Un nuovo modello di welfare contro l’insicurezza

I nuovi fenomeni sociali e i processi di impoverimento che riguardano la società italiana, interpellano fortemente e in modo ineludibile l'azione politica nel suo complesso e, nello specifico, richiedono la definizione di un nuovo disegno strategico di welfare, che abbia come cardini il principio di sussidiarietà e il modello della governance: entrambi, oltre a determinare gli assetti organizzativi di governo di un territorio, orientano le politiche in una prospettiva che pone al centro il cittadino, con le sue reti sociali e relazionali.
Rispetto all'aumento di situazioni di povertà e all'ampliarsi di condizioni di vulnerabilità sociale, a fronte di una oggettiva riduzione di risorse finanziare, le politiche sociali non possono prescindere dalle reti di aiuto, che attraversano ogni territorio, dal capitale umano che esse esprimono, promuovendo azioni e valori improntati alla solidarietà e alla corresponsabilità.L'attuale assetto normativo valorizza e sostiene i processi che favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli ed associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale: solo così è possibile garantire un modello di aggregazione sociale, capace di prossimità, accoglienza e risposte ai bisogni dei cittadini, attraverso percorsi in cui le persone stesse diventano protagoniste, mediante l'espressione delle risorse, dei saperi e delle competenze di cui sono portatrici, come singoli, come famiglie e come comunità nel suo complesso. Necessita però implementare questo modello di policy.Tutto ciò, può rappresentare una risposta efficace all'insicurezza e all'incertezza che caratterizzano l'attuale contesto, garantendo processi di coesione sociale, in grado di consolidare i rapporti tra cittadini e fra cittadini e istituzioni.
Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia