Violenza contro chi serve la comunità: sanitari e operatori dei trasporti sotto attacco

 

Venezia non può restare in silenzio di fronte all’escalation di violenze rivolte a chi, con professionalità, garantisce servizi essenziali: dagli operatori sanitari agli addetti al trasporto pubblico, siano essi autisti, marinai, controllori o personale ferroviario. I numeri delle violenze che gli stessi subiscono sono allarmanti:

Nel Settore sanitario (ospedali e RSA) nell’ anno 2024 ci sono state oltre 18 000 aggressioni, con circa 22 000 operatori coinvolti, circa 116 episodi per ASL, +5,5 % rispetto al 2023. Il 50 % del personale subisce aggressioni, gli infermieri soli hanno segnalato 260 000 episodi con un incremento del 33 % degli eventi aggressivi anno su anno. Nelle RSA, emergono i casi allarmanti basti pensare che a Modena ci sono stati 869 episodi tra il 2019 e metà 2024.

 

Non va meglio nel Trasporto pubblico locale (TPL).  Nel 2022, stime sindacali, dicono di oltre 300 aggressioni fisiche a danno di autisti e personale TPL. Nel settore ferroviario sono 355 le denunce per aggressioni a conducenti/capotreni, circa “un episodio al giorno”. Le violenze includono sputi, morsi, calci, minacce con armi e oggetti lanciati.

Anche a Venezia si registrano aggressioni a marinai ACTV, con un episodio particolarmente grave domenica scorsa ma sono oramai parecchi i casi verso autisti degli autobus e gli stessi marinai del servizio di trasporto acqueo

Premesso che è compito dell’Amministrazione Comunale e dell’Azienda di trasporto realizzare sistemi di trasporto efficienti, capienti e confortevoli ( e su questo si apre tutto un altro capitolo), possiamo pensare che le cause e conseguenze comuni siano:

  1. Stress da infrastrutture carenti: ritardi, sovraffollamento, liste d’attesa esasperano utenti e pazienti.
  2. Carenza di personale: turn-over e sottorganico aumentano tensione e burnout.
  3. Cultura dell’astio: diffidenza verso le istituzioni, inciviltà quotidiana amplificata da social media tossici.

 

L’insofferenza verso un’organizzazione del trasporto oramai inadeguata porta a queste situazioni e ripercussioni serie: servizi più insicuri, fuga di professionisti, aumento della paura tra chi lavora.

 

Ad oggi ci sono alcune azioni già adottate a livello nazionale come:

  • Protocollo sicurezza TPL (marzo 2022): cabine protette, telecamere, pulsanti d’emergenza e poliziotti a bordo dei mezzi .
  • Normativa rafforzata (DL 171/2024): procedibilità d’ufficio, arresto in flagranza anche differita per aggressori di sanitari; sperimentazione di bodycam e smartwatch nel Veneto .
  • Formazione e sensibilizzazione: campagne come “Più cura per chi cura” e percorsi educativi per cittadini e utenti.

 

Oltre a tutto ciò riteniamo che siano da attuare le seguenti azioni urgenti:

  1. 1. Rafforzare la sicurezza: Presidi permanenti di polizia e vigilanza su mezzi, stazioni e reparti; sistemi anti-aggressione integrati.
  2. Supporto concreto ai lavoratori: Assistenza psicologica, legale ed economica; tutele assicurative e protocolli aziendali preventivi.
  3. Stabilizzare il personale: Più assunzioni a tempo indeterminato; incentivi per le figure frontline e paghe adeguate.
  4. Educazione civica e culturale : Promozione del rispetto; percorsi educativo-sociali nelle scuole e nei quartieri.
  5. Monitoraggio e trasparenza: Database unificato per segnalazioni ufficiali e sommerso; report periodici su aggressioni.

 

Non possiamo più tollerare che chi viene a Venezia si senta autorizzato a qualsiasi azione contro chi lavora nel servizio pubblico, ma soprattutto dobbiamo evitare che anche i cittadini esasperati scarichino sui lavoratori le colpe della disorganizzazione e dell’incapacità di sviluppare un servizio adeguato alle esigenze, da parte delle strutture dedicate allo scopo .  Chi cura, assiste e trasporta garantisce la sicurezza e il benessere di tutti. Chi aggredisce mette a rischio l’intera comunità.

 

Azione Venezia è chiara: rispetto, alta vigilanza e tolleranza zero verso qualunque forma di violenza.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Cristian Zara – Segretario Metropolitano – Azione Venezia

 

 

 

 

29/06/2025 Grave aggressione a bordo ACTV – piena solidarietà al marinaio coinvolto. Serve un immediato cambio di passo.

https://www.veneziatoday.it/cronaca/aggressione-marinaio-motoscafo-actv-oggi-video-piazzale-roma-domenica-29-giugno-video.html

L’ennesimo episodio di violenza ai danni di un lavoratore di ACTV, aggredito oggi durante il proprio servizio, è un fatto increscioso e inaccettabile che condanniamo con fermezza. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al collega colpito, e ribadiamo che nessuna frustrazione, polemica o disagio, per quanto legittimo, può mai giustificare atti di violenza o aggressione.

 

Da troppo tempo assistiamo a un’escalation di rabbia, insulti e odio quotidianamente fomentati da alcuni utenti attraverso post, commenti e messaggi sui social e nei gruppi dedicati al trasporto pubblico. Frasi come “fate schifo”, “vergogna”, “siete da galera”, accompagnate da minacce, accuse infondate e aggressioni verbali, stanno contribuendo a creare un clima tossico e pericoloso.

 

Questo clima si traduce, purtroppo, in episodi concreti come quello di oggi. A chi crede che tutto sia lecito “perché si paga un biglietto”, rispondiamo con chiarezza: nessun diritto dà licenza di insultare o aggredire. Nessuna rabbia giustifica la violenza.

 

Chiediamo che venga immediatamente aperto un tavolo permanente sulla sicurezza a bordo dei mezzi ACTV, con la partecipazione dell’azienda, delle organizzazioni sindacali, della Capitaneria di Porto e delle istituzioni locali. I lavoratori del trasporto pubblico sono un presidio essenziale per la nostra città e devono essere tutelati.

 

A chi continua ad alimentare l’odio, rispondiamo con la forza della legalità e del rispetto. Venezia è una città aperta, ma non può e non deve tollerare che il ponte della libertà diventi il confine dell’inciviltà.

 

Paolo Bonafè

Segretario Comunale di Azione Venezia

 

Enrico Missaglia

Delegato ai Trasporti e alla Cantieristica

 

Università e conoscenza il motore dell’Italia di domani parte da Venezia

Venezia, 26 giugno 2025 –

L’incontro tenutosi con rappresentanti di importanti istituzioni veneziane – incontro che si è rivelato particolarmente denso e stimolante – conferma una convinzione che, come Azione Venezia, abbiamo sempre posto al centro della nostra visione: la conoscenza è la chiave dello sviluppo sociale, economico e democratico di un Paese.

Nel mondo globalizzato, nessuna società può pensare di mantenere livelli adeguati di benessere senza investire con decisione sulla formazione critica, di base e applicata. Le università sono i luoghi dove si crea il futuro, attraverso la ricerca, l’innovazione e lo scambio internazionale. Venezia ha il privilegio e la responsabilità di ospitare poli di eccellenza come Ca’ Foscari, lo IUAV e l’Università di Padova: realtà che formano la futura classe dirigente italiana ed europea, e che vanno tutelate e potenziate.

Il nostro impegno va in questa direzione. Dobbiamo affrontare senza esitazione i nodi strutturali che limitano il potenziale di questi atenei:

Il mismatch tra formazione e mercato del lavoro, che spinge molti giovani talenti a emigrare altrove, disperdendo competenze preziose;

La scarsa propensione delle imprese venete all’innovazione tecnologica causata da una burocrazia troppo pressante  frena sia la crescita del tessuto produttivo che la collaborazione virtuosa con il mondo accademico;

La difficoltà di accesso agli alloggi, acuita dalla diffusione incontrollata di B&B e affitti brevi, che penalizza fortemente studenti e dottorandi.

Azione Venezia sostiene con forza progetti innovativi e concreti come quello che ha visto la realizzazione di oltre 2.000 posti letto per studenti al Lido. È una strada da percorrere con coraggio e ambizione, anche aprendosi al coinvolgimento di capitali privati e internazionali, non come carità o filantropia, ma come partecipazione strutturata a progetti ad alto impatto culturale e sociale, così come suffragato dal  piano scuola di Azione Nazionale per il quale stanno lavorando anche i nostri territori .

Riteniamo inoltre che serva una riforma complessiva dei criteri di finanziamento delle università, oggi legati a meccanismi rigidi e automatici. Non tutte le realtà sono uguali: è giusto riconoscere e sostenere maggiormente quelle che hanno dimostrato un impatto reale sul territorio e una rete di relazioni internazionali qualificata.

Infine, siamo preoccupati per la proliferazione incontrollata delle università telematiche, che rischia di svilire l’autenticità dell’esperienza educativa, sostituendo lo scambio vivo tra docenti, studenti e territorio con un apprendimento troppo spesso solitario e impoverito.

Venezia ha tutte le carte in regola per essere un laboratorio di eccellenza, dove cultura, conoscenza e impresa possano incontrarsi per costruire un futuro più giusto e competitivo. Noi ci siamo.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Raffaele Santoro – Delegato Cultura e Beni Culturali Azione Venezia

Fiorella Mameli – Delegata Scuola e Università Azione Venezia

 

Azione Venezia – Grave la frattura con Eni. Serve chiarezza, responsabilità e una strategia industriale vera per Porto Marghera”

Venezia, 27 giugno 2025 –

La bocciatura del progetto di Eni Rewind da parte della Commissione VIA regionale e la successiva comunicazione ufficiale di Eni che rimette in discussione il proprio impegno su Porto Marghera, unite all’annuncio di 49 esuberi alla Versalis, disegnano uno scenario allarmante per il futuro industriale e occupazionale dell’area metropolitana veneziana.

Come Azione Venezia, esprimiamo profonda preoccupazione per quanto sta accadendo e riteniamo sbagliato minimizzare la portata del segnale arrivato da Eni. Il rischio concreto è che la principale azienda a partecipazione pubblica del Paese si disimpegni da un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali, sociali e occupazionali.

Porto Marghera non può diventare terra di nessuno.

Serve un’assunzione di responsabilità collettiva: da parte del Governo, della Regione, del Comune e ovviamente anche di Eni, affinché si apra subito un tavolo istituzionale con i rappresentanti sindacali e le realtà produttive del territorio. La transizione ecologica non può essere un pretesto per tagliare posti di lavoro o ritirarsi silenziosamente da impegni industriali.

L’impianto proposto da Eni Rewind non era una risposta credibile né sul piano ambientale né su quello industriale. Tuttavia, la sua bocciatura non può coincidere con la ritirata completa di Eni da Marghera. È ora di passare dalle parole ai fatti, con investimenti veri in innovazione, bonifiche, economia circolare e filiere industriali sostenibili.

Accogliamo positivamente l’entrata in funzione a fine anno della seconda linea dell’impianto di Veritas, limitato al trattamento dei fanghi e rifiuti locali. Ma questo non può bastare. Venezia e Marghera hanno bisogno di una strategia industriale di lungo periodo, non di soluzioni tampone o silenzi operativi.

Non possiamo assistere, ancora una volta, al gioco delle responsabilità scaricate tra enti, né permettere che scelte unilaterali come quelle annunciate da Versalis vengano attuate senza confronto.

Porto Marghera è una parte fondamentale della storia industriale e della dignità del nostro territorio. Pretendiamo che resti anche parte del suo futuro.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e Delegato Lavoro e Impresa Azione Venezia

 

Giovani, produttività, formazione: serve un Patto generazionale per il futuro del Paese

Il dibattito pubblico in materia rischia spesso di restare imprigionato nell’emergenza e nell’egoismo, ma le grandi transizioni  epocali, che il Paese si trova a fronteggiare : demografica, tecnologica, ambientale; impongono uno sguardo lungo, capace di valutare oggi l’effetto su chi avrà vent’anni domani.

I numeri riportati dagli ultimi studi di istituti di ricerca come il CNEL sono allarmanti: oltre 630.000 giovani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato l’Italia tra il 2011 e il 2024, con un saldo negativo di oltre 440.000 unità. A partire sono soprattutto laureati, professionisti, persone che altrove trovano più merito, più opportunità, più dignità. È una perdita netta di capitale umano che colpisce soprattutto le regioni del Nord-Est, come il Veneto, e città come Venezia, dove la marginalizzazione delle politiche giovanili si intreccia con l’abbandono dei servizi essenziali.

Non possiamo più permettere che la questione giovanile venga trattata come un capitolo accessorio. Serve un’azione sistemica, capace di ricostruire le basi di un nuovo Patto generazionale, fondato su tre pilastri:

  1. Formazione allineata al lavoro: il mismatch tra competenze richieste e offerte è drammatico. È necessario che scuole, università, ITS e imprese dialoghino, condividano dati aggiornati e costruiscano percorsi coerenti.
  2. Produttività e innovazione diffuse: la crescita economica si sostiene solo se si investe in qualità del lavoro, merito, digitalizzazione delle PMI, e servizi pubblici che non siano un ostacolo ma un motore per lo sviluppo.
  3. Servizi pubblici e territori attrattivi: salute, mobilità, istruzione, casa. Non si può chiedere a un giovane di restare in un Paese che non gli garantisce condizioni dignitose di partenza.

Accogliamo quindi con grande favore la proposta del CNEL di adottare indicatori di Valutazione d’Impatto Generazionale (VIG) nelle leggi, a partire dalla Legge di Bilancio: è un modo concreto per riportare i giovani al centro della politica e rompere la logica delle misure spot, dei bonus scollegati dalla realtà, delle politiche senza orizzonte.

Come Azione Venezia, e in particolare con il contributo delle nuove generazioni del nostro partito, continueremo a batterci affinché anche a livello locale si faccia spazio a questa visione: un approccio integrato, basato su trasparenza, responsabilità condivisa e coraggio riformista.

Non si tratta solo di non rubare il futuro ai giovani. Si tratta di ridare un futuro a tutto il Paese.

Paolo Bonafé – Segretario comunale di Azione Venezia – Vicesegretario vicario metropolitano

Fosca Moro – Responsabile Under 30 – Azione Venezia

Lavoro_ le politiche attive falliscono, cresce l’inattività. Venezia rischia di pagare un prezzo altissimo

Venezia, 24 giugno 2025 –

I dati diffusi dal bollettino Cnel-Istat sull’andamento del mercato del lavoro tra il primo trimestre 2024 e quello del 2025 restituiscono un quadro preoccupante: dietro l’apparente miglioramento degli indicatori principali, si nasconde un’espansione silenziosa ma devastante dell’inattività. A livello nazionale, oltre l’89% delle donne e l’85% degli uomini che risultavano inattivi un anno fa non hanno compiuto alcun passo verso il rientro nel mercato del lavoro. Non cercano, non trovano, rinunciano. Le politiche attive del lavoro, nonostante gli oltre 5,4 miliardi stanziati attraverso il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), si dimostrano inefficaci.

La realtà è che la sfiducia ha preso il sopravvento. Solo il 4,9% delle donne inattive è riuscita a trovare un’occupazione in un anno, mentre la percentuale di transizione verso il lavoro tra le disoccupate si ferma al 16,1%. Anche tra gli uomini, i dati non sono migliori: molti non passano all’occupazione, ma semplicemente abbandonano la ricerca, alimentando la platea degli inattivi. Diminuisce la disoccupazione solo perché aumenta la rassegnazione.

A Venezia questo quadro si aggrava ulteriormente. Il tessuto occupazionale è dominato da stagionalità, bassi salari e precarietà, con un settore turistico che, pur essendo trainante, non offre prospettive stabili né di crescita. Le donne sono le più penalizzate: il carico di cura familiare, unito alla mancanza di servizi adeguati e alla rigidità del mercato del lavoro, le spinge fuori dal circuito produttivo.

Il fallimento delle politiche attive non è solo questione di risorse, ma di metodo. L’approccio resta frammentato e burocratico, scollegato dai bisogni reali delle persone e dalle dinamiche economiche locali. Servono interventi mirati, costruiti a livello territoriale: percorsi formativi coerenti con la domanda di competenze, servizi di orientamento efficaci, incentivi per le imprese che assumono e strumenti concreti di conciliazione tra lavoro e vita privata.

Azione Venezia propone un piano comunale per il rilancio dell’occupazione locale, con particolare attenzione a donne e giovani. È indispensabile un patto tra amministrazione, imprese, scuola e terzo settore, per trasformare le risorse pubbliche in opportunità reali. Senza un cambio di rotta, Venezia rischia di perdere energie preziose, mentre il divario sociale ed economico continua ad allargarsi. La città ha bisogno di lavoro vero, dignitoso, stabile. Non possiamo più permetterci di ignorare l’inattività, la vera emergenza nascosta del nostro tempo.

Paolo Bonafe’ – Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e delegato al Lavoro

Venezia non può diventare ostaggio del “No a tutto” – Sì a una città viva, accogliente e rispettosa dei cittadini

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Venezia non può più permettersi di essere rappresentata da quella piccola ma rumorosa parte della città che si oppone sistematicamente a tutto. Dopo i “No Grandi Navi”, i “No Mose”, i “No turisti”, ora arrivano anche i “No ai grandi matrimoni”, come quello del fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Una minoranza ideologica, radicale, autoreferenziale, che tenta in ogni occasione di imporre la propria visione di città-museo, dimenticando che Venezia è una comunità viva, fatta di cittadini, imprese, lavoratori e famiglie che chiedono opportunità, lavoro e sviluppo.

I comitati del “No a tutto” stanno danneggiando l’immagine internazionale della nostra città, dipingendola come ostile, chiusa e incapace di accogliere eventi di rilievo mondiale. È inaccettabile. Venezia è storicamente crocevia di culture, aperta al mondo, e pronta a ospitare – con la dignità e la professionalità che la contraddistinguono – eventi di alto livello come il matrimonio Bezos-Sánchez.

Azione Venezia sta con le categorie economiche, con i cittadini produttivi, con chi lavora e fa vivere questa città ogni giorno. Con chi sa che è possibile conciliare accoglienza e rispetto del territorio. Non possiamo accettare che l’economia locale venga sabotata da chi protesta per professione.

Noi di Azione crediamo in una Venezia a misura di cittadino, non in cittadini ostaggio di una città-museo.

Il futuro di Venezia passa attraverso una visione moderna, europea, fondata su cultura, lavoro e innovazione. Basta con il folklore del dissenso a prescindere.

Accogliamo quindi con favore l’imminente entrata in vigore del decreto sicurezza, nella speranza che possa garantire davvero il diritto della stragrande maggioranza silenziosa dei veneziani a vivere la propria città con serenità – anche in occasione di grandi eventi internazionali.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

 

Arrivano nuovi fondi di Legge speciale: notizia buona ma solo in parte

https://www.veneziatoday.it/politica/23-milioni-per-venezia-da-governo-meloni-critiche-opposizioni-legge-speciale-150-milioni-per-10-anni.html

Venerdì il Consiglio dei Ministri ha stanziato 23 milioni per il rifinanziamento della Legge speciale per Venezia per l’anno 2025, che si aggiungono ai 5 milioni previsti dalla legge di Bilancio per un totale annuo pari quindi a 28 milioni..

Se lo stanziamento di fondi per la Legge Speciale è sempre una buona notizia per Venezia, quando però si analizzano i termini di questo finanziamento l’entusiasmo va scemando.

Innanzitutto perché lo stanziamento è limitato al solo anno in corso, senza alcuna certezza di poter disporre di risorse per gli anni successivi,  essendo scaduto nel 2024 il finanziamento pluriennale di 28 milioni annui garantito dal Governo nel 2017.

La continuità dello stanziamento è stata assicurata solo per il 2025, facendo venir meno il respiro pluriennale dell’apporto dello Stato alla Legge Speciale, indispensabile per poter pianificare un serio programma di investimenti per la città, e in particolare per il centro storico e le isole.

Viene il legittimo dubbio che per gli stanziamenti degli anni prossimi il Governo attenderà l’esito delle prossime elezioni comunali, senza rendersi conto che i fondi di Legge Speciale sono per la città un polmone finanziario indispensabile da garantire con continuità al di là del colore dell’amministrazione in carica.

Ulteriori perplessità derivano poi dallo stretto vincolo di destinazione posto dal Governo per poter spendere questi fondi di Legge Speciale, utilizzabili solo per interventi infrastrutturali per la sicurezza idraulica e la rete idrica e fognaria.

Colpisce il fatto che l’amministrazione comunale sia privata della facoltà di stabilire le priorità di intervento per la città, dovendo destinare l’intero importo del finanziamento ad un’unica tipologia di spesa decisa dal Governo nazionale.

Non che gli investimenti da esso previsti non siano utili, ma ancora più prioritari sarebbero stati alcuni interventi più direttamente a sostegno della residenzialità, vera priorità assoluta per la città e soprattutto per il centro storico e le isole.

Per Azione sarebbe stata ben più efficace a tale scopo la possibilità per l’amministrazione comunale di destinare parte dello stanziamento di Legge Speciale alla riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico, per rimettere in uso molti appartamenti oggi sfitti. E’ un monito per il negoziato che la prossima amministrazione comunale dovrà fare con Roma.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato a Finanza, Enti partecipati e Legge Speciale

 

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21 giugno 2026

Venezia guarda al futuro – “Ora il Partito del No non protesti anche contro lo sviluppo”

In un momento storico in cui Venezia si trova finalmente al centro di una nuova stagione di grandi investimenti internazionali, non possiamo che accogliere con favore e senso di responsabilità il crescente interesse da parte del mondo arabo verso la nostra città.

Dagli interventi immobiliari e alberghieri al Lido con la riqualificazione del Grand Hotel Des Bains, al rilancio industriale di Porto Marghera, passando per la cultura e la Biennale, Venezia torna a essere protagonista sulla scena globale, non solo come patrimonio da tutelare, ma come capitale europea dell’innovazione, della cultura e dello sviluppo economico.

Tuttavia, non possiamo non esprimere preoccupazione per l’atteggiamento sistematicamente ostile di quella parte della politica cittadina e di quei movimenti che, dopo aver protestato contro ogni iniziativa, si indigna persino per i matrimoni privati o per gli eventi che portano visibilità e ricchezza al nostro territorio.

Ci chiediamo: adesso che gli investimenti portano nomi importanti e progetti concreti — hotel di lusso, nuove aziende, rigenerazione urbana, finanziamenti culturali — si troverà qualcosa da dire anche contro questi segnali di rinascita? Si manifesterà contro chi decide di credere in Venezia mettendoci capitali, tempo e visione?

Noi crediamo che Venezia abbia bisogno di sviluppo, lavoro, opportunità. Che abbia bisogno di relazioni internazionali, di una prospettiva di lungo periodo, e non di slogan nostalgici o paure strumentali. I cittadini hanno bisogno di fatti, non di barricate ideologiche.

A chi ancora oggi si chiama fuori da ogni responsabilità costruttiva, chiediamo: davvero volete essere ricordati come quelli che hanno detto no a tutto, anche al futuro di questa città?

Noi, invece, diciamo sì. Sì al progresso, sì alla bellezza che crea valore, sì alla Venezia che vuole vivere e non sopravvivere.

Paolo Bonafé Segretario comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vicesegretario comunale Azione Venezia

 

Hotel Des Bains, un segnale concreto di rilancio per il Lido

Paolo Bonafè (Azione Venezia): “Ora si riapre una prospettiva di qualità per l’isola”

Venezia, 17 giugno 2025

La notizia del perfezionamento dell’operazione finanziaria che sblocca finalmente il recupero dell’Hotel Des Bains, a 125 anni dalla sua inaugurazione, rappresenta una svolta positiva e concreta, non solo per il settore dell’ospitalità di alta gamma, ma per l’intera isola del Lido e per la città di Venezia.

Dopo 15 anni di chiusura, si apre una prospettiva reale di rigenerazione per uno degli alberghi più iconici del panorama turistico internazionale, simbolo di eleganza e storia, che per troppo tempo è stato lasciato al degrado e all’incertezza.

Come Azione Venezia accogliamo con grande favore questa notizia, che conferma quanto sia importante coniugare la forza degli investimenti privati con una visione pubblica chiara, capace di indirizzare lo sviluppo urbano verso qualità, sostenibilità e valore aggiunto per i cittadini.

L’intervento sul Des Bains si inserisce in un quadro più ampio di interventi che negli ultimi anni hanno dato segnali incoraggianti per il Lido:

  • la copertura del cosiddetto “buco”,
  • la realizzazione del nuovo centro congressi nell’ex Palazzo del Casinò,
  • il recupero dell’ex Ospedale al Mare come centro di ricerca medico-scientifica,
  • il rilancio del Blue Moon,
  • la riqualificazione della Caserma Pepe.

Tutte operazioni che hanno mostrato come sinergie virtuose tra pubblico e privato possano generare valore, creare occupazione e rilanciare la vocazione internazionale dell’isola.

Ora il Lido ha bisogno di continuità e visione.

L’operazione sul Des Bains deve diventare l’emblema di una rinascita del Lido fondata su qualità urbana, innovazione, tutela del patrimonio e residenzialità.

Azione Venezia continuerà a monitorare con attenzione i passaggi futuri di questo progetto, auspicando tempi certi, trasparenza e attenzione al territorio e ai suoi abitanti.

Paolo Bonafè Segretario Comunale – Azione Venezia

 

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)