«La gestione dei trasporti pubblici a Venezia, nei giorni della Mostra del Cinema, ha mostrato tutte le sue fragilità. Guasti, blackout, corse saltate e mezzi sovraffollati hanno trasformato spostamenti quotidiani in un incubo per residenti, pendolari e turisti. Non siamo più davanti a disguidi episodici, ma a un malfunzionamento strutturale che mette a rischio sicurezza, vivibilità e immagine internazionale della città».
Il trasporto lagunare dovrebbe essere un modello di efficienza: è invece diventato il simbolo delle mancanze organizzative e degli investimenti insufficienti. Chi vive e lavora a Venezia è costretto a convivere con un servizio che non garantisce regolarità, mentre i visitatori, provenienti da tutto il mondo, assistono a scene indegne di una capitale culturale ed europea.
È necessario un cambio di passo deciso. Oltre a maggiori risorse, manutenzione e nuove tecnologie, serve ripensare l’organizzazione delle linee e l’impiego dei mezzi. Occorre mettere in servizio imbarcazioni più capienti, studiando percorsi dedicati e intervenendo sul riordino dei pontili per permetterne l’utilizzo.
Un esempio concreto: lo spostamento della linea 5 da Sant’Andrea a Piazzale Roma, resa interscambiabile con una linea speciale, pubblicizzata e dedicata alla Mostra del Cinema, servita da motobattelli dotati di aria condizionata, pensati per assorbire i grandi flussi turistici, che proseguano la loro corsa via tronchetto fino al Lido. Contestualmente, la linea 5 su motoscafi, dovrebbe proseguire come servizio prioritario per i soli residenti, proseguendo per il canale della SCOMENZERA fino al Lido. Questo almeno nei dieci giorni della Mostra, quando al Lido si riversano migliaia di persone, tra pendolari e turisti, oggi imbarcate come “profughi” sui motoscafi delle linee 5 e 6 in partenza da Piazzale Roma.
La Mostra del Cinema, vetrina mondiale di Venezia, non può coincidere con il collasso del suo sistema di mobilità. È una questione di dignità per i cittadini e di credibilità per l’intera città.
Eppoi basta con questa gestione “foresta” dell’Azienda. A capo della stessa deve tornare in veneziano che conosca le complessità di questa città e magari possa intervenire sulle coincidenze incomprensibili e assurde che assistiamo nei vari pontili, in particolare modo alle Zattere. Si deve anche farla finita con questa commistione non chiara tra amministrazione comunale, che deve avere il solo compito di far rispettare il contratto di servizio sottoscritto e la dirigenza dell’azienda.
Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia