Sagre paesane a basso impatto ambientale

sagreEstate, tempo di sagre e feste paesane, occasioni preziose  per mantenere vive tradizioni religiose, per valorizzare i prodotti dei territori e per rinsaldare il senso di appartenenza ad una comunità.

Ma  queste manifestazioni, dall’importante valenza sociale, hanno ricadute meno edificanti dal punto di vista dell’impatto ambientale, in quanto producono quantità rilevanti di rifiuti difficilmente riciclabili. Uno studio ha evidenziato, infatti, che le stoviglie usa e getta, anche se selezionate e raccolte con la normale plastica, non possono essere riciclate, poiché sono realizzate in un materiale particolare, il  polistirolo cristallo, che richiede un processo  di riciclo differenziato.

sagre2Dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Valle D’Aosta  è partita l’iniziativa di promuovere, coinvolgendo le Pro Loco del territorio, un decalogo che fissi le regole per feste paesane a zero impatto ambientale, prevedendo stoviglie lavabili e tovaglie riutilizzabili, ma anche modalità di raccolta differenziata, l’asporto del cibo non consumato, l’attivazione di  progetti di comunicazione e  la realizzazione, durante le feste, di eventi di educazione ambientale. Anche il Veneto risponde con interesse alla sollecitazione di questa iniziativa, pur a fronte di una complessità territoriale che vede la presenza di 515 Pro Loco, impegnate ad organizzare, per la sola estate, circa 2.000 eventi. Il Protocollo della Valle D’Aosta  evidenzia come le sagre di paese possano essere, non solo svago, ma anche opportunità concreta per sviluppare sensibilità e attenzione alle questioni ambientali e  mostrare la fattibilità di cambiamenti  negli stili di vita collettivi.   

Paolo Bonafè Presidente Laboratorio Venezia