Purtroppo, un altro caso di tragedia sul lavoro è accaduto oggi ad un giovane operaio albanese di Caorle, che in un cantiere a Castegnato di Brescia è caduto da una altezza di 40 metri, perdendo la vita, sembra a causa della rottura di una cintura/catena di sicurezza. Fermo restando che le indagini appurerano le responsabilità, al momento non valutabili, resta il fatto che, purtroppo questo è l’ennesimo caso di tanti di questo inizio anno 2023. L’INAIL ci segnala che alla data dello scorso 31 dicembre, gli infortuni denunciati nel 2022 sono stati 697.773, in aumento del 25,7% rispetto al 2021, del 25,9% rispetto al 2020 e dell’8,7% rispetto al 2019. Come fare per bloccare questa immane tragedia?
I cantieri edili rappresentano, oggi, dal punto di vista statistico, la realtà lavorativa in cui è più facile incorrere in eventi accidentali, poiché sono presenti sia rischi legati al luogo di lavoro, sia alle attrezzature utilizzate. La sicurezza nei luoghi di lavoro è normata dal testo unico sulla sicurezza Dlgs 81/2008 e in particolare sul Titolo IV. Quindi le norme ci sono, è la loro applicazione e la valutazione dei rischi, diretti ed indiretti, che poi ne determina l’efficacia.
Riteniamo che una azione da farsi, in primis, sia quella di “inculcare” la cultura della sicurezza, a partire dai datori di lavoro e poi nei dipendenti. Si intende per cultura della sicurezza, la modalità con cui le problematiche relative alla sicurezza vengono affrontate nel luogo di lavoro. Ovvero “gli atteggiamenti, le convinzioni, le percezioni e i valori condivisi dai lavoratori in relazione alla sicurezza”. In altri termini, il modo in cui ogni organizzazione fa sicurezza.
La cultura della sicurezza di un determinato contesto può essere valutata in termini di maturità, basandosi su come vengono gestiti e si affrontano gli incidenti, quando si verificano. Si parte dalla organizzazione interna dei preposti e responsabili alla sicurezza e si finisce con una organizzazione del lavoro ottimale, con figure chiare in aziende che investono risorse economiche e monitorizzino con i propri preposti i processi di lavoro, gli errori e le violazioni commessi dai diretti responsabili per negligenza, imprudenza e sventatezza. Poi però necessita operare con gli Organi di vigilanza perché i controlli siano effettuati e le norme siano rispettate. E qui interviene la politica, ovvero le azioni degli organi dello stato e degli enti locali nella loro funzione di controllo del territorio. Si deve quindi sopperire con nuove risorse alla cronica mancanza di personale e quindi intervenire verso le forze istituzionali chiamate a garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, in primo luogo le ASL, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, dotandoli di risorse economiche, risorse umane e di mezzi idonei per la loro funzione di prevenzione.
Venezia 14/06/2023
Paolo Bonafè Vice segretario Provinciale e Segretario Comunale Azione Venezia