Azione Venezia è convinta che le indispensabili politiche di sostegno alla residenza debbano abbracciare sia la regolamentazione del mercato privato (in primis sul fronte delle locazioni brevi ad uso turistico) sia il potenziamento ed efficientamento della gestione dell’edilizia pubblica. Per quest’ultima nel nostro Programma ci sono proposte articolate tra cui il passaggio della gestione degli alloggi nel territorio comunale (comprese quelli ATER) ad un solo ente partecipato da Comune e Regione per l’evidente sinergia che ne deriverebbe.
Sensibili a questo tema, abbiamo considerato con attenzione la diversità di posizioni tra l’Osservatorio Civico sulla residenzialità OCIO e l’assessore Venturini a commento della pubblicazione da parte del Comune dell’elenco degli alloggi di proprietà. In particolare, OCIO lamenta un progressivo spostamento dell’utilizzo del patrimonio pubblico verso il Social Housing destinato alle fasce di reddito medio, a detrimento della cosiddetta “edilizia ERP” riservata alle fasce a minor reddito dichiarato (non sempre corrispondente a quello reale).
Ci permettiamo di condividere con l’Assessore l’attenzione al Social Housing, che prevede canoni calmierati, nettamente al di sotto del prezzo di mercato soprattutto in Centro storico, ma tali da consentire all’Ente pubblico la copertura delle spese di gestione e manutenzione.
Considerato poi che il Social Housing e’ puntualmente regolamentato dalla normativa nazionale e locale, sia nella trasparenza dei criteri di assegnazione che nella quantificazione dei canoni, ci sembra quindi che sia la risposta giusta per consentire al ceto medio una adeguata soluzione abitativa contenendo gli oneri sul bilancio pubblico.
Al contrario, la soluzione ERP prevede canoni simbolici, spesso associati ad un elevato tasso di morosità, spesso per la fragilità economica degli assegnatari, ma talvolta pure a causa di un approccio “tollerante” anche nei confronti di chi non ne avrebbe reale bisogno. Ben maggiore è quindi il costo netto per la collettività di questa soluzione, a cui è giusto destinare un numero adeguato di alloggi, senza che però si penalizzi la soluzione Social Housing, su cui è invece giusto puntare per i motivi sopra ricordati.
Si eviti quindi la radicalizzazione ideologica che porti a demonizzare il Social Housing, che rappresenta invece una risposta efficace al fabbisogno di incentivare la residenzialità della classe media, di cui la città ha estremamente bisogno per potersi ripopolare.
Paolo Bonafè – Segretario Comunale
Paolo Diprima – Delegato al Programma Azione Venezia
Leda Costantini – Delegata Residenzialita’ Azione Venezia