L’attuale emergenza educativa

La cronaca nazionale sta mettendo in luce spaccati di mondi adolescenziali e giovanili che evidenziano drammaticamente come una cultura di violenza e di sopraffazione stia caratterizzando le nuove generazioni.
Dopo Verona e Viterbo, ecco il nuovo tragico episodio di Niscemi, che vede l’uccisione, da parte dì coetanei, di una ragazzina di soli 14 anni.
Storie che non hanno come comune denominatore particolari zone geografiche dell’ Italia o i medesimi contesi sociali, economici e culturali, ma sembrano riguardare trasversalmente tutto il paese e, in questo senso, riguardano da vicino ognuno di noi.
A queste atroci vicende fanno da corollario tanti episodi di bullismo quotidiano, che interrogano le nostre coscienze, ponendoci di fronte ad una autentica emergenza educativa
I complessi processi di cambiamento e trasformazione, che percorrono l’adolescenza e l’età giovanile, indispensabili alla costruzione e alla definizione dell’identità che passano, per ciascuna persona, attraverso la cultura del gruppo, la scoperta della sessualità, il confronto anche conflittuale con l’autorità, sembrano, oggi, non trovare un quadro di riferimento valoriale e normativo, che funga da contenimento e guida: è come se ogni pulsione possa essere legittima nel suo trasformarsi in un agito, senza trovare uno spazio mentale di decantazione e decompressione.
Quanto accade segna, in primis, il fallimento degli adulti, che sembrano aver rinunciato ad assumersi la funzione cui sono chiamati, attraverso l’educazione delle nuove generazioni all’ affettività, alla cittadinanza, all’incontro responsabile con l’altro, diverso da me.
In questo senso, tutta la comunità educante è chiamata con urgenza a ripensarsi criticamente ed a recuperare, consapevolmente, il proprio ruolo e a svolgere il proprio compito

Paolo Bonafè
Presidente di Laboratorio Venezia
www.laboratoriovenezia.it