Azione Venezia: “Emergenza rifiuti e discariche abusive a Mestre_ danno economico e civile. Via Resia simbolo di un fallimento”

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A fronte dei recenti dati diffusi da Veritas sull’abbandono dei rifiuti e la presenza di discariche abusive in provincia di Venezia – con un costo annuo che supera i 3 milioni e mezzo di euro, di cui 1,8 milioni solo nel Comune di Venezia – Azione Venezia denuncia con forza il fallimento delle politiche di controllo del territorio, in particolare nella zona di Mestre e della Terraferma.

 

La cifra destinata a ripulire aree degradate equivale agli introiti annuali del nuovo contributo d’accesso: un paradosso insostenibile che dimostra come il degrado incida in maniera pesante sul bilancio comunale, oltre che sulla qualità della vita dei residenti.

Via Resia, a Mestre, ne è l’esempio più drammatico. In un recente sopralluogo, abbiamo documentato condizioni di abbandono strutturale, con:

  • presenza sistematica di rifiuti ingombranti e sacchi abbandonati,
  • assenza totale di illuminazione pubblica,
  • vegetazione fuori controllo e alberi pericolanti,

È evidente che, accanto al tema dei comportamenti incivili, vi sia un deficit cronico di controllo e prevenzione del degrado da parte dell’Amministrazione comunale.

Non basta indignarsi: servono atti concreti.

Se Veritas mette a disposizione dei cittadini un servizio di ritiro gratuito su prenotazione, nonchè gli Ecocentri e strumenti digitali di segnalazione, perché continuano a esistere decine di discariche abusive in aree come via Resia, via Venezia, la Gazzera o Carpenedo?

Dove sono le telecamere promesse? Dove la vigilanza h24 che si annuncia nei comunicati? Dove l’attenzione verso quei residenti che da anni vivono nel degrado e nella paura?

Chiediamo con urgenza all’Amministrazione comunale:

  1. L’installazione immediata di videocamere mobili nei punti più critici di Mestre, tra cui via Resia, via Venezia e gli svincoli tangenziali;
  2. L’intensificazione dei controlli della Polizia locale, con la collaborazione diretta degli ispettori Veritas;
  3. La bonifica e messa in sicurezza permanente di via Resia, come già richiesto nel comunicato del 29 maggio, intervenendo efficacemente nei confronti di altri Enti che fossero colpevolmente inerti;
  4. L’avvio di una campagna civica con mezzi pubblici, social e scuole per promuovere l’educazione  all’utilizzo di tutti i servizi messi a disposizione di Veritas evitando il  pernicioso conferimento dei rifiuti in discariche abusive;
  5. Un resoconto mensile pubblico, trasparente e geolocalizzato dell’entità delle sanzioni elevate, per responsabilizzare cittadini e istituzioni.

 

Azione Venezia sarà al fianco dei cittadini che denunciano il degrado e continuerà a vigilare affinché le risorse non vadano sprecate a inseguire l’inciviltà, ma investite in educazione, controllo e servizi.

 

Paolo Bonafé Segretario comunale – Azione Venezia

Gennaro Marotta Vicesegretario con delega per Mestre – Azione Venezia

La pista ciclabile del Lido, una buona idea con qualche criticità: alcune proposte per migliorarla

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La manifestazione cittadina di ieri contro il progetto della pista ciclabile al Lido ha visto una partecipazione ampia e vivace: una lunga e chiassosa processione ha attraversato il Gran Viale, dando voce ad alcune criticità che in effetti il progetto solleva, lasciando però riemergere in alcuni momenti la postura da “partito del NO”, con toni tra l’apocalittico e l’indignato.

Azione Venezia rifiuta queste contrapposizioni sterili, condividendo che una pista ciclabile ben fatta, lungo tutto il Lido, è un’infrastruttura utile e necessaria anche – e soprattutto – per i residenti.

L’opportunità di acquisire il finanziamento del PNRR sollecita l’Amministrazione Comunale ad accelerare i tempi, senza però ripetere lo stesso errore fatto per il tram a Mestre,  dove per non perdere alcuni finanziamenti è stato progettato un intervento molto oneroso che l’esperienza ha dimostrato non ottimale.

 

In piena onestà dobbiamo dirci che il progetto presentato dal Comune evidenzia alcune criticità strutturali e di sicurezza, anche per l’eredità di scelte di giunte passate nell’illusione di considerare il restringimento della sede stradale come un deterrente contro la velocità. Purtroppo l’esperienza ha dimostrato che questo deterrente non ha funzionato ed anzi ha causato molti incidenti, perché spesso gli automobilisti superano comunque gli autobus in fermata invadendo l’altra carreggiata anche senza sufficiente visuale.

 

In questo senso la nuova pista ciclabile, lunga circa 11,5 km da S. Nicolò a Alberoni, presenta tratti estremamente problematici.

Oltre al restringimento della carreggiata su via S. Gallo, già trafficata e stretta, le criticità più gravi riguardano il tratto Malamocco – Alberoni, dove il tracciato proposto sottrae ulteriormente spazio a una sede stradale già critica in quanto unico collegamento tra i due siti.

Questo restringimento porterà inevitabilmente a un collo di bottiglia di oltre 4 km, aggravando una situazione già oggi critica per la sicurezza e la viabilità considerato che in questo tratto si concentrano numerosi istituti sanitari (ospedale, residenze sanitarie, strutture per anziani) con transiti tra autobus, ambulanze, mezzi di soccorso e veicoli privati.

Senza contare l’impatto potenziale sulle radici dei pini storici che costeggiano la laguna, il cui danneggiamento potrebbe aumentare il rischio di caduta degli alberi stessi.

 

Azione Venezia propone soluzioni alternative concrete, praticabili e più sostenibili:

  • Utilizzare e ampliare l’attuale passeggiata sui Murazzi, trasformandola in un percorso ciclopedonale adeguato e sicuro che potrebbe deviare il traffico delle biciclette da via Sandro Gallo, evitando il restringimento della carreggiata e migliorando la sicurezza per tutti gli utenti della strada.
  • Predisporre una passerella esterna alla riva tra Malamocco e Alberoni, che consenta la realizzazione della pista ciclabile senza intaccare la strada e senza danneggiare l’apparato radicale degli alberi. Questa soluzione, ovviamente, dovrà essere valutata in dialogo con l’Autorità della Laguna, trattandosi di uno sbalzo fuori dalla riva, ma rappresenterebbe un intervento rispettoso dell’ambiente e della viabilità. La pista ciclabile esterna al ponte della libertà né è già un esempio.

 

Chiediamo con forza all’Amministrazione Comunale di rivedere il progetto nel tratto Malamocco – Alberoni. Non si tratta di dire “no” alla ciclabile, ma di dire “sì” a una soluzione più sicura, sostenibile e coerente con il territorio.

 

Una buona idea merita un buon progetto. Questo per noi è migliorabile.

 

Paolo Bonafè Segretario Comunale – Azione Venezia

Alessandro Costantini – Delegato Mobilità e Viabilità

Plaude all’intesa tra il Ministro Valditara e il Presidente Buttafuoco: un’opportunità straordinaria per avvicinare i giovani all’arte e alla cultura

Azione Venezia esprime profonda soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo d’intesa triennale tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco, finalizzato ad avvicinare le nuove generazioni al patrimonio culturale attraverso percorsi educativi, laboratori creativi e attività guidate nelle sedi della prestigiosa istituzione veneziana; perché finalmente si valorizza l’incontro tra il mondo della scuola e quello dell’arte contemporanea, trasformando Venezia in un’aula diffusa, viva e inclusiva, dove la cultura diventa leva di crescita personale e collettiva.

Il protocollo, che coinvolge scuole secondarie di primo e secondo grado in tutta Italia, rappresenta un salto di qualità nell’offerta educativa, grazie a strumenti innovativi e inclusivi che permetteranno a migliaia di studenti di sperimentare linguaggi artistici nuovi e complessi: dalle arti visive alla danza, dal teatro all’architettura fino al cinema immersivo.

L’impegno della Biennale nel garantire percorsi calibrati per fasce d’età e grado scolastico, insieme ai servizi di trasporto facilitati, rafforza la dimensione accessibile e democratica dell’iniziativa.

Come Azione crediamo che questo progetto risponda concretamente al bisogno di una scuola capace di dialogare con il presente, di stimolare creatività e pensiero critico nei giovani cittadini ed è anche una grande occasione per Venezia: una città che può e deve essere motore culturale e educativo per il Paese intero.

Per quello che sarà nelle nostre possibilità continueremo a sostenere e promuovere tutte le azioni che, come questa, contribuiscono a costruire una scuola aperta, dinamica e in dialogo con il territorio e le sue eccellenze.

Paolo Bonafè – Segretario comunale di Azione Venezia

Fiorella Mameli – Delegata Istruzione e Università – Azione Venezia

 Raffaele Santoro – Delegato Cultura e Conservazione Beni Culturali

 

Pieno Plauso per le Iniziative di Cereal Docks, 9-Tech e Rive/Esposito a Marghera e Fusina

2025-06-05 Gazzettino Benefici all indotto Cereal Docks e 9-Tech a Marghera e Fusina

Venezia, 5 giugno 2025 – Azione Venezia esprime pieno apprezzamento per tre iniziative virtuose che rappresentano una concreta visione di sviluppo sostenibile, economia circolare e innovazione ambientale nei territori di Marghera e Fusina.

 

Cereal Docks, gruppo industriale con presenza a Porto Marghera, ha recentemente pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità 2024 e la relazione d’impatto. L’aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili, la valorizzazione dei sottoprodotti industriali e l’integrazione di obiettivi ambientali nei premi ai dipendenti mostrano come si possa coniugare competitività e responsabilità sociale e ambientale.

 

9-Tech, start-up attiva all’interno dell’Ecodistretto Veritas, avvierà a breve il primo impianto italiano per il recupero avanzato di materiali preziosi da pannelli fotovoltaici dismessi. Il progetto, sviluppato con il supporto del Green Propulsion Laboratory, è un esempio eccellente di innovazione applicata all’economia circolare e alla riduzione dei rifiuti tecnologici, con ricadute concrete in termini ambientali, industriali e occupazionali.

 

A queste due iniziative si aggiunge ora un terzo tassello di straordinario valore: l’avvio, sempre a Fusina, del primo impianto veneto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati e da spazzamento stradale, realizzato da Rive Srl (gruppo Veritas) con la tecnologia innovativa della bergamasca Esposito. L’impianto, in grado di trattare fino a 70mila tonnellate l’anno di rifiuti, consente di recuperare materiali come sabbia e ghiaia riutilizzabili nell’edilizia e nei ripascimenti ambientali. Grazie alla tecnologia brevettata di soil washing, sarà possibile restituire sabbia pulita e certificata agli arenili, contribuendo così alla salvaguardia delle coste veneziane e alla lotta all’erosione. Un’infrastruttura fondamentale in un territorio fragile e densamente turistico come il nostro, che riduce l’impatto ambientale dei trasporti e chiude il ciclo dei rifiuti direttamente in loco.

 

Azione Venezia ritiene che queste tre realtà – un gruppo industriale strutturato, una start-up tecnologica e una partnership pubblico-privata innovativa – dimostrino come Venezia possa essere laboratorio nazionale di transizione ecologica e rigenerazione industriale.

 

Esprimiamo il nostro convinto plauso a Cereal Docks, 9-Tech, Rive e al gruppo Esposito, per il loro contributo concreto alla sostenibilità e alla resilienza ambientale della nostra città metropolitana. Invitiamo le istituzioni pubbliche e private a sostenere e moltiplicare questi esempi, che incarnano i valori dell’economia verde e dell’innovazione responsabile.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario Comunale – Delegato Industria e lavoro – Azione Venezia

 

“Parte la nuova stazione di Mestre: infrastruttura, città, futuro”

Con l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della nuova stazione di Mestre, prende ufficialmente il via uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti per il futuro della nostra città. È una svolta attesa e necessaria: Mestre si prepara finalmente a diventare un nodo moderno e strategico non solo per i flussi passeggeri, ma per il rilancio dell’intera area urbana, da Marghera al centro città.

L’intervento – frutto dell’Accordo di Programma tra Comune e RFI, siglato nel 2017 – rappresenta un investimento di 98 milioni di euro che darà vita a una stazione rinnovata, accessibile e integrata. Al centro del progetto: un edificio viaggiatori su due piani, un’ampia piastra ciclopedonale a scavalco dei binari che collegherà fisicamente Mestre e Marghera, spazi più funzionali e razionali per l’attesa, i servizi e la mobilità intermodale.

Il nuovo scalo ferroviario non è solo un’opera infrastrutturale: è un’opportunità concreta per cucire insieme le diverse anime della nostra città e per ripensare Mestre come una piattaforma di connessioni, non solo fisiche ma anche sociali ed economiche. Sarà un progetto che ridisegna gli equilibri urbanistici di Mestre perché la nuova stazione non sarà un elemento isolato, ma un polo urbano in grado di generare sviluppo. A partire dalla nuova Questura di via Ulloa, passando per gli interventi residenziali e ricettivi a Marghera, fino alla riqualificazione dell’autostazione e dei Giardini di via Piave, questa visione integrata punta a fare di Mestre una città moderna, vivibile, connessa e a misura di cittadino.

Siamo concordi con l’Assessore De Martin dove auspica che l’avvio dei lavori possa sbloccare anche le opere di urbanizzazione complementari attese da anni, come la demolizione dell’ex sede delle Poste, il riordino del piazzale Favretti e altri interventi che contribuiranno a rendere la stazione di Mestre un vero polo urbano moderno ed europeo.

Per fare questo sarà indispensabile che la nuova stazione non sia solo funzionale, ma dovrà elevare lo standard urbano, anche nelle sue facciate, negli accessi, nella sicurezza. Non dovrà essere un centro commerciale, ma uno spazio di collegamento, con piccoli negozi di servizio, aperto e fruibile e la progettazione esecutiva dovrà tener conto degli indirizzi già condivisi dalla città in un accordo di programma.

Questo progetto, inoltre, rappresenta una grande occasione di ricucitura tra Mestre e Marghera e avrà un impatto importante sulla vita quotidiana dei cittadini e lo ‘scavalco’ ciclopedonale, permetterà di superare quella ‘cesoia’ storica tra le due città di terraferma.

Sarà fondamentale che i cantieri vengano programmati con attenzione per evitare interferenze con i flussi di pendolari che quotidianamente transitano per la stazione e Azione Venezia seguirà con attenzione tutte le fasi di attuazione dell’opera, vigilando sul rispetto dei tempi, della qualità dei lavori e del coinvolgimento dei cittadini.

Mestre non è più un passaggio: sta tornando ad essere una destinazione, una centralità urbana proiettata verso il futuro.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale di Azione Venezia

Stefano Valonta – Delegato alle Infrastrutture e Urbanistica – Azione Venezia

“Via Resia dimenticata da tutti. Serve un intervento urgente per sicurezza, decoro e dignità dei residenti”

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Azione Venezia porta all’attenzione dell’Amministrazione comunale e delle autorità competenti la situazione di grave degrado e abbandono in cui versa via Resia a Mestre, una laterale di via Eridesio/via Cà Solaro, oggi abitata da una decina di famiglie e priva di servizi essenziali, sicurezza e manutenzione.

 

Via Resia rappresenta ciò che resta di un’antica arteria che un tempo collegava Mestre con Mogliano e Treviso, poi tagliata dalla realizzazione della tangenziale A57 e successivamente isolata ulteriormente dai lavori di collegamento tra A27 e A57. Da allora, l’intera zona è divenuta una sorta di borgata senza identità e senza tutele, servita unicamente da una strada stretta e malconcia, oggi priva di illuminazione pubblica, con asfalto deteriorato, banchine cedevoli e infrastrutture trascurate.

 

Le condizioni sono gravi:

  • Assenza totale di illuminazione lungo tutta via Resia;
  • Abbandono sistematico di rifiuti, favorito dal buio e dalla mancanza di controlli;
  • Vegetazione invasiva per la scarsità degli sfalci annuali (2-3 all’anno);
  • Alberi ad alto fusto morti o instabili, pericolosi in caso di vento forte;
  • Fenomeni sospetti di passaggi illegali dalla tangenziale alla via, anche di notte, tramite un varco carrabile aperto e una recinzione divelta;
  • Problemi di drenaggio delle acque piovane, con un unico fossato che raccoglie anche parte del deflusso della tangenziale;
  • Ponte sul Dese con giunti danneggiati e guard rail pericolosi, in alcuni casi legati con filo di ferro.

Questa situazione non è più tollerabile, soprattutto considerando la presenza di famiglie residenti che vivono in condizioni che definire precarie è un eufemismo.

Chiediamo con forza all’Amministrazione comunale, alle concessionarie autostradali competenti e agli enti preposti di attivarsi con urgenza per:

  1. Il ripristino dell’illuminazione pubblica lungo tutta via Resia;
  2. La chiusura del varco carrabile e la messa in sicurezza delle recinzioni lungo la tangenziale;
  3. Un piano regolare di pulizia e sfalcio della vegetazione;
  4. La bonifica dei rifiuti abbandonati e l’installazione di sistemi di videosorveglianza;
  5. La manutenzione della carreggiata e del ponte sul Dese, compreso il consolidamento delle banchine e la sistemazione dei guard rail;
  6. La verifica idraulica del fossato di scolo, con eventuali interventi di potenziamento del sistema di drenaggio.

 

Al presente comunicato alleghiamo immagini documentali che mostrano le condizioni attuali della via e alcuni degli ultimi episodi di abbandono di rifiuti.

Azione Venezia continuerà a vigilare e a sostenere i residenti di via Resia, che hanno diritto – come tutti i cittadini veneziani – a vivere in sicurezza, con dignità e servizi adeguati. L’abbandono non può essere una risposta politica. Serve una scelta concreta di attenzione e responsabilità.

 

In allegato: 2 fotografie relative agli ultimi abbandoni di rifiuti e immagine panoramica del tratto stradale oggetto di segnalazione.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Alessandro Costantini

Delegato Mobilità e Viabilità – Azione Venezia

 

Azione Venezia – “La lingua italiana è la prima forma di sicurezza. Un plauso a Fincantieri e Dante Alighieri per un progetto che fa bene all’integrazione e alla prevenzione”

Venezia, 30 maggio 2025 – Come Azione Venezia accogliamo con grande favore e convinzione l’iniziativa promossa da Fincantieri, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, che ha attivato corsi di lingua italiana destinati ai lavoratori stranieri impiegati nei cantieri navali di Porto Marghera.

 

Si tratta di un progetto di inclusione culturale che consideriamo non solo lungimirante ma assolutamente necessario. Parlare e comprendere la nostra lingua è il primo strumento di dialogo e integrazione per chi arriva da lontano, in particolare per la comunità bengalese, oggi tra le più numerose e attive nei cantieri veneziani. Ma è anche, e soprattutto, un fattore decisivo per la sicurezza sul lavoro.

 

In qualità di segretario comunale di Azione Venezia, ma anche – e lo dico con senso di responsabilità – come responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la prevenzione degli infortuni, so bene quanto sia fondamentale che ogni lavoratore comprenda con chiarezza ciò che gli viene richiesto in termini di comportamenti, procedure e obblighi. Senza una base linguistica adeguata, i concetti chiave della sicurezza rischiano di non essere compresi appieno, con gravi conseguenze per tutti.

 

Instillare la cultura della sicurezza significa prima di tutto mettere le persone nella condizione di capire i rischi che corrono e i doveri che hanno. E questo è possibile solo attraverso la comprensione linguistica reciproca. I corsi di lingua, in tal senso, non sono un atto formale ma uno strumento concreto di prevenzione, di inclusione, e di costruzione di un ambiente di lavoro più giusto e protetto.

 

Voglio esprimere un plauso sincero a Fincantieri e alla Società Dante Alighieri per aver messo in campo questa iniziativa su base volontaria, coinvolgendo già 80 lavoratori in un percorso di formazione che porterà benefici evidenti all’intero sistema produttivo e sociale del nostro territorio.

 

Questa è la direzione giusta: fare in modo che l’integrazione non sia solo uno slogan, ma una pratica quotidiana fondata sulla conoscenza, il rispetto e la sicurezza di tutti.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

Responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la sicurezza sul lavoro

«Il Salone Nautico è la dimostrazione che Venezia può guidare lo sviluppo sostenibile della nautica nell’Adriatico»

A nome di Azione Venezia, esprimiamo il nostro più vivo plauso per il sesto anniversario del Salone Nautico di Venezia, divenuto ormai un appuntamento imprescindibile per la cantieristica locale, per il sistema economico veneziano e per tutta la filiera dell’innovazione nautica nell’Adriatico.

 

Questo traguardo è il frutto di una visione chiara: da un lato, la volontà dell’amministrazione comunale di scommettere su un evento capace di coniugare sviluppo, identità e sostenibilità; dall’altro, la tenacia dei nostri cantieri, dei produttori di imbarcazioni di lusso e di barche della tradizione veneziana, che hanno colto in questa vetrina internazionale un’occasione per rilanciare la propria eccellenza proponendo modelli sempre più innovativi e a basso impatto ambientale.

 

Il Salone Nautico di Venezia è molto più di una manifestazione espositiva: è un contraltare naturale al Salone di Genova, con l’ambizione – oggi fondata – di portare nell’Adriatico quella cultura della costruzione di yacht e della nautica di qualità che ha storicamente trovato espressione soprattutto sul versante tirrenico. Venezia dimostra di poter essere protagonista di questa nuova stagione industriale, in grado di generare valore aggiunto, occupazione qualificata e sviluppo sostenibile, contribuendo in modo concreto al PIL nazionale e al mercato dello yachting italiano.

 

Il nostro apprezzamento va anche al lavoro che si sta portando avanti all’Arsenale, cuore simbolico e operativo di questa trasformazione: un progetto di rigenerazione che fonde tradizione e futuro, aprendo spazi pubblici, rafforzando la vocazione produttiva e rilanciando l’identità marittima della città.

 

Come Azione Venezia, siamo convinti che questa iniziativa debba continuare e crescere, indipendentemente dalle contingenze politiche. Il Salone è oggi uno degli assi strategici di Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, ed è nostro dovere consolidarne i risultati, puntando su filiere territoriali, nuove competenze e internazionalizzazione.

 

A tutte e tutti coloro che lavorano perché questo evento sia ogni anno un successo – dalle istituzioni ai cantieri, dai tecnici agli espositori – va il nostro più sentito ringraziamento.

 

Paolo Bonafè  – Segretario comunale – Azione Venezia

Enrica Missaglia – Delegato trasporti e cantieristica

 

 

Matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez  No all’ennesimo “Comitato del No”. Venezia merita di guardare avanti

In relazione alle notizie di stampa che annunciano la volontà di costituire,  un nuovo “Comitato del No” che sembra volersi denominare “ No space for Besoz” ,  in opposizione allo svolgimento a Venezia del matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, riteniamo necessario esprimere pubblicamente la nostra posizione.

 

Come Azione Venezia, con la voce del segretario comunale Paolo Bonafé e del vicesegretario comunale Gennaro Marotta, esprimiamo forte perplessità sull’opportunità di alimentare, ancora una volta, un clima di contrapposizione ideologica e di rifiuto a prescindere.

 

Siamo di fronte a un evento privato di rilevanza internazionale, che porterà nella nostra città un indotto economico significativo, visibilità globale e una positiva ricaduta per molte realtà produttive locali — dagli hotel ai ristoranti, dai servizi di trasporto alle attività culturali coinvolte.

 

Venezia non può permettersi di essere sempre e solo il teatro di proteste preconfezionate, incapaci di distinguere tra consumo e valorizzazione. Un evento come questo, pianificato con attenzione alla logistica, alla sicurezza e alla tutela del contesto urbano, non rappresenta una minaccia per la città, bensì una opportunità per dimostrare che Venezia è capace di accogliere l’eccellenza, senza snaturare la propria identità.

 

Azione Venezia respinge con forza ogni tentativo di bloccare o delegittimare iniziative che, nel rispetto delle regole, generano occupazione, promuovono l’immagine della città nel mondo e offrono un modello di gestione organizzata e sostenibile dell’accoglienza.

 

Diciamo quindi no ai comitati del “no sempre e comunque”, e sì a una Venezia moderna, dinamica, internazionale e aperta, che sa coniugare bellezza, tradizione e innovazione.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale Azione Venezia

 

Gennaro Marotta

Vice segretario comunale Azione Venezia

Nuova ordinanza anti movida –  l’inefficacia della pura repressione

2025-05-17 Gazzettino - ordinanza antimovida non piace al comitato e ad azione

La Giunta Brugnaro ha varato una nuova ordinanza per contrastare il degrado in alcune aree del Comune di Venezia e di Mestre. Lo ha fatto limitando la vendita di bevande dopo una certa ora, riducendo l’uso dei plateatici e vietando l’utilizzo di apparecchi sonori da parte degli esercizi commerciali, per un periodo limitato.

 

Si tratta però di un provvedimento miope, privo di una visione di lungo periodo. L’ordinanza impone restrizioni temporanee e punitive alle attività economiche, ma non propone alcuna soluzione concreta o strutturale per risolvere il problema del bivacco e degli assembramenti, né in Centro Storico né in Terraferma.

 

Serve un cambio di passo. Occorre avviare un vero piano di rigenerazione urbana, che parta dal recupero degli edifici comunali abbandonati e inutilizzati, trasformandoli in spazi di aggregazione e socialità. Luoghi aperti a bambini, ragazzi e adulti, che offrano servizi, attività culturali, sport, centri di ascolto e occasioni di dialogo con l’amministrazione. Solo attraverso politiche inclusive e partecipative si può affrontare con serietà il fenomeno della cosiddetta “mala movida”.

 

La repressione fine a sé stessa non produce risultati. Occorre una politica urbana fondata sull’ascolto, sull’investimento nelle comunità e nella vivibilità degli spazi pubblici.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale di Azione Venezia

 

Fosca Moro

Responsabile Under 30 Azione Venezia

 

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)