Abuso di alcool – la nuova emergenza giovanile

Dopo la tragica morte del ragazzo padovano all’Ombralonga di Treviso (morte che è stata riscontrata non addebitabile agli effetti dell’alcool), il tema della dipendenza da alcool è ritornato prepotentemente alla ribalta della cronaca. Il fenomeno dell’abuso di alcool da parte dei giovani è drammatico, i dati emanati dall’Istituto Superiore della Sanità sono impietosi e fotografano una situazione di vero allarme sociale: l’età nella quale gli adolescenti cominciano a bere è scesa tra gli 11 e i 15 anni, per il 22.8% si tratta di maschi e per il 16.8% di femmine. Le statistiche ci dicono anche che, quasi un adolescente su cinque, consuma, all’anno, almeno una bevanda alcolica; l’1% ne beve una quotidianamente. Se spostiamo la nostra attenzione sulla fascia di età fra i 20 e i 24 anni, si evidenzia che l’80,7% dei maschi e il 63,2% delle femmine consumano almeno una bevanda alcolica in un anno e che il 21,5% dei maschi e il 4,6% delle femmine ne fa uso quotidiano. Attraverso i dati si evidenzia che il fenomeno del bere fino ad ubriacarsi (estreme drinking) riguarda ben 740.000 giovani, di questi solo 61.000 sono seguiti dai S.E.R.T, ma il quadro generale è reso ancora più allarmante, perché ci indica che sono circa 9 milioni gli italiani a rischio. Necessita pertanto una campagna educativa nazionale, che spieghi ai giovani che non vi è solo il pericolo immediato per la loro incolumità (alla guida sono il 57% gli incidenti causati da abuso di alcool), ma esiste anche un pericolo mortalità legato all’incidenza del fattore alcol nell’incremento delle malattie degenerative Ma dobbiamo anche essere consapevoli che l’informazione sanitaria non è sufficiente, se la nostra società non si interroga criticamente sugli stili di vita che promuove e propone a modello delle giovani generazioni.

Paolo Bonafè

Presidente Laboratorio Venezia

www.laboratoriovenezia.it