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Il DDL Santanchè sulle locazioni turistiche: una presa in giro

Il DDL Santanchè sulle locazioni turistiche: una presa in giro

La proposta di legge del Ministro del Turismo Santanché “Disciplina delle locazioni di immobili ad uso abitativo per finalità turistiche”, recita in premessa che si pone l’obiettivo ultimo di “fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali e salvaguardare la residenzialità dei centri storici ed impedirne lo spopolamento”.

Ebbene, nulla, nel testo, va nella direzione sbandierata se non una risibile previsione che (in determinati casi) la locazione sia di almeno due notti. Saremmo curiosi di sapere dal Ministro in che modo una tale limitazione persegua gli scopi sbandierati in premessa, peraltro costituendo un’inutile vessazione verso i pernottanti per una sola notte che vengono limitati nella scelta.

Il testo presentato è così poco incisivo che costituisce un grosso favore alla lobby delle agguerrite Associazioni dei locatori turistici. Una presa in giro che asseritamente accoglie – ma nei fatti le affossa – le istanze delle molte Associazioni, in prima linea la meritoria ATA di Venezia, che hanno posto con forza il tema proprio perché la Politica se ne facesse carico.

Azione Venezia ritiene al contrario ineludibile che la Legge dia facoltà ai Sindaci di poter legiferare autonomamente in merito a regolamentazione e limitazione del fenomeno.  A questo scopo la nostra deputata Valentina Grippo, eletta in questo collegio, depositerà una modifica al testo del DDL. intervenendo sull’art. 4 “Limitazioni delle locazioni per finalità turistiche” riformulandolo laddove cita che tra le varie possibilità dei Sindaci ci sia anche quella di limitare il nr. degli appartamenti grazie ad integrazione dei propri strumenti urbanistici per determinare i limiti massimi, le condizioni e i vincoli e sull’art. 5 “Locazioni per finalità turistiche in forma imprenditoriale” modificando il testo di legge e inserendo la frase “fatto salvo quanto eventualmente previsto dall’art, 4, comma 1 lettera a)”, facendo riferimento ad una legge del 2020 ( la n.178).

Questa è una battaglia per una Venezia che vogliamo viva e di cui ci facciamo volentieri carico.

#ItaliaSulSerio

Paolo Bonafè, Segretario Comunale Azione Venezia

Antonella Cavazzina, Responsabile Comunale Turismo

Leda Costantini, Responsabile Comunale Residenza

20 giugno 2023

LOCAZIONI RESIDENZIALI, LOCAZIONI BREVI: le nostre proposte

 

Il Sindaco al tavolo promosso dall’ANCI è intervenuto su una questione delicata che interessa soprattutto la città storica ma anche Mestre e la terraferma , la grande difficoltà dei  proprietari di  riappropriarsi dei loro immobili locati per la residenzialità, per  rientrare in possesso del proprio immobile civile o commerciale. Alcuni anche con sfratto già notificato e non ancora eseguito.

Lo sfratto per morosità, prendendo in ipotesi solo la residenzialità abitativa, prevede ad oggi un tempo medio di liberazione dell’immobile da un anno e mezzo fino anche  ai due anni se non vi è opposizione allo sfratto,  e di circa tre anni con opposizione. I costi giudiziari relativi ammontano nel primo caso intorno ai 7 mila euro, 10 mila nel secondo.  In primo grado. Risulta evidente che il proprietario, oltre al tempo previsto, deve avere   una disponibilità economica sufficiente per intraprendere l’iter legale e giudiziario.  Molto peggio poi per chi deve rientrare in possesso dell’immobile per finita locazione: qui le procedure sono ancora più lunghe.

Fermo restando il diritto alla casa, anche pubblica ma per chi ha veramente bisogno, riteniamo che sia ormai improrogabile una semplificazione della legge nazionale attualmente in vigore , ovvero dei tempi di presa in carico della pratica giudiziaria, della verifica e della decisione finale, ciò diminuirebbe verosimilmente anche i costi legali. A Venezia tendenzialmente viene eseguito un solo sfratto con forza pubblica al giorno, in ordine cronologico di presentazione della domanda e con preferenza per le morosità;  ne consegue che l’esecuzione del provvedimento può richiedere molti mesi.

La questione della casa è davvero culturale, perché con essa si misura il grado di civiltà di una nazione, anche sulla qualità del “quotidiano” dei suoi cittadini.

Nel nostro Paese non solo gran parte dei cittadini è proprietario della casa in cui vive, ma il reddito derivante dall’investimento nell’acquisto di una seconda casa, viene molto spesso utilizzato come risorsa economica aggiuntiva al reddito familiare. Ne consegue che, il reddito della seconda casa, diventa spesso a pieno titolo una importante risorsa economica per la famiglia, e a cui non è possibile rinunciare. Diviene evidente quindi che  gli effetti dello sfratto, anche se onerosi e  molto protratti  nel  lungo periodo, diventano l’unica soluzione possibile per poter risolvere l’immobilismo,  scegliendo di  riaffittare  l’immobile, una volta libero, come Locazione Turistica, e a condizioni economiche vantaggiose.  Ma soprattutto senza vincoli “capestro” nel recuperarne la disponibilità nei  termini di legge.

Nella Venezia lagunare, ma non solo a Venezia, il fenomeno della scarsità di abitazioni sul mercato libero è particolarmente emergenziale. Alcune case vengono lasciate vuote e sfitte proprio nel timore di non poter rientrare nel loro pieno possesso.

Poi vi è il problema del patrimonio immobiliare che necessita di lavori di ristrutturazione radicali, che molto spesso i proprietari non sono in grado di sostenere economicamente.

La soluzione quindi di stipulare un contratto di “Locazione  Turistica” , è  indubbiamente una risposta che soddisfa entrambe le esigenze, più vantaggiosa economicamente, e che consente di rientrare nella disponibilità dell’immobile per diversi mesi l’anno,  questo però di fatto riduce la possibilità di residenzialità e modifica il valore della  “casa” come bene sociale,  oltre che privato. Riteniamo quindi che gli strumenti che vadano  nella direzione della regolamentazione delle LT, siano  da attuare,   definendone il numero e la data massima di utilizzo giorni/anno.  Inoltre tale numero deve essere e aggiornato periodicamente poiché legato alla variazione del numero di abitanti residenti e abitazioni previste per la residenzialità.

I posti letto poi degli appartamenti concessi in locazione Turistica,  non devono superare una certa percentuale sul numero di residenti,  oppure mantenere un rapporto di una sola proprietà immobiliare per proprietario, prevedendo che, in caso di più appartamenti per un unico proprietario, la loro destinazione d’uso si modifichi in attività   imprenditoriale turistica. Si dovrà prevedere anche una rotazione dell’assegnazione degli immobili dedicati alle LT dopo un periodo da definire.

Quindi per Azione Venezia, l’attenzione deve essere duplice , sia sulle norme che regolano gli sfratti,  sia sulla regolamentazione delle locazioni brevi, per non focalizzare solo su questo aspetto la disponibilità per l’affitto.

 

Venezia, 14/06/2023

Il Segretario Comunale Azione Venezia Paolo Bonafè

Il Responsabile Mestre e Terraferma – delegata casa e residenzialità Leda Costantini

residenza a Venezia

ater

 

Ieri in Regione è andato in scena lo sfascio della gestione ATER. 6000 appartamenti vuoti in Veneto, di cui la stragrande maggioranza è non aggiudicabile perché non a norma e sovente in condizioni di degrado. Peggio di tutti fa l’ATER di Venezia (quattro appartamenti vuoti su cinque sono oggi non aggiudicabili). Dati oggettivamente spaventosi.

È una situazione frutto di anni di malgoverno e che ha visto vari responsabili succedersi senza apprezzabili differenze; prova del fatto che il difetto sta nel manico: il sistema non funziona. Sicuramente per inefficienze interne ma anche per motivi oggettivi (per esempio non si può sperare che ATER si mantenga e provveda alla manutenzione del patrimonio con le sole entrate degli affitti che sono spesso pressoché simbolici).

Non abbiamo ricette particolari ma non c’è dubbio che il sistema va riformato profondamente. La politica abitativa dei ceti meno abbienti è un tema qualificante di una società, è un elemento di civiltà in cui si attua il principio di mutua solidarietà tra i cittadini. Non può essere dimenticato e meno che meno essere fonte di clamorose ingiustizie (quanti “abbienti” stanno oggi in appartamenti pubblici pagando affitti ridicoli?). E a Venezia, stante la situazione della residenzialità, la questione è particolarmente vitale.

 

Antonella Garro, Segretaria Metropolitana di Azione Venezia

Paolo Bonafè, Segretario Comunale di Azione Venezia

1 giugno 2022

Nuove tecnologie e più ecologia per le case del futuro

E’ interessante l’esito di una recente analisi che evidenzia come una casa ecologica valga un 15% in più, rispetto al valore di una casa dotata di impianti “tradizionali”. Gli analisti hanno paragonato questo scarto a quello che, agli inizi del novecento, caratterizzò la differenza di prezzo, fra le abitazioni dotate di impianto idrico ed elettrico e quelle che ne erano sprovviste. Oggi, poter dotare la propria abitazione di impianti e di tecnologie, che determinino “efficienza energetica”, è correlato alla necessità del risparmio, che questi impianti garantiscono, ma anche a una nuova cultura, che sta pervadendo il paese. Già nel 2006, il governo Prodi, aveva inserito vantaggi economici per coloro, imprese e privati, che avessero utilizzato materiali coibenti o collocato impianti di produzione di energia ed acqua calda nella ristrutturazione o costruzione di nuovi immobili.
Oggi, sta aumentando, per le nuove costruzioni, la richiesta di caldaie a condensazione o di pannelli solari e gli immobiliaristi stanno adeguandosi alla nuova domanda del mercato. Chi costruisce grossi complessi abitativi, ha già introdotto, nei capitolati, questa tipologia di materiali e ha previsto l’installazione di impianti a risparmio energetico. Anche il settore dell’edilizia, pertanto, si apre e si fa attento al tema del risparmio energetico e della ecocompatibilità delle costruzioni.
In prospettiva, quindi, nel nostro futuro, avremo sempre più case non solo “cablate” per le nuove tecnologie, ma anche più confortevoli, più sane ed ecologiche

Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia
www.laboratoriovenezia.it