L’Italia è una Nazione che alle volte si scorda di essere una penisola con circa 8.000 di costa.

Da tempo, esistono delle priorità che dovranno essere affrontate senza alibi e giustificazioni dal nuovo parlamento e dal nuovo Governo, dando risposte efficienti e immediate al settore portuale marittimo, perché il Paese e il sistema Italia non possono più permettersi di attendere. In primis necessita di una cabina di regia, di uno strumento di ‘Governo’ dell’Economia del Mare, nel suo concetto più allargato, che sia sovraordinato ai singoli Ministeri e che dipenda direttamente dalla Presidenza del Consiglio. Questa non è una priorità, è un’emergenza per un Paese, che sempre di più dipenderà dal mare. Poi il sistema portuale e logistico italiano ha bisogno subito della realizzazione delle nuove infrastrutture, per adeguarlo alle sfide della competitività che questo Paese e i nostri imprenditori devono quotidianamente affrontare, puntando sulle infrastrutture di accesso ai porti (ponti, strade, viadotti, tunnel) e in opere marittime come il dragaggio dei canali. Il dragaggio è una procedura standard per i maggiori porti europei una routine attenta alle problematiche ambientali, ma pur sempre una routine. In Italia è un incubo. Il nuovo Governo dovrà puntare anche sullo snellimento delle procedure.  La semplificazione normativa non è più procrastinabile. A fronte di una semplificazione normativa giusta ed efficace, per esempio, la figura dell’agente raccomandatario marittimo, assume una posizione fondamentale per la tutela degli interessi statali, rispetto delle normative e garanzia dei terzi, a tale scopo il rinnovo della legge professionale deve imboccare una rotta prioritaria. Ultimo, ma non ultimo, Il nostro Paese deve imprimere senza esitazioni un impulso ai processi di digitalizzazione, a partire proprio dalla digitalizzazione della logistica e dalla interoperabilità dei sistemi cosiddetti PCS (Port Community Systems) in una visione sempre più integrata ed europea, esattamente come si sta facendo con ottimi risultati con il PMIS (Port Management Information System) e la futura EMSWe (European Maritime Single Window environment). Nel processo di digitalizzazione non deve essere assolutamente trascurata l’importanza della sicurezza dei sistemi informativi (Cyber Security), annoverata purtroppo tra i principali rischi per le catene del valore a livello mondiale. Come Azione Venezia cercheremo di essere al fianco di questi operatori e professionisti e faremo la nostra pressione politica,  verso i nostri parlamentari e verso il nuovo Governo che verrà,  perché l’economia non ha colore politico ma solo valenza economica.

Paolo Bonafè

Segretario Comunale Azione Venezia