DATI IN CRESCITA E NUOVE PROSPETTIVE CON IL COMMISSARIO GASPARATO

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Venezia, 14 luglio 2025 – Azione Venezia accoglie con soddisfazione i dati incoraggianti che confermano il ruolo strategico del Porto di Venezia all’interno del sistema logistico nazionale ed europeo. Nel primo trimestre del 2025 sono stati movimentati 124.194 TEU, mentre nel periodo aprile 2024 – marzo 2025 il traffico merci ha superato i 24,3 milioni di tonnellate.

In forte crescita il traffico RO-RO, che ha toccato quota 31.717 TEU (+11,30%), le merci varie con oltre 4,9 milioni di tonnellate (+14,62%) e le unità RO-RO movimentate, salite a 77.618 (+2,35%).

“Questi numeri dimostrano che Venezia è un porto efficiente e competitivo, che può ulteriormente crescere se sostenuto da una visione politica chiara, pragmatica e coerente”, dichiara Paolo Bonafé, segretario comunale di Azione Venezia.

Il gruppo guarda con interesse alla proposta di nomina del dott. Matteo Gasparato come Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale, auspicando che il suo incarico possa imprimere un’accelerazione ai progetti di sviluppo, in particolare nell’area di Porto Marghera, verso una modernizzazione sostenibile e un rafforzamento delle connessioni internazionali.

Bonafé sottolinea anche la necessità di una politica responsabile e non ideologica: “Alcuni settori della sinistra continuano a ostacolare qualsiasi proposta di sviluppo infrastrutturale e produttivo a Porto Marghera, promuovendo un immobilismo che rischia di danneggiare l’intero territorio veneziano”.

Azione Venezia ribadisce il proprio impegno per uno sviluppo portuale intelligente, rispettoso dell’ambiente ma capace di creare lavoro, attrarre investimenti e rilanciare il ruolo produttivo di Venezia e Marghera.

 

QUARTIERI AD ALTA PRESENZA STRANIERA – SERVE UNA POLITICA DI INTEGRAZIONE SERIA, NON LA RETORICA DELL’UNO CONTRO L’ALTRO

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Nei quartieri di Marghera, Catene e Malcontenta, la percentuale di cittadini stranieri ha superato il 28% della popolazione residente. Anche Mestre centro presenta dati simili.

È un cambiamento evidente a chi vive questi territori ogni giorno: lo si vede nelle scuole, nei parchi, nei negozi. Famiglie giovani, spesso numerose, che contribuiscono a tenere viva la componente demografica di una città sempre più anziana. Ma ignorare questa realtà significa trasformare una risorsa in un problema. Le criticità già emergono: classi scolastiche fortemente polarizzate, tensioni sociali, pressione crescente sui servizi e – soprattutto – una narrazione tossica del “noi contro loro” che alimenta paura, rabbia e chiusura.

La preoccupazione delle famiglie italiane, la paura di perdere il lavoro o di veder peggiorare la qualità dell’istruzione è comprensibile. Ma la risposta non può essere l’esclusione o il rifiuto generalizzato. Se non si governa per tempo questa transizione, il rischio è la formazione di ghetti scolastici e urbani, dove la convivenza lascia spazio all’isolamento, e i giovani – italiani e stranieri – crescono separati, sospesi tra mondi che non si parlano più.

L’erosione della fiducia istituzionale – quando Comune, Municipalità o servizi sembrano assenti – è un moltiplicatore di disagio. Da qui nasce il terreno fertile per populismi, xenofobia e reazioni difensive. Come Azione Venezia, rifiutiamo questa deriva.

Crediamo in una politica di integrazione che non sia dell’uno contro l’altro, ma che metta al centro la mediazione culturale, la scuola come spazio comune, e una visione integrata tra politiche educative, sociali e urbane. Esistono in Italia esperienze che dimostrano come una diversità ben gestita diventa una risorsa, non un problema. La scuola può diventare un laboratorio di convivenza se affiancata da risorse adeguate, presenza pubblica nei quartieri, e progetti educativi chiari.

Chiediamo:

  • un piano globale e strutturato per l’integrazione scolastica e sociale,
  • la creazione di reti tra scuola, servizi sociali e famiglie,
  • un coordinamento stabile tra Comune e Municipalità,
  • una gestione trasparente e meritocratica delle opportunità di cittadinanza attiva.

Marghera, Catene e Malcontenta non sono periferie marginali, ma il fronte urbano del futuro veneziano. Possiamo abbandonarli, oppure costruire lì un nuovo modello di convivenza urbana. Serve una scelta politica chiara. E serve adesso.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale di Azione Venezia

Fiorella Mameli - Delegata Scuola e Università – Azione Venezia

 

UNA PROPOSTA CONCRETA PER L’EMERGENZA ABITATIVA – PRENDIAMO ESEMPIO DAL MODELLO PIACENZA

Venezia, 15 luglio 2025

Anche la nostra città ha bisogno di un sistema strutturato per affrontare con serietà l’emergenza abitativa e favorire l’inclusione sociale attraverso l’uso regolamentato degli alloggi pubblici.

Come Azione Venezia, guardiamo con interesse al modello recentemente attivato dal Comune di Piacenza per la gestione degli alloggi comunali destinati all’accoglienza temporanea. Un’esperienza concreta, trasparente e replicabile, che offre un alloggio a cittadini italiani e stranieri coinvolti in percorsi di reinserimento sociale.

I destinatari di questo servizio possono essere:

  • nuclei familiari inseriti in progetti definitivi di aiuto dei servizi sociali
  • persone singole già ospiti di strutture di accoglienza che abbiano dimostrato comportamenti corretti e affidabili (pagamento regolare, rispetto delle regole);
  • nuclei seguiti da programmi regionali o nazionali di sostegno.

La permanenza negli alloggi è fissata a un massimo di 24 mesi, non prorogabili. Le tariffe mensili sono accessibili (fino ad un massimo di 120 euro) e graduate in base all’ISEE. Dopo i primi sei mesi esenti da TARI, la tassa rifiuti sarà dovuta secondo le modalità vigenti.

Venezia deve dotarsi di una strategia stabile per la residenzialità sociale, che superi le soluzioni tampone e sia in grado di rispondere alle mutate esigenze del territorio. Un progetto fondato su regole chiare, equità, sostenibilità e che leghi l’offerta di un alloggio a un percorso educativo e di accompagnamento verso l’autonomia.

È necessario un Piano Abitativo Comunale con una programmazione a medio-lungo termine e stanziamenti adeguati, che metta in rete le politiche sociali e la gestione gli alloggi ERP di proprietà sia del Comune che di ATER Venezia.

Chiediamo quindi al Comune e ad ATER di attivarsi subito per studiare e replicare questo modello anche sul nostro territorio. E’ evidente che una gestione coordinata di tali alloggi da parte di un’unica società partecipata da entrambi gli Enti, come da tempo proposto da Azione, potrebbe agevolare una gestione sinergica e trasparente del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Un’Amministrazione responsabile non può più ignorare il crescente disagio abitativo e ha il dovere di rispondere con strumenti concreti, sostenibili e a misura di persona.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Leda Costantini - Delegata alla Residenzialità – Azione Venezia

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti Partecipati – Azione Venezia

“IL PIANO REGIONALE DEL CREDITO È UNA MISURA UTILE PER IL VENETO MA INADEGUATA PER PORTO MARGHERA”

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Venezia, 16 luglio 2025

Nel suo insieme il sistema produttivo veneto trarrà sicuramente beneficio dal nuovo Piano regionale del Credito presentato ieri dall’Assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato, un’iniziativa significativa che prevede 344 milioni di euro a sostegno del sistema produttivo regionale, con l’obiettivo di attivare fino a 1,7 miliardi di investimenti.

Tuttavia, come Azione Venezia, non possiamo che stigmatizzare la scarsa attenzione dedicata alla Zona Logistica Semplificata (ZLS) di Porto Marghera e Rovigo, a cui è riservata una quota marginale dei fondi stanziati del Piano (14 milioni, pari a solo il 4% del totale), del tutto insufficiente ai fabbisogni di finanza agevolata indispensabile per far decollare questa iniziativa.

Una dotazione minimale che non possiamo accettare, visto il ruolo strategico che Porto Marghera ha storicamente ricoperto – e potrebbe ancora ricoprire – come polo manifatturiero, logistico ed energetico di rilievo nazionale.

Sottolineiamo con preoccupazione che negli ultimi anni la marginalizzazione di Venezia nei principali piani regionali di sviluppo economico e industriale ha generato un impoverimento della struttura produttiva locale, con ripercussioni evidenti anche sul piano occupazionale.

Per questo motivo chiediamo alla Regione Veneto:

  • di aumentare significativamente la dotazione di risorse destinata dal Piano del Credito alla ZLS di Porto Marghera e Rovigo, al fine di incentivare le imprese a sfruttare appieno le potenzialità insite in questo status speciale.
  • di avviare un tavolo specifico per Porto Marghera, che coinvolga istituzioni, imprese, università e associazioni di categoria, al fine di costruire una strategia mirata per la rigenerazione industriale, l’attrazione di investimenti e l’accesso al credito agevolato

Infine, condividiamo la denuncia di CGIA Mestre sui contraccolpi della scomparsa di istituti bancari radicati nel Veneto di dimensioni medio-grandi, in grado di dialogare direttamente con il tessuto produttivo locale, adottando lo stesso approccio pragmatico e non burocratico. A Venezia questo si avverte ancora di più, con micro e piccole imprese che faticano ad accedere al credito tradizionale, mentre i nuovi strumenti di finanza innovativa restano per esse spesso inaccessibili.

Come Azione Venezia, ribadiamo che una strategia economica per la città non può prescindere dal rilancio produttivo. È il momento di tornare a considerare Porto Marghera non solo come una sfida ambientale e urbanistica, ma come un’opportunità concreta per costruire lavoro, innovazione e crescita. E il credito agevolato, se ben indirizzato, può e deve essere uno degli strumenti chiave.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Paolo DiPrima - Delegato alle Finanze ed Enti Partecipati – Azione Venezia

Venezia ha bisogno di una nuova proposta politica, capace di andare oltre le logiche polarizzanti della destra e della sinistra

2025-07-15 Nuova Venezia in un periodo cosi delicato serve una figura di centro

Venezia ha bisogno di una nuova proposta politica, capace di andare oltre le logiche polarizzanti della destra e della sinistra. Serve un centro autentico, riformista, pragmatico, che raccolga l’eredità dei valori liberali, repubblicani e popolari, ma che sappia anche interpretarli in chiave contemporanea. Una forza politica che metta al centro la città reale, i suoi bisogni, le sue contraddizioni e le sue potenzialità.

La prossima sfida amministrativa rappresenta un’occasione storica per dare vita a un progetto civico serio, credibile e innovativo. Un progetto che non nasca attorno a un nome, ma attorno a un’idea di città. Una città che oggi rischia di svuotarsi, di restare ancorata a un’idea turistica che non basta più, di perdere la propria identità e centralità. Per questo è necessario costruire un programma solido, fatto di contenuti, visione e concretezza, articolato in 15 punti fondamentali per lo sviluppo di Venezia e della sua terraferma.

Al centro di questa proposta vi è la volontà di fermare l’esodo dei residenti, creare nuovo lavoro che vada oltre le sole logiche del turismo e della portualità, rilanciare la residenzialità attraverso una gestione razionale e unitaria dell’intero patrimonio abitativo pubblico, oggi frammentato tra Comune e Regione. È necessario che INSULA S.p.A. diventi la società di riferimento non solo per la manutenzione degli alloggi comunali, ma anche per la gestione del patrimonio ATER, in modo da razionalizzare interventi, assegnazioni e risorse.

Il sistema dei trasporti va ripensato in chiave moderna, efficiente e sostenibile, con particolare attenzione al collegamento tra centro storico e terraferma. La Marittima, oggi sottoutilizzata, può trasformarsi in un hub internazionale per i mega-yacht, dotato di servizi di refitting e assistenza cantieristica di alto livello, attrattivo per una nuova economia del mare. Porto Marghera deve continuare a essere un polo industriale strategico, in cui si sviluppi la Zona Economica Speciale, si investa nel polo dell’idrogeno e si promuova un rilancio della cantieristica navale.

Venezia deve anche consolidare il proprio ruolo di capitale culturale, rafforzando la presenza e l’offerta delle sue università. Servono nuovi corsi, orientati alle esigenze dei mercati globali, in grado di attrarre studenti da tutto il mondo. Una città che punta sui giovani deve anche saper offrire loro servizi, alloggi accessibili, spazi di vita e crescita. Allo stesso tempo, la presenza sempre più rilevante di anziani impone politiche di assistenza mirate, che tengano conto della specificità del contesto urbano e del peso che la pressione turistica esercita sulla qualità della vita dei residenti.

Una città che accoglie oltre 30 milioni di turisti ogni anno ha bisogno di un modello di sviluppo che non sacrifichi la vivibilità sull’altare della rendita. Venezia deve tornare ad essere una città a misura di persona: attrattiva, efficiente, viva. Una città proiettata verso il futuro, capace di innovare senza tradire la propria storia, e di salvaguardare la propria bellezza e unicità.

 

Questo è il momento di costruire un’alternativa seria, di centro, per Venezia. Un’alternativa che unisca le energie civiche, le competenze diffuse, le forze riformiste, in un progetto condiviso e concreto. Solo così potremo restituire a Venezia la prospettiva che merita.

 

Paolo Bonafè

Segretario Comunale di Azione Venezia

Difendiamo le capannine dei Murazzi: un gesto di civiltà e buon senso

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Come Azione Venezia, esprimiamo il nostro pieno sostegno alla raccolta firme in difesa delle capannine dei Murazzi al Lido di Venezia, oggi oggetto di una inspiegabile operazione di rimozione.

Queste piccole strutture, nate dall’ingegno dei residenti con materiali di recupero, rappresentano da anni un simbolo di cura e rispetto del territorio, un punto di riferimento per famiglie, anziani, bambini e turisti. Non sono costruzioni invasive, né ostacolano la funzione protettiva dei Murazzi; al contrario, si integrano perfettamente con il paesaggio storico e naturale, offrendo riparo e rendendo più fruibile e accogliente il litorale.

Non possiamo dimenticare che fu lo stesso Sindaco Luigi Brugnaro, nel 2018, a difendere strutture analoghe a Pellestrina, definendole “parte del paesaggio tipico dell’arenile”. Oggi ci chiediamo cosa sia cambiato e perché si voglia cancellare un’esperienza di partecipazione civica, di cura spontanea e intelligente dello spazio pubblico.

In un’epoca in cui si parla di sostenibilità, di valorizzazione degli spazi condivisi e di responsabilità ambientale, è assurdo che si scelga di impiegare risorse per distruggere ciò che funziona, anziché migliorare ciò che manca.

Per questo chiediamo alle istituzioni competenti di fermare immediatamente la rimozione e di aprire un dialogo serio con la cittadinanza per una soluzione condivisa. Difendere queste capannine significa difendere l’identità del Lido, il diritto a uno spazio pubblico accogliente, vivo e accessibile a tutti.

Invitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione per salvare le capannine e a far sentire la propria voce. I Murazzi non devono diventare un luogo vuoto, ma rimanere un simbolo di inclusione e di comunità.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale di Azione Venezia

Fosca Moro – Responsabile under 30

Crediamo che sia tempo di scelte di qualità, non di etichette.

Ho letto con attenzione e rispetto il ragionato appello promosso da Luminosi Giorni a sostegno di una candidatura civica autorevole nell’ambito della coalizione di centrosinistra per la prossima elezione a Sindaco di Venezia. È un contributo che ha il merito di sollevare il dibattito politico dalla stagnazione e dal tatticismo, ponendo l’accento sul metodo e sulla credibilità della proposta.

Da parte nostra, come Azione Venezia, desideriamo portare all’attenzione un punto che riteniamo cruciale:

non è affatto obbligatorio limitare il campo a una candidatura di centrosinistra, né sul piano simbolico né su quello operativo.

In un momento così delicato per la città, crediamo che la vera alternativa debba fondarsi su visione, concretezza e capacità di ricomporre fratture, non sull’identità partitica.

Per questo riteniamo che la strada più promettente sia quella di una figura civica di centro, radicata nella città, dotata di credibilità istituzionale, autonomia politica e visione programmatica.

Una figura che, proprio per la sua natura terza rispetto agli schieramenti tradizionali, potrebbe ottenere un ampio consenso trasversale, coinvolgendo anche forze riformiste e liberaldemocratiche come la nostra.

Se dovesse emergere un profilo di questo tipo – civico, competente, con un programma chiaro e riformista – Azione Venezia non avrebbe alcun pregiudizio a valutarlo positivamente. Anzi, ne sosterrebbe la proposta con spirito costruttivo e apertura, purché i contenuti siano realmente all’altezza delle sfide della città.

In sintesi: il campo dell’alternativa non si esaurisce nel centrosinistra. Può, e deve, includere anche le esperienze civiche e riformatrici di centro, capaci di parlare a tutti i cittadini, senza slogan ideologici ma con soluzioni credibili.

Crediamo che sia tempo di scelte di qualità, non di etichette. Venezia ha bisogno di un progetto forte e inclusivo, non solo di un fronte politico contro qualcuno.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale Azione Venezia

SOLITUDINE, UN MALESSERE INVISIBILE CHE UCCIDE – LA POLITICA SI FACCIA CARICO DI UN PROBLEMA SOCIALE IN CRESCITA

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Venezia, 10 luglio 2025 – La tragica vicenda avvenuta alla Giudecca, dove una donna di 65 anni è stata ritrovata senza vita nel silenzio più assoluto della sua abitazione, richiama con forza l’urgenza di accendere i riflettori su un fenomeno troppo spesso ignorato: la solitudine. Non si tratta di un semplice stato di isolamento fisico, ma di una condizione che, soprattutto tra gli anziani, si traduce in sofferenza psicologica, disagio sociale e, nei casi più estremi, in drammi umani come quello che ha colpito la comunità di Campo Junghans. La storia di Elisabeth Christensen Rosenberg, danese trasferitasi a Venezia, è quella di una vita ai margini della società, segnata dalla perdita del proprio cane e da un progressivo allontanamento dal tessuto sociale. Una presenza discreta, quasi invisibile, fino al tragico epilogo, che interroga tutti noi sulla responsabilità collettiva di prevenire l’isolamento.

Secondo i dati della Fondazione Veronesi e di insalutenews.it, la solitudine colpisce in Italia una quota sempre più ampia della popolazione, con tassi superiori alla media europea. Le cause sono molteplici: perdita di relazioni, ridotta mobilità, difficoltà economiche, problemi di salute e un sistema di welfare che fatica a rispondere alle nuove fragilità.

Azione Venezia ritiene che la politica, i servizi sociali e la comunità nel suo complesso debbano compiere un salto di qualità per affrontare questa emergenza sommersa. E’ necessario attivare interventi concreti che prevedano:

  • Iniziative di socializzazione per anziani e persone sole, in collaborazione con associazioni, parrocchie e realtà culturali locali;
  • Sostegno alle famiglie e ai caregiver per rafforzare i legami di vicinanza;
  • Servizi di prossimità per monitorare le situazioni più a rischio, anche con la collaborazione dei medici di base e dei volontari;
  • Campagne contro l’ageismo, per promuovere il valore degli anziani nella società e combattere i pregiudizi sull’età;
  • Uso delle tecnologie per facilitare i contatti e offrire percorsi di socializzazione anche virtuale, nei casi in cui la mobilità sia limitata;
  • Supporto psicologico accessibile e diffuso, per prevenire depressione e disagio.

Venezia non può permettersi che episodi come quello accaduto alla Giudecca si ripetano nel silenzio generale. Serve una rete di attenzione e cura, capace di riconoscere i segnali di solitudine e di intervenire prima che sia troppo tardi. La dignità di una città si misura anche dalla capacità di prendersi cura di chi resta indietro.

Il dramma della solitudine non è inevitabile, ma richiede responsabilità, ascolto e azioni concrete.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale Azione Venezia

Antonella Cavazzina – Delegata al Welfare Azione Venezia

Bosco dello Sport – servono pragmatismo e visione

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Venezia, 9 luglio 2025 – Sul progetto del Bosco dello Sport si gioca una partita che merita serietà, visione e responsabilità. La recente presentazione di emendamenti da parte di Fratelli d’Italia alla delibera comunale in discussione ci dà lo spunto per chiarire il punto di vista di Azione, ispirato ai valori di concreto pragmatismo e visione strategica che ispira sempre la sua analisi.

Il progetto, finanziato in buona parte con fondi statali, prevede che la costruzione dello stadio sia interamente a carico del Comune di Venezia e sia quindi di sua proprietà. Proprio per questo, la proposta di ridurre a soli 20 anni la durata della concessione per la gestione dell’impianto potrebbe ostacolare seriamente la possibilità per qualunque operatore di pianificare investimenti a lungo termine, riducendo l’attrattività del bando e mettendo a rischio la sostenibilità economica della struttura. La gestione di uno stadio moderno richiede orizzonti temporali adeguati e certezze stabili per attrarre sponsor, eventi e sviluppo commerciale.

La proposta alternativa di Azione Venezia è chiara e realistica: introdurre una percentuale sugli incassi a favore del Comune, così da garantirgli un ritorno economico proporzionato all’andamento della struttura, senza comprimere la capacità gestionale dell’operatore. Un meccanismo trasparente, efficace e già applicato con successo in altre città.

Di complessa attuazione risulta poi la proposta di rendere “rimovibili” i marchi e i loghi delle società concessionarie. Chi conosce il mondo dello sport sa che il valore di uno stadio sta proprio nella sua identità e nella stabilità commerciale del brand. Richiedere la rimozione periodica di questi elementi vanificherebbe i contratti di sponsorizzazione, rendendo l’intero impianto poco appetibile per gli investitori privati e creando costi inutili.

Sui cosiddetti “spazi sociali”, infine, più che limitarsi a garantire qualche partita a società minori, è preferibile integrare in modo strutturato l’uso della struttura da parte della comunità, come già avviene con palestre e impianti comunali. Servono spazi accessibili, polifunzionali e gestiti in modo ordinato.

Il Bosco dello Sport deve diventare un vero motore di sviluppo sportivo, sociale ed economico per Mestre e per tutta l’area metropolitana. Serve una visione chiara e proposte concretamente attuabili.

Azione Venezia continuerà a sostenere un modello di gestione sostenibile, inclusivo e orientato ai risultati, nell’interesse di tutti i cittadini.

Paolo Bonafè, Segretario Comunale di Azione Venezia

Gennaro Marotta Vicesegretario con delega per Mestre – Azione Venezia

 

Violenza sulle donne, dati in crescita – bene il modello Chioggia, da estendere a tutta la provincia

I dati nazionali confermano una realtà allarmante: in Italia, nel 2025, si registra un forte aumento degli accessi ai centri antiviolenza. La violenza di genere, in particolare quella fisica, sessuale e psicologica, continua a rappresentare una parte significativa dei reati denunciati, con percentuali che variano tra il 74% e il 93% nei casi di maltrattamenti, violenze sessuali e stalking.

Nel 2024 i centri antiviolenza italiani hanno accolto in media oltre 2.180 donne ogni mese, in crescita rispetto alle circa 1.920 del 2023. Questi numeri dimostrano quanto sia fondamentale rafforzare il ruolo dei centri antiviolenza, che rappresentano luoghi di ascolto, protezione e rinascita per chi subisce violenza.

Anche il nostro territorio non è esente da questo fenomeno. A Chioggia, il Centro Antiviolenza “Civico Donna”, gestito dalla Cooperativa Rel.Azioni Positive, ha accolto ben 35 donne nei primi tre mesi del 2025. Si tratta di un servizio di ascolto, sostegno psicologico e consulenza legale gratuito, realizzato in sinergia con i Comuni di Chioggia (capofila), Cavarzere e Cona, e con la collaborazione di scuole, forze dell’ordine, pronto soccorso e associazioni locali.

L’amministrazione comunale di Chioggia, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali del territorio, ha saputo mettere in campo un modello virtuoso di rete e di prevenzione, che non si limita a intervenire sull’emergenza, ma punta anche sulla sensibilizzazione, coinvolgendo le scuole, i giovani e tutta la comunità.

Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di buona politica e buona amministrazione, che merita di essere rafforzata a Chioggia e adottata anche dagli altri Comuni della provincia di Venezia.

Occorre costruire una rete stabile e omogenea, capace di offrire ovunque lo stesso livello di protezione, ascolto e sostegno, perché nessuna donna si senta sola o abbandonata, indipendentemente da dove viva.

Come Azione Venezia sosteniamo convintamente il lavoro avviato a Chioggia e ribadiamo che la lotta contro la violenza di genere deve restare una priorità per tutti i territori. Solo con collaborazione, investimenti e responsabilità condivisa si può costruire una comunità più sicura e più giusta.

 

Paolo Bonafè – Vicesegretario Vicario Metropolitano di Azione Venezia  – Delegato per Chioggia

Paola Garbin – Responsabile Azione Cavarzere e Cona

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)