
Venezia ha bisogno di una nuova proposta politica, capace di andare oltre le logiche polarizzanti della destra e della sinistra. Serve un centro autentico, riformista, pragmatico, che raccolga l’eredità dei valori liberali, repubblicani e popolari, ma che sappia anche interpretarli in chiave contemporanea. Una forza politica che metta al centro la città reale, i suoi bisogni, le sue contraddizioni e le sue potenzialità.
La prossima sfida amministrativa rappresenta un’occasione storica per dare vita a un progetto civico serio, credibile e innovativo. Un progetto che non nasca attorno a un nome, ma attorno a un’idea di città. Una città che oggi rischia di svuotarsi, di restare ancorata a un’idea turistica che non basta più, di perdere la propria identità e centralità. Per questo è necessario costruire un programma solido, fatto di contenuti, visione e concretezza, articolato in 15 punti fondamentali per lo sviluppo di Venezia e della sua terraferma.
Al centro di questa proposta vi è la volontà di fermare l’esodo dei residenti, creare nuovo lavoro che vada oltre le sole logiche del turismo e della portualità, rilanciare la residenzialità attraverso una gestione razionale e unitaria dell’intero patrimonio abitativo pubblico, oggi frammentato tra Comune e Regione. È necessario che INSULA S.p.A. diventi la società di riferimento non solo per la manutenzione degli alloggi comunali, ma anche per la gestione del patrimonio ATER, in modo da razionalizzare interventi, assegnazioni e risorse.
Il sistema dei trasporti va ripensato in chiave moderna, efficiente e sostenibile, con particolare attenzione al collegamento tra centro storico e terraferma. La Marittima, oggi sottoutilizzata, può trasformarsi in un hub internazionale per i mega-yacht, dotato di servizi di refitting e assistenza cantieristica di alto livello, attrattivo per una nuova economia del mare. Porto Marghera deve continuare a essere un polo industriale strategico, in cui si sviluppi la Zona Economica Speciale, si investa nel polo dell’idrogeno e si promuova un rilancio della cantieristica navale.
Venezia deve anche consolidare il proprio ruolo di capitale culturale, rafforzando la presenza e l’offerta delle sue università. Servono nuovi corsi, orientati alle esigenze dei mercati globali, in grado di attrarre studenti da tutto il mondo. Una città che punta sui giovani deve anche saper offrire loro servizi, alloggi accessibili, spazi di vita e crescita. Allo stesso tempo, la presenza sempre più rilevante di anziani impone politiche di assistenza mirate, che tengano conto della specificità del contesto urbano e del peso che la pressione turistica esercita sulla qualità della vita dei residenti.
Una città che accoglie oltre 30 milioni di turisti ogni anno ha bisogno di un modello di sviluppo che non sacrifichi la vivibilità sull’altare della rendita. Venezia deve tornare ad essere una città a misura di persona: attrattiva, efficiente, viva. Una città proiettata verso il futuro, capace di innovare senza tradire la propria storia, e di salvaguardare la propria bellezza e unicità.
Questo è il momento di costruire un’alternativa seria, di centro, per Venezia. Un’alternativa che unisca le energie civiche, le competenze diffuse, le forze riformiste, in un progetto condiviso e concreto. Solo così potremo restituire a Venezia la prospettiva che merita.
Paolo Bonafè
Segretario Comunale di Azione Venezia