nuova newco per gestione ferryboat

Le lamentele sollevate dalla cittadinanza al servizio ferry boat di Actv sono  purtroppo un problema che si ripete ciclicamente nei periodi di maggiore acceso  alle isole di Lido e Pellestrina. Sull’ argomento mi sono speso in passato sia  come amministratore che come utente e sono venuto ad una considerazione. Actv  per sua vocazione, purtroppo, non viene gestita come una societa’ di navigazione  ma come  una normale societa’ di Tpl  che ha anche un servizio di navigazione.   Mi spiego meglio. Una societa’ di navigazione ha come obbiettivo migliorare il  servizio e catturare sempre maggiore clientela, basa le sue azioni  imprenditoriali per mettere in atto strategie che vadano nella direzione di  catturare sempre maggiore traffico, ottimizzando i mezzi che impiega perché  siano sempre piu’ efficenti e capaci. Se poi ha un cantiere di riparazione di  proprieta’ la societa’ di navigazione cerca di ottimizzarlo cercando di  razionalizzare le risorse ed organizzarle perché sia produttivo e magari  realizzi degli utili, impiegandolo anche per le riparazioni e costruzioni di  mezzi per conto terzi. Inoltre cura la logistica a terra perché i terminal che  costruisce siano basati su criteri di efficenza, legata alla rapidita’ di  caricazione e di capienza ( oltre curare anche aspetti legati al confort e alla  accoglienza). Se vediamo invece il settore navigazione di Actv questo non  risponde a questi presupposti, tanto meno risponde ai presupposti sopra citati  il servizio ferryboat. Al Lido non esiste un terminal che si possa chiamare come  tale. Via Selva e’ una via trasformata in terminal che pero’ paga due aspetti.  Non e’ sufficientemente capiente nel tratto dalla  biglietteria alla zona di  carico per i nuovi ferryboat come il Lido di Venezia che trasportano piu’ mezzi  e soprattutto l’imbarco degli autoveicoli  incrocia una strada principale che ne  rallenta l’imbarco. Nella precedente giunta Cacciari si era studiata una  soluzione che prevedeva  la creazione di un terminal con parcheggio all’interno  dell’attuale campo sportivo ex lagunari utilizzato ora dalle giostre, ma la  scelta della mministrazione Comunle di destinare quello spazio come deposito  per i material di risulta della costruzione del Palazzo del Cinema ed ex area
Ospedale al Mare, ha fatto perdere quell’occasione e anche la possibilita’ dei
fondi che allora c’erano ed oggi non piu’. Altra soluzione ancora in campo
sarebbe quella di arretrare la biglietteria per allungare le due colonne di
imbarco su via Selva, ma sarebbe comunque una soluzione precaria. Quindi primo  aspetto che una societa’ di navigazione avrebbe curato e’ il terminal, chiedendo  gia’ nel passato la concessione delle aree direttamente al demanio e alla  Agenzia del Ministero Difesa che cura la vendita delle aree ex
militari.  Secondo aspetto che una societa’ di navigazione valuta nel suo piano industriale e’ quello che non sempre e’ necessario :avere mezzi nautici di
proprieta’ , che bisogna anche ammortizzare e nel tempo diventano superati dalle  esigenze di mercato, ma che nel mercato navale ci possono essere mezzi che si  possono noleggiare a “scafo nudo” ( e oggiper la crisi anche a buon prezzo),  magari come implemento della flotta nei momenti di maggiore necesita’ di  carico.
Terzo aspetto, una societa’ di navigazione applica il contratto dei
marittimi che prevede specifiche professionalita’ ma che  ha anche dei costi
diversi. (sulle navi le manutenzioni di routine vengono effettuate dal personale  imbarcato).
Quarto aspetto, una societa’ di navigazione opera sulla leva
delle tariffe per incentivare ed attirare  clientela.
Quindi la proposta
di esternalizzare il servizio ferryboat potrebbe essere una soluzione che va
nella direzione giusta fatte salve queste premesse.

Inoltre una societa’  privata  puo’ operare sul mercato per studiare anche nuovi collegamenti, oltre a  quello Lido Tronchetto. Allo scopo organizzai come Associazione Laboratorio  Venezia di cui sono Presidente  un partecipato convegno  pubblico  nel 2006  presso Hotel Hungaria, al cui tavolo dei relatori feci  sedere amministratori di  Actv, Vela, imprenditori e tecnici del settore e nel quale convegno furono  proposti  alcuni  studi di fattibilita’ per la  tratta Pellestrina Alberoni –  Giare di Mira, e Pellestrina –  Chioggia. Quest’ultimo collegamento realizzabile  in tempi brevi e che aveva visto il favore  della  imprenditoria cantieristica  locale, ma  cassato dalla allora gestione manageriale della aziendale.  Tutte  linee che  Permetterebbero di collegare le isole direttamente con la Romea by  passando il  ponte della Liberta’ e l’innesto sulla Romea.

Nota poi  dolente le manutenzioni. Una societa’ di navigazione non puo’ permettersi di  tenere una nave ferma piu’ di un mese, anche se sono previsti importanti lavori  di ristrutturazioine o manutenzionene, perche’ la nave e’ la primaria  fonte di  guadagno e quando e’  ferma diventa solo una fonte di perdita economica e di  costi di gestione. Per la mia esperienza trentennale nel settore., vi posso  assicurare che i tempi di una sosta normale  di un ferryboat Actv, che puo’  essere anche di parecchi mesi,  una nave la effettua solo a seguito o a causa di  una grave avaria .

Comprendendo le preoccupazioni dei lavoratori  ritengo  che anche la stessa ACTV   potrebbe gestire meglio il servizio e renderlo  redditizio. Non certamente con l’attuale struttura societaria ma creando una  newco con imprenditori privati ed armatori, che abbia in carico non solo la  gestione dei mezzi e del personale preposto, ma  anche la manutenzione di quei  mezzi. Con questa ipotesi i ricavi  verrebbero introitati da  Vela che  gestirebbe  la vendita dei titoli di viaggio tramite la propria rete di vendita  utilizzando pero’ nuove metodologie e tecniche commerciali  e Actv pagherebbe il  servizio con uno storno di una quota del ricavato, concordando con la newco un  costo standard  legato alle corse effettuate o alle ore di moto o concordando un  contratto di servizio.
Cordiali saluti
Cap. Paolo
Bonafe’
348.0920240