DL 10/2023 Sicurezza – Perché è demagogia voler eliminare la Protezione Speciale

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DL 10/2023 Sicurezza – Perché è demagogia voler eliminare la Protezione Speciale 

Ieri è iniziata la discussione al Senato del DL del 10/3/2023 che non vogliamo chiamare Decreto Cutro. per rispetto a quel territorio, ma Decreto sicurezza ter e che dimostra per l’ennesima volta una incapacità di saper affrontare il problema dell’immigrazione clandestina nel suolo italiano, visto che dall’ inizio del 2023 sono stati più di 20.000 gli sbarchi irregolari.  Nello stesso decreto, uno degli argomenti che riteniamo più discutibile è quello di voler eliminare la “protezione speciale”, un tipo di protezione riconosciuta dalla legge italiana alle persone migranti che va ad affiancarsi e a espandere quella riconosciuta dalle leggi internazionali per le persone che sarebbero a rischio di persecuzione e gravi danni nel proprio paese. La norma è stata inserita tramite un emendamento della maggioranza che probabilmente,  verrà ulteriormente modificato.  Nel 2022 le persone che hanno ottenuto l’asilo politico sono state 6.161, quelle che hanno ottenuto la protezione sussidiaria 6.770 e quelle che hanno ottenuto la protezione speciale 10.865. Il 53 per cento delle richieste di protezione è invece stato rigettato. Quindi parliamo di numeri irrisori,  E’ da tempo che la Lega spinge per l’abolizione della protezione speciale e anche la premier Meloni in visita in Etiopia ha fatto dichiarazioni in tal senso. Per molti esperti l’eliminazione della protezione speciale potrebbe mettere a rischio migliaia di persone, e renderebbe più caotiche le procedure di gestione dei migranti. Questa norma deve ancora passare il vaglio del Parlamento e quindi può e deve divenire oggetto di negoziato tra le forze politiche.

Non è vero, come afferma la Lega che l’eliminazione della protezione speciale porrebbe fine a una peculiarità italiana: questo è falso, perché nell’Unione Europea ben 18 paesi prevedono una protezione complementare a quelle già previste dalle norme internazionali, ovviamente con tutte le varianti previste dalle singole leggi nazionali.

Per spiegare meglio cosa si tratta bisogna chiarire che la protezione speciale è uno dei tre modi grazie ai quali una persona straniera che arriva in Italia scappando da situazioni di pericolo può ottenere la possibilità di vivere e ricevere accoglienza nel paese.

Nello specifico, quando una persona straniera entra in Italia ha diritto a richiedere protezione internazionale allo stato, e la sua domanda è esaminata dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, ovvero in un ufficio presente nelle prefetture italiane.

A seconda del tipo di domanda, la commissione può riconoscere tre tipi di protezione, oppure rigettare la domanda.

Il primo tipo di protezione è l’asilo politico, che secondo la Convenzione di Ginevra è riconosciuto alle persone che ottengono lo status di rifugiato, ovvero di quelle persona che «nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato».

 

Il secondo tipo di protezione è la cosiddetta “protezione sussidiaria”, che è prevista da una direttiva Europe, poi recepita dall’Italia, e si applica alle persone che potrebbero subire in caso di rimpatrio un «danno grave» (come per esempio morte, tortura o altri trattamenti inumani) o anche la minaccia derivante dalla violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato.

Diritto d’asilo e “protezione sussidiaria” sono le due forme di protezione riconosciute a livello internazionale.

 

Se la Commissione territoriale dovesse negarle entrambe, la legge italiana prevede poi un terzo tipo di protezione, che è appunto la “protezione speciale” che il governo vorrebbe abolire.

La protezione speciale è riconosciuta alle persone straniere «qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare».

La “protezione speciale” esiste soltanto da qualche anno: in precedenza esisteva una norma simile chiamata “protezione umanitaria”, che tuttavia nel 2018 era stata praticamente abolita da Matteo Salvini, quando era ministro dell’Interno nel primo governo Conte, nell’ambito dei cosiddetti “ Decreti sicurezza”

Durante il secondo governo Conte la ministra Luciana Lamorgese aveva poi ripristinato la norma con il nuovo nome di “protezione speciale”, e con alcuni cambiamenti.

Quindi intervenire su questi temi è solo demagogia od “arma di distrazione di massa”, anche la CEI ha dichiarato che non esiste un emergenza migranti, Si deve quindi trattare questi temi che toccano il futuro e la vite di migliaia di persone con cautela e sensibilità  Il meticciato dei popoli , come citava il Cardinale Scola,  è il futuro di questo nostro continente, per l’ovvio motivo che la denatalità non aiuta i popoli alla autoprotezione territoriale ed è autolesionista per l’economia delle nazioni.

Paolo Bonafè

Segretario Comunale di Azione Venezia