Legge speciale per Venezia:  agire anche prima della riforma costituzionale

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La presentazione da parte del Governo della modifica dell’art. 114 della Costituzione, allo scopo di attribuire speciali poteri e risorse a Roma capitale, ha innestato una rincorsa delle forze politiche venete, dal Presidente della Regione al Segretario del partito democratico veneto, a chiedere che questa riforma costituzionale sia estesa anche a Venezia.

Non che questa istanza non sia in astratto condivisibile, ma realisticamente non crediamo che, a due anni dalla fine della legislatura, Governo e Parlamento nazionale siano disponibili a imbarcarsi in un altro progetto di riforma costituzionale con scarsissime possibilità di andare in porto, visto che quello appena varato di Roma capitale potrà essere approvato in tempo solo se tutti i complessi passaggi saranno rispettati a tappe forzate.

Azione Venezia preferisce concentrarsi su obiettivi concretamente raggiungibili in tempi accettabili e quindi, nel prendere atto che l’ipotesi di modifiche costituzionali per attribuire maggiori poteri a Venezia potrà essere trattata solo nella prossima legislatura, non rinuncia però a ribadire l’esigenza urgente di intervenire con iniziative di legge ordinarie rispettose della Costituzione, avvalendosi dell’art. 119 che già consente allo Stato di destinare risorse aggiuntive e di effettuare interventi speciali in favore di determinati Comuni.

E oltre alla tradizionale richiesta di maggiori risorse finanziarie per la città, che però sappiamo essere ostacolata da vincoli di finanza pubblica sempre più complessi per l’impatto dei dazi trumpiani e l’aumento delle spese militari, vogliamo ribadire l’esigenza di attribuire all’amministrazione comunale di Venezia, con legge ordinaria dello Stato, la possibilità di approvare Regolamenti anche in deroga alle norme nazionali, al fine di tener conto della specificità della città e del suo inestimabile valore storico-artistico ed ambientale

C’è già un precedente a cui richiamarsi: la norma (art. 37 bis del d.l. n. 50/2022) che dà la possibilità al Comune di Venezia – unico in Italia – di introdurre regole e limitazioni alla diffusione delle locazioni brevi. Ma proprio da questo precedente dobbiamo trarre lezione: la città perde di credibilità se prima reclama a gran voce dallo Stato maggiori poteri da esercitare in autonomia, ma poi a distanza di tre anni non è stata ancora capace di approvare un Regolamento sulle locazioni brevi che la legge nazionale gli consente.

Venezia deve sì chiedere a Roma maggiori poteri, ma poi deve essere capace di esercitarli!

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato a Finanza, Enti partecipati e Legge Speciale

1 agosto 2025

Denatalità: i giovani vorrebbero figli, ma il mondo attorno a loro li ostacola.

Denatalità: i giovani vorrebbero figli, ma il mondo attorno a loro li ostacola.

Il desiderio di diventare genitori non è scomparso: il 62% dei giovani tra i 18 e i 34 anni sogna almeno un figlio. Ma sogno e realtà non coincidono.

Stipendi bassi, precarietà lavorativa, affitti insostenibili, mancanza di servizi per l’infanzia e assenza di politiche familiari trasformano la genitorialità in un lusso per pochi o in un salto nel vuoto.

A Venezia, tutto questo è amplificato: pochi asili, poche case a prezzi accessibili, opportunità ridotte. E chi vuole mettere su famiglia spesso è costretto ad andarsene.

Serve un nuovo patto sociale per la genitorialità:
✅ Più asili nido pubblici e accessibili
✅ Congedi parentali retribuiti anche per i padri
✅ Sgravi fiscali e bonus per chi ha figli
✅ Lavoro flessibile e stabile, non penalizzante per le madri
✅ Accesso garantito alla PMA per tutte le coppie

La denatalità non è solo un problema statistico, è una ferita aperta sul futuro.
Aiutare i giovani a costruire una famiglia è un investimento sulla nostra città e sulla nostra società.

️ Azione Venezia c’è. Per una Venezia che torni ad essere una città dove si può scegliere di restare, vivere e generare futuro.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

#AzioneVenezia #Genitorialità #Denatalità #PoliticheFamiliari #FuturoAiGiovani #VeneziaViva #EquitàGenerazionale

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7791&t=DENATALITA%27+E+PRECARIETA%27%3A+AZIONE+VENEZIA+LANCIA+UN+PATTO+SOCIALE+PER+LA+GENITORIALITA%27

 

AZIONE VENEZIA

COMUNICATO STAMPA – Venezia, 27 luglio 2025
Denatalità, giovani ostaggio della precarietà – serve un nuovo patto sociale per la genitorialità
L’Italia è sempre più un Paese per vecchi. Il calo delle nascite ha raggiunto livelli drammatici: nel 2024 il tasso di fecondità si è fermato a 1,18 figli per donna, sotto il minimo storico. Non è disinteresse verso la genitorialità: i giovani i figli li vorrebbero eccome. Ma il contesto – lavorativo, economico, abitativo – è profondamente ostile a questa scelta.
I dati raccolti dall’Osservatorio Fragilitalia e diffusi dal Centro Studi Legacoop e Ipsos parlano chiaro: il problema non è culturale ma sistemico. Oltre il 90% dei giovani denuncia stipendi troppo bassi e un costo della vita sempre più insostenibile. La mancanza di stabilità lavorativa, l’impossibilità di conciliare orari e stress con una vita familiare, la carenza di case dignitose e accessibili, l’assenza di reali sostegni pubblici: tutto contribuisce a trasformare il desiderio di avere figli in un privilegio per pochi o in un salto nel vuoto.
Venezia, con la sua fragilità economica e residenziale, non fa eccezione. La nostra città paga doppio il prezzo della denatalità: da un lato l’invecchiamento costante della popolazione, dall’altro l’esodo giovanile causato da affitti alle stelle, opportunità occupazionali precarie e una qualità della vita sempre più sbilanciata.
Per questo Azione Venezia propone un patto politico e culturale per una nuova genitorialità, basato su tre pilastri: sostegno concreto, cambiamento culturale e incentivi mirati.
1. Politiche di sostegno alla genitorialità
* Potenziare gli asili nido pubblici, con accesso agevolato per le famiglie a basso ISEE e con più figli.
* Rafforzare i congedi parentali retribuiti, con attenzione anche alla paternità, troppo spesso trascurata.
* Ampliare l’assegno unico e introdurre nuovi bonus nascita e detrazioni fiscali sulle spese familiari.
* Sostenere il lavoro femminile con vere politiche di conciliazione tra vita e lavoro: smart working, flessibilità, orari compatibili.
2. Cambiamento culturale e sociale
* Introdurre percorsi di educazione alla genitorialità nelle scuole e nei servizi territoriali.
* Promuovere una genitorialità paritaria, dove madri e padri abbiano eguali diritti e doveri.
* Contrastare la “motherhood penalty”, ovvero la penalizzazione economica e di carriera che colpisce le donne che scelgono di avere figli.
* Facilitare l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, anche per coppie non sposate o LGBTQ+.
3. Incentivi economici strutturali
* Introdurre detrazioni fiscali maggiorate per le famiglie con figli.
* Prevedere contributi a fondo perduto per i nuclei con reddito medio-basso che scelgono di avere figli.
* Avviare forme di decontribuzione per le madri lavoratrici, in particolare per chi ha più figli.
Infine, è ora che l’Italia – come altri Paesi europei – affronti con coraggio anche il tema dell’immigrazione regolare, legandola a percorsi di integrazione reale e di sostegno al ricambio generazionale.
La denatalità non è solo una crisi demografica. È una crisi della fiducia nel futuro.
Ridare ai giovani la possibilità di scegliere liberamente se e quando diventare genitori significa costruire una società più equa, viva e solidale.

Azione Venezia è pronta a fare la sua parte, sul territorio e nelle istituzioni.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Le spiagge del territorio metropolitano di Venezia tra le eccellenze italiane del turismo balneare

Le spiagge della provincia di Venezia continuano a distinguersi come riferimento di qualità, bellezza e innovazione nel panorama del turismo balneare nazionale. I recenti riconoscimenti assegnati nell’ambito della Guida ai migliori Beach Club d’Italia 2025, curata dal giornalista Andrea Guolo e dalla scrittrice Tiziana Di Masi, confermano la vitalità di un comparto strategico per l’economia e l’identità del nostro territorio.

Tra le eccellenze premiate, spicca il Des Bains 1900 del Lido di Venezia, uno degli stabilimenti storici più iconici d’Italia. Inserito nella Top Beach Club 2025, ha ricevuto il “Best Design Beach Club Veneto” e il prestigioso “Best Heritage Award” per la sua capacità di rappresentare una perfetta sintesi tra storia e modernità. La guida lo celebra come una “location che unisce presente e passato, cultura e glamour, capanne e lettini”, e sottolinea anche il valore culturale dello stabilimento, che ispirò Thomas Mann nel suo celebre Morte a Venezia. Il Des Bains è oggi un simbolo del patrimonio culturale balneare della regione. Accanto al Des Bains, si distingue anche la spiaggia dell’Hotel Excelsior, sempre al Lido, anch’essa premiata per il miglior design della regione, e capace di offrire una proposta di ospitalità elegante, radicata nella storia e proiettata verso il futuro.

Sul litorale sud della provincia, importanti riconoscimenti sono arrivati per Sottomarina e Isola Verde, che confermano il ruolo centrale della costa clodiense nel turismo veneto. Lo stabilimento Stella Maris ha ottenuto il Best Quality and Sustainability Beach Club Veneto 2025 per l’attenzione all’inclusività, alla sostenibilità ambientale e alla qualità dei servizi. Un modello di accoglienza accessibile, innovativa e solidale che merita attenzione e sostegno.

Sempre a Isola Verde, lo stabilimento Sabbia e Sale è stato premiato con il Best Beach Restaurant Veneto 2025 per l’eccellenza gastronomica e l’integrazione tra buona cucina e paesaggio costiero.

Nel complesso, sono 18 le strutture venete selezionate nella guida tra oltre 300 stabilimenti italiani visitati. Di queste, numerose si trovano nel nostro territorio metropolitano, da Caorle a Cavallino Treporti, da Jesolo a Rosolina Mare. È un risultato che conferma la validità del modello imprenditoriale locale, fatto di investimenti continui, cura del dettaglio, rispetto per l’ambiente e capacità di innovare.

Non mancano tuttavia elementi su cui riflettere. Il caso segnalato dai gestori dello stabilimento degli Alberoni, impossibilitati a organizzare una proiezione cinematografica per difficoltà burocratiche e per richieste sproporzionate rispetto ad attività analoghe svolte in contesti simili, riporta al centro l’esigenza di maggiore chiarezza e uniformità nei procedimenti autorizzativi, soprattutto in aree ambientali di pregio. La tutela della biodiversità e delle oasi naturali, come quella degli Alberoni, è una priorità, ma deve poter convivere con iniziative culturali sostenibili e rispettose, che arricchiscono l’offerta del territorio.

I risultati di questi giorni dimostrano che il nostro litorale possiede le energie, le professionalità e la visione per continuare a crescere, migliorarsi e rappresentare una delle principali destinazioni balneari d’Europa.

Paolo Bonafè - Segretario Comunale e vice Segretario Metropolitano Vicario di Azione Venezia

Dazi USA, Europa sotto pressione: serve una strategia comune per difendere imprese, lavoro e autonomia industriale

Le prospettive di una nuova stagione di dazi imposti dagli Stati Uniti sotto una presidenza Trump pongono l’Unione Europea e l’Italia davanti a una sfida cruciale. Come riportato oggi da La Stampa (Marco Bresolin), l’UE starebbe valutando un accordo che fissi un dazio orizzontale al 15% su quasi tutte le esportazioni europee verso gli USA, comprese le automobili, per evitare l’escalation commerciale minacciata dall’ex presidente. Un’intesa che, formalmente, stabilizzerebbe lo status quo attuale – con tariffe già in vigore a seguito dei precedenti aumenti unilaterali americani – ma che rischia di diventare una resa mascherata a logiche unilaterali.

Anche il Sole 24 Ore, con l’analisi di Claudio De Vincenti e Marcello Messori, evidenzia il vero nodo politico: Trump non usa i dazi solo come misura economica, ma come leva geopolitica per indebolire i partner e rafforzare la propria base industriale interna. In questo scenario, la UE non può rispondere con mediazioni deboli, ma con una strategia all’altezza della posta in gioco.

Per l’Italia, fortemente esposta sul fronte dell’export e delle filiere ad alta qualità, le conseguenze di uno scontro commerciale sarebbero gravissime. Settori come l’agroalimentare, l’automotive, il lusso e la meccanica vedrebbero crollare competitività e domanda, con danni immediati all’occupazione e agli investimenti.

L’Unione Europea deve rispondere con fermezza, realismo e visione. Tre le linee d’azione fondamentali:
1. Rafforzamento del mercato interno europeo, come indicano De Vincenti e Messori: serve una capacità fiscale comune, politiche industriali coordinate e investimenti condivisi nella doppia transizione ecologica e digitale. Solo così si potrà ridurre la dipendenza dagli USA e aumentare la resilienza economica del continente.
2. Diversificazione commerciale, rafforzando partenariati strutturati con Paesi come il Giappone (con cui è stato appena firmato un patto strategico), il Sud globale e aree in crescita come Mercosur, ASEAN e Africa. Serve una rete multilaterale che neutralizzi le spinte protezionistiche.
3. Uso degli strumenti difensivi dell’UE, come lo strumento anti-coercizione già sul tavolo della Commissione e che Francia e altri Stati chiedono di attivare subito: perché un’Europa che non si fa rispettare viene schiacciata.

L’Italia non può rimanere spettatrice. Il nostro Governo deve uscire dall’ambiguità e sostenere con determinazione una linea europea coesa, capace di tutelare le imprese e i lavoratori italiani, evitando da un lato la subalternità agli USA, dall’altro una fuga solitaria e inefficace verso misure nazionali.

Come Azione, crediamo in un’Europa autonoma, forte e solidale. I dazi non sono solo numeri: sono scelte politiche che mettono in gioco il futuro del nostro sistema produttivo, il lavoro e la democrazia economica. Bisogna avere il coraggio di rispondere con un progetto europeo all’altezza dei tempi.

Paolo Bonafè
Segretario comunale Azione Venezia

L’attivazione del numero 116 117 –  tre buone notizie per Venezia

La notizia dell’ avvio operativo del numero unico 116 117 da parte dell’Ulss 3 Serenissima rappresenta un fondamentale passo avanti verso una sanità di prossimità più accessibile, continua e inclusiva.

Da questa sera, ogni cittadino residente o visitatore presente nel territorio dell’Ulss 3 potrà contare, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, su una Centrale operativa attiva per rispondere a bisogni di natura sanitaria e sociosanitaria non urgenti. Si tratta di una misura che rafforza concretamente la medicina territoriale e che, soprattutto, costituisce un presidio fondamentale per le persone sole, per chi ha difficoltà a muoversi o non sa a chi rivolgersi in caso di bisogno.

È un esempio virtuoso di come l’innovazione tecnologica e organizzativa possa essere messa al servizio della cura e dell’inclusione.

Questa è la prima buona notizia per una città come Venezia che presenta una popolazione tra le più anziane d’Italia e, di conseguenza, con la maggior incidenza di persone che vivono da sole.

Vogliamo però trarre altre due buone notizie da questa iniziativa.

Abbiamo appreso che la nuova Centrale di Piazzale Giustiniani a Mestre, è frutto di un investimento finanziato da un mix dei fondi europei del PNRR e di risorse regionali.  E’ quindi un esempio concreto di come l’Unione Europea non sia distante dal territorio, o peggio nemica come qualche forza populista vorrebbe presentarla, ma anzi è il volano di risorse comunitarie che, integrate da quelle locali, può dar vita a iniziative di concreta utilità per la popolazione.

E infine vogliamo sottolineare la sinergia istituzionale tra l’amministrazione regionale e l’amministrazione comunale veneziana, capofila per la sanità di un distretto che abbraccia tutto il territorio dell’Ulss 3. Quando gli Enti di governo locali camminano insieme, senza sterili contrapposizioni ideologiche, i risultanti si vedono a beneficio dei cittadini.

Come Azione Venezia, continueremo a sostenere ogni misura che rafforzi il ruolo della sanità pubblica e che metta davvero al centro i bisogni delle persone.

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma Azione Venezia

Antonella CavazzinaDelegata al Welfare Azione Venezia

Edilizia Pubblica – giusto incentivare il Social Housing

Azione Venezia è convinta che le indispensabili politiche di sostegno alla residenza debbano abbracciare sia la regolamentazione del mercato privato (in primis sul fronte delle locazioni brevi ad uso turistico) sia il potenziamento ed efficientamento della gestione dell’edilizia pubblica. Per quest’ultima nel nostro Programma ci sono proposte articolate tra cui il passaggio della gestione degli alloggi nel territorio comunale (comprese quelli ATER) ad un solo ente partecipato da Comune e Regione per l’evidente sinergia che ne deriverebbe.

Sensibili a questo tema, abbiamo considerato con attenzione la diversità di posizioni tra l’Osservatorio Civico sulla residenzialità OCIO e l’assessore Venturini a commento della pubblicazione da parte del Comune dell’elenco degli alloggi di proprietà. In particolare, OCIO lamenta un progressivo spostamento dell’utilizzo del patrimonio pubblico verso il Social Housing destinato alle fasce di reddito medio, a detrimento della cosiddetta “edilizia ERP” riservata alle fasce a minor reddito dichiarato (non sempre corrispondente a quello reale).

Ci permettiamo di condividere con l’Assessore l’attenzione al Social Housing, che prevede canoni calmierati, nettamente al di sotto del prezzo di mercato soprattutto in Centro storico, ma tali da consentire all’Ente pubblico la copertura delle spese di gestione e  manutenzione.

Considerato poi che il Social Housing e’ puntualmente regolamentato dalla normativa nazionale e locale, sia nella trasparenza dei criteri di assegnazione che nella quantificazione dei canoni, ci sembra quindi che sia la risposta giusta per consentire al ceto medio una adeguata soluzione abitativa contenendo gli oneri sul bilancio pubblico.

Al contrario, la soluzione ERP prevede canoni simbolici, spesso associati ad un elevato tasso di morosità, spesso per la fragilità economica degli assegnatari, ma talvolta pure a causa di un approccio “tollerante” anche nei confronti di chi non ne avrebbe reale bisogno. Ben maggiore è quindi il costo netto per la collettività di questa soluzione, a cui è giusto destinare un numero adeguato di alloggi, senza che però si penalizzi la soluzione Social Housing, su cui è invece giusto puntare per i motivi sopra ricordati.

Si eviti quindi la radicalizzazione ideologica che porti a demonizzare il Social Housing, che rappresenta invece una risposta efficace al fabbisogno di incentivare la residenzialità della classe media, di cui la città ha estremamente bisogno per potersi ripopolare.

 

Paolo  Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma Azione Venezia

Leda Costantini – Delegata Residenzialita’ Azione Venezia

Ex Ospedale al Mare, finalmente si parte: grande soddisfazione per l’approvazione del Piano Urbanistico Attuativo

Azione Venezia: ora avanti con concretezza, visione e responsabilità

Come Azione Venezia esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta comunale del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) per l’area dell’ex Ospedale al Mare al Lido. Si tratta di un passaggio atteso e decisivo che, dopo anni di immobilismo, segna l’inizio concreto di una nuova stagione di rigenerazione urbana per uno dei luoghi più simbolici del nostro territorio.

Il progetto, che vede come protagonista l’imprenditore tedesco Frank Gotthardt, Ceo del gruppo CompuGroup Medical, prevede la nascita del Parco Tecnologico MARE, dedicato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina digitale, con la creazione di uffici, laboratori, residenze, servizi per il personale e il recupero di due edifici storici come l’ex teatro Marinoni e la chiesa di Santa Maria Nascente. Una visione ambiziosa e coerente con l’idea di una città che sa unire innovazione, sostenibilità e memoria, e che restituisce al Lido una funzione moderna e strategica.

Le parole dello stesso Gotthardt, rilasciate in un’intervista pubblica, testimoniano il respiro e la serietà dell’intervento:

«Venezia non è solo un sogno che incanta il mondo: è un crocevia nel cuore d’Europa. Ma ciò che più mi ha conquistato è il Lido, con la sua qualità della vita e l’equilibrio raro tra natura, comunità e infrastrutture. È una scelta non solo imprenditoriale, ma anche di cuore».

 

«Se tutto andrà come previsto, i primi lavori partiranno già a novembre. Questo progetto può diventare un vero motore di sviluppo per il Lido, Venezia e l’intera Regione. Ma l’attività principale inizierà già entro sei mesi, con l’apertura degli uffici temporanei per sviluppare soluzioni digitali in ambito medico».

Un progetto, dunque, che non si limita a riqualificare un’area in abbandono, ma che guarda lontano, offrendo posti di lavoro qualificati, sinergie internazionali e una nuova centralità per il Lido nel contesto della trasformazione urbana della città metropolitana.

Azione Venezia sarà parte attiva e vigile in questo percorso: non basta l’approvazione formale, ora servono serietà nell’attuazione, rispetto dei tempi e pieno coinvolgimento della comunità locale. Il Lido ha atteso troppo. È il momento di voltare davvero pagina.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Cattolici e politica, un’assenza che pesa. Serve una nuova rappresentanza dei valori non negoziabili

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Condivido pienamente le riflessioni del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, espresse nell’intervista pubblicata dal Gazzettino. La sua analisi sulla crescente distanza tra Chiesa, società e politica è un richiamo profondo e necessario.

È vero: oggi manca una rappresentanza politica autentica del mondo cattolico. Ma questa assenza ha radici precise. Deriva da una polarizzazione sempre più rigida tra due blocchi ideologici, che ha svuotato lo spazio politico di centro, dove storicamente i valori cristiani potevano trovare voce e sintesi. È anche il risultato della frammentazione delle forze moderate, incapaci di costruire un progetto unitario e coeso, vittime spesso di personalismi e divisioni sterili.

Intanto, l’elettorato cattolico si è allontanato, perché non si riconosce più in alcuna proposta politica che interpreti in modo credibile i principi della Dottrina sociale della Chiesa. Troppo spesso quei valori vengono evocati in modo strumentale, o ridotti a slogan senza coerenza e visione.

Eppure, mai come oggi una nuova rappresentanza politica ispirata ai valori evangelici appare necessaria. I cosiddetti valori non negoziabili – tutela della vita, dignità della persona, centralità della famiglia, giustizia sociale, limite e responsabilità – sono spesso messi da parte, travolti da una cultura dell’individualismo, della prestazione e della frammentazione.

Serve una riflessione seria, capace di rigenerare uno spazio culturale e politico fondato sull’eredità cristiana, aperto al dialogo, ma saldo nei principi. Una nuova presenza, credibile e coerente, che non cerchi scorciatoie né rifugio nell’identitarismo, ma sappia abitare la complessità del tempo presente con spirito di servizio e responsabilità.

Chi crede ha il dovere di esserci. E di esserci con coerenza.

✍️ Paolo Bonafé

Lido di Venezia: forte preoccupazione per le vicende giudiziarie che rischiano di bloccare i progetti di rilancio dell’isola

Azione Venezia: non si può permettere che il Lido paghi ancora il prezzo dell’instabilità e dell’incertezza

Come Azione Venezia esprimiamo profonda preoccupazione per le notizie emerse in questi giorni a seguito dell’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge il fondatore e amministratore delegato di Coima, Manfredi Catella, figura centrale in numerosi progetti di rigenerazione urbana in Italia e anche a Venezia, dove il gruppo gestisce il fondo Lido di Venezia II con asset strategici come l’Hotel Excelsior, il Palazzo Marconi e soprattutto il Grand Hotel Des Bains.

Proprio nelle scorse settimane era stata accolta con favore la notizia dell’accordo tra Coima Sgr e gli istituti di credito per l’acquisto del 100% del debito pregresso legato al Des Bains e l’annuncio di un investimento da 200 milioni di euro per il suo completo restauro. Un passo importante che sembrava finalmente avviare il recupero di uno dei luoghi più iconici dell’isola, dopo anni di degrado, incertezza e promesse mancate.

Ora, lo scoppio dell’inchiesta e la richiesta di misura cautelare nei confronti di Catella gettano un’ombra pesante sul futuro di questo piano e sugli altri progetti collegati al rilancio dell’area, come l’assegnazione della spiaggia del Des Bains e il collegato piano di sviluppo immobiliare e turistico.

Temiamo un nuovo stallo che il Lido non può permettersi: la comunità ha già pagato troppo in termini di tempo perduto, occasioni sfumate e danni d’immagine. Servono chiarezza immediata, tutela degli interessi pubblici e una governance trasparente e affidabile che non lasci il destino di pezzi così importanti del nostro territorio appeso alle sorti giudiziarie di un singolo attore.

Azione Venezia chiede con forza che venga mantenuta la rotta dello sviluppo e della rigenerazione nel rispetto della legalità e delle procedure, ma senza tornare all’immobilismo e all’incertezza. I cittadini del Lido e dell’intera città di Venezia meritano risposte chiare, istituzioni presenti e un modello di sviluppo stabile, inclusivo e sostenibile.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

I DAZI DI TRUMP SONO UN PERICOLO PER L’EURORA

https://www.chioggiaazzurra.it/web/site/dettaglio?art=7648&t=DAZI+DI+TRUMP+ALL%E2%80%99EUROPA%2C+AZIONE+VENEZIA+LANCIA+L%E2%80%99ALLARME%3A+%E2%80%9CRISCHIO+PER+L%E2%80%99EXPORT+VENETO%2C+SERVONO+MISURE+URGENTI%E2%80%9D

 

COMUNICATO PER LA STAMPA
I DAZI DI TRUMP ALL’EUROPA: QUALE IMPATTO PER L’ECONOMIA VENETA?

L’annuncio di Donald Trump di voler applicare dazi al 30% sulle importazioni dall’Unione Europea ha generato forti preoccupazioni nel sistema economico veneto, e sta alimentando un clima di incertezza che, a sua volta, rischia di amplificare l’impatto delle misure stesse.

Come Azione Venezia, riteniamo fondamentale partire da una lettura oggettiva dei numeri, basata sui dati ISTAT, per comprendere la reale portata di questa minaccia.

COSA DICONO I DATI:
• Circa il 10% dell’export veneto è destinato al Nord America, quasi interamente rappresentato dagli Stati Uniti.
• I settori trainanti dell’export regionale sono:
• Meccanica (20%)
• Abbigliamento e articoli in pelle (13%)
• Prodotti alimentari (10%)
• A livello provinciale:
• Le province con la più alta incidenza dell’export sul PIL sono Vicenza e Belluno (circa 70%);
• La più bassa è Venezia, con un’incidenza del 24%, quasi la metà della media regionale (45%).

LE CONSEGUENZE ATTREZZATE:
Le PMI venete, vera spina dorsale dell’export verso gli USA, rischiano di essere le più colpite: meno strutturate, più vulnerabili a incertezza, rincari e calo delle commesse.

Serve una risposta multilivello:
1. Sosteniamo gli sforzi del Governo italiano per un’iniziativa forte e coesa dell’UE, superando egoismi nazionali e cercando un dialogo serrato con Washington.
2. Chiediamo alla Regione Veneto una mappatura urgente delle imprese esposte e l’attivazione rapida di strumenti di supporto all’internazionalizzazione.
3. Proponiamo alla Città Metropolitana di Venezia l’istituzione di un Tavolo permanente con imprese, distretti e associazioni di categoria per monitorare gli effetti locali e definire azioni comuni.

In sintesi:

“Un dazio al 30% non è solo una mossa geopolitica. È una minaccia economica concreta per imprese, occupazione e competitività. Serve unità, lucidità e determinazione a ogni livello per evitare che una crisi commerciale imposta da altri diventi una crisi sociale dentro casa nostra.”

Paolo Bonafè
Segretario Comunale – Azione Venezia

Paolo DiPrima
Delegato a Finanza e Enti Partecipati – Azione Venezia

 

 

La vita può essere capita sollo all'indietro ma va vissuta in avanti (Soren Kierkegaard)