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Giovani, produttività, formazione: serve un Patto generazionale per il futuro del Paese

Il dibattito pubblico in materia rischia spesso di restare imprigionato nell’emergenza e nell’egoismo, ma le grandi transizioni  epocali, che il Paese si trova a fronteggiare : demografica, tecnologica, ambientale; impongono uno sguardo lungo, capace di valutare oggi l’effetto su chi avrà vent’anni domani.

I numeri riportati dagli ultimi studi di istituti di ricerca come il CNEL sono allarmanti: oltre 630.000 giovani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato l’Italia tra il 2011 e il 2024, con un saldo negativo di oltre 440.000 unità. A partire sono soprattutto laureati, professionisti, persone che altrove trovano più merito, più opportunità, più dignità. È una perdita netta di capitale umano che colpisce soprattutto le regioni del Nord-Est, come il Veneto, e città come Venezia, dove la marginalizzazione delle politiche giovanili si intreccia con l’abbandono dei servizi essenziali.

Non possiamo più permettere che la questione giovanile venga trattata come un capitolo accessorio. Serve un’azione sistemica, capace di ricostruire le basi di un nuovo Patto generazionale, fondato su tre pilastri:

  1. Formazione allineata al lavoro: il mismatch tra competenze richieste e offerte è drammatico. È necessario che scuole, università, ITS e imprese dialoghino, condividano dati aggiornati e costruiscano percorsi coerenti.
  2. Produttività e innovazione diffuse: la crescita economica si sostiene solo se si investe in qualità del lavoro, merito, digitalizzazione delle PMI, e servizi pubblici che non siano un ostacolo ma un motore per lo sviluppo.
  3. Servizi pubblici e territori attrattivi: salute, mobilità, istruzione, casa. Non si può chiedere a un giovane di restare in un Paese che non gli garantisce condizioni dignitose di partenza.

Accogliamo quindi con grande favore la proposta del CNEL di adottare indicatori di Valutazione d’Impatto Generazionale (VIG) nelle leggi, a partire dalla Legge di Bilancio: è un modo concreto per riportare i giovani al centro della politica e rompere la logica delle misure spot, dei bonus scollegati dalla realtà, delle politiche senza orizzonte.

Come Azione Venezia, e in particolare con il contributo delle nuove generazioni del nostro partito, continueremo a batterci affinché anche a livello locale si faccia spazio a questa visione: un approccio integrato, basato su trasparenza, responsabilità condivisa e coraggio riformista.

Non si tratta solo di non rubare il futuro ai giovani. Si tratta di ridare un futuro a tutto il Paese.

Paolo Bonafé – Segretario comunale di Azione Venezia – Vicesegretario vicario metropolitano

Fosca Moro – Responsabile Under 30 – Azione Venezia

Lavoro_ le politiche attive falliscono, cresce l’inattività. Venezia rischia di pagare un prezzo altissimo

Venezia, 24 giugno 2025 –

I dati diffusi dal bollettino Cnel-Istat sull’andamento del mercato del lavoro tra il primo trimestre 2024 e quello del 2025 restituiscono un quadro preoccupante: dietro l’apparente miglioramento degli indicatori principali, si nasconde un’espansione silenziosa ma devastante dell’inattività. A livello nazionale, oltre l’89% delle donne e l’85% degli uomini che risultavano inattivi un anno fa non hanno compiuto alcun passo verso il rientro nel mercato del lavoro. Non cercano, non trovano, rinunciano. Le politiche attive del lavoro, nonostante gli oltre 5,4 miliardi stanziati attraverso il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), si dimostrano inefficaci.

La realtà è che la sfiducia ha preso il sopravvento. Solo il 4,9% delle donne inattive è riuscita a trovare un’occupazione in un anno, mentre la percentuale di transizione verso il lavoro tra le disoccupate si ferma al 16,1%. Anche tra gli uomini, i dati non sono migliori: molti non passano all’occupazione, ma semplicemente abbandonano la ricerca, alimentando la platea degli inattivi. Diminuisce la disoccupazione solo perché aumenta la rassegnazione.

A Venezia questo quadro si aggrava ulteriormente. Il tessuto occupazionale è dominato da stagionalità, bassi salari e precarietà, con un settore turistico che, pur essendo trainante, non offre prospettive stabili né di crescita. Le donne sono le più penalizzate: il carico di cura familiare, unito alla mancanza di servizi adeguati e alla rigidità del mercato del lavoro, le spinge fuori dal circuito produttivo.

Il fallimento delle politiche attive non è solo questione di risorse, ma di metodo. L’approccio resta frammentato e burocratico, scollegato dai bisogni reali delle persone e dalle dinamiche economiche locali. Servono interventi mirati, costruiti a livello territoriale: percorsi formativi coerenti con la domanda di competenze, servizi di orientamento efficaci, incentivi per le imprese che assumono e strumenti concreti di conciliazione tra lavoro e vita privata.

Azione Venezia propone un piano comunale per il rilancio dell’occupazione locale, con particolare attenzione a donne e giovani. È indispensabile un patto tra amministrazione, imprese, scuola e terzo settore, per trasformare le risorse pubbliche in opportunità reali. Senza un cambio di rotta, Venezia rischia di perdere energie preziose, mentre il divario sociale ed economico continua ad allargarsi. La città ha bisogno di lavoro vero, dignitoso, stabile. Non possiamo più permetterci di ignorare l’inattività, la vera emergenza nascosta del nostro tempo.

Paolo Bonafe’ – Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e delegato al Lavoro

Venezia non può diventare ostaggio del “No a tutto” – Sì a una città viva, accogliente e rispettosa dei cittadini

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Venezia non può più permettersi di essere rappresentata da quella piccola ma rumorosa parte della città che si oppone sistematicamente a tutto. Dopo i “No Grandi Navi”, i “No Mose”, i “No turisti”, ora arrivano anche i “No ai grandi matrimoni”, come quello del fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Una minoranza ideologica, radicale, autoreferenziale, che tenta in ogni occasione di imporre la propria visione di città-museo, dimenticando che Venezia è una comunità viva, fatta di cittadini, imprese, lavoratori e famiglie che chiedono opportunità, lavoro e sviluppo.

I comitati del “No a tutto” stanno danneggiando l’immagine internazionale della nostra città, dipingendola come ostile, chiusa e incapace di accogliere eventi di rilievo mondiale. È inaccettabile. Venezia è storicamente crocevia di culture, aperta al mondo, e pronta a ospitare – con la dignità e la professionalità che la contraddistinguono – eventi di alto livello come il matrimonio Bezos-Sánchez.

Azione Venezia sta con le categorie economiche, con i cittadini produttivi, con chi lavora e fa vivere questa città ogni giorno. Con chi sa che è possibile conciliare accoglienza e rispetto del territorio. Non possiamo accettare che l’economia locale venga sabotata da chi protesta per professione.

Noi di Azione crediamo in una Venezia a misura di cittadino, non in cittadini ostaggio di una città-museo.

Il futuro di Venezia passa attraverso una visione moderna, europea, fondata su cultura, lavoro e innovazione. Basta con il folklore del dissenso a prescindere.

Accogliamo quindi con favore l’imminente entrata in vigore del decreto sicurezza, nella speranza che possa garantire davvero il diritto della stragrande maggioranza silenziosa dei veneziani a vivere la propria città con serenità – anche in occasione di grandi eventi internazionali.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

 

Arrivano nuovi fondi di Legge speciale: notizia buona ma solo in parte

https://www.veneziatoday.it/politica/23-milioni-per-venezia-da-governo-meloni-critiche-opposizioni-legge-speciale-150-milioni-per-10-anni.html

Venerdì il Consiglio dei Ministri ha stanziato 23 milioni per il rifinanziamento della Legge speciale per Venezia per l’anno 2025, che si aggiungono ai 5 milioni previsti dalla legge di Bilancio per un totale annuo pari quindi a 28 milioni..

Se lo stanziamento di fondi per la Legge Speciale è sempre una buona notizia per Venezia, quando però si analizzano i termini di questo finanziamento l’entusiasmo va scemando.

Innanzitutto perché lo stanziamento è limitato al solo anno in corso, senza alcuna certezza di poter disporre di risorse per gli anni successivi,  essendo scaduto nel 2024 il finanziamento pluriennale di 28 milioni annui garantito dal Governo nel 2017.

La continuità dello stanziamento è stata assicurata solo per il 2025, facendo venir meno il respiro pluriennale dell’apporto dello Stato alla Legge Speciale, indispensabile per poter pianificare un serio programma di investimenti per la città, e in particolare per il centro storico e le isole.

Viene il legittimo dubbio che per gli stanziamenti degli anni prossimi il Governo attenderà l’esito delle prossime elezioni comunali, senza rendersi conto che i fondi di Legge Speciale sono per la città un polmone finanziario indispensabile da garantire con continuità al di là del colore dell’amministrazione in carica.

Ulteriori perplessità derivano poi dallo stretto vincolo di destinazione posto dal Governo per poter spendere questi fondi di Legge Speciale, utilizzabili solo per interventi infrastrutturali per la sicurezza idraulica e la rete idrica e fognaria.

Colpisce il fatto che l’amministrazione comunale sia privata della facoltà di stabilire le priorità di intervento per la città, dovendo destinare l’intero importo del finanziamento ad un’unica tipologia di spesa decisa dal Governo nazionale.

Non che gli investimenti da esso previsti non siano utili, ma ancora più prioritari sarebbero stati alcuni interventi più direttamente a sostegno della residenzialità, vera priorità assoluta per la città e soprattutto per il centro storico e le isole.

Per Azione sarebbe stata ben più efficace a tale scopo la possibilità per l’amministrazione comunale di destinare parte dello stanziamento di Legge Speciale alla riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico, per rimettere in uso molti appartamenti oggi sfitti. E’ un monito per il negoziato che la prossima amministrazione comunale dovrà fare con Roma.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato a Finanza, Enti partecipati e Legge Speciale

 

https://www.linkedin.com/company/azioneveneto

21 giugno 2026

Venezia guarda al futuro – “Ora il Partito del No non protesti anche contro lo sviluppo”

In un momento storico in cui Venezia si trova finalmente al centro di una nuova stagione di grandi investimenti internazionali, non possiamo che accogliere con favore e senso di responsabilità il crescente interesse da parte del mondo arabo verso la nostra città.

Dagli interventi immobiliari e alberghieri al Lido con la riqualificazione del Grand Hotel Des Bains, al rilancio industriale di Porto Marghera, passando per la cultura e la Biennale, Venezia torna a essere protagonista sulla scena globale, non solo come patrimonio da tutelare, ma come capitale europea dell’innovazione, della cultura e dello sviluppo economico.

Tuttavia, non possiamo non esprimere preoccupazione per l’atteggiamento sistematicamente ostile di quella parte della politica cittadina e di quei movimenti che, dopo aver protestato contro ogni iniziativa, si indigna persino per i matrimoni privati o per gli eventi che portano visibilità e ricchezza al nostro territorio.

Ci chiediamo: adesso che gli investimenti portano nomi importanti e progetti concreti — hotel di lusso, nuove aziende, rigenerazione urbana, finanziamenti culturali — si troverà qualcosa da dire anche contro questi segnali di rinascita? Si manifesterà contro chi decide di credere in Venezia mettendoci capitali, tempo e visione?

Noi crediamo che Venezia abbia bisogno di sviluppo, lavoro, opportunità. Che abbia bisogno di relazioni internazionali, di una prospettiva di lungo periodo, e non di slogan nostalgici o paure strumentali. I cittadini hanno bisogno di fatti, non di barricate ideologiche.

A chi ancora oggi si chiama fuori da ogni responsabilità costruttiva, chiediamo: davvero volete essere ricordati come quelli che hanno detto no a tutto, anche al futuro di questa città?

Noi, invece, diciamo sì. Sì al progresso, sì alla bellezza che crea valore, sì alla Venezia che vuole vivere e non sopravvivere.

Paolo Bonafé Segretario comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vicesegretario comunale Azione Venezia

 

Hotel Des Bains, un segnale concreto di rilancio per il Lido

Paolo Bonafè (Azione Venezia): “Ora si riapre una prospettiva di qualità per l’isola”

Venezia, 17 giugno 2025

La notizia del perfezionamento dell’operazione finanziaria che sblocca finalmente il recupero dell’Hotel Des Bains, a 125 anni dalla sua inaugurazione, rappresenta una svolta positiva e concreta, non solo per il settore dell’ospitalità di alta gamma, ma per l’intera isola del Lido e per la città di Venezia.

Dopo 15 anni di chiusura, si apre una prospettiva reale di rigenerazione per uno degli alberghi più iconici del panorama turistico internazionale, simbolo di eleganza e storia, che per troppo tempo è stato lasciato al degrado e all’incertezza.

Come Azione Venezia accogliamo con grande favore questa notizia, che conferma quanto sia importante coniugare la forza degli investimenti privati con una visione pubblica chiara, capace di indirizzare lo sviluppo urbano verso qualità, sostenibilità e valore aggiunto per i cittadini.

L’intervento sul Des Bains si inserisce in un quadro più ampio di interventi che negli ultimi anni hanno dato segnali incoraggianti per il Lido:

  • la copertura del cosiddetto “buco”,
  • la realizzazione del nuovo centro congressi nell’ex Palazzo del Casinò,
  • il recupero dell’ex Ospedale al Mare come centro di ricerca medico-scientifica,
  • il rilancio del Blue Moon,
  • la riqualificazione della Caserma Pepe.

Tutte operazioni che hanno mostrato come sinergie virtuose tra pubblico e privato possano generare valore, creare occupazione e rilanciare la vocazione internazionale dell’isola.

Ora il Lido ha bisogno di continuità e visione.

L’operazione sul Des Bains deve diventare l’emblema di una rinascita del Lido fondata su qualità urbana, innovazione, tutela del patrimonio e residenzialità.

Azione Venezia continuerà a monitorare con attenzione i passaggi futuri di questo progetto, auspicando tempi certi, trasparenza e attenzione al territorio e ai suoi abitanti.

Paolo Bonafè Segretario Comunale – Azione Venezia

 

Azione Venezia: “Emergenza rifiuti e discariche abusive a Mestre_ danno economico e civile. Via Resia simbolo di un fallimento”

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A fronte dei recenti dati diffusi da Veritas sull’abbandono dei rifiuti e la presenza di discariche abusive in provincia di Venezia – con un costo annuo che supera i 3 milioni e mezzo di euro, di cui 1,8 milioni solo nel Comune di Venezia – Azione Venezia denuncia con forza il fallimento delle politiche di controllo del territorio, in particolare nella zona di Mestre e della Terraferma.

 

La cifra destinata a ripulire aree degradate equivale agli introiti annuali del nuovo contributo d’accesso: un paradosso insostenibile che dimostra come il degrado incida in maniera pesante sul bilancio comunale, oltre che sulla qualità della vita dei residenti.

Via Resia, a Mestre, ne è l’esempio più drammatico. In un recente sopralluogo, abbiamo documentato condizioni di abbandono strutturale, con:

  • presenza sistematica di rifiuti ingombranti e sacchi abbandonati,
  • assenza totale di illuminazione pubblica,
  • vegetazione fuori controllo e alberi pericolanti,

È evidente che, accanto al tema dei comportamenti incivili, vi sia un deficit cronico di controllo e prevenzione del degrado da parte dell’Amministrazione comunale.

Non basta indignarsi: servono atti concreti.

Se Veritas mette a disposizione dei cittadini un servizio di ritiro gratuito su prenotazione, nonchè gli Ecocentri e strumenti digitali di segnalazione, perché continuano a esistere decine di discariche abusive in aree come via Resia, via Venezia, la Gazzera o Carpenedo?

Dove sono le telecamere promesse? Dove la vigilanza h24 che si annuncia nei comunicati? Dove l’attenzione verso quei residenti che da anni vivono nel degrado e nella paura?

Chiediamo con urgenza all’Amministrazione comunale:

  1. L’installazione immediata di videocamere mobili nei punti più critici di Mestre, tra cui via Resia, via Venezia e gli svincoli tangenziali;
  2. L’intensificazione dei controlli della Polizia locale, con la collaborazione diretta degli ispettori Veritas;
  3. La bonifica e messa in sicurezza permanente di via Resia, come già richiesto nel comunicato del 29 maggio, intervenendo efficacemente nei confronti di altri Enti che fossero colpevolmente inerti;
  4. L’avvio di una campagna civica con mezzi pubblici, social e scuole per promuovere l’educazione  all’utilizzo di tutti i servizi messi a disposizione di Veritas evitando il  pernicioso conferimento dei rifiuti in discariche abusive;
  5. Un resoconto mensile pubblico, trasparente e geolocalizzato dell’entità delle sanzioni elevate, per responsabilizzare cittadini e istituzioni.

 

Azione Venezia sarà al fianco dei cittadini che denunciano il degrado e continuerà a vigilare affinché le risorse non vadano sprecate a inseguire l’inciviltà, ma investite in educazione, controllo e servizi.

 

Paolo Bonafé Segretario comunale – Azione Venezia

Gennaro Marotta Vicesegretario con delega per Mestre – Azione Venezia

La pista ciclabile del Lido, una buona idea con qualche criticità: alcune proposte per migliorarla

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La manifestazione cittadina di ieri contro il progetto della pista ciclabile al Lido ha visto una partecipazione ampia e vivace: una lunga e chiassosa processione ha attraversato il Gran Viale, dando voce ad alcune criticità che in effetti il progetto solleva, lasciando però riemergere in alcuni momenti la postura da “partito del NO”, con toni tra l’apocalittico e l’indignato.

Azione Venezia rifiuta queste contrapposizioni sterili, condividendo che una pista ciclabile ben fatta, lungo tutto il Lido, è un’infrastruttura utile e necessaria anche – e soprattutto – per i residenti.

L’opportunità di acquisire il finanziamento del PNRR sollecita l’Amministrazione Comunale ad accelerare i tempi, senza però ripetere lo stesso errore fatto per il tram a Mestre,  dove per non perdere alcuni finanziamenti è stato progettato un intervento molto oneroso che l’esperienza ha dimostrato non ottimale.

 

In piena onestà dobbiamo dirci che il progetto presentato dal Comune evidenzia alcune criticità strutturali e di sicurezza, anche per l’eredità di scelte di giunte passate nell’illusione di considerare il restringimento della sede stradale come un deterrente contro la velocità. Purtroppo l’esperienza ha dimostrato che questo deterrente non ha funzionato ed anzi ha causato molti incidenti, perché spesso gli automobilisti superano comunque gli autobus in fermata invadendo l’altra carreggiata anche senza sufficiente visuale.

 

In questo senso la nuova pista ciclabile, lunga circa 11,5 km da S. Nicolò a Alberoni, presenta tratti estremamente problematici.

Oltre al restringimento della carreggiata su via S. Gallo, già trafficata e stretta, le criticità più gravi riguardano il tratto Malamocco – Alberoni, dove il tracciato proposto sottrae ulteriormente spazio a una sede stradale già critica in quanto unico collegamento tra i due siti.

Questo restringimento porterà inevitabilmente a un collo di bottiglia di oltre 4 km, aggravando una situazione già oggi critica per la sicurezza e la viabilità considerato che in questo tratto si concentrano numerosi istituti sanitari (ospedale, residenze sanitarie, strutture per anziani) con transiti tra autobus, ambulanze, mezzi di soccorso e veicoli privati.

Senza contare l’impatto potenziale sulle radici dei pini storici che costeggiano la laguna, il cui danneggiamento potrebbe aumentare il rischio di caduta degli alberi stessi.

 

Azione Venezia propone soluzioni alternative concrete, praticabili e più sostenibili:

  • Utilizzare e ampliare l’attuale passeggiata sui Murazzi, trasformandola in un percorso ciclopedonale adeguato e sicuro che potrebbe deviare il traffico delle biciclette da via Sandro Gallo, evitando il restringimento della carreggiata e migliorando la sicurezza per tutti gli utenti della strada.
  • Predisporre una passerella esterna alla riva tra Malamocco e Alberoni, che consenta la realizzazione della pista ciclabile senza intaccare la strada e senza danneggiare l’apparato radicale degli alberi. Questa soluzione, ovviamente, dovrà essere valutata in dialogo con l’Autorità della Laguna, trattandosi di uno sbalzo fuori dalla riva, ma rappresenterebbe un intervento rispettoso dell’ambiente e della viabilità. La pista ciclabile esterna al ponte della libertà né è già un esempio.

 

Chiediamo con forza all’Amministrazione Comunale di rivedere il progetto nel tratto Malamocco – Alberoni. Non si tratta di dire “no” alla ciclabile, ma di dire “sì” a una soluzione più sicura, sostenibile e coerente con il territorio.

 

Una buona idea merita un buon progetto. Questo per noi è migliorabile.

 

Paolo Bonafè Segretario Comunale – Azione Venezia

Alessandro Costantini – Delegato Mobilità e Viabilità

Plaude all’intesa tra il Ministro Valditara e il Presidente Buttafuoco: un’opportunità straordinaria per avvicinare i giovani all’arte e alla cultura

Azione Venezia esprime profonda soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo d’intesa triennale tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco, finalizzato ad avvicinare le nuove generazioni al patrimonio culturale attraverso percorsi educativi, laboratori creativi e attività guidate nelle sedi della prestigiosa istituzione veneziana; perché finalmente si valorizza l’incontro tra il mondo della scuola e quello dell’arte contemporanea, trasformando Venezia in un’aula diffusa, viva e inclusiva, dove la cultura diventa leva di crescita personale e collettiva.

Il protocollo, che coinvolge scuole secondarie di primo e secondo grado in tutta Italia, rappresenta un salto di qualità nell’offerta educativa, grazie a strumenti innovativi e inclusivi che permetteranno a migliaia di studenti di sperimentare linguaggi artistici nuovi e complessi: dalle arti visive alla danza, dal teatro all’architettura fino al cinema immersivo.

L’impegno della Biennale nel garantire percorsi calibrati per fasce d’età e grado scolastico, insieme ai servizi di trasporto facilitati, rafforza la dimensione accessibile e democratica dell’iniziativa.

Come Azione crediamo che questo progetto risponda concretamente al bisogno di una scuola capace di dialogare con il presente, di stimolare creatività e pensiero critico nei giovani cittadini ed è anche una grande occasione per Venezia: una città che può e deve essere motore culturale e educativo per il Paese intero.

Per quello che sarà nelle nostre possibilità continueremo a sostenere e promuovere tutte le azioni che, come questa, contribuiscono a costruire una scuola aperta, dinamica e in dialogo con il territorio e le sue eccellenze.

Paolo Bonafè – Segretario comunale di Azione Venezia

Fiorella Mameli – Delegata Istruzione e Università – Azione Venezia

 Raffaele Santoro – Delegato Cultura e Conservazione Beni Culturali

 

Pieno Plauso per le Iniziative di Cereal Docks, 9-Tech e Rive/Esposito a Marghera e Fusina

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Venezia, 5 giugno 2025 – Azione Venezia esprime pieno apprezzamento per tre iniziative virtuose che rappresentano una concreta visione di sviluppo sostenibile, economia circolare e innovazione ambientale nei territori di Marghera e Fusina.

 

Cereal Docks, gruppo industriale con presenza a Porto Marghera, ha recentemente pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità 2024 e la relazione d’impatto. L’aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili, la valorizzazione dei sottoprodotti industriali e l’integrazione di obiettivi ambientali nei premi ai dipendenti mostrano come si possa coniugare competitività e responsabilità sociale e ambientale.

 

9-Tech, start-up attiva all’interno dell’Ecodistretto Veritas, avvierà a breve il primo impianto italiano per il recupero avanzato di materiali preziosi da pannelli fotovoltaici dismessi. Il progetto, sviluppato con il supporto del Green Propulsion Laboratory, è un esempio eccellente di innovazione applicata all’economia circolare e alla riduzione dei rifiuti tecnologici, con ricadute concrete in termini ambientali, industriali e occupazionali.

 

A queste due iniziative si aggiunge ora un terzo tassello di straordinario valore: l’avvio, sempre a Fusina, del primo impianto veneto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati e da spazzamento stradale, realizzato da Rive Srl (gruppo Veritas) con la tecnologia innovativa della bergamasca Esposito. L’impianto, in grado di trattare fino a 70mila tonnellate l’anno di rifiuti, consente di recuperare materiali come sabbia e ghiaia riutilizzabili nell’edilizia e nei ripascimenti ambientali. Grazie alla tecnologia brevettata di soil washing, sarà possibile restituire sabbia pulita e certificata agli arenili, contribuendo così alla salvaguardia delle coste veneziane e alla lotta all’erosione. Un’infrastruttura fondamentale in un territorio fragile e densamente turistico come il nostro, che riduce l’impatto ambientale dei trasporti e chiude il ciclo dei rifiuti direttamente in loco.

 

Azione Venezia ritiene che queste tre realtà – un gruppo industriale strutturato, una start-up tecnologica e una partnership pubblico-privata innovativa – dimostrino come Venezia possa essere laboratorio nazionale di transizione ecologica e rigenerazione industriale.

 

Esprimiamo il nostro convinto plauso a Cereal Docks, 9-Tech, Rive e al gruppo Esposito, per il loro contributo concreto alla sostenibilità e alla resilienza ambientale della nostra città metropolitana. Invitiamo le istituzioni pubbliche e private a sostenere e moltiplicare questi esempi, che incarnano i valori dell’economia verde e dell’innovazione responsabile.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario Comunale – Delegato Industria e lavoro – Azione Venezia