Con l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della nuova stazione di Mestre, prende ufficialmente il via uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti per il futuro della nostra città. È una svolta attesa e necessaria: Mestre si prepara finalmente a diventare un nodo moderno e strategico non solo per i flussi passeggeri, ma per il rilancio dell’intera area urbana, da Marghera al centro città.
L’intervento – frutto dell’Accordo di Programma tra Comune e RFI, siglato nel 2017 – rappresenta un investimento di 98 milioni di euro che darà vita a una stazione rinnovata, accessibile e integrata. Al centro del progetto: un edificio viaggiatori su due piani, un’ampia piastra ciclopedonale a scavalco dei binari che collegherà fisicamente Mestre e Marghera, spazi più funzionali e razionali per l’attesa, i servizi e la mobilità intermodale.
Il nuovo scalo ferroviario non è solo un’opera infrastrutturale: è un’opportunità concreta per cucire insieme le diverse anime della nostra città e per ripensare Mestre come una piattaforma di connessioni, non solo fisiche ma anche sociali ed economiche. Sarà un progetto che ridisegna gli equilibri urbanistici di Mestre perché la nuova stazione non sarà un elemento isolato, ma un polo urbano in grado di generare sviluppo. A partire dalla nuova Questura di via Ulloa, passando per gli interventi residenziali e ricettivi a Marghera, fino alla riqualificazione dell’autostazione e dei Giardini di via Piave, questa visione integrata punta a fare di Mestre una città moderna, vivibile, connessa e a misura di cittadino.
Siamo concordi con l’Assessore De Martin dove auspica che l’avvio dei lavori possa sbloccare anche le opere di urbanizzazione complementari attese da anni, come la demolizione dell’ex sede delle Poste, il riordino del piazzale Favretti e altri interventi che contribuiranno a rendere la stazione di Mestre un vero polo urbano moderno ed europeo.
Per fare questo sarà indispensabile che la nuova stazione non sia solo funzionale, ma dovrà elevare lo standard urbano, anche nelle sue facciate, negli accessi, nella sicurezza. Non dovrà essere un centro commerciale, ma uno spazio di collegamento, con piccoli negozi di servizio, aperto e fruibile e la progettazione esecutiva dovrà tener conto degli indirizzi già condivisi dalla città in un accordo di programma.
Questo progetto, inoltre, rappresenta una grande occasione di ricucitura tra Mestre e Marghera e avrà un impatto importante sulla vita quotidiana dei cittadini e lo ‘scavalco’ ciclopedonale, permetterà di superare quella ‘cesoia’ storica tra le due città di terraferma.
Sarà fondamentale che i cantieri vengano programmati con attenzione per evitare interferenze con i flussi di pendolari che quotidianamente transitano per la stazione e Azione Venezia seguirà con attenzione tutte le fasi di attuazione dell’opera, vigilando sul rispetto dei tempi, della qualità dei lavori e del coinvolgimento dei cittadini.
Mestre non è più un passaggio: sta tornando ad essere una destinazione, una centralità urbana proiettata verso il futuro.
Paolo Bonafé – Segretario Comunale di Azione Venezia
Stefano Valonta – Delegato alle Infrastrutture e Urbanistica – Azione Venezia