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“Parte la nuova stazione di Mestre: infrastruttura, città, futuro”

Con l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della nuova stazione di Mestre, prende ufficialmente il via uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti per il futuro della nostra città. È una svolta attesa e necessaria: Mestre si prepara finalmente a diventare un nodo moderno e strategico non solo per i flussi passeggeri, ma per il rilancio dell’intera area urbana, da Marghera al centro città.

L’intervento – frutto dell’Accordo di Programma tra Comune e RFI, siglato nel 2017 – rappresenta un investimento di 98 milioni di euro che darà vita a una stazione rinnovata, accessibile e integrata. Al centro del progetto: un edificio viaggiatori su due piani, un’ampia piastra ciclopedonale a scavalco dei binari che collegherà fisicamente Mestre e Marghera, spazi più funzionali e razionali per l’attesa, i servizi e la mobilità intermodale.

Il nuovo scalo ferroviario non è solo un’opera infrastrutturale: è un’opportunità concreta per cucire insieme le diverse anime della nostra città e per ripensare Mestre come una piattaforma di connessioni, non solo fisiche ma anche sociali ed economiche. Sarà un progetto che ridisegna gli equilibri urbanistici di Mestre perché la nuova stazione non sarà un elemento isolato, ma un polo urbano in grado di generare sviluppo. A partire dalla nuova Questura di via Ulloa, passando per gli interventi residenziali e ricettivi a Marghera, fino alla riqualificazione dell’autostazione e dei Giardini di via Piave, questa visione integrata punta a fare di Mestre una città moderna, vivibile, connessa e a misura di cittadino.

Siamo concordi con l’Assessore De Martin dove auspica che l’avvio dei lavori possa sbloccare anche le opere di urbanizzazione complementari attese da anni, come la demolizione dell’ex sede delle Poste, il riordino del piazzale Favretti e altri interventi che contribuiranno a rendere la stazione di Mestre un vero polo urbano moderno ed europeo.

Per fare questo sarà indispensabile che la nuova stazione non sia solo funzionale, ma dovrà elevare lo standard urbano, anche nelle sue facciate, negli accessi, nella sicurezza. Non dovrà essere un centro commerciale, ma uno spazio di collegamento, con piccoli negozi di servizio, aperto e fruibile e la progettazione esecutiva dovrà tener conto degli indirizzi già condivisi dalla città in un accordo di programma.

Questo progetto, inoltre, rappresenta una grande occasione di ricucitura tra Mestre e Marghera e avrà un impatto importante sulla vita quotidiana dei cittadini e lo ‘scavalco’ ciclopedonale, permetterà di superare quella ‘cesoia’ storica tra le due città di terraferma.

Sarà fondamentale che i cantieri vengano programmati con attenzione per evitare interferenze con i flussi di pendolari che quotidianamente transitano per la stazione e Azione Venezia seguirà con attenzione tutte le fasi di attuazione dell’opera, vigilando sul rispetto dei tempi, della qualità dei lavori e del coinvolgimento dei cittadini.

Mestre non è più un passaggio: sta tornando ad essere una destinazione, una centralità urbana proiettata verso il futuro.

Paolo Bonafé – Segretario Comunale di Azione Venezia

Stefano Valonta – Delegato alle Infrastrutture e Urbanistica – Azione Venezia

“Via Resia dimenticata da tutti. Serve un intervento urgente per sicurezza, decoro e dignità dei residenti”

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Azione Venezia porta all’attenzione dell’Amministrazione comunale e delle autorità competenti la situazione di grave degrado e abbandono in cui versa via Resia a Mestre, una laterale di via Eridesio/via Cà Solaro, oggi abitata da una decina di famiglie e priva di servizi essenziali, sicurezza e manutenzione.

 

Via Resia rappresenta ciò che resta di un’antica arteria che un tempo collegava Mestre con Mogliano e Treviso, poi tagliata dalla realizzazione della tangenziale A57 e successivamente isolata ulteriormente dai lavori di collegamento tra A27 e A57. Da allora, l’intera zona è divenuta una sorta di borgata senza identità e senza tutele, servita unicamente da una strada stretta e malconcia, oggi priva di illuminazione pubblica, con asfalto deteriorato, banchine cedevoli e infrastrutture trascurate.

 

Le condizioni sono gravi:

  • Assenza totale di illuminazione lungo tutta via Resia;
  • Abbandono sistematico di rifiuti, favorito dal buio e dalla mancanza di controlli;
  • Vegetazione invasiva per la scarsità degli sfalci annuali (2-3 all’anno);
  • Alberi ad alto fusto morti o instabili, pericolosi in caso di vento forte;
  • Fenomeni sospetti di passaggi illegali dalla tangenziale alla via, anche di notte, tramite un varco carrabile aperto e una recinzione divelta;
  • Problemi di drenaggio delle acque piovane, con un unico fossato che raccoglie anche parte del deflusso della tangenziale;
  • Ponte sul Dese con giunti danneggiati e guard rail pericolosi, in alcuni casi legati con filo di ferro.

Questa situazione non è più tollerabile, soprattutto considerando la presenza di famiglie residenti che vivono in condizioni che definire precarie è un eufemismo.

Chiediamo con forza all’Amministrazione comunale, alle concessionarie autostradali competenti e agli enti preposti di attivarsi con urgenza per:

  1. Il ripristino dell’illuminazione pubblica lungo tutta via Resia;
  2. La chiusura del varco carrabile e la messa in sicurezza delle recinzioni lungo la tangenziale;
  3. Un piano regolare di pulizia e sfalcio della vegetazione;
  4. La bonifica dei rifiuti abbandonati e l’installazione di sistemi di videosorveglianza;
  5. La manutenzione della carreggiata e del ponte sul Dese, compreso il consolidamento delle banchine e la sistemazione dei guard rail;
  6. La verifica idraulica del fossato di scolo, con eventuali interventi di potenziamento del sistema di drenaggio.

 

Al presente comunicato alleghiamo immagini documentali che mostrano le condizioni attuali della via e alcuni degli ultimi episodi di abbandono di rifiuti.

Azione Venezia continuerà a vigilare e a sostenere i residenti di via Resia, che hanno diritto – come tutti i cittadini veneziani – a vivere in sicurezza, con dignità e servizi adeguati. L’abbandono non può essere una risposta politica. Serve una scelta concreta di attenzione e responsabilità.

 

In allegato: 2 fotografie relative agli ultimi abbandoni di rifiuti e immagine panoramica del tratto stradale oggetto di segnalazione.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Alessandro Costantini

Delegato Mobilità e Viabilità – Azione Venezia

 

Azione Venezia – “La lingua italiana è la prima forma di sicurezza. Un plauso a Fincantieri e Dante Alighieri per un progetto che fa bene all’integrazione e alla prevenzione”

Venezia, 30 maggio 2025 – Come Azione Venezia accogliamo con grande favore e convinzione l’iniziativa promossa da Fincantieri, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, che ha attivato corsi di lingua italiana destinati ai lavoratori stranieri impiegati nei cantieri navali di Porto Marghera.

 

Si tratta di un progetto di inclusione culturale che consideriamo non solo lungimirante ma assolutamente necessario. Parlare e comprendere la nostra lingua è il primo strumento di dialogo e integrazione per chi arriva da lontano, in particolare per la comunità bengalese, oggi tra le più numerose e attive nei cantieri veneziani. Ma è anche, e soprattutto, un fattore decisivo per la sicurezza sul lavoro.

 

In qualità di segretario comunale di Azione Venezia, ma anche – e lo dico con senso di responsabilità – come responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la prevenzione degli infortuni, so bene quanto sia fondamentale che ogni lavoratore comprenda con chiarezza ciò che gli viene richiesto in termini di comportamenti, procedure e obblighi. Senza una base linguistica adeguata, i concetti chiave della sicurezza rischiano di non essere compresi appieno, con gravi conseguenze per tutti.

 

Instillare la cultura della sicurezza significa prima di tutto mettere le persone nella condizione di capire i rischi che corrono e i doveri che hanno. E questo è possibile solo attraverso la comprensione linguistica reciproca. I corsi di lingua, in tal senso, non sono un atto formale ma uno strumento concreto di prevenzione, di inclusione, e di costruzione di un ambiente di lavoro più giusto e protetto.

 

Voglio esprimere un plauso sincero a Fincantieri e alla Società Dante Alighieri per aver messo in campo questa iniziativa su base volontaria, coinvolgendo già 80 lavoratori in un percorso di formazione che porterà benefici evidenti all’intero sistema produttivo e sociale del nostro territorio.

 

Questa è la direzione giusta: fare in modo che l’integrazione non sia solo uno slogan, ma una pratica quotidiana fondata sulla conoscenza, il rispetto e la sicurezza di tutti.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

Responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la sicurezza sul lavoro

«Il Salone Nautico è la dimostrazione che Venezia può guidare lo sviluppo sostenibile della nautica nell’Adriatico»

A nome di Azione Venezia, esprimiamo il nostro più vivo plauso per il sesto anniversario del Salone Nautico di Venezia, divenuto ormai un appuntamento imprescindibile per la cantieristica locale, per il sistema economico veneziano e per tutta la filiera dell’innovazione nautica nell’Adriatico.

 

Questo traguardo è il frutto di una visione chiara: da un lato, la volontà dell’amministrazione comunale di scommettere su un evento capace di coniugare sviluppo, identità e sostenibilità; dall’altro, la tenacia dei nostri cantieri, dei produttori di imbarcazioni di lusso e di barche della tradizione veneziana, che hanno colto in questa vetrina internazionale un’occasione per rilanciare la propria eccellenza proponendo modelli sempre più innovativi e a basso impatto ambientale.

 

Il Salone Nautico di Venezia è molto più di una manifestazione espositiva: è un contraltare naturale al Salone di Genova, con l’ambizione – oggi fondata – di portare nell’Adriatico quella cultura della costruzione di yacht e della nautica di qualità che ha storicamente trovato espressione soprattutto sul versante tirrenico. Venezia dimostra di poter essere protagonista di questa nuova stagione industriale, in grado di generare valore aggiunto, occupazione qualificata e sviluppo sostenibile, contribuendo in modo concreto al PIL nazionale e al mercato dello yachting italiano.

 

Il nostro apprezzamento va anche al lavoro che si sta portando avanti all’Arsenale, cuore simbolico e operativo di questa trasformazione: un progetto di rigenerazione che fonde tradizione e futuro, aprendo spazi pubblici, rafforzando la vocazione produttiva e rilanciando l’identità marittima della città.

 

Come Azione Venezia, siamo convinti che questa iniziativa debba continuare e crescere, indipendentemente dalle contingenze politiche. Il Salone è oggi uno degli assi strategici di Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, ed è nostro dovere consolidarne i risultati, puntando su filiere territoriali, nuove competenze e internazionalizzazione.

 

A tutte e tutti coloro che lavorano perché questo evento sia ogni anno un successo – dalle istituzioni ai cantieri, dai tecnici agli espositori – va il nostro più sentito ringraziamento.

 

Paolo Bonafè  – Segretario comunale – Azione Venezia

Enrica Missaglia – Delegato trasporti e cantieristica

 

 

Matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez  No all’ennesimo “Comitato del No”. Venezia merita di guardare avanti

In relazione alle notizie di stampa che annunciano la volontà di costituire,  un nuovo “Comitato del No” che sembra volersi denominare “ No space for Besoz” ,  in opposizione allo svolgimento a Venezia del matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, riteniamo necessario esprimere pubblicamente la nostra posizione.

 

Come Azione Venezia, con la voce del segretario comunale Paolo Bonafé e del vicesegretario comunale Gennaro Marotta, esprimiamo forte perplessità sull’opportunità di alimentare, ancora una volta, un clima di contrapposizione ideologica e di rifiuto a prescindere.

 

Siamo di fronte a un evento privato di rilevanza internazionale, che porterà nella nostra città un indotto economico significativo, visibilità globale e una positiva ricaduta per molte realtà produttive locali — dagli hotel ai ristoranti, dai servizi di trasporto alle attività culturali coinvolte.

 

Venezia non può permettersi di essere sempre e solo il teatro di proteste preconfezionate, incapaci di distinguere tra consumo e valorizzazione. Un evento come questo, pianificato con attenzione alla logistica, alla sicurezza e alla tutela del contesto urbano, non rappresenta una minaccia per la città, bensì una opportunità per dimostrare che Venezia è capace di accogliere l’eccellenza, senza snaturare la propria identità.

 

Azione Venezia respinge con forza ogni tentativo di bloccare o delegittimare iniziative che, nel rispetto delle regole, generano occupazione, promuovono l’immagine della città nel mondo e offrono un modello di gestione organizzata e sostenibile dell’accoglienza.

 

Diciamo quindi no ai comitati del “no sempre e comunque”, e sì a una Venezia moderna, dinamica, internazionale e aperta, che sa coniugare bellezza, tradizione e innovazione.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale Azione Venezia

 

Gennaro Marotta

Vice segretario comunale Azione Venezia

Nuova ordinanza anti movida –  l’inefficacia della pura repressione

2025-05-17 Gazzettino - ordinanza antimovida non piace al comitato e ad azione

La Giunta Brugnaro ha varato una nuova ordinanza per contrastare il degrado in alcune aree del Comune di Venezia e di Mestre. Lo ha fatto limitando la vendita di bevande dopo una certa ora, riducendo l’uso dei plateatici e vietando l’utilizzo di apparecchi sonori da parte degli esercizi commerciali, per un periodo limitato.

 

Si tratta però di un provvedimento miope, privo di una visione di lungo periodo. L’ordinanza impone restrizioni temporanee e punitive alle attività economiche, ma non propone alcuna soluzione concreta o strutturale per risolvere il problema del bivacco e degli assembramenti, né in Centro Storico né in Terraferma.

 

Serve un cambio di passo. Occorre avviare un vero piano di rigenerazione urbana, che parta dal recupero degli edifici comunali abbandonati e inutilizzati, trasformandoli in spazi di aggregazione e socialità. Luoghi aperti a bambini, ragazzi e adulti, che offrano servizi, attività culturali, sport, centri di ascolto e occasioni di dialogo con l’amministrazione. Solo attraverso politiche inclusive e partecipative si può affrontare con serietà il fenomeno della cosiddetta “mala movida”.

 

La repressione fine a sé stessa non produce risultati. Occorre una politica urbana fondata sull’ascolto, sull’investimento nelle comunità e nella vivibilità degli spazi pubblici.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale di Azione Venezia

 

Fosca Moro

Responsabile Under 30 Azione Venezia

 

MOSCHEA A MESTRE: ORA È UFFICIALE, LA PROPOSTA DI AZIONE DIVENTA REALTÀ

2025-05-09 Gazzettino MOSCHEA A MESTRE ORA È UFFICIALE, LA PROPOSTA DI AZIONE DIVENTA REALTÀ

 

Lega: «No alla moschea in via Giustizia». Azione Venezia: «Bene il preliminare»

https://www.veneziatoday.it/politica/lega-no-alla-moschea-via-giustizia-azione-venezia-sostiene-progetto.html

Venezia, 8 maggio 2025 – Con la firma del preliminare d’acquisto dell’area dell’ex segheria Rosso di via Giustizia da parte della fondazione della Comunità bengalese, si compie un primo passo concreto verso la realizzazione della Moschea a Mestre. Un progetto di rigenerazione urbana, inclusione e civiltà che Azione Venezia rivendica con orgoglio, poiché fu proprio la nostra forza politica, con un comunicato ufficiale del 31 marzo scorso, a proporre pubblicamente questa soluzione.

 

La nostra proposta partiva da un dato evidente: migliaia di cittadini di fede islamica si ritrovano a celebrare momenti fondamentali della loro vita religiosa in luoghi improvvisati e spesso inadeguati. Durante il Ramadan appena concluso, Mestre ha visto i fedeli costretti a suddividersi in turni tra parchi pubblici, centri provvisori e spazi saturi. Questa realtà dimostra come una Moschea vera, stabile e decorosa non sia più rinviabile.

 

Azione Venezia ha indicato l’area dell’ex segheria proprio per la sua posizione strategica e per l’urgenza di sottrarla al degrado e all’illegalità. Non si tratta solo di un’opera religiosa, ma di una vera operazione di riqualificazione urbana, completamente finanziata da capitali privati e senza alcun onere per la cittadinanza. Inoltre, abbiamo suggerito, in alternativa o in aggiunta, la possibilità di prevedere in quell’area anche uno spazio cimiteriale per i defunti di fede islamica, rispondendo così a un’altra richiesta della Comunità.

 

Accogliamo quindi con favore e soddisfazione la notizia del preliminare firmato dalla Comunità bengalese, e chiediamo ora all’Amministrazione comunale di confermare gli impegni già assunti, garantendo il necessario supporto tecnico e urbanistico per giungere alla realizzazione del progetto nel pieno rispetto delle norme.

 

Azione continuerà a vigilare e a sostenere questo percorso, perché una città inclusiva e sicura si costruisce solo riconoscendo pari diritti e dignità a tutti i suoi cittadini.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vicesegretario Comunale con delega su Mestre e Terraferma

 

4 maggio 1945 – 4 maggio 2025 -Ottant’anni dopo, ricordiamo le vittime dimenticate di Marghera

2025-05-05 Nuova Venezia - commemorazione morti affondamento del 4-5-1945

In occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia del 4 maggio 1945, Azione Venezia vuole rendere omaggio alle vittime dell’esplosione del vaporetto dell’Acnil, carico di operai della Vetrockec, che urtò una mina magnetica al largo di Porto Marghera. Quaranta lavoratori persero la vita quella mattina, mentre tornavano al lavoro, nel segno della speranza e della ricostruzione, pochi giorni dopo la fine della guerra.

 

Una strage dimenticata troppo a lungo. Un dramma che ha colpito famiglie, comunità e un’intera città nel momento in cui la pace stava lentamente restituendo il futuro a un territorio devastato. L’assenza di una memoria pubblica all’altezza del dolore vissuto è una ferita che va sanata.

 

Questa tragedia non può essere dimenticata soprattutto in vicinanza della data del primo maggio e per questo Azione Venezia chiede che le istituzioni cittadine e regionali si impegnino a ricordare ogni anno questa tragedia, con una commemorazione ufficiale, una targa permanente nei pressi del luogo dell’esplosione, e un’iniziativa pubblica nelle scuole per trasmettere alle giovani generazioni la memoria del lavoro, del sacrificio e della dignità di chi ha ricostruito Venezia e Marghera nel dopoguerra.

 

Riteniamo doveroso restituire voce e giustizia a quei quaranta uomini che hanno pagato con la vita il prezzo della speranza e sostenere ogni iniziativa volta a onorare la memoria storica della città, e a difendere il valore del lavoro, della sicurezza e della dignità umana.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale – Azione Venezia

 

Crisi occupazionale, precarietà e sicurezza: serve un Patto per il Lavoro a Venezia

2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro parte 2 2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro

Venezia, 3 maggio 2025

 

I dati diffusi dalla CGIL sulla cassa integrazione nella provincia di Venezia certificano un’emergenza che da mesi denunciamo e che oggi assume contorni ancora più preoccupanti: oltre 6 milioni di ore di Cig autorizzate nel 2024, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

 

A pagare il prezzo più alto di questa crisi sono due settori chiave per il nostro territorio: la meccanica e il comparto calzaturiero della Riviera del Brenta, con aumenti impressionanti delle ore di Cig rispettivamente di oltre 750mila e del 400%. È un segnale inequivocabile della fragilità strutturale di una parte importante della nostra economia, che rischia di trasformarsi da eccellenza produttiva a deserto industriale.

 

Ma la crisi occupazionale non è l’unico fronte aperto. Come sottolineato da Cgil e Cisl in occasione del Primo Maggio, la sicurezza sul lavoro e la lotta alla precarietà nei cantieri e nei luoghi di lavoro sono diventate una vera emergenza civile. In Veneto, le morti sul lavoro sono triplicate nel 2024, e nella provincia di Venezia si sono registrati oltre 12mila infortuni in pochi mesi. È il tragico risultato di appalti al massimo ribasso, turni massacranti, mancati controlli, formazione insufficiente, e di un sistema che scarica responsabilità lungo la catena della precarietà, dai cantieri navali al porto, fino al turismo e alla logistica.

 

Azione Venezia chiede un immediato cambio di rotta e propone un piano d’azione fondato su quattro assi:

  1. Patto per il Lavoro e l’Industria Veneziana, che coinvolga tutte le parti economiche e sociali per la rigenerazione industriale, la valorizzazione delle competenze locali e la stabilizzazione del lavoro.
  2. Piano per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, con più ispettori, più controlli e una “patente a crediti” per imprese e appaltatori, per fermare le logiche del massimo ribasso e garantire la vita e la salute dei lavoratori.
  3. Utilizzo vincolato dei fondi pubblici per l’innovazione e la riconversione produttiva, riservato solo alle imprese che garantiscono stabilità, diritti e investimenti sul territorio.
  4. Contrasto deciso al precariato e ai contratti pirata, con un piano di regolarizzazione nel Porto, nei cantieri, nel turismo e in tutta la filiera dei servizi, oggi troppo spesso basata su finte partite Iva e lavoro nero.

 

La vera sicurezza – lo diciamo con forza – si costruisce con il lavoro stabile, con la casa, con i diritti, con la scuola e con la sanità pubblica. E Venezia non può permettersi di essere solo una cartolina per turisti: serve una città che viva, che produca, che offra opportunità vere a chi la abita.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Mauro  Memo

Vicesegretario comunale e delegato impresa e attività produttive – Azione Venezia

Venezia e il diritto alla cura: migliorare l’accessibilità delle idroambulanze nei rii minori

2025-04-30 attenzione alla cura

 

Azione Venezia vuole richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’ULSS su un problema che, seppur minore rispetto ai grandi progetti di trasformazione della città, incide in modo concreto sulla qualità della vita quotidiana dei residenti, in particolare dei più fragili.

 

In occasione di recenti episodi personali, alcuni nostri iscritti hanno constatato come, rispetto a dieci anni fa, il servizio di trasporto sanitario via acqua sia sì evoluto tecnicamente, ma abbia anche perso una parte della sua adattabilità ai luoghi più difficili della città storica.

 

Oggi le idroambulanze sono dotate di moderni sistemi di carico e scarico, che rendono più sicuro il trasferimento dei pazienti. Tuttavia, queste innovazioni hanno comportato anche la scomparsa di attrezzature come le tavole larghe che un tempo permettevano l’imbarco anche in punti senza pontili attrezzati, ma con semplici scalini sott’acqua, come capita in molte rive private o nei rii minori.

Di conseguenza, in casi recenti, il paziente è stato costretto a percorrere centinaia di metri a piedi o in carrozzina per raggiungere l’idroambulanza ormeggiata nel Canal Grande o in altri punti lontani, con evidenti disagi soprattutto in condizioni climatiche avverse e per chi ha ridotte capacità motorie.

 

Azione Venezia chiede che si apra una riflessione concreta su questo tema, proponendo:

  • lo studio di soluzioni tecniche che consentano di reintrodurre sistemi di imbarco più flessibili anche sulle idroambulanze moderne, senza compromettere la sicurezza;
  • la possibilità di consentire, per motivi di emergenza, il transito delle idroambulanze anche nei rii attualmente riservati o a traffico limitato, come ad esempio il Rio di San Cassiano, per avvicinarsi il più possibile al domicilio del paziente;
  • una più ampia attenzione, nella programmazione sanitaria e urbanistica, alle necessità dei residenti più anziani e delle persone con disabilità motorie, in coerenza con la realtà demografica della città.

 

Venezia è una città unica, ma è anche una città di residenti che hanno diritto a servizi sanitari accessibili ed efficienti. Non si può pensare solo ai grandi eventi e alle grandi opere: servono anche interventi concreti e quotidiani che migliorino la vita reale di chi in città vive e lavora.

 

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Antonella Cavazzina – Delegata al Welfare Azione Venezia

Venezia, 30/04/2025