L’inaugurazione dell’Accademia del Mare quale prospettiva formativa per gli ufficiali del futuro legandola ai problemi che verranno causati al settore della riforma MORATTI.

Nei primi giorni di novembre è stata inaugurata a Genova l’ACCADEMIA PER UFFICIALI DELLA MARINA MERCANTILE che rappresenta, all’interno di un corso di laurea, il naturale sviluppo di studio per i diplomati nautici. La figura dell’ufficiale di marina si è trasformata nel tempo e le nuove tecnologie richiedono necessariamente una maggiore conoscenza tecnica. Il nuovo percorso accademico non risolve però tutte le problematiche formative che interessano la marineria italiana; resta infatti sul tappeto la questione degli Istituti nautici che la riforma MORATTI trasforma in una sottospecializzazione del liceo tecnologico, settore Trasporti e Logistica, pertanto, per poter navigare, è richiesta la partecipazione obbligatoria a corsi post-diploma. Questi sono a pagamento con costi proibitivi per molti; le società armatoriali non hanno la possibilità di intervenire nel finanziamento degli stessi, questo comporta l’abbandono di molti alla carriera navale. Non a caso all’Istituto Tecnico Nautico di Venezia, quest’anno sono attive solo una V^ classe Capitani di Coperta e una V^ classe Macchinisti.
Per questi motivi, i sindacati dei marittimi hanno inserito il mancato rimborso previsto dallo Stato per i corsi post diploma come uno dei principali punti per i quali è stato indetto lo sciopero del 25 novembre, assieme all’alleggerimento degli oneri fiscali del 25% per l’armamento privato, che opera su linee sotto le 100 miglia, alla riduzione del 50% dei contributi alla Tirrenia per i servizi obbligatori, alla riforma del collocamento che cancella la figura del raccomandatario marittimo e alla riforma della legge 108 sull’orario di lavoro.
La preoccupazione legata all’iter formativo non è solo dei Sindacati, ma anche degli Armatori, che già oggi incontrano notevoli difficoltà a reperire ufficiali preparati da imbarcare sulle loro navi, difficoltà che aumenteranno con la riforma MORATTI quando gli Istituti nautici perderanno la loro specificità. Importante quindi sarà in futuro l’istituzione dell’Accademia del Mare che vede tra i promotori, non solo la CONFITARMA (Confederazione Italiana Armatori), ma anche il sindacato. Infatti la FIT/CISL è tra i soci fondatori con una quota simbolica del 2,5%. Avrebbe voluto aderirvi anche la FEDERMAR ma, purtroppo, essendo un sindacato autonomo, non dispone delle stesse risorse economiche dei sindacati della triplice. L’obbiettivo è quello di poter contare sempre più su ufficiali nazionali, che saranno alla guida di equipaggi provenienti da tutto il mondo, vista la perdita di interesse professionale per un settore che, nel nostro Paese, potrebbe essere determinante per l’economia Auspichiamo che, con lo sciopero del 25 novembre, il Governo possa capire le nostre esigenze ed intervenire efficacemente sulla questione, ponendo in atto i correttivi richiesti, altrimenti ferma sarà la nostra azione sindacale di protesta.

Il Segretario Regionale
FEDERAMAR/CISAL
Cap. Paolo Bonafè