Un problema ormai di pubblica sicurezza

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Di degrado e criminalità in una vasta parte di Mestre si parla purtroppo da lungo tempo. Da così a lungo che si rischia l’assuefazione e, magari inconsapevolmente, relegare il tema tra le cose irredimibili, che dobbiamo tenerci. Quello che è successo al nostro malcapitato concittadino in via Fogazzaro, ha il paradossale “merito” di riproporre a tutti la profondità del problema. Perché basta metterci nei panni di Gilberto Z., che trova nelle scale del proprio condominio dei figuri che si bucano e quando li mette alla porta viene brutalmente malmenato da questi. Pensiamo al senso di insicurezza che un fatto del genere provoca, alla violazione dello spazio privato, al senso di ingiustizia e insieme di frustrazione impotente, di fronte alla tracotanza e alla sostanziale certezza di impunità degli aggressori, che ognuno di noi avrebbe provato.

 

E appunto è un problema che riguarda tutti noi, anche chi è fisicamente lontano, anche chi abita in un attico di Palazzo Manuzio o in una villetta in viale Garibaldi, o a Venezia o al Lido.. Perché una città non può permettersi di perdere una parte di essa, peraltro centralissima. Perché altrimenti viene meno il senso di comunità, l’implicito patto sociale che deve legare tutta la comunità.

 

Non è purtroppo un’assoluta novità, quanto avvenuto certifica che il problema non è più relegato alla sicurezza nello spazio pubblico ma ormai travalica anche la proprietà privata, il diritto elementare di ognuno di stare tranquillo nel suo privato. E in tal senso non è ormai più un problema decoro urbano bensì di vera e propria pubblica sicurezza. Questo chiama in causa, molto più del Comune, il Prefetto e le forze di polizia. Urge un presidio costante delle Forze dell’Ordine da mantenere a lungo perché cambi il clima percepito. Forse non è più un tabù parlare di un luogo dedicato, ovvero una “stanza del consumo”. Certamente serve un rafforzamento dei servizi sociali dedicati,intensificare la presenza di operatori di strada e promuovere i servizi di riduzione del danno . Chiediamo poi che l’amministrazione si faccia portavoce presso l’Azienda AULSS per il potenziamento degli interventi dei SERD ( servizi per le dipendenze).

È una battaglia di giustizia, di civiltà che segnerà il futuro prossimo venturo della città tutta. Non possiamo perderla.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Gennaro Marotta – Vicesegretario con delega alla Terraferma

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17 agosto 2024

Solidarietà alla locale comunità bengalese per gli eventi nella madrepatria

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Travolta dai venti di guerra che da troppo tempo soffiano sempre più forte in Palestina ed in Ucraina, l’opinione pubblica non presta la dovuta attenzione ai cambiamenti epocali che proprio in questi giorni sta vivendo il Bangladesh, uno dei Paesi con maggior crescita demografica al mondo. Basti pensare che cinquant’anni fa aveva una popolazione appena superiore a quella italiana ed ora la ha quasi triplicata, arrivando a circa 170 milioni.

Le sanguinose rivolte di piazza trainate dai movimenti studenteschi hanno costretto la anziana premier a dimettersi e si sta profilando la formazione di un nuovo governo alla cui guida potrebbe essere chiamato un nome di fama internazionale come il Premio Nobel Muhammad Yunus, considerato il massimo promotore del microcredito moderno.

Data la scarsa conoscenza della realtà locale non possiamo esprimere un giudizio approfondito su quanto sta accadendo in Bangladesh, ma registriamo con interesse e solidarietà le manifestazioni espresse dalla locale comunità bengalese in favore di una svolta in senso democratico nella loro madrepatria.

E’ anche l’occasione per ricordare come la popolazione di nazionalità bengalese residente in Comune di Venezia si sia più che raddoppiata nel corso degli ultimi quindici anni, superando ampiamente le 8.000 unità, arrivando ad essere la prima comunità straniera, coprendo oltre il 20% del numero totale dei residenti non italiani.

E mentre negli ultimi 5 anni il numero complessivo di stranieri è rimasto pressochè invariato con un incremento inferiore al 10%, in questo periodo la comunità bengalese residente è aumetata ad un ritmo ancora sostenuto pari al 26%.

L’accoglienza verso famiglie di ogni etnia costituisce uno dei punti fermi del Programma che Azione ha predisposto in questi giorni per le prossime elezioni comunali, preferendo impegnarsi nella stesura di un piano articolato di proposte concrete a beneficio della città piuttosto che nell’organizzare manifestazioni di protesta senza offrire una visione alternativa della città.

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti partecipati

Gli inevitabili dilemmi della transizione ecologica

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La querelle sulla prossima realizzazione di un campo “agrivoltaico” in zona Bazzera è il perfetto paradigma delle difficoltà, delle contraddizioni intrinseche nella difficile strada di perseguire la conversione ecologica.

 

Il progetto prevede una potenza installata di 16 MW a fronte dell’occupazione di 18 ettari. Un’occupazione di suolo molto invasiva, con strutture certo non belle a vedersi e sarà almeno da monitorare con attenzione che il promesso utilizzo per coltivazione agricola (da qui il termine “agrivoltaico”) del terreno sottostante i pannelli sia effettivo e non una foglia di fico per rendere più accettabile il progetto. Insomma, le rimostranze degli abitanti della zona sono più che comprensibili. Anche tenuto conto che l’opera trascina anche l’ulteriore onere territoriale della costruenda nuova cabina primaria dell’Enel (ovvero un impianto di trasformazione da alta a media tensione) a Cà Solaro, con tutta evidenza funzionale ad accogliere in rete l’energia prodotta dal nuovo impianto.

 

Certo, 16 MW di potenza pulita, priva di emissioni, sono “tanta roba”. Ma “tanta roba” sono anche 18 ha, ovvero 180.000 mq che vengono occupati da antiestetici pannelli. Per avere un’idea comparativa, la centrale di Fusina occupa 45 ha ma a pieno regime produce 1000 MW. Ovvero il rapporto tra potenza installata e occupazione di suolo è più di 20 volte a favore dell’inquinante termoelettrico.

 

Lo tengano presente le vestali delle rinnovabili come unica soluzione per affrontare la transizione ecologica. Parlare di fotovoltaico come panacea e ignorare l’impatto sull’occupazione di suolo è concettualmente un errore, come stanno toccando con mano i cittadini di Cà Solaro. Per questo Azione da sempre è a favore del ricorso al nucleare, che unisce i pregi della ridotta occupazione di suolo e insieme dell’assenza di qualsivoglia emissione di gas

 

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Luca Cotecchia – Delegato Attività Produttive, Ambiente e Green Economy

 

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7 agosto 2024

Migliorare i servizi pubblici di navigazione e’ necessario e possibile

 

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Continuiamo a leggere in questi giorni sulla stampa notizie di interruzione o modifica improvvisa dei servizi di navigazione, che Actv e Alilaguna addebitano alla carenza di personale imputata alle numerose dimissioni ed alla difficoltà di reperire nuove assunzioni. Chi si è diplomato all’ istituto nautico Venier di Venezia può riconoscere che in effetti è venuto meno un importante bacino di reclutamento a causa dalla modifica di indirizzo della scuola, che sfornava ogni anno decine di diplomati aspiranti al comando o alla conduzione navale, che potevano essere impiegati subito sulle imbarcazioni del trasporto pubblico od imbarcarsi sulle navi. Ora al posto del Venier c’è un istituto che diploma i giovani in periti della logistica e trasporti, che per potersi abilitare all’imbarco dovrebbero fare onerosi corsi di specializzazione, in istituti privati di formazione post diploma. Ma la carenza di organici non dipende certo solo da questo. E’ fondata la denuncia dei sindacati che imputano la molte dimissioni e le scarse assunzioni anche a stipendi inadeguati rispetto alla specializzazione post diploma richiesta (preposti al comando), che induce chi ne ha i titoli ad accettare offerte alternative di mercato meglio pagate. Non dimentichiamo poi che per i dipendenti che vivono in centro storico il più elevato costo della vita svaluta pesantemente il livello delle retribuzioni orientandoli spesso a cercare altri lavori. E in generale non si può ridurre le cause dei disservizi solo alla carenza di personale, senza voler affrontare seriamente le criticità dei mezzi trasporto e delle linee di navigazione, generate rispettivamente da una flotta ormai vetusta e da soluzioni di mobilità scarsamente innovative. Sul primo fronte di criticità, che incide pesantemente sulla qualità del servizio reso, mi limito a citare, anche sulla base della mia esperienza tecnica, la rumorosità dei motoscafi che supera molte volte gli 80 decibel soprattutto in alcune zone della cabina, e la mancanza di standard minimi di confort quali l’aria condizionata. Sul fronte della strutturazione delle linee di navigazione occorre intervenire su alcune direttrici, introducendo stazioni di intercambio atte a consentire l’uso di mezzi più capienti e confortevoli, superando il vincolo di dover utilizzare lo stesso tipo di mezzo sull’intero tragitto delle linee circolari. Ad esempio sulla direttrice Lido – Tronchetto per permettere l’utilizzo di mezzi più capienti, come motonavi o battelli foranei, potrebbero essere creati due interscambi con linea 2, uno alle Zattere e uno al Tronchetto. Oppure un piccolo spostamento della fermata di Santa Marta a lato Laguna nell’ angolo verso San Basilio consentirebbe di renderla fruiibile dai mezzi foranei e motonavi della tratta Lido-Tronchetto, proiettandola in prospettiva come la fermata di interscambio con il futuro terminal del tram da portare a San Basilio. Ed ancora si potrebbe creare una stazione di interscambio a Madonna dell’orto (dove non mancano gli spazi) tra una linea LN gestita con battelli foranei o motonavi per F.te Nuove, Murano e Burano e una linea 5 che prosegue invece verso il Lido, che fa da terminal capolinea e ritorna per la stessa linea esterna . Come vedete vi possono essere soluzioni alternative per ripristinare una almeno dignitosa qualità del servizio anche in termini di garanzia del rispetto delle frequenze e di comfort dei viaggi, come prevede lo stesso contratto di servizio con le aziende di trasporto. Riconosciamo che ciò richiede anche maggiori investimenti, i cui costi possono però essere finanziati con una piccola parte dei proventi generati dal consistente sovrapprezzo applicati agli utenti senza Carta Venezia.
Paolo Bonafé- segretario comunale Azione



Paolo Bonafé 3480920240 www.paolobonafe.it

Rafforzare il presidio della legalità nell’amministrazione comunale

2024-07-26 AZIONE - NECESSITA RAFFORZARE LA LEGALITA

Sempre fedele ai principi di garantismo, qualsiasi sia il soggetto indagato, Azione attende gli ulteriori sviluppi delle indagini in corso e il contraddittorio avanti al giudice per una valutazione oggettiva e meditata delle responsabilità che stanno emergendo nell’inchiesta su alcune figure apicali dell’amministrazione comunale e di società partecipate, e comunque solo per le ricadute di carattere politico e non certo per gli aspetti giudiziari.

Senza unirsi al coro indiscriminato dei giudizi di piazza, e senza fare di tutta l’erba un fascio, ci atterremo ai fatti specifici contestati a singoli amministratori/dirigenti, di gravità comunque ben diversa tra di loro come dimostra la diversa entità delle misure cautelari disposte dal giudice in accoglimento solo parziale delle richieste della Procura, ricordando la natura stessa dell’avviso di garanzia come strumento a tutela degli indagati.

 

Quel che però riteniamo si debba fare sin da subito è una riflessione sul rafforzamento del presidio della legalità nell’amministrazione comunale e nelle società partecipate, applicando appieno e senza condizionamenti le disposizioni già da tempo previste dalle rispettive normative rispettivamente di diritto pubblico (il Dlgs 190/2012) e di diritto privato (Dlgs 231/2001).

Per questo motivo abbiamo incluso nel programma che stiamo predisponendo per le prossime elezioni comunali un apposito punto dedicato all’aspetto etico nella gestione della cosa pubblica, non solo come dichiarazione di principio spesso disattesa nei fatti, ma con proposte concrete di interventi amministrativi finalizzati ad un suo rigoroso rispetto.

 

Va in primis rafforzata l’indipendenza del presidio delle funzioni addette alla prevenzione della corruzione ed alla trasparenza coordinate dal Segretario Generale, con particolare riferimento agli appalti pubblici ed alla vendita del patrimonio, anche mediante la creazione di un’apposita commissione consiliare chiamata a compiti di sorveglianza e vigilanza sull’esercizio di tali funzioni.

Analogamente nelle società partecipate va garantito che la nomina dei componenti gli Organismi di Vigilanza previsti dal Dlgs 231/2001 sia riservata a soggetti effettivamente indipendenti dal potere politico, selezionati mediante concorso pubblico. Gli eventuali comportamenti anomali di singoli Dirigenti che dovessero venir rilevati dall’Organo di Vigilanza devono tradursi in provvedimenti nei loro confronti, senza protezioni politiche.

 

Il controllo sull’azione amministrativa da parte della collettività presuppone infine un’applicazione della normativa sulla Trasparenza degli atti amministrativi (provvedimenti degli Organi comunali, bandi di gara, concorsi, progetti PNRR, etc) secondo modalità molto più complete ed accessibili dal cittadino rispetto agli standard “minimalistici” di questa amministrazione comunale

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti partecipati

Comunicato stampa : Inchiesta giudiziaria sul sistema comune

 

2024-07-18 Gazzettino Garantisti ma preoccupati

 

Azione apprende con preoccupazione l’emergere di un presunto sistema di corruttela che ha indotto la magistratura veneziana ad adottare una pluralità di provvedimenti nei confronti di alcuni esponenti di vertice dell’amministrazione comunale e di alcune società partecipate ed istituzioni, nonché le notizie sugli avvisi di garanzia nei confronti di altri esponenti, tra cui il Sindaco.

 

Nel ribadire nei confronti dei singoli indagati il richiamo ai principi di garantismo, è peraltro doveroso manifestare una seria preoccupazione per i gravi contraccolpi sull’azione amministrativa della giunta comunale e sull’immagine anche internazionale della città.

 

Ci  auguriamo che non si faccia una giustizia sommaria sugli organi di stampa e che gli indagati ( per i vari livelli di coinvolgimento che sono ben diversi tra  impianti accusatori ed avviso di garanzia, che è  appunto solo l’informazione di un avvio di indagine dove e’ coinvolta la persona informata) possano chiarire la loro posizione nelle sedi giudiziarie,  perché i  processi si fanno nelle aule, dove si potrà constatare se i fatti additati siano veritieri,  e non nelle pubbliche piazze.

 

 

Comunque come partito auspichiamo che sia fatta presto  la massima chiarezza,  per il bene della Città. .

 

 

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

 

Cristian Zara Segretario Metropolitano Azione Venezia

 

Moschea , perché si !

 

2024-07-18 Gazzettino – Moschea perchè si 2024-07-18 Gazzettino - Moschea perchè si

In questi ultimi giorni si è rilevata la educata protesta della Comunità Musulmana Mestrina perché non vi sono spazi autorizzati dove possa praticare la propria fede; in più , sempre la stessa Comunità chiede al Comune che si prevedano altri spazi all’interno dei nostri cimiteri per potervi tumulare le persone defunte di fede musulmana secondo i loro riti.

 

Come Azione riteniamo che le persone di ogni  fede religiosa abbiano diritto di poter professare liberamente il proprio credo in luoghi di culto appropriati e dedicati, nel rispetto della sicurezza e della integrazione all’interno degli spazi cittadini ,  così come riteniamo sia opportuno che vengano trovati al più presto altri spazi cimiteriali per i defunti di ogni fede.

 

 

 

Per questo motivo ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale dia seguito ai buoni propositi sin qui espressi,  ossia trovi un vero e sollecito accordo con la Comunità Islamica della nostra Città,  affinché si arrivi effettivamente alla costruzione di una Moschea in zona ex segheria di Via Giustizia, area che oggi si presenta alquanto degradata e mal frequentata.

 

Considerato poi che la Comunità Islamica procederebbe alla realizzazione di detta Moschea con capitali interamente privati, senza alcuna spesa a carico della fiscalità generale, si chiede al Sindaco e all’Amministrazione  Comunale di prendere atto di questa disponibilità alla presa in carico della spesa e garantire il diritto alla professione di fede di una Comunità cosi numerosa di  Cittadini che si farebbero anche carico della riqualificazione delle zone loro assegnate .

 

Se poi non ci fossero impedimenti burocratici o normativi, Azione propone all’Amministrazione Comunale di pensare ad uno spazio uso cimitero islamico sempre nella stessa area in cui potrebbe essere realizzata la Moschea.

 

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vice segretario delegato per Mestre e Terraferma

Il ticket d’accesso: ragioniamo senza pregiudizi

2024-07-11 Gazzettino Ticket di accesso ne va il futuro di Venezia

AZIONE VENEZIA – COMUNICATO STAMPA

Le dichiarazioni dell’Assessore Venturini riaprono il dibattito sulla vexata quaestio del contributo da eventualmente pagare da parte dei visitatori di Venezia. È un tema su cui legittimamente si possono avere opinioni diverse, anche molto diverse. Però Venturini pone una premessa che crediamo condivisa: la città è un bene “finito” e non può essere illimitatamente fruita dai visitatori (per motivi talmente ovvi che non li ripetiamo). È un dato di fatto che peraltro riguarda molte altre mete di visita mondiali. È dunque necessario porre un limite che a oggi non è applicabile per legge se non con Ordinanze puntuali che per la loro natura straordinaria non possono essere la risposta a una situazione ripetitiva. In linea di principio non è dunque affatto scandaloso pensare anche a un deterrente economico significativo (fatte salve le dovute eccezioni) unito alla prenotazione obbligatoria che unifichi tutte le tasse (di soggiorno, della ZTL) e configuri una tassa di scopo a carico del visitatore (a fronte di una serie di servizi) i cui ricavi, rigorosamente registrati e resi pubblici, siano destinati a misure specifiche di rivitalizzazione della città come interventi di residenza pubblica, incentivi per attrarre persone, imprese, l’IMU azzerata per chi affitta ai residenti ecc. In altre parole, ricavare dal turismo le risorse per trovare la soluzione agli impatti negativi che lo stesso turismo comporta. Anche perché l’auspicato rifinanziamento della Legge Speciale, nella migliore delle ipotesi, sarà finalizzato alla sopravvivenza fisica della città patrimonio dell’umanità, ma è perlomeno dubbio che arrivino denari anche per politiche di rilancio (cui in linea di principio hanno uguale diritto anche molte aree dimenticate e periferiche del Paese che stanno peggio di noi). Sarebbe l’ora di parlarne con serenità e pragmatismo, avendo in mente il solo bene pubblico, senza strumentalizzazioni, pregiudizi ideologici e posizionamenti interessati. Che si riesca, per una volta, a ragionare solo per il bene della città?

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

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data10 luglio 2024

Tassa di imbarco e costi dell’overtourism

2024-06-24 Gazzettino Azione giusto riproporre la tassa d imbarco

Dal serrato confronto tra il Presidente dell’Aeroporto e il Sindaco di Venezia sul contestato tema della tassa di imbarco cerchiamo di trarre alcune considerazioni applicabili al caso concreto, ma più in generale a tutti gli strumenti che il governo della città ha a disposizione per finanziare i costi pubblici dell’overtourism, in termini di maggiori oneri per la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti, la sicurezza, la manutenzione stradale, etc..

Il principio sacrosanto da difendere è che i costi pubblici dell’overtourism non possono essere posti a carico dei residenti, che già ne subiscono i disagi privati, neppure assumendo debiti a carico del bilancio comunale che dovranno pagare i loro eredi. I costi pubblici dell’overtourism vanno quindi posti a carico di chi genera il fenomeno (e quindi dei turisti) e di chi trae extra redditi dal flusso di arrivi (in questo caso le compagnie aeree e i gestori aeroportuali).

La tassa di imbarco proposta dal Comune, legittimato da una legge dello Stato, va quindi nella giusta direzione. La sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del TAR, favorevole alla legittimità della tassa di imbarco comunale, non ne ha contestato i principi di merito ma ha solo addotto un difetto di motivazione che negli atti pubblici è fonte di nullità. Ma è un vizio che può essere sanato riproponendo i contenuti della delibera annullata in una nuova meglio motivata.

Bene quindi ha fatto l’Assessore al Bilancio comunale a riavviare l’iter per reintrodurre la tassa di imbarco con un provvedimento questa volta adeguatamente articolato anche nelle motivazioni.

In teoria ci potrebbero essere delle categorie ingiustamente penalizzate dalla tassa di imbarco, come ad esempio i residenti nel bacino aeroportuale che viaggiano spesso in aereo per motivi di lavoro. Ma basta prevedere per essi il diritto al rimborso che il Comune potrebbe tranquillamente riconoscere rinunciando ad una parte limitata del gettito.

Infine il limite posto dallo Stato alla tassa di imbarco (3 euro) la rende assolutamente tollerabile per chiunque, come invece non si può dire per il costo (9,5 euro) dei biglietti ACTV per non residenti.

Chiedere ai turisti di pagare i costi pubblici dell’overtourism è sacrosanto, ma entro limiti di tolleranza che salvaguardino l’immagine di una città accogliente per visitatori di ogni tipo.

 

Paolo Bonafè – Segretario Azione Venezia

Paolo Diprima – Delegato PNRR e servizi pubblici locali

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23 giugno 2024​

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)