La Caritas chiede nuove politiche a contrasto della povertà.

Il fenomeno della povertà è, nel nostro paese, oggetto di indagine da parte di una pluralità di enti di ricerca che, annualmente, ci forniscono dati ed elementi conoscitivi sulla situazione socio economica delle famiglie italiane.
Il Rapporto 2008 “Ripartire dai poveri”, prodotto dalla Caritas, con la collaborazione della Fondazione Zancan, e presentato lo scorso 17 ottobre a Roma, è uno strumento che rappresenta con chiarezza la multidimensionalità dell’esclusione sociale, chiamando in causa il modello di welfare, affermatosi nel nostro paese. Il Rapporto mette in luce dati allarmanti, evidenziando che l’Italia, nell’Europa dei 15, presenta una delle più alte percentuali di popolazione a rischio di povertà: ad esempio, il 13% della popolazione italiana vive con meno di 500-600 euro al mese, il 30,2% delle famiglie, con oltre 2 figli, è a rischio di povertà, la popolazione anziana vede incrementata, in un anno, del 2,4% l’incidenza della povertà relativa.
Il forte richiamo, che emerge dalla ricerca, riguarda la necessità di ripensare in modo radicale alle politiche di inclusione sociale, chiamate a fronteggiare il fenomeno della povertà con interventi strutturali, che escano da logiche assistenziali ed emergenziali. Il Rapporto individua alcune linee strategiche essenziali, per lo sviluppo di politiche in grado di realizzare un nuovo modello di welfare, che preveda sia il passaggio dal trasferimento delle risorse monetarie alla realizzazione dei servizi, che la gestione decentrata della spesa sociale.
Le parole chiave, per affrontare lo scenario futuro, riguardano la necessità di avviare strategie territoriali integrate, capaci di promuovere piani di azione locale a lungo termine.

Paolo Bonafè
Presidente Laboratorio Venezia