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Rafforzare il presidio della legalità nell’amministrazione comunale

2024-07-26 AZIONE - NECESSITA RAFFORZARE LA LEGALITA

Sempre fedele ai principi di garantismo, qualsiasi sia il soggetto indagato, Azione attende gli ulteriori sviluppi delle indagini in corso e il contraddittorio avanti al giudice per una valutazione oggettiva e meditata delle responsabilità che stanno emergendo nell’inchiesta su alcune figure apicali dell’amministrazione comunale e di società partecipate, e comunque solo per le ricadute di carattere politico e non certo per gli aspetti giudiziari.

Senza unirsi al coro indiscriminato dei giudizi di piazza, e senza fare di tutta l’erba un fascio, ci atterremo ai fatti specifici contestati a singoli amministratori/dirigenti, di gravità comunque ben diversa tra di loro come dimostra la diversa entità delle misure cautelari disposte dal giudice in accoglimento solo parziale delle richieste della Procura, ricordando la natura stessa dell’avviso di garanzia come strumento a tutela degli indagati.

 

Quel che però riteniamo si debba fare sin da subito è una riflessione sul rafforzamento del presidio della legalità nell’amministrazione comunale e nelle società partecipate, applicando appieno e senza condizionamenti le disposizioni già da tempo previste dalle rispettive normative rispettivamente di diritto pubblico (il Dlgs 190/2012) e di diritto privato (Dlgs 231/2001).

Per questo motivo abbiamo incluso nel programma che stiamo predisponendo per le prossime elezioni comunali un apposito punto dedicato all’aspetto etico nella gestione della cosa pubblica, non solo come dichiarazione di principio spesso disattesa nei fatti, ma con proposte concrete di interventi amministrativi finalizzati ad un suo rigoroso rispetto.

 

Va in primis rafforzata l’indipendenza del presidio delle funzioni addette alla prevenzione della corruzione ed alla trasparenza coordinate dal Segretario Generale, con particolare riferimento agli appalti pubblici ed alla vendita del patrimonio, anche mediante la creazione di un’apposita commissione consiliare chiamata a compiti di sorveglianza e vigilanza sull’esercizio di tali funzioni.

Analogamente nelle società partecipate va garantito che la nomina dei componenti gli Organismi di Vigilanza previsti dal Dlgs 231/2001 sia riservata a soggetti effettivamente indipendenti dal potere politico, selezionati mediante concorso pubblico. Gli eventuali comportamenti anomali di singoli Dirigenti che dovessero venir rilevati dall’Organo di Vigilanza devono tradursi in provvedimenti nei loro confronti, senza protezioni politiche.

 

Il controllo sull’azione amministrativa da parte della collettività presuppone infine un’applicazione della normativa sulla Trasparenza degli atti amministrativi (provvedimenti degli Organi comunali, bandi di gara, concorsi, progetti PNRR, etc) secondo modalità molto più complete ed accessibili dal cittadino rispetto agli standard “minimalistici” di questa amministrazione comunale

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

Paolo Diprima – Delegato al Programma ed agli Enti partecipati

Comunicato stampa : Inchiesta giudiziaria sul sistema comune

 

2024-07-18 Gazzettino Garantisti ma preoccupati

 

Azione apprende con preoccupazione l’emergere di un presunto sistema di corruttela che ha indotto la magistratura veneziana ad adottare una pluralità di provvedimenti nei confronti di alcuni esponenti di vertice dell’amministrazione comunale e di alcune società partecipate ed istituzioni, nonché le notizie sugli avvisi di garanzia nei confronti di altri esponenti, tra cui il Sindaco.

 

Nel ribadire nei confronti dei singoli indagati il richiamo ai principi di garantismo, è peraltro doveroso manifestare una seria preoccupazione per i gravi contraccolpi sull’azione amministrativa della giunta comunale e sull’immagine anche internazionale della città.

 

Ci  auguriamo che non si faccia una giustizia sommaria sugli organi di stampa e che gli indagati ( per i vari livelli di coinvolgimento che sono ben diversi tra  impianti accusatori ed avviso di garanzia, che è  appunto solo l’informazione di un avvio di indagine dove e’ coinvolta la persona informata) possano chiarire la loro posizione nelle sedi giudiziarie,  perché i  processi si fanno nelle aule, dove si potrà constatare se i fatti additati siano veritieri,  e non nelle pubbliche piazze.

 

 

Comunque come partito auspichiamo che sia fatta presto  la massima chiarezza,  per il bene della Città. .

 

 

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

 

Cristian Zara Segretario Metropolitano Azione Venezia

 

Moschea , perché si !

 

2024-07-18 Gazzettino – Moschea perchè si 2024-07-18 Gazzettino - Moschea perchè si

In questi ultimi giorni si è rilevata la educata protesta della Comunità Musulmana Mestrina perché non vi sono spazi autorizzati dove possa praticare la propria fede; in più , sempre la stessa Comunità chiede al Comune che si prevedano altri spazi all’interno dei nostri cimiteri per potervi tumulare le persone defunte di fede musulmana secondo i loro riti.

 

Come Azione riteniamo che le persone di ogni  fede religiosa abbiano diritto di poter professare liberamente il proprio credo in luoghi di culto appropriati e dedicati, nel rispetto della sicurezza e della integrazione all’interno degli spazi cittadini ,  così come riteniamo sia opportuno che vengano trovati al più presto altri spazi cimiteriali per i defunti di ogni fede.

 

 

 

Per questo motivo ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale dia seguito ai buoni propositi sin qui espressi,  ossia trovi un vero e sollecito accordo con la Comunità Islamica della nostra Città,  affinché si arrivi effettivamente alla costruzione di una Moschea in zona ex segheria di Via Giustizia, area che oggi si presenta alquanto degradata e mal frequentata.

 

Considerato poi che la Comunità Islamica procederebbe alla realizzazione di detta Moschea con capitali interamente privati, senza alcuna spesa a carico della fiscalità generale, si chiede al Sindaco e all’Amministrazione  Comunale di prendere atto di questa disponibilità alla presa in carico della spesa e garantire il diritto alla professione di fede di una Comunità cosi numerosa di  Cittadini che si farebbero anche carico della riqualificazione delle zone loro assegnate .

 

Se poi non ci fossero impedimenti burocratici o normativi, Azione propone all’Amministrazione Comunale di pensare ad uno spazio uso cimitero islamico sempre nella stessa area in cui potrebbe essere realizzata la Moschea.

 

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

Gennaro Marotta – Vice segretario delegato per Mestre e Terraferma

Il ticket d’accesso: ragioniamo senza pregiudizi

2024-07-11 Gazzettino Ticket di accesso ne va il futuro di Venezia

AZIONE VENEZIA – COMUNICATO STAMPA

Le dichiarazioni dell’Assessore Venturini riaprono il dibattito sulla vexata quaestio del contributo da eventualmente pagare da parte dei visitatori di Venezia. È un tema su cui legittimamente si possono avere opinioni diverse, anche molto diverse. Però Venturini pone una premessa che crediamo condivisa: la città è un bene “finito” e non può essere illimitatamente fruita dai visitatori (per motivi talmente ovvi che non li ripetiamo). È un dato di fatto che peraltro riguarda molte altre mete di visita mondiali. È dunque necessario porre un limite che a oggi non è applicabile per legge se non con Ordinanze puntuali che per la loro natura straordinaria non possono essere la risposta a una situazione ripetitiva. In linea di principio non è dunque affatto scandaloso pensare anche a un deterrente economico significativo (fatte salve le dovute eccezioni) unito alla prenotazione obbligatoria che unifichi tutte le tasse (di soggiorno, della ZTL) e configuri una tassa di scopo a carico del visitatore (a fronte di una serie di servizi) i cui ricavi, rigorosamente registrati e resi pubblici, siano destinati a misure specifiche di rivitalizzazione della città come interventi di residenza pubblica, incentivi per attrarre persone, imprese, l’IMU azzerata per chi affitta ai residenti ecc. In altre parole, ricavare dal turismo le risorse per trovare la soluzione agli impatti negativi che lo stesso turismo comporta. Anche perché l’auspicato rifinanziamento della Legge Speciale, nella migliore delle ipotesi, sarà finalizzato alla sopravvivenza fisica della città patrimonio dell’umanità, ma è perlomeno dubbio che arrivino denari anche per politiche di rilancio (cui in linea di principio hanno uguale diritto anche molte aree dimenticate e periferiche del Paese che stanno peggio di noi). Sarebbe l’ora di parlarne con serenità e pragmatismo, avendo in mente il solo bene pubblico, senza strumentalizzazioni, pregiudizi ideologici e posizionamenti interessati. Che si riesca, per una volta, a ragionare solo per il bene della città?

Paolo Bonafè – Segretario Comunale

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data10 luglio 2024

Tassa di imbarco e costi dell’overtourism

2024-06-24 Gazzettino Azione giusto riproporre la tassa d imbarco

Dal serrato confronto tra il Presidente dell’Aeroporto e il Sindaco di Venezia sul contestato tema della tassa di imbarco cerchiamo di trarre alcune considerazioni applicabili al caso concreto, ma più in generale a tutti gli strumenti che il governo della città ha a disposizione per finanziare i costi pubblici dell’overtourism, in termini di maggiori oneri per la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti, la sicurezza, la manutenzione stradale, etc..

Il principio sacrosanto da difendere è che i costi pubblici dell’overtourism non possono essere posti a carico dei residenti, che già ne subiscono i disagi privati, neppure assumendo debiti a carico del bilancio comunale che dovranno pagare i loro eredi. I costi pubblici dell’overtourism vanno quindi posti a carico di chi genera il fenomeno (e quindi dei turisti) e di chi trae extra redditi dal flusso di arrivi (in questo caso le compagnie aeree e i gestori aeroportuali).

La tassa di imbarco proposta dal Comune, legittimato da una legge dello Stato, va quindi nella giusta direzione. La sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del TAR, favorevole alla legittimità della tassa di imbarco comunale, non ne ha contestato i principi di merito ma ha solo addotto un difetto di motivazione che negli atti pubblici è fonte di nullità. Ma è un vizio che può essere sanato riproponendo i contenuti della delibera annullata in una nuova meglio motivata.

Bene quindi ha fatto l’Assessore al Bilancio comunale a riavviare l’iter per reintrodurre la tassa di imbarco con un provvedimento questa volta adeguatamente articolato anche nelle motivazioni.

In teoria ci potrebbero essere delle categorie ingiustamente penalizzate dalla tassa di imbarco, come ad esempio i residenti nel bacino aeroportuale che viaggiano spesso in aereo per motivi di lavoro. Ma basta prevedere per essi il diritto al rimborso che il Comune potrebbe tranquillamente riconoscere rinunciando ad una parte limitata del gettito.

Infine il limite posto dallo Stato alla tassa di imbarco (3 euro) la rende assolutamente tollerabile per chiunque, come invece non si può dire per il costo (9,5 euro) dei biglietti ACTV per non residenti.

Chiedere ai turisti di pagare i costi pubblici dell’overtourism è sacrosanto, ma entro limiti di tolleranza che salvaguardino l’immagine di una città accogliente per visitatori di ogni tipo.

 

Paolo Bonafè – Segretario Azione Venezia

Paolo Diprima – Delegato PNRR e servizi pubblici locali

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23 giugno 2024​

Scuola – Officina e Port of Mestre : i cittadini dimostrano che la  città non è destinata al declino

Sui giornali di questi giorni due notizie diverse tra loro ma, come vedremo, accomunate da una caratteristica preziosa.

Un imprenditore coraggioso aprirà una scuola-officina in un supermercato in disuso, che verrà recuperato con risorse private. La scuola formerà giovani meccanici specializzati che troveranno poi facilmente lavoro e copriranno una domanda che, come noto, fatica a essere corrisposta. Le domande di partecipazione sono 200 su 20 posti disponibili. Quindi, un’operazione di incontro tra domanda e offerta di lavoro (che è uno degli aspetti più critici del mercato del lavoro di oggi), il recupero di uno spazio prevenendone dunque il degrado. Con una ciliegina sulla torta: la scuola sorgerà nei pressi di quella famigerata via Giustizia che ha fatto di recente parlare di sé per il degrado che ha portato gli esercenti del posto all’esasperazione.

Poi Nasce Port of Mestre: una “società di pubblica sottoscrizione” formata da cittadini già clienti della darsena Dec dell’ex Hotel Laguna Palace, che si candiderà a rilevare la gestione della darsena stessa all’asta indetta a seguito del fallimento della precedente titolare. Dei privati cittadini che si assumono in prima persona un rischio di impresa per prendere in mani sicure il futuro di un bene collettivo come quella darsena, collegata al Canal Salso, una struttura anche  simbolicamente significativa della natura anfibia della Terraferma veneziana e del suo intimo legame con Laguna.

Cos’hanno in comune, queste due notizie? Sono due risposte nate dall’iniziativa privata di cittadini coraggiosi che, rischiando del loro, si pongono proattivamente per costruire un futuro migliore e non si adagiano sulla narrazione, di passivo autocompatimento, di declino quasi inevitabile di questa città. Un altro futuro è possibile, se ci approcciamo alla realtà con buona volontà e spirito imprenditoriale.

Paolo Bonafè Segretario Comunale

Carlo Pasqualetto – Segretario Regionale e candidato alle Europee

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2 maggio 2024

QUALI SOLUZIONI PER CONTRASTARE L’ESODO   

Possiamo affermare che le cause che stanno provocando l’inarrestabile esodo che interessa la città storica, ma non solo, sono:

  • L’inverno demografico causato soprattutto dal saldo negativo nati/morti;
  • La mancanza di lavoro che non sia collegato direttamente od indirettamente al Turismo, che crea il conseguente esodo dalla città dei giovani con alta specializzazione;
  • L’elevato costo della vita rispetto ai salari medi;
  • La desertificazione dei negozi di vicinato
  • La mancanza di un sistema di trasporti efficace che riduca i tempi di collegamento tra le varie direttrici 
  • La diminuzione del sistema di welfare e delle politiche alla persona, causato dalla politica di contrazione delle attività svolte dai servizi comunali e dalla riduzione di personale.
  • La contrazione dei servizi sanitari, con l’accentramento dei servizi resi in hub ospedalieri rispetto ai vari distretti sanitari, senza considerare che la città è usufruita da 30 milioni di persone l’anno e i servizi non possono essere parificati alla sola residenza ma all’utenza.
  • La estrema difficoltà di trovare casa in affitto a canoni accessibilicausata dal proliferare delle locazioni turistiche (in centro storico ma non solo).

Per quanto concerne questo ultimo aspetto delle LT, riservandoci di analizzare gli esiti della proposta dell’Amm.ne Comunale e delle proposte legislative in corso, abbiamo però maturato la convinzione che per contenere il crollo della residenzialità sia necessario intervenire su due piani, ovvero operando politiche attive sulla casa, quale diritto fondamentale e con azioni che interessino sia l’edilizia pubblica che quella privata, ovvero immettere nuovi immobili sul mercato degli affitti, incentivando il Social Housing.

Nelle politiche attive vi è certamente il contenimento delle Locazioni Turistiche che stanno alterando il mercato degli affitti (e delle vendite) e per questo riteniamo necessitino percorsi di regolazione che tengano conto di alcuni punti imprescindibili, ovvero:

  • Per il locatore privato, ottenere l’autorizzazione necessaria per un massimo di due appartamenti, per ciascun proprietario residente nel Comune di Venezia e con priorità a chi abita in centro storico (se il Comune decidesse un contingentamento dei numeri) e suoi familiari entro il terzo grado di parentela, ma con divieto di gestione data a terzi. Questo senza un contingentamento di giorni o di periodo (ovvero utilizzare la logica dell’integrazione al reddito affittando le case degli ex genitori)
  • Per il locatore che detiene in gestione più alloggi che superano il numero di tre, la stessa attività sia considerata come impresa e quindi assoggettata al regime d’Impresa e abbia una durata definita da un regolamento comunale, che noi ipotizziamo in un massimo di dieci anni. Essendo impresa, gli alloggi destinati a LT dovranno poi rispettare anche precise norme stabilite dal legislatore e dalle norme comunali
  • Per i proprietari che invece desiderano affittare a residenti sia prevista l’esenzione totale dell’IMU.

Naturalmente, come detto, l’esodo si ferma anche bloccando la desertificazione dei negozi di vicinato, migliorando la qualità della vita dei cittadini grazie a migliori servizi pubblici, a nuove e qualificate opportunità lavorative, ad asili nido in numero sufficiente alle esigenze delle donne che lavorano, a servizi sanitari all’altezza delle necessità dei cittadini e del flusso turistico giornaliero, ma certamente la casa a Venezia è una priorità .

Paolo Bonafe’ Segretario Comunale Azione Venezia

Leda Costantini – Delegata Residenzialità Azione Venezia

Scritta antisemita al Lido: un segnale da non sottovalutare

Esprimo, a nome del mio partito e mio personale, il raccapriccio e l’esecrazione per la scritta antisemita apparsa al Lido. Azione si unisce alla condanna unanime da parte di tutte le forze politiche e apprezza la prontezza dell’Amministrazione nel cancellare quelle parole deliranti.

Si potrebbe essere tentati di derubricare l’accaduto a bravata di un dissennato, tanto truculenta e insensata è la minaccia apparsa sul muro del Galoppatoio di via Sandro Gallo.  E verosimilmente l’autore della scritta è davvero uno squilibrato. Tuttavia, accende un segnale serio di attenzione: le manifestazioni di antisemitismo si stanno pericolosamente moltiplicando, nelle università l’aria per gli studenti ebrei è diventata irrespirabile e da più parti è imposta una narrazione antisemita tout court, del tutto scollegata dalle responsabilità del governo Netanyahu e neppure correlata alla umana e doverosa solidarietà per la tragedia umanitaria dei palestinesi. È invece necessario saper scindere le azioni delle forze armate israeliane, dalla appartenenza alla comunità ebraica.

E soprattutto è necessaria la consapevolezza che la questione israelo-palestinese è maledettamente complessa e vi sono torti e ragioni da tutte le parti. Vi è invece un certo immaginario collettivo, fatto di terzomondismo e sensi di colpa occidentali per i peccati del colonialismo, per il quale gli ebrei sono i cattivi perfetti: ovvero i ricchi che vessano i poveri, gli amici degli amerikani. La stessa nascita di Israele, per taluni, è il colpo di coda del colonialismo. Insomma, prendersela con loro ha la fascinazione del sentirsi progressista, pacifista, buono e superiore.

 

Poi i risultati sono le scritte al Galoppatoio. Ricordiamoci sempre delle parole di Francisco Goya: il sonno della ragione genera mostri.

 

Paolo Bonafè Segretario Comunale

 

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14 maggio 2024

 

 

Poi i risultati sono le scritte al Galoppatoio. Ricordiamoci sempre delle parole di Francisco Goya: il sonno della ragione genera mostri.

 

Paolo Bonafè Segretario Comunale

 

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14 maggio 2024

Riparte l’iter per il Porto offshore. Tre anni persi per nulla

Quando (nel lontano giugno 2021) l’Autorità Portuale bandì il concorso di idee per il nuovo Porto offshore, l’oggetto era concepire “punti di attracco fuori dalle acque protette della Laguna di Venezia utilizzabili dalle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate e dalle navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici”. La ratio del progetto era, ed è, quella di pensare alla sopravvivenza futura del Porto che deve, nel medio-lungo termine, trovare un approdo esterno alla Laguna e non essere limitato dalle inevitabili sempre più frequenti chiusure del MOSE che ne minerebbero competitività e funzionalità.

Azione Venezia sostiene con forza questa ipotesi, peraltro sostenuta anche dal mondo ambientalista, e aggiungiamo che il progetto vincitore dovrà prevedere necessariamente il collegato ferroviario diretto al retroporto di Marghera.

Tra i proponenti vi era anche la cordata Duferco con il progetto Venis Cruise 2.0, progetto focalizzato esclusivamente sull’accoglienza delle navi da crociera (infatti era nato come risposta al Decreto Clini Passera). Venis Cruise 2.0 veniva in prima battuta escluso perché ritenuto non rispettare il requisito di essere “fuori delle acque protette della Laguna”, Duferco ha fatto e vinto il ricorso al TAR avverso questa decisione riammettendolo al Bando che oggi riprende l’iter, dopo tre anni (un periodo neppure eccessivo, tenuto conto della fisiologica tempistica procedurale e dei tempi “non immediati” della nostra Giustizia).

Non si è però colto da subito l’aspetto sostanziale che il Venis Cruise 2.0 sarà pure formalmente accoglibile ma non risponde agli scopi e agli obiettivi del Committente,  perché non prevede stalli per le portacontainer, le navi di gran lunga più importanti per il futuro del Porto e per il suo impatto occupazionale.

Accanto al plauso per la ripartenza dell’iter, dunque, ci sia consentita l’amara osservazione che si sono persi tre anni per un progetto che ben difficilmente risulterà vincente (e noi riteniamo che assolutamente non sia la soluzione che serve).

 

Carlo Pasqualetto – Segretario Regionale e candidato Europee per il Nordest

Paolo Bonafè Segretario Comunale

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20 maggio 2024