UNA MIGLIORE CONDIZIONE DI LAVORO E’ POSSIBILE

Nella seduta plenaria del parlamento europeo del 6-9 giugno us è stata proposta una importante risoluzione sul tema Lavoro e sui Diritti, infatti è stata proposto di vietare i prodotti commercializzati con il lavoro forzato. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Internazionale sul Lavoro si parla di 25 milioni di persone che si trovano attualmente in condizioni di lavoro forzato e di 20,8 milioni in condizioni di lavoro imposto privatamente e 4,1 milioni di persone in condizioni di lavoro imposto dallo Stato. Le donne rappresentano il 61% di questa categoria. Un’altra categoria a rischio è quella composta dai lavoratori migranti. Seguono poi i bambini che risultano essere ad oggi 160 milioni in condizione di lavoro forzato. Un numero enorme che è aumentato con la pandemia. Pertanto si deve intervenire al più presto con soluzioni che intervengano sulle cause, considerando che sono 79 milioni i bambini che svolgono nel mondo lavori pericolosi e che possono mettere a repentaglio ogni giorno la loro salute, sicurezza e sviluppo. La proposta è quella in ambito UE di trattenere le merci alle frontiere quando si ritiene   che vi siano sufficienti prove che dimostrino l’utilizzo di lavoro forzato per la realizzazione o per il trasporto. Viene sbloccato solo nel caso che l’impresa sia in grado di dimostrare l’assenza adi lavoro forzato.  Ecco queste possono essere risoluzioni utili per migliore la qualità del lavoro in generale, se sono però affrontate seriamente dagli Stati membri e dai vari Governi

Paolo Bonafè