adottare il tanto atteso Piano delle aree agricolo di pregio. Azione non si limita ad accompagnare le legittime proteste contrarie all’installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole non idonee, ma sostiene per contro le proposte indirizzate a localizzare questi impianti in discariche e soprattutto a sfruttare le coperture esistenti di edifici industriali senza compromettere terreni agricoli. È mancata quindi finora una pianificazione territoriale in materia di impianti fotovoltaici, che per Azione costituirà invece un punto fondante del programma per le prossime elezioni amministrative.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Cristian Zara – Segretario Metropolitano
23 agosto 2024