Tutti gli articoli di Paolo Bonafe'

Edilizia Pubblica – giusto incentivare il Social Housing

Azione Venezia è convinta che le indispensabili politiche di sostegno alla residenza debbano abbracciare sia la regolamentazione del mercato privato (in primis sul fronte delle locazioni brevi ad uso turistico) sia il potenziamento ed efficientamento della gestione dell’edilizia pubblica. Per quest’ultima nel nostro Programma ci sono proposte articolate tra cui il passaggio della gestione degli alloggi nel territorio comunale (comprese quelli ATER) ad un solo ente partecipato da Comune e Regione per l’evidente sinergia che ne deriverebbe.

Sensibili a questo tema, abbiamo considerato con attenzione la diversità di posizioni tra l’Osservatorio Civico sulla residenzialità OCIO e l’assessore Venturini a commento della pubblicazione da parte del Comune dell’elenco degli alloggi di proprietà. In particolare, OCIO lamenta un progressivo spostamento dell’utilizzo del patrimonio pubblico verso il Social Housing destinato alle fasce di reddito medio, a detrimento della cosiddetta “edilizia ERP” riservata alle fasce a minor reddito dichiarato (non sempre corrispondente a quello reale).

Ci permettiamo di condividere con l’Assessore l’attenzione al Social Housing, che prevede canoni calmierati, nettamente al di sotto del prezzo di mercato soprattutto in Centro storico, ma tali da consentire all’Ente pubblico la copertura delle spese di gestione e  manutenzione.

Considerato poi che il Social Housing e’ puntualmente regolamentato dalla normativa nazionale e locale, sia nella trasparenza dei criteri di assegnazione che nella quantificazione dei canoni, ci sembra quindi che sia la risposta giusta per consentire al ceto medio una adeguata soluzione abitativa contenendo gli oneri sul bilancio pubblico.

Al contrario, la soluzione ERP prevede canoni simbolici, spesso associati ad un elevato tasso di morosità, spesso per la fragilità economica degli assegnatari, ma talvolta pure a causa di un approccio “tollerante” anche nei confronti di chi non ne avrebbe reale bisogno. Ben maggiore è quindi il costo netto per la collettività di questa soluzione, a cui è giusto destinare un numero adeguato di alloggi, senza che però si penalizzi la soluzione Social Housing, su cui è invece giusto puntare per i motivi sopra ricordati.

Si eviti quindi la radicalizzazione ideologica che porti a demonizzare il Social Housing, che rappresenta invece una risposta efficace al fabbisogno di incentivare la residenzialità della classe media, di cui la città ha estremamente bisogno per potersi ripopolare.

 

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma Azione Venezia

Leda Costantini – Delegata Residenzialita’ Azione Venezia

Ex Ospedale al Mare, finalmente si parte: grande soddisfazione per l’approvazione del Piano Urbanistico Attuativo

Azione Venezia: ora avanti con concretezza, visione e responsabilità

Come Azione Venezia esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta comunale del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) per l’area dell’ex Ospedale al Mare al Lido. Si tratta di un passaggio atteso e decisivo che, dopo anni di immobilismo, segna l’inizio concreto di una nuova stagione di rigenerazione urbana per uno dei luoghi più simbolici del nostro territorio.

Il progetto, che vede come protagonista l’imprenditore tedesco Frank Gotthardt, Ceo del gruppo CompuGroup Medical, prevede la nascita del Parco Tecnologico MARE, dedicato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina digitale, con la creazione di uffici, laboratori, residenze, servizi per il personale e il recupero di due edifici storici come l’ex teatro Marinoni e la chiesa di Santa Maria Nascente. Una visione ambiziosa e coerente con l’idea di una città che sa unire innovazione, sostenibilità e memoria, e che restituisce al Lido una funzione moderna e strategica.

Le parole dello stesso Gotthardt, rilasciate in un’intervista pubblica, testimoniano il respiro e la serietà dell’intervento:

«Venezia non è solo un sogno che incanta il mondo: è un crocevia nel cuore d’Europa. Ma ciò che più mi ha conquistato è il Lido, con la sua qualità della vita e l’equilibrio raro tra natura, comunità e infrastrutture. È una scelta non solo imprenditoriale, ma anche di cuore».

 

«Se tutto andrà come previsto, i primi lavori partiranno già a novembre. Questo progetto può diventare un vero motore di sviluppo per il Lido, Venezia e l’intera Regione. Ma l’attività principale inizierà già entro sei mesi, con l’apertura degli uffici temporanei per sviluppare soluzioni digitali in ambito medico».

Un progetto, dunque, che non si limita a riqualificare un’area in abbandono, ma che guarda lontano, offrendo posti di lavoro qualificati, sinergie internazionali e una nuova centralità per il Lido nel contesto della trasformazione urbana della città metropolitana.

Azione Venezia sarà parte attiva e vigile in questo percorso: non basta l’approvazione formale, ora servono serietà nell’attuazione, rispetto dei tempi e pieno coinvolgimento della comunità locale. Il Lido ha atteso troppo. È il momento di voltare davvero pagina.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Cattolici e politica, un’assenza che pesa. Serve una nuova rappresentanza dei valori non negoziabili

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Condivido pienamente le riflessioni del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, espresse nell’intervista pubblicata dal Gazzettino. La sua analisi sulla crescente distanza tra Chiesa, società e politica è un richiamo profondo e necessario.

È vero: oggi manca una rappresentanza politica autentica del mondo cattolico. Ma questa assenza ha radici precise. Deriva da una polarizzazione sempre più rigida tra due blocchi ideologici, che ha svuotato lo spazio politico di centro, dove storicamente i valori cristiani potevano trovare voce e sintesi. È anche il risultato della frammentazione delle forze moderate, incapaci di costruire un progetto unitario e coeso, vittime spesso di personalismi e divisioni sterili.

Intanto, l’elettorato cattolico si è allontanato, perché non si riconosce più in alcuna proposta politica che interpreti in modo credibile i principi della Dottrina sociale della Chiesa. Troppo spesso quei valori vengono evocati in modo strumentale, o ridotti a slogan senza coerenza e visione.

Eppure, mai come oggi una nuova rappresentanza politica ispirata ai valori evangelici appare necessaria. I cosiddetti valori non negoziabili – tutela della vita, dignità della persona, centralità della famiglia, giustizia sociale, limite e responsabilità – sono spesso messi da parte, travolti da una cultura dell’individualismo, della prestazione e della frammentazione.

Serve una riflessione seria, capace di rigenerare uno spazio culturale e politico fondato sull’eredità cristiana, aperto al dialogo, ma saldo nei principi. Una nuova presenza, credibile e coerente, che non cerchi scorciatoie né rifugio nell’identitarismo, ma sappia abitare la complessità del tempo presente con spirito di servizio e responsabilità.

Chi crede ha il dovere di esserci. E di esserci con coerenza.

✍️ Paolo Bonafé

Lido di Venezia: forte preoccupazione per le vicende giudiziarie che rischiano di bloccare i progetti di rilancio dell’isola

Azione Venezia: non si può permettere che il Lido paghi ancora il prezzo dell’instabilità e dell’incertezza

Come Azione Venezia esprimiamo profonda preoccupazione per le notizie emerse in questi giorni a seguito dell’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge il fondatore e amministratore delegato di Coima, Manfredi Catella, figura centrale in numerosi progetti di rigenerazione urbana in Italia e anche a Venezia, dove il gruppo gestisce il fondo Lido di Venezia II con asset strategici come l’Hotel Excelsior, il Palazzo Marconi e soprattutto il Grand Hotel Des Bains.

Proprio nelle scorse settimane era stata accolta con favore la notizia dell’accordo tra Coima Sgr e gli istituti di credito per l’acquisto del 100% del debito pregresso legato al Des Bains e l’annuncio di un investimento da 200 milioni di euro per il suo completo restauro. Un passo importante che sembrava finalmente avviare il recupero di uno dei luoghi più iconici dell’isola, dopo anni di degrado, incertezza e promesse mancate.

Ora, lo scoppio dell’inchiesta e la richiesta di misura cautelare nei confronti di Catella gettano un’ombra pesante sul futuro di questo piano e sugli altri progetti collegati al rilancio dell’area, come l’assegnazione della spiaggia del Des Bains e il collegato piano di sviluppo immobiliare e turistico.

Temiamo un nuovo stallo che il Lido non può permettersi: la comunità ha già pagato troppo in termini di tempo perduto, occasioni sfumate e danni d’immagine. Servono chiarezza immediata, tutela degli interessi pubblici e una governance trasparente e affidabile che non lasci il destino di pezzi così importanti del nostro territorio appeso alle sorti giudiziarie di un singolo attore.

Azione Venezia chiede con forza che venga mantenuta la rotta dello sviluppo e della rigenerazione nel rispetto della legalità e delle procedure, ma senza tornare all’immobilismo e all’incertezza. I cittadini del Lido e dell’intera città di Venezia meritano risposte chiare, istituzioni presenti e un modello di sviluppo stabile, inclusivo e sostenibile.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

I DAZI DI TRUMP SONO UN PERICOLO PER L’EURORA

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7648&t=DAZI+DI+TRUMP+ALL%E2%80%99EUROPA%2C+AZIONE+VENEZIA+LANCIA+L%E2%80%99ALLARME%3A+%E2%80%9CRISCHIO+PER+L%E2%80%99EXPORT+VENETO%2C+SERVONO+MISURE+URGENTI%E2%80%9D

 

COMUNICATO PER LA STAMPA
I DAZI DI TRUMP ALL’EUROPA: QUALE IMPATTO PER L’ECONOMIA VENETA?

L’annuncio di Donald Trump di voler applicare dazi al 30% sulle importazioni dall’Unione Europea ha generato forti preoccupazioni nel sistema economico veneto, e sta alimentando un clima di incertezza che, a sua volta, rischia di amplificare l’impatto delle misure stesse.

Come Azione Venezia, riteniamo fondamentale partire da una lettura oggettiva dei numeri, basata sui dati ISTAT, per comprendere la reale portata di questa minaccia.

COSA DICONO I DATI:
• Circa il 10% dell’export veneto è destinato al Nord America, quasi interamente rappresentato dagli Stati Uniti.
• I settori trainanti dell’export regionale sono:
• Meccanica (20%)
• Abbigliamento e articoli in pelle (13%)
• Prodotti alimentari (10%)
• A livello provinciale:
• Le province con la più alta incidenza dell’export sul PIL sono Vicenza e Belluno (circa 70%);
• La più bassa è Venezia, con un’incidenza del 24%, quasi la metà della media regionale (45%).

LE CONSEGUENZE ATTREZZATE:
Le PMI venete, vera spina dorsale dell’export verso gli USA, rischiano di essere le più colpite: meno strutturate, più vulnerabili a incertezza, rincari e calo delle commesse.

Serve una risposta multilivello:
1. Sosteniamo gli sforzi del Governo italiano per un’iniziativa forte e coesa dell’UE, superando egoismi nazionali e cercando un dialogo serrato con Washington.
2. Chiediamo alla Regione Veneto una mappatura urgente delle imprese esposte e l’attivazione rapida di strumenti di supporto all’internazionalizzazione.
3. Proponiamo alla Città Metropolitana di Venezia l’istituzione di un Tavolo permanente con imprese, distretti e associazioni di categoria per monitorare gli effetti locali e definire azioni comuni.

In sintesi:

“Un dazio al 30% non è solo una mossa geopolitica. È una minaccia economica concreta per imprese, occupazione e competitività. Serve unità, lucidità e determinazione a ogni livello per evitare che una crisi commerciale imposta da altri diventi una crisi sociale dentro casa nostra.”

Paolo Bonafè
Segretario Comunale – Azione Venezia

Paolo DiPrima
Delegato a Finanza e Enti Partecipati – Azione Venezia

 

 

DATI IN CRESCITA E NUOVE PROSPETTIVE CON IL COMMISSARIO GASPARATO

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7665&t=PORTO+DI+VENEZIA%3A+DATI+IN+CRESCITA+E+NUOVE+PROSPETTIVE+CON+IL+COMMISSARIO+GASPARATO

Venezia, 14 luglio 2025 – Azione Venezia accoglie con soddisfazione i dati incoraggianti che confermano il ruolo strategico del Porto di Venezia all’interno del sistema logistico nazionale ed europeo. Nel primo trimestre del 2025 sono stati movimentati 124.194 TEU, mentre nel periodo aprile 2024 – marzo 2025 il traffico merci ha superato i 24,3 milioni di tonnellate.

In forte crescita il traffico RO-RO, che ha toccato quota 31.717 TEU (+11,30%), le merci varie con oltre 4,9 milioni di tonnellate (+14,62%) e le unità RO-RO movimentate, salite a 77.618 (+2,35%).

“Questi numeri dimostrano che Venezia è un porto efficiente e competitivo, che può ulteriormente crescere se sostenuto da una visione politica chiara, pragmatica e coerente”, dichiara Paolo Bonafé, segretario comunale di Azione Venezia.

Il gruppo guarda con interesse alla proposta di nomina del dott. Matteo Gasparato come Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale, auspicando che il suo incarico possa imprimere un’accelerazione ai progetti di sviluppo, in particolare nell’area di Porto Marghera, verso una modernizzazione sostenibile e un rafforzamento delle connessioni internazionali.

Bonafé sottolinea anche la necessità di una politica responsabile e non ideologica: “Alcuni settori della sinistra continuano a ostacolare qualsiasi proposta di sviluppo infrastrutturale e produttivo a Porto Marghera, promuovendo un immobilismo che rischia di danneggiare l’intero territorio veneziano”.

Azione Venezia ribadisce il proprio impegno per uno sviluppo portuale intelligente, rispettoso dell’ambiente ma capace di creare lavoro, attrarre investimenti e rilanciare il ruolo produttivo di Venezia e Marghera.

 

QUARTIERI AD ALTA PRESENZA STRANIERA – SERVE UNA POLITICA DI INTEGRAZIONE SERIA, NON LA RETORICA DELL’UNO CONTRO L’ALTRO

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Nei quartieri di Marghera, Catene e Malcontenta, la percentuale di cittadini stranieri ha superato il 28% della popolazione residente. Anche Mestre centro presenta dati simili.

È un cambiamento evidente a chi vive questi territori ogni giorno: lo si vede nelle scuole, nei parchi, nei negozi. Famiglie giovani, spesso numerose, che contribuiscono a tenere viva la componente demografica di una città sempre più anziana. Ma ignorare questa realtà significa trasformare una risorsa in un problema. Le criticità già emergono: classi scolastiche fortemente polarizzate, tensioni sociali, pressione crescente sui servizi e – soprattutto – una narrazione tossica del “noi contro loro” che alimenta paura, rabbia e chiusura.

La preoccupazione delle famiglie italiane, la paura di perdere il lavoro o di veder peggiorare la qualità dell’istruzione è comprensibile. Ma la risposta non può essere l’esclusione o il rifiuto generalizzato. Se non si governa per tempo questa transizione, il rischio è la formazione di ghetti scolastici e urbani, dove la convivenza lascia spazio all’isolamento, e i giovani – italiani e stranieri – crescono separati, sospesi tra mondi che non si parlano più.

L’erosione della fiducia istituzionale – quando Comune, Municipalità o servizi sembrano assenti – è un moltiplicatore di disagio. Da qui nasce il terreno fertile per populismi, xenofobia e reazioni difensive. Come Azione Venezia, rifiutiamo questa deriva.

Crediamo in una politica di integrazione che non sia dell’uno contro l’altro, ma che metta al centro la mediazione culturale, la scuola come spazio comune, e una visione integrata tra politiche educative, sociali e urbane. Esistono in Italia esperienze che dimostrano come una diversità ben gestita diventa una risorsa, non un problema. La scuola può diventare un laboratorio di convivenza se affiancata da risorse adeguate, presenza pubblica nei quartieri, e progetti educativi chiari.

Chiediamo:

  • un piano globale e strutturato per l’integrazione scolastica e sociale,
  • la creazione di reti tra scuola, servizi sociali e famiglie,
  • un coordinamento stabile tra Comune e Municipalità,
  • una gestione trasparente e meritocratica delle opportunità di cittadinanza attiva.

Marghera, Catene e Malcontenta non sono periferie marginali, ma il fronte urbano del futuro veneziano. Possiamo abbandonarli, oppure costruire lì un nuovo modello di convivenza urbana. Serve una scelta politica chiara. E serve adesso.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale di Azione Venezia

Fiorella Mameli - Delegata Scuola e Università – Azione Venezia

 

UNA PROPOSTA CONCRETA PER L’EMERGENZA ABITATIVA – PRENDIAMO ESEMPIO DAL MODELLO PIACENZA

Venezia, 15 luglio 2025

Anche la nostra città ha bisogno di un sistema strutturato per affrontare con serietà l’emergenza abitativa e favorire l’inclusione sociale attraverso l’uso regolamentato degli alloggi pubblici.

Come Azione Venezia, guardiamo con interesse al modello recentemente attivato dal Comune di Piacenza per la gestione degli alloggi comunali destinati all’accoglienza temporanea. Un’esperienza concreta, trasparente e replicabile, che offre un alloggio a cittadini italiani e stranieri coinvolti in percorsi di reinserimento sociale.

I destinatari di questo servizio possono essere:

  • nuclei familiari inseriti in progetti definitivi di aiuto dei servizi sociali
  • persone singole già ospiti di strutture di accoglienza che abbiano dimostrato comportamenti corretti e affidabili (pagamento regolare, rispetto delle regole);
  • nuclei seguiti da programmi regionali o nazionali di sostegno.

La permanenza negli alloggi è fissata a un massimo di 24 mesi, non prorogabili. Le tariffe mensili sono accessibili (fino ad un massimo di 120 euro) e graduate in base all’ISEE. Dopo i primi sei mesi esenti da TARI, la tassa rifiuti sarà dovuta secondo le modalità vigenti.

Venezia deve dotarsi di una strategia stabile per la residenzialità sociale, che superi le soluzioni tampone e sia in grado di rispondere alle mutate esigenze del territorio. Un progetto fondato su regole chiare, equità, sostenibilità e che leghi l’offerta di un alloggio a un percorso educativo e di accompagnamento verso l’autonomia.

È necessario un Piano Abitativo Comunale con una programmazione a medio-lungo termine e stanziamenti adeguati, che metta in rete le politiche sociali e la gestione gli alloggi ERP di proprietà sia del Comune che di ATER Venezia.

Chiediamo quindi al Comune e ad ATER di attivarsi subito per studiare e replicare questo modello anche sul nostro territorio. E’ evidente che una gestione coordinata di tali alloggi da parte di un’unica società partecipata da entrambi gli Enti, come da tempo proposto da Azione, potrebbe agevolare una gestione sinergica e trasparente del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Un’Amministrazione responsabile non può più ignorare il crescente disagio abitativo e ha il dovere di rispondere con strumenti concreti, sostenibili e a misura di persona.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Leda Costantini - Delegata alla Residenzialità – Azione Venezia

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti Partecipati – Azione Venezia

“IL PIANO REGIONALE DEL CREDITO È UNA MISURA UTILE PER IL VENETO MA INADEGUATA PER PORTO MARGHERA”

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7675&t=%E2%80%9CIL+PIANO+REGIONALE+DEL+CREDITO+%C3%88+UNA+MISURA+UTILE+PER+IL+VENETO%2C+MA+INADEGUATA+PER+PORTO+MARGHERA%E2%80%9D

 

Venezia, 16 luglio 2025

Nel suo insieme il sistema produttivo veneto trarrà sicuramente beneficio dal nuovo Piano regionale del Credito presentato ieri dall’Assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato, un’iniziativa significativa che prevede 344 milioni di euro a sostegno del sistema produttivo regionale, con l’obiettivo di attivare fino a 1,7 miliardi di investimenti.

Tuttavia, come Azione Venezia, non possiamo che stigmatizzare la scarsa attenzione dedicata alla Zona Logistica Semplificata (ZLS) di Porto Marghera e Rovigo, a cui è riservata una quota marginale dei fondi stanziati del Piano (14 milioni, pari a solo il 4% del totale), del tutto insufficiente ai fabbisogni di finanza agevolata indispensabile per far decollare questa iniziativa.

Una dotazione minimale che non possiamo accettare, visto il ruolo strategico che Porto Marghera ha storicamente ricoperto – e potrebbe ancora ricoprire – come polo manifatturiero, logistico ed energetico di rilievo nazionale.

Sottolineiamo con preoccupazione che negli ultimi anni la marginalizzazione di Venezia nei principali piani regionali di sviluppo economico e industriale ha generato un impoverimento della struttura produttiva locale, con ripercussioni evidenti anche sul piano occupazionale.

Per questo motivo chiediamo alla Regione Veneto:

  • di aumentare significativamente la dotazione di risorse destinata dal Piano del Credito alla ZLS di Porto Marghera e Rovigo, al fine di incentivare le imprese a sfruttare appieno le potenzialità insite in questo status speciale.
  • di avviare un tavolo specifico per Porto Marghera, che coinvolga istituzioni, imprese, università e associazioni di categoria, al fine di costruire una strategia mirata per la rigenerazione industriale, l’attrazione di investimenti e l’accesso al credito agevolato

Infine, condividiamo la denuncia di CGIA Mestre sui contraccolpi della scomparsa di istituti bancari radicati nel Veneto di dimensioni medio-grandi, in grado di dialogare direttamente con il tessuto produttivo locale, adottando lo stesso approccio pragmatico e non burocratico. A Venezia questo si avverte ancora di più, con micro e piccole imprese che faticano ad accedere al credito tradizionale, mentre i nuovi strumenti di finanza innovativa restano per esse spesso inaccessibili.

Come Azione Venezia, ribadiamo che una strategia economica per la città non può prescindere dal rilancio produttivo. È il momento di tornare a considerare Porto Marghera non solo come una sfida ambientale e urbanistica, ma come un’opportunità concreta per costruire lavoro, innovazione e crescita. E il credito agevolato, se ben indirizzato, può e deve essere uno degli strumenti chiave.

Paolo Bonafé - Segretario Comunale Azione Venezia

Paolo DiPrima - Delegato alle Finanze ed Enti Partecipati – Azione Venezia

Venezia ha bisogno di una nuova proposta politica, capace di andare oltre le logiche polarizzanti della destra e della sinistra

2025-07-15 Nuova Venezia in un periodo cosi delicato serve una figura di centro

Venezia ha bisogno di una nuova proposta politica, capace di andare oltre le logiche polarizzanti della destra e della sinistra. Serve un centro autentico, riformista, pragmatico, che raccolga l’eredità dei valori liberali, repubblicani e popolari, ma che sappia anche interpretarli in chiave contemporanea. Una forza politica che metta al centro la città reale, i suoi bisogni, le sue contraddizioni e le sue potenzialità.

La prossima sfida amministrativa rappresenta un’occasione storica per dare vita a un progetto civico serio, credibile e innovativo. Un progetto che non nasca attorno a un nome, ma attorno a un’idea di città. Una città che oggi rischia di svuotarsi, di restare ancorata a un’idea turistica che non basta più, di perdere la propria identità e centralità. Per questo è necessario costruire un programma solido, fatto di contenuti, visione e concretezza, articolato in 15 punti fondamentali per lo sviluppo di Venezia e della sua terraferma.

Al centro di questa proposta vi è la volontà di fermare l’esodo dei residenti, creare nuovo lavoro che vada oltre le sole logiche del turismo e della portualità, rilanciare la residenzialità attraverso una gestione razionale e unitaria dell’intero patrimonio abitativo pubblico, oggi frammentato tra Comune e Regione. È necessario che INSULA S.p.A. diventi la società di riferimento non solo per la manutenzione degli alloggi comunali, ma anche per la gestione del patrimonio ATER, in modo da razionalizzare interventi, assegnazioni e risorse.

Il sistema dei trasporti va ripensato in chiave moderna, efficiente e sostenibile, con particolare attenzione al collegamento tra centro storico e terraferma. La Marittima, oggi sottoutilizzata, può trasformarsi in un hub internazionale per i mega-yacht, dotato di servizi di refitting e assistenza cantieristica di alto livello, attrattivo per una nuova economia del mare. Porto Marghera deve continuare a essere un polo industriale strategico, in cui si sviluppi la Zona Economica Speciale, si investa nel polo dell’idrogeno e si promuova un rilancio della cantieristica navale.

Venezia deve anche consolidare il proprio ruolo di capitale culturale, rafforzando la presenza e l’offerta delle sue università. Servono nuovi corsi, orientati alle esigenze dei mercati globali, in grado di attrarre studenti da tutto il mondo. Una città che punta sui giovani deve anche saper offrire loro servizi, alloggi accessibili, spazi di vita e crescita. Allo stesso tempo, la presenza sempre più rilevante di anziani impone politiche di assistenza mirate, che tengano conto della specificità del contesto urbano e del peso che la pressione turistica esercita sulla qualità della vita dei residenti.

Una città che accoglie oltre 30 milioni di turisti ogni anno ha bisogno di un modello di sviluppo che non sacrifichi la vivibilità sull’altare della rendita. Venezia deve tornare ad essere una città a misura di persona: attrattiva, efficiente, viva. Una città proiettata verso il futuro, capace di innovare senza tradire la propria storia, e di salvaguardare la propria bellezza e unicità.

 

Questo è il momento di costruire un’alternativa seria, di centro, per Venezia. Un’alternativa che unisca le energie civiche, le competenze diffuse, le forze riformiste, in un progetto condiviso e concreto. Solo così potremo restituire a Venezia la prospettiva che merita.

 

Paolo Bonafè

Segretario Comunale di Azione Venezia