Gli Hovercraft quale nuovo sistema di trasporto ecologico in laguna

Ogni giorno le centraline di rilevazione del PM10 rilevano che l’aria che respiriamo è sempre più inquinata. Le strade sono sempre più intasate e se pensiamo la Romea e la Jesolana d’estate ci rendiamo conto che dobbiamo pensare ad un nuovo sistema di trasporto delle persone e delle merci.
Nel giugno 2006 come Laboratorio Venezia abbiamo presentato ad una Tavola Rotonda due progetti che vanno in questa direzione, il primo è quello di istituire una linea Ferry Boat tra Pellestrina e Chioggia e il secondo di istituire due linee di navigazione veloce con Hovercraft con interscambio alle Zattere, la prima denominata CHIOGGIA-FUSINA-ZATTERE e la seconda denominata JESOLO Piave Vecchia-S.NICOLO’ di Lido-ZATTERE.
Queste linee, unite alla richiesta avanzata da più parti di costruire un Tunnel che colleghi Alberoni di lido con Pellestrina permetterebbero di dare una alternativa alle migliaia di pendolari e turisti che ogni giorno affrontano con mezzi propri o pubblici le strade Romea e Jesolanail lungo viaggio. Non solo, tali progetti permetterebbero di metterebbe in sicurezza sanitaria l’Isola di Pellestrina, visto che al Lido i livelli sanitari dovrebbero stabilizzarsi e che a Chioggia esiste un Ospedale attrezzato, ma si avvierebbe quella inversione di tendenza che vede queste isole impoverirsi e quindi risolvere molteplici problematiche legate al pendolarismo lavorativo e a nuove attività commerciali e produttive che potrebbero ricollocarsi nelle stesse isole ripopolate e divenute centrali nella economia veneziana, senza considerare che se mai la Sublagunare si dovesse realizzare e quindi arrivare fino al Lido si realizzerebbe quel grande progetto di trasporto integrato che noi tutti da tanto tempo auspichiamo. Infatti non si deve vedere tale progetto disgiunto da quello della riutilizzazione e valorizzazione delle aree dell’Ex Ospedale al mare e a quello della costruzione del nuovo Palazzo del Cinema e quindi del rilancio della Mostra del Cinema del Lido.
Vieppoi la considerazione che l’Hovercraft è un mezzo di trasporto che ben si coniuga con la particolare morfologia della nostra laguna, perché le tecnologie utilizzate sono sempre più perfezionate e migliorate. Per capirne le proprietà è necessario comprendere che la sua dinamica è molto più vicina ad un aeroplano che ad una imbarcazione. Per sua natura e concezione è un mezzo totalmente anfibio capace di operare su elementi quali terra – acqua – fango – neve – ghiaccio e sopra qualunque ostacolo : tronchi d’albero, relitti in genere , detriti ecc. L’Hovercraft è una macchina che vola sulla superficie terrestre per mezzo di un cuscino d’aria ed è azionato da uno o più motori che ne consentono il sollevamento e la fluttuazione grazie ad una ventola disposta sotto i piloni dell’elica la quale invia l’aria, a mezzo dei condotti, nella minigonna facendo così rigonfiare il cuscino. Questo sistema permette al mezzo di sollevarsi, mantenerlo in sospensione per il tragitto, quindi di atterrare dove si desidera. L’altezza di fluttuazione del mezzo varia in media da 152mm a 274mm , ciò dipende dalle sue dimensioni. Il motore principale eroga anche la potenza per la rotazione dell’elica , che consente all’Hovercraft di spostarsi in avanti/indietro a mezzo del getto d’aria (Jet) generato, mentre i timoni comandati dalla cloche in plancia, montati sulle pinne di coda gli permettono la manovra. In genere , le case costruttrici stimano un consumo medio di massima , in condizioni meteo-marine normali da 25 a 150 ltr/hr , in funzione della potenza dei motori e modalità del percorso. Mediamente ed in generale può affrontare un gradiente di 1 su 6 , cioè 16,7 % , con dislivello fino a 45 gradi di pendenza massima e possono essere superati agevolmente “gradini “da 24” (610 mm). Per quanto concerne la rumorosità sui nuovi mezzi viene usato lo stesso sistema di insonorizzazione adottato sui velivoli passeggeri di linea, mentre per quella esterna le nuove tecnologie adottate la portano ai 75 dba (ad una distanza standard di 25 metri). Le turbolenze generate dal Jet sono molto contenute e non generano alcun getto anomalo anche di tipo convettivo, rendendo molto contenuto l’impatto ambientale
Pertanto l’effetto su bassi fondali è praticamente inesistente e il moto ondoso prodotto quasi nullo. Proprio perché si eleva, rispetto la superficie di 154mm -274mm, il suo transito sia ad alte velocità che in decollo/atterraggio non compromette l’ecosistema del fondale anche in situazione di secca. Per quanto concerne la manutenzione delle sovrastrutture è molto limitata, in quanto il tipo di materiale comunemente utilizzato è l’alluminio, debitamente trattato contro la corrosione dovuta alla salsedine, gli ultimi modelli utilizzano strutture in fibra di carbonio. Chiaramente la parte propulsiva e di convogliatura dell’aria nel cuscino deve essere sottoposta ad un’attenta e rigorosa manutenzione ordinaria programmata a seconda delle istruzioni del costruttore mentre accurate ispezioni al cuscino devono essere eseguite prima di ogni decollo, come il personale deve essere adeguatamente formato, formazione comunque svolta dalle case costruttrici (Master Trainer Certificate).
Gli Hovercraft possono utilizzare come ormeggio dei pontili galleggianti, largamente diffusi nei paesi nord europei, dove sono presenti forti escursioni di marea e/o da spazi molto ridotti. Questi ormeggi permettono agevoli operazioni, quali il decollo/atterraggio ed imbarco/sbarco passeggeri da Hovercraft anche di piccole e medie dimensioni. Sono comunque facilmente dislocabili e trasportabili .
Ad oggi gli Hovercraft sono utilizzati per svariate applicazioni quali: esplorazioni su vari livelli di acqua; servizi di salvataggio e soccorso su ogni tipo di superficie (solida,liquida,mista); trasporto di persone dove l’ habitat non deve essere sconvolto o solcato o dove manca un porto o pontile di attracco; ricerca e conservazione della Fauna e Flora; trasporto Taxi tra le isole (garantito anche in caso di forte burrasca); supervisione delle acque; test ambientali e prelievi; noleggio; prevenzione e controllo inquinamento delle acque. La capacità di trasporto varia a seconda delle dimensioni, vi sono mezzi da 8-11 pax, da 20/25 pax; 36/42 pax e 54/66 pax (lunghezza 21,20 Mt. X largh. 11,00 mt.)
E’ chiaro che, allo scopo di garantire la massima sicurezza nella navigazione, si dovrebbe segnare il tracciato di collegamento con determinate boe dotate di allarme acustico attivabile da bordo, su appropriata frequenza e attivate da questi alcuni secondi prima del passaggio dell’ Hovercraft.
Per quanto concerne i costi questi sono proporzionati alle dimensioni comunque come tutte le navi possono essere noleggiati e quindi per la sperimentazione non necessitano ingenti capitali e si possono attingere allo scopo a fondi europei dell’INTERREG oltre ai fondi previsti nell’ultima finanziaria per il TPL.
Per finire le articolazioni dei tracciati dovrebbero redatte valutando di limitare al minimo possibile gli attraversamenti dei grandi canali di navigazione e, per la particolarità del mezzo, anche per intersecare il meno possibile canali minori comunque abitualmente navigati da imbarcazioni più piccole, passando a debita distanza dalle aree di particolare interesse naturalistico.
Tutto questo lo avevamo ben spiegato al convegno grazie alla presenza di tecnici del settore e rappresentanti delle case costruttrici.
Resta da definire chi dovrebbe fare questo servizio e dove recuperare le risorse. Su questi due punti lascio agli Amministratori la valutazione, considerando però che, come ho detto, vi sono fondi specifici previsti sia nella Finanziaria 2007 che dati dalla Unione Europea tramite i Fondi INTERREG e poi permettetemi un piccolo commento, se pensiamo che possiamo spendere centinaia di milioni di euro per la Sublagunare allora forse possiamo investire qualcosina anche per questo progetto che sarebbe sicuramente molto più economico e sicuramente più flessibile. La politica della mobilità del prossimo futuro ci chiede innovazione e questa sarebbe una innovazioni ecologicamente compatibile con la nostra laguna.

Paolo Bonafè
Il Presidente di laboratorio Venezia