Dall’America proviene una notizia destinata a scardinare un’ opinione corrente, che attribuisce alle centrali nucleari la funzione di garantire il futuro energetico all’Italia. Infatti, considerando le favorevoli condizioni climatiche di cui gode il Paese e la sua rete stradale, la scoperta scientifica che prevede la produzione di energia solare attraverso lo sfruttamento dell’energia, prodotta dall’insolazione del manto stradale, assume una notevole rilevanza. Potrebbe sembrare fantascienza, ma questa tecnologia ha già un prototipo, costruito dall’ingegner Scott Brusaw, fondatore della Solar Power Roadways. La scoperta consiste nella generazione di energia pulita tramite la sostituzione del tradizionale asfalto, con pannelli fotovoltaici in grado, non solo di captare l’energia dei raggi solari, ma anche di assolvere alla funzione della sua distribuzione ed immagazzinamento per l’utilizzo in loco Ogni modulo-pannello è composto da tre strati: una superficie traslucida in silicio e policarbonato per far passare i raggi solari; una fascia centrale che, oltre alle cellule fotovoltaiche, prevede elementi autoriscaldanti per sciogliere la neve ed evitare la formazione del ghiaccio; la terza, è una fascia base che racchiude i collettori e i trasmettitori. Ogni pannello, unito all’altro con giunti di connessione, potrebbe fornire 6,7 MWh: un miglio di questo fondo stradale soddisferebbe il fabbisogno energetico di 428 abitazioni. Inoltre, è da evidenziare come la presenza nei pannelli di micro sensori, in grado di segnalare al guidatore eventuali pericoli, rappresenti uno straordinario strumento per aumentare la sicurezza stradale.
Paolo Bonafè presidente www.LaboratorioVenezia.it