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Violenza contro chi serve la comunità: sanitari e operatori dei trasporti sotto attacco

 

Venezia non può restare in silenzio di fronte all’escalation di violenze rivolte a chi, con professionalità, garantisce servizi essenziali: dagli operatori sanitari agli addetti al trasporto pubblico, siano essi autisti, marinai, controllori o personale ferroviario. I numeri delle violenze che gli stessi subiscono sono allarmanti:

Nel Settore sanitario (ospedali e RSA) nell’ anno 2024 ci sono state oltre 18 000 aggressioni, con circa 22 000 operatori coinvolti, circa 116 episodi per ASL, +5,5 % rispetto al 2023. Il 50 % del personale subisce aggressioni, gli infermieri soli hanno segnalato 260 000 episodi con un incremento del 33 % degli eventi aggressivi anno su anno. Nelle RSA, emergono i casi allarmanti basti pensare che a Modena ci sono stati 869 episodi tra il 2019 e metà 2024.

 

Non va meglio nel Trasporto pubblico locale (TPL).  Nel 2022, stime sindacali, dicono di oltre 300 aggressioni fisiche a danno di autisti e personale TPL. Nel settore ferroviario sono 355 le denunce per aggressioni a conducenti/capotreni, circa “un episodio al giorno”. Le violenze includono sputi, morsi, calci, minacce con armi e oggetti lanciati.

Anche a Venezia si registrano aggressioni a marinai ACTV, con un episodio particolarmente grave domenica scorsa ma sono oramai parecchi i casi verso autisti degli autobus e gli stessi marinai del servizio di trasporto acqueo

Premesso che è compito dell’Amministrazione Comunale e dell’Azienda di trasporto realizzare sistemi di trasporto efficienti, capienti e confortevoli ( e su questo si apre tutto un altro capitolo), possiamo pensare che le cause e conseguenze comuni siano:

  1. Stress da infrastrutture carenti: ritardi, sovraffollamento, liste d’attesa esasperano utenti e pazienti.
  2. Carenza di personale: turn-over e sottorganico aumentano tensione e burnout.
  3. Cultura dell’astio: diffidenza verso le istituzioni, inciviltà quotidiana amplificata da social media tossici.

 

L’insofferenza verso un’organizzazione del trasporto oramai inadeguata porta a queste situazioni e ripercussioni serie: servizi più insicuri, fuga di professionisti, aumento della paura tra chi lavora.

 

Ad oggi ci sono alcune azioni già adottate a livello nazionale come:

  • Protocollo sicurezza TPL (marzo 2022): cabine protette, telecamere, pulsanti d’emergenza e poliziotti a bordo dei mezzi .
  • Normativa rafforzata (DL 171/2024): procedibilità d’ufficio, arresto in flagranza anche differita per aggressori di sanitari; sperimentazione di bodycam e smartwatch nel Veneto .
  • Formazione e sensibilizzazione: campagne come “Più cura per chi cura” e percorsi educativi per cittadini e utenti.

 

Oltre a tutto ciò riteniamo che siano da attuare le seguenti azioni urgenti:

  1. 1. Rafforzare la sicurezza: Presidi permanenti di polizia e vigilanza su mezzi, stazioni e reparti; sistemi anti-aggressione integrati.
  2. Supporto concreto ai lavoratori: Assistenza psicologica, legale ed economica; tutele assicurative e protocolli aziendali preventivi.
  3. Stabilizzare il personale: Più assunzioni a tempo indeterminato; incentivi per le figure frontline e paghe adeguate.
  4. Educazione civica e culturale : Promozione del rispetto; percorsi educativo-sociali nelle scuole e nei quartieri.
  5. Monitoraggio e trasparenza: Database unificato per segnalazioni ufficiali e sommerso; report periodici su aggressioni.

 

Non possiamo più tollerare che chi viene a Venezia si senta autorizzato a qualsiasi azione contro chi lavora nel servizio pubblico, ma soprattutto dobbiamo evitare che anche i cittadini esasperati scarichino sui lavoratori le colpe della disorganizzazione e dell’incapacità di sviluppare un servizio adeguato alle esigenze, da parte delle strutture dedicate allo scopo .  Chi cura, assiste e trasporta garantisce la sicurezza e il benessere di tutti. Chi aggredisce mette a rischio l’intera comunità.

 

Azione Venezia è chiara: rispetto, alta vigilanza e tolleranza zero verso qualunque forma di violenza.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Cristian Zara – Segretario Metropolitano – Azione Venezia

 

 

 

 

29/06/2025 Grave aggressione a bordo ACTV – piena solidarietà al marinaio coinvolto. Serve un immediato cambio di passo.

https://www.veneziatoday.it/cronaca/aggressione-marinaio-motoscafo-actv-oggi-video-piazzale-roma-domenica-29-giugno-video.html

L’ennesimo episodio di violenza ai danni di un lavoratore di ACTV, aggredito oggi durante il proprio servizio, è un fatto increscioso e inaccettabile che condanniamo con fermezza. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al collega colpito, e ribadiamo che nessuna frustrazione, polemica o disagio, per quanto legittimo, può mai giustificare atti di violenza o aggressione.

 

Da troppo tempo assistiamo a un’escalation di rabbia, insulti e odio quotidianamente fomentati da alcuni utenti attraverso post, commenti e messaggi sui social e nei gruppi dedicati al trasporto pubblico. Frasi come “fate schifo”, “vergogna”, “siete da galera”, accompagnate da minacce, accuse infondate e aggressioni verbali, stanno contribuendo a creare un clima tossico e pericoloso.

 

Questo clima si traduce, purtroppo, in episodi concreti come quello di oggi. A chi crede che tutto sia lecito “perché si paga un biglietto”, rispondiamo con chiarezza: nessun diritto dà licenza di insultare o aggredire. Nessuna rabbia giustifica la violenza.

 

Chiediamo che venga immediatamente aperto un tavolo permanente sulla sicurezza a bordo dei mezzi ACTV, con la partecipazione dell’azienda, delle organizzazioni sindacali, della Capitaneria di Porto e delle istituzioni locali. I lavoratori del trasporto pubblico sono un presidio essenziale per la nostra città e devono essere tutelati.

 

A chi continua ad alimentare l’odio, rispondiamo con la forza della legalità e del rispetto. Venezia è una città aperta, ma non può e non deve tollerare che il ponte della libertà diventi il confine dell’inciviltà.

 

Paolo Bonafè

Segretario Comunale di Azione Venezia

 

Enrico Missaglia

Delegato ai Trasporti e alla Cantieristica

 

Azione Venezia – Grave la frattura con Eni. Serve chiarezza, responsabilità e una strategia industriale vera per Porto Marghera”

Venezia, 27 giugno 2025 –

La bocciatura del progetto di Eni Rewind da parte della Commissione VIA regionale e la successiva comunicazione ufficiale di Eni che rimette in discussione il proprio impegno su Porto Marghera, unite all’annuncio di 49 esuberi alla Versalis, disegnano uno scenario allarmante per il futuro industriale e occupazionale dell’area metropolitana veneziana.

Come Azione Venezia, esprimiamo profonda preoccupazione per quanto sta accadendo e riteniamo sbagliato minimizzare la portata del segnale arrivato da Eni. Il rischio concreto è che la principale azienda a partecipazione pubblica del Paese si disimpegni da un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali, sociali e occupazionali.

Porto Marghera non può diventare terra di nessuno.

Serve un’assunzione di responsabilità collettiva: da parte del Governo, della Regione, del Comune e ovviamente anche di Eni, affinché si apra subito un tavolo istituzionale con i rappresentanti sindacali e le realtà produttive del territorio. La transizione ecologica non può essere un pretesto per tagliare posti di lavoro o ritirarsi silenziosamente da impegni industriali.

L’impianto proposto da Eni Rewind non era una risposta credibile né sul piano ambientale né su quello industriale. Tuttavia, la sua bocciatura non può coincidere con la ritirata completa di Eni da Marghera. È ora di passare dalle parole ai fatti, con investimenti veri in innovazione, bonifiche, economia circolare e filiere industriali sostenibili.

Accogliamo positivamente l’entrata in funzione a fine anno della seconda linea dell’impianto di Veritas, limitato al trattamento dei fanghi e rifiuti locali. Ma questo non può bastare. Venezia e Marghera hanno bisogno di una strategia industriale di lungo periodo, non di soluzioni tampone o silenzi operativi.

Non possiamo assistere, ancora una volta, al gioco delle responsabilità scaricate tra enti, né permettere che scelte unilaterali come quelle annunciate da Versalis vengano attuate senza confronto.

Porto Marghera è una parte fondamentale della storia industriale e della dignità del nostro territorio. Pretendiamo che resti anche parte del suo futuro.

Paolo Bonafé – Segretario comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e Delegato Lavoro e Impresa Azione Venezia

 

Lavoro_ le politiche attive falliscono, cresce l’inattività. Venezia rischia di pagare un prezzo altissimo

Venezia, 24 giugno 2025 –

I dati diffusi dal bollettino Cnel-Istat sull’andamento del mercato del lavoro tra il primo trimestre 2024 e quello del 2025 restituiscono un quadro preoccupante: dietro l’apparente miglioramento degli indicatori principali, si nasconde un’espansione silenziosa ma devastante dell’inattività. A livello nazionale, oltre l’89% delle donne e l’85% degli uomini che risultavano inattivi un anno fa non hanno compiuto alcun passo verso il rientro nel mercato del lavoro. Non cercano, non trovano, rinunciano. Le politiche attive del lavoro, nonostante gli oltre 5,4 miliardi stanziati attraverso il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), si dimostrano inefficaci.

La realtà è che la sfiducia ha preso il sopravvento. Solo il 4,9% delle donne inattive è riuscita a trovare un’occupazione in un anno, mentre la percentuale di transizione verso il lavoro tra le disoccupate si ferma al 16,1%. Anche tra gli uomini, i dati non sono migliori: molti non passano all’occupazione, ma semplicemente abbandonano la ricerca, alimentando la platea degli inattivi. Diminuisce la disoccupazione solo perché aumenta la rassegnazione.

A Venezia questo quadro si aggrava ulteriormente. Il tessuto occupazionale è dominato da stagionalità, bassi salari e precarietà, con un settore turistico che, pur essendo trainante, non offre prospettive stabili né di crescita. Le donne sono le più penalizzate: il carico di cura familiare, unito alla mancanza di servizi adeguati e alla rigidità del mercato del lavoro, le spinge fuori dal circuito produttivo.

Il fallimento delle politiche attive non è solo questione di risorse, ma di metodo. L’approccio resta frammentato e burocratico, scollegato dai bisogni reali delle persone e dalle dinamiche economiche locali. Servono interventi mirati, costruiti a livello territoriale: percorsi formativi coerenti con la domanda di competenze, servizi di orientamento efficaci, incentivi per le imprese che assumono e strumenti concreti di conciliazione tra lavoro e vita privata.

Azione Venezia propone un piano comunale per il rilancio dell’occupazione locale, con particolare attenzione a donne e giovani. È indispensabile un patto tra amministrazione, imprese, scuola e terzo settore, per trasformare le risorse pubbliche in opportunità reali. Senza un cambio di rotta, Venezia rischia di perdere energie preziose, mentre il divario sociale ed economico continua ad allargarsi. La città ha bisogno di lavoro vero, dignitoso, stabile. Non possiamo più permetterci di ignorare l’inattività, la vera emergenza nascosta del nostro tempo.

Paolo Bonafe’ – Segretario Comunale Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario comunale e delegato al Lavoro

Pieno Plauso per le Iniziative di Cereal Docks, 9-Tech e Rive/Esposito a Marghera e Fusina

2025-06-05 Gazzettino Benefici all indotto Cereal Docks e 9-Tech a Marghera e Fusina

Venezia, 5 giugno 2025 – Azione Venezia esprime pieno apprezzamento per tre iniziative virtuose che rappresentano una concreta visione di sviluppo sostenibile, economia circolare e innovazione ambientale nei territori di Marghera e Fusina.

 

Cereal Docks, gruppo industriale con presenza a Porto Marghera, ha recentemente pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità 2024 e la relazione d’impatto. L’aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili, la valorizzazione dei sottoprodotti industriali e l’integrazione di obiettivi ambientali nei premi ai dipendenti mostrano come si possa coniugare competitività e responsabilità sociale e ambientale.

 

9-Tech, start-up attiva all’interno dell’Ecodistretto Veritas, avvierà a breve il primo impianto italiano per il recupero avanzato di materiali preziosi da pannelli fotovoltaici dismessi. Il progetto, sviluppato con il supporto del Green Propulsion Laboratory, è un esempio eccellente di innovazione applicata all’economia circolare e alla riduzione dei rifiuti tecnologici, con ricadute concrete in termini ambientali, industriali e occupazionali.

 

A queste due iniziative si aggiunge ora un terzo tassello di straordinario valore: l’avvio, sempre a Fusina, del primo impianto veneto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati e da spazzamento stradale, realizzato da Rive Srl (gruppo Veritas) con la tecnologia innovativa della bergamasca Esposito. L’impianto, in grado di trattare fino a 70mila tonnellate l’anno di rifiuti, consente di recuperare materiali come sabbia e ghiaia riutilizzabili nell’edilizia e nei ripascimenti ambientali. Grazie alla tecnologia brevettata di soil washing, sarà possibile restituire sabbia pulita e certificata agli arenili, contribuendo così alla salvaguardia delle coste veneziane e alla lotta all’erosione. Un’infrastruttura fondamentale in un territorio fragile e densamente turistico come il nostro, che riduce l’impatto ambientale dei trasporti e chiude il ciclo dei rifiuti direttamente in loco.

 

Azione Venezia ritiene che queste tre realtà – un gruppo industriale strutturato, una start-up tecnologica e una partnership pubblico-privata innovativa – dimostrino come Venezia possa essere laboratorio nazionale di transizione ecologica e rigenerazione industriale.

 

Esprimiamo il nostro convinto plauso a Cereal Docks, 9-Tech, Rive e al gruppo Esposito, per il loro contributo concreto alla sostenibilità e alla resilienza ambientale della nostra città metropolitana. Invitiamo le istituzioni pubbliche e private a sostenere e moltiplicare questi esempi, che incarnano i valori dell’economia verde e dell’innovazione responsabile.

 

Paolo Bonafè – Segretario Comunale – Azione Venezia

Mauro Memo – Vicesegretario Comunale – Delegato Industria e lavoro – Azione Venezia

 

Azione Venezia – “La lingua italiana è la prima forma di sicurezza. Un plauso a Fincantieri e Dante Alighieri per un progetto che fa bene all’integrazione e alla prevenzione”

Venezia, 30 maggio 2025 – Come Azione Venezia accogliamo con grande favore e convinzione l’iniziativa promossa da Fincantieri, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, che ha attivato corsi di lingua italiana destinati ai lavoratori stranieri impiegati nei cantieri navali di Porto Marghera.

 

Si tratta di un progetto di inclusione culturale che consideriamo non solo lungimirante ma assolutamente necessario. Parlare e comprendere la nostra lingua è il primo strumento di dialogo e integrazione per chi arriva da lontano, in particolare per la comunità bengalese, oggi tra le più numerose e attive nei cantieri veneziani. Ma è anche, e soprattutto, un fattore decisivo per la sicurezza sul lavoro.

 

In qualità di segretario comunale di Azione Venezia, ma anche – e lo dico con senso di responsabilità – come responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la prevenzione degli infortuni, so bene quanto sia fondamentale che ogni lavoratore comprenda con chiarezza ciò che gli viene richiesto in termini di comportamenti, procedure e obblighi. Senza una base linguistica adeguata, i concetti chiave della sicurezza rischiano di non essere compresi appieno, con gravi conseguenze per tutti.

 

Instillare la cultura della sicurezza significa prima di tutto mettere le persone nella condizione di capire i rischi che corrono e i doveri che hanno. E questo è possibile solo attraverso la comprensione linguistica reciproca. I corsi di lingua, in tal senso, non sono un atto formale ma uno strumento concreto di prevenzione, di inclusione, e di costruzione di un ambiente di lavoro più giusto e protetto.

 

Voglio esprimere un plauso sincero a Fincantieri e alla Società Dante Alighieri per aver messo in campo questa iniziativa su base volontaria, coinvolgendo già 80 lavoratori in un percorso di formazione che porterà benefici evidenti all’intero sistema produttivo e sociale del nostro territorio.

 

Questa è la direzione giusta: fare in modo che l’integrazione non sia solo uno slogan, ma una pratica quotidiana fondata sulla conoscenza, il rispetto e la sicurezza di tutti.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

Responsabile della sicurezza di cantiere e formatore per la sicurezza sul lavoro

4 maggio 1945 – 4 maggio 2025 -Ottant’anni dopo, ricordiamo le vittime dimenticate di Marghera

2025-05-05 Nuova Venezia - commemorazione morti affondamento del 4-5-1945

In occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia del 4 maggio 1945, Azione Venezia vuole rendere omaggio alle vittime dell’esplosione del vaporetto dell’Acnil, carico di operai della Vetrockec, che urtò una mina magnetica al largo di Porto Marghera. Quaranta lavoratori persero la vita quella mattina, mentre tornavano al lavoro, nel segno della speranza e della ricostruzione, pochi giorni dopo la fine della guerra.

 

Una strage dimenticata troppo a lungo. Un dramma che ha colpito famiglie, comunità e un’intera città nel momento in cui la pace stava lentamente restituendo il futuro a un territorio devastato. L’assenza di una memoria pubblica all’altezza del dolore vissuto è una ferita che va sanata.

 

Questa tragedia non può essere dimenticata soprattutto in vicinanza della data del primo maggio e per questo Azione Venezia chiede che le istituzioni cittadine e regionali si impegnino a ricordare ogni anno questa tragedia, con una commemorazione ufficiale, una targa permanente nei pressi del luogo dell’esplosione, e un’iniziativa pubblica nelle scuole per trasmettere alle giovani generazioni la memoria del lavoro, del sacrificio e della dignità di chi ha ricostruito Venezia e Marghera nel dopoguerra.

 

Riteniamo doveroso restituire voce e giustizia a quei quaranta uomini che hanno pagato con la vita il prezzo della speranza e sostenere ogni iniziativa volta a onorare la memoria storica della città, e a difendere il valore del lavoro, della sicurezza e della dignità umana.

 

Paolo Bonafé

Segretario Comunale – Azione Venezia

 

Crisi occupazionale, precarietà e sicurezza: serve un Patto per il Lavoro a Venezia

2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro parte 2 2025-05-04 Gazzettino Parte articolo su tema lavoro

Venezia, 3 maggio 2025

 

I dati diffusi dalla CGIL sulla cassa integrazione nella provincia di Venezia certificano un’emergenza che da mesi denunciamo e che oggi assume contorni ancora più preoccupanti: oltre 6 milioni di ore di Cig autorizzate nel 2024, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

 

A pagare il prezzo più alto di questa crisi sono due settori chiave per il nostro territorio: la meccanica e il comparto calzaturiero della Riviera del Brenta, con aumenti impressionanti delle ore di Cig rispettivamente di oltre 750mila e del 400%. È un segnale inequivocabile della fragilità strutturale di una parte importante della nostra economia, che rischia di trasformarsi da eccellenza produttiva a deserto industriale.

 

Ma la crisi occupazionale non è l’unico fronte aperto. Come sottolineato da Cgil e Cisl in occasione del Primo Maggio, la sicurezza sul lavoro e la lotta alla precarietà nei cantieri e nei luoghi di lavoro sono diventate una vera emergenza civile. In Veneto, le morti sul lavoro sono triplicate nel 2024, e nella provincia di Venezia si sono registrati oltre 12mila infortuni in pochi mesi. È il tragico risultato di appalti al massimo ribasso, turni massacranti, mancati controlli, formazione insufficiente, e di un sistema che scarica responsabilità lungo la catena della precarietà, dai cantieri navali al porto, fino al turismo e alla logistica.

 

Azione Venezia chiede un immediato cambio di rotta e propone un piano d’azione fondato su quattro assi:

  1. Patto per il Lavoro e l’Industria Veneziana, che coinvolga tutte le parti economiche e sociali per la rigenerazione industriale, la valorizzazione delle competenze locali e la stabilizzazione del lavoro.
  2. Piano per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, con più ispettori, più controlli e una “patente a crediti” per imprese e appaltatori, per fermare le logiche del massimo ribasso e garantire la vita e la salute dei lavoratori.
  3. Utilizzo vincolato dei fondi pubblici per l’innovazione e la riconversione produttiva, riservato solo alle imprese che garantiscono stabilità, diritti e investimenti sul territorio.
  4. Contrasto deciso al precariato e ai contratti pirata, con un piano di regolarizzazione nel Porto, nei cantieri, nel turismo e in tutta la filiera dei servizi, oggi troppo spesso basata su finte partite Iva e lavoro nero.

 

La vera sicurezza – lo diciamo con forza – si costruisce con il lavoro stabile, con la casa, con i diritti, con la scuola e con la sanità pubblica. E Venezia non può permettersi di essere solo una cartolina per turisti: serve una città che viva, che produca, che offra opportunità vere a chi la abita.

 

Paolo Bonafé

Segretario comunale – Azione Venezia

 

Mauro  Memo

Vicesegretario comunale e delegato impresa e attività produttive – Azione Venezia

Interventi di Paolo Bonafè alla trasmissione Focus su Rete Veneta di martedì 18/02/2025

Trasmissione Focus di martedì 18/02/2025

Questo è il mio primo intervento dove tratto il rapporto USA – Russia e Cina e la debolezza della Europa nei confronti degli USA e della Russia in merito alla guerra in Ucraina

#azione
#azionevenezia
#paolobonafe

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Questo è il mio secondo intervento di critica ai 5S rispetto alla incongruenza della protesta verso l’aumento delle bollette del gas dopo che come partito si è opposto al collettore di gas TAP in Puglia e ai rigassificatori

 

Questo è il  mio terzo intervento sul tema votazioni regionali, dinamiche nel centrodestra e possibili sviluppi futuri (plausibili)

 

Questo è il mio quarto intervento sulla proposta di Legge Zaia sul fine vita e sulla opportunità che la materia , che è un tema etico, divenga tema di legge nazionale e non demandata alle singole regioni, creando di fatto una disparità di trattamento tra cittadini della stessa nazione